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Messaggi - viator

#2866
Salve Iamthedoctor. Benvenuto. A proposito delle leggi (lo sai che in Italia sono in vigore circa 150.000 Leggi....in Inghilterra, poveretti, debbono accontentarsi di 25.000 !) occorre notare che sarebbe sufficiente che ciascuno avesse un robusto buonsenso per poter FARE A MENO DI QUALSIASI LEGGE SCRITTA. Saluti ed auguri.
#2867
Salve. Sacralità. Definizione : "Ciò che tutti devono rispettare a pena di ritorsione da parte del sovrumano".
Il sovrumano è la natura o - per chi vi crede - Dio.

La sacralità di ordine naturale è quella racchiusa in quello che io chiamo "il principio del bene".
Esso recita : "Nessuno sottragga o distrugga ciò che - se chiamato a farlo - egli non sarà in grado di restituire o rigenerare".

Naturalmente tale principio - che per me rappresenta la base e fonte di ogni etica - non si riferisce certo solo alla fisicità.
Esso è alla base, ad esempio, dell'ecologia ma anche del diritto penale e civile, della solidarietà umana e di ogni auspicabile comportamento umano nei confronti del mondo come dei propri simili.

Non so se qualcuno, a questo punto, avrà capito cosa possa essere il BENE e come poi si possa risultare individui ALTAMENTE ETICI anche in assenza di principi religiosi e teistici.

Questa discussione - ennesimo esempio di risibilità logica - può tranquillamente andare avanti senza di me (e come dubitarne ??). Saluti.
#2868
Salve. Per Apeiron e Sariputra. Certo che finisce con il prevalere la "natura" umana. Ma la contraddizione consiste nel fatto che la religione, per chi vi crede, dovrebbe risultare dimensione superiore all'umano e generante i comportamenti umani. Se i credenti eccedono e peccano, significa solo che la religione non incarna affatto ciò che essi sostengono, ma è anch'essa solo un prodotto di umana ideologia. Salve.
#2869
Salve. Il termine "mondi paralleli" mi ricorda tanto le "convergenze parallele" di democristiana memoria.
In effetti, accanto agli acrobati della politica, i quali esistono da sempre, in quell'epoca si affermarono gli (non so se chiamarli "stregoni"o "scienziati") della stessa. Il fatto era che le acrobazie da sole non bastavano più. Occorreva trovar loro una giustificazione geometrico-sciento-demo-costituzion-resistenziale.
Le palle sono tante e di tanti colori, ed il pubblico ingenuo si meraviglia vedendole roteare, ma la realtà è una sola.

Mi domando : se esistono mondi paralleli......il loro insieme come si chiama ? Fascio (scusate il termine) di rotaie (lungoil quale, mi sembra di aver capito, esistono pure gli scambi che permettono di saltare da un mondo all'altro) ?.

Vedete. sono queste le banali questioni (alla portata di tutti) che fanno cadere nel ridicolo le elucubrazioni di menti eccelse purtroppo piegate alle necessità di dover eccellere a tutti i costi. Saluti.
#2870
Salve Sgiombo. Apprezzo la tua presa di posizione e l'attenzione per ciò che ho detto. A livello letterario ho pure molto apprezzato l'espressione "antagonismo torico".
Attento però : l'antagonismo spinto agli estremi torici porta, come naturale conseguenza, alla coincidenza del punto di arrivo.
Due persone che partano dal medesimo punto dandosi le spalle ed avviandosi in direzione quindi opposte....che fanno? Si allontanano fino a perdersi di vista (ma se non sono mai state in vista reciproca !!).
Ma se il percorso fosse circolare (come - io sostengo - tutti i percorsi abbastanza lunghi) ?.

Allora i due, dopo aver superato gli antipodi diametrali, saranno destinati ad incontrarsi guardandosi in faccia. Saluti.
#2871
SalveOx. "Beh, mi risulta che l'etica sia la morale, diciamo, collettivamente intesa (almeno stando alla celebre definizione
di Hegel)..."

.......che non conosco. Vedi l'ignoranza che frutti porta? Ti fa fare brutta figura, ti fa dubitare di quello che pensi.............per fortuna ti regala anche l'autonomia di giudizio.
E' proprio in nome di quest'ultima che contesto l'assunto che sopra ho citato, permettendomi anzi di capovolgerlo.
Naturalmente occorre vedersela con la lingua tedesca (un'altra delle mie infinite ignoranze), e non vorrei che si fosse incappati in un travisamento linguistico. Diversamente l'ignorante risulterebbe Hegel.

L'ho già scritto altrove e qui lo ripeto:

ETICA (da ethos, cioè comportamento - indifferentemente umano od animale) è l'insieme delle scelte e comportamenti che IL SINGOLO INDIVIDUO adotta. Per l'animale l'etica è quella generata dal puro e semplice istinto. Per l'uomo, essendo costui dotato di coscienza e - in via apparente - pure del cosiddetto "libero arbitrio", l'etica - sempre a base istintuale - risulta moderata e mediata dalle diverse e "superiori" funzioni mentali umane, le quali includerebbero la possibilità di distinguere tra "bene" e "male".
L'etica umana è perciò opzione rigorosamente individuale ed addirittura "intima" (almeno finchè riguardi solo chi la sta usando).

MORALE (da mores, cioè i costumi, le usanze) è l'insieme delle REGOLE PUBBLICHE che ciascuna comunità si dà allo scopo di mantenere -al suo interno - una certa struttura ed equilibrio che le permetta di funzionare conseguendo scopi che vengono trovati necessari od utili dalla gerarchia che la governa.
Infatti la società nazista - ad esempio - sviluppò ad un certo punto una morale per la quale gli ebrei erano dei rapaci parassiti e gli slavi degli "untermenschen".

Come si vede, le morali non hanno nulla a che vedere con i concetti etici di bene o male.

Come mai darsi ad un'orgia in pubblico viene considerato "atto contrario alla morale" mentre la stessa orgia tra consenzienti - in privato - riguarda solo le scelte etiche di ciascun partecipante ?

Il fatto è che le ETICHE tendono a generare dei valori che non mutano nel tempo attraverso le generazioni o lo spazio. I principi che essi includono restano gli stessi (bene-lealtà-sincerità etc. etc, come pure i loro contrari, hanno il loro significato sempre ed ovunque).

Le MORALI invece cambiano, venendo influenzate.......(qui verrò preso per matto, ma resto tranquillamente convinto di ciò che dico).........soprattutto dalla disponibilità di risorse, cioè dalla maggiore o minore prosperità materiale delle società che le generano.
Come mai i costumi sessuali delle società più povere sono sempre molto "castigati" mentre quelli delle società opulente sono così permissivi ? Meditate, gente, meditate ! Saluti.
#2872
Salve. Ma neppure per sogno ! Qui andiamo nel campo della valutazione psicointellettiva.
Cosa è l'intelligenza ? I bianchi occidentali hanno creato i propri parametri per CERCARE di misurarla. Hanno creato la Fondazione Nobel la quale seleziona e premia secondo i canoni, gusti ed uzzoli della civiltà BIANCA OCCIDENTALE.

Esiste quindi l'intelligenza CULTURALE, la quale VALE SOLO ALL'INTERNO DI QUELLA PRECISA SOCIETA' E CULTURA, oltre a non essere paragonabile a quelle di altre culture.

L'intelligenza BIOLOGICA invece è universale e finisce per riguardare persino il mondo animale.

L'INTELLIGENZA INDIVIDUALE è un mix tra l'aspetto biolgico e quello culturale.


L'INTELLIGENZA BIOLOGICA NON E' ALTRO CHE IL SAPER TRARRE IL MASSIMO BENEFICIO DALLE RISORSE DELL'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA.

Ovvio che le risorse e l'ambiente in cui opera un top manager siano diversi da quelli del pigmeo. Il più intelligente dei due è quello che riesce - grazie alle proprie abilità - a sopravvivere. Naturalmente quello che sto ponendo è un concetto al quale il BIANCO OCCIDENTALE, abituato alla vita comoda e ad una società piena di aspetti più formali che sostanziali non è affatto avvezzo. Saluti.
#2873
Tematiche Filosofiche / !
26 Gennaio 2019, 16:46:36 PM
Salve Ox. Perfetto. Resta il fatto che all'interno della discussione, oltre a latitare una definizione di Dio che invece tu hai fornito appropriatamente, perdura la mancanza di ogni distinzione tra MORALE ed ETICA. Ma non pretendiamo troppo, suvvia !! Salutoni.
#2874
Salve. Ma il problema non è la definizione di "razzismo". E' la definizione di "razza".

Questa è l'ultima acrobazia dei perbenisti con poca spesa, (inclusi gli egualitaristi ed i religiosi) i quali citano recenti studi che negherebbero l'esistenza delle razze (allo scopo di sottrarre la terra sotto ai piedi dei "veri" o presunti razzisti).

Tutto questo terrore e riprovazione del razzismo ha l'unico scopo culturale di rafforzare il tabù antinazista creato dai vincitori. La censura indiscriminata di tutte le tesi - giuste, sbagliate o discutibili - prodotte dal Satana dell'Occidente.

Lo sapete che per gli americani l'unico buon prodotto del nazismo è stata la formazione scientifica di Wehrner von Braun ?.

Per RAZZA dobbiamo intendere un qualche ceppo della specia umana che abbia sviluppato caratteristiche ANATOMICHE SECONDARIE (colore della pelle, naso camuso, statura mediamente diversa etc. etc. etc..........) specifiche e distinguibili.

Tutto qui. Quindi io sono un convinto razzista, perciò rischio grosso nel dichiararlo pubblicamente.

Fortunatamente non sono del tutto deficiente. Per affermare che esistono gruppi umani diversi per anatomia e cultura, con tutti gli altri aspetti particolare che ciò comporta, basterà definirsi ETNISTI.

Oppure le ETNIE sono anch'esse una invenzione discriminatoria e persecutoria del nazismo ? Saluti.
#2875
Salve. "Se Dio non esiste, allora tutto è lecito".
Tesi curiosa. Vorrebbe forse dire che "Se Dio (qualsiasi cosa sia Dio, aspetto che viene costantemente eluso in tutti gli interventi che lo citano !!) esiste, allora alcune cose non sono lecite". Ma, visto che Dio tace, chi sarebbe l'interprete autorizzato della volontà di Dio in proposito ?

La coscienza individuale sorretta dalla fede ? I testi sacri nella loro letterale integrità ?
I mistici ? Gli ispirati ? Il Clero ? Le apparizioni di Santi e Madonne ?.
Troppa folla di interpreti. Saluti.
#2876
Salve Iano. Certo. Tu parli del tempo esistenziale, che sempre verrà chiamato tempo e sempre esisterà. Rovelli (che non ho letto) ed altri qui nel Forum parlavano di tempo come dimensione fisica indipendente dalla nostra esistenza e percezione.

D'altra parte a me è già capitato di accennare che trovo esista una definizione di tempo che include e conferma entrambi gli aspetti soprastanti : "la successione degli eventi".

Poichè il verbo "essere" avrebbe per definizione "la condizione per la quale le cause producono i loro effetti" (e quindi il succedersi appunto degli eventi), voilà che "il tempo è".

Ma l'essere ed i suoi significati non appartengono alle scienze fisiche. Saluti.
#2877
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 22:53:34 PM
Salve Sgiombo. Noto : "Tutto ciò, pur accadendo contemporaneamente al pensiero, é ben altra cosa che il pensiero (che la accompagna, vi coesiste)".
Quindi il pensiero - secondo te fenomeno e concetto completamente diverso da quello del metabolismo neurale, coesiste con il suddetto metabolismo. Il fatto - ad esempio - che durante la veglia l'attività elettrochimica cerebrale risulti (rilievi strumentali) più vivace naturalmente rappresenta una pura coincidenza.

Ma guarda tu quale sorprendente, inspiegabile sincronicità ........sarà certo appunto una coincidenza che si verifica solamente durante i rilievi neurologici!. Infatti io considero coincidenti il metabolismo neurale e la produzione di pensieri.
Sorvolo sull'ultimo periodo che fai poi seguire. Saluti.
#2878
Salve InVerno. Dici bene quando affermi che fede, spiritualismo, ateismo, materialismo debbano rappresentare unicamente convinzioni e scelte rigorosamente personali.
Infatti io da ateo materialista non ho nulla contro diverse convinzioni altrui, quando non vengano erette in istituzioni ingombranti e parassitarie quali sono le diverse religioni.
Il problema è invece è appunto il clericalismo, contro il quale, in coerenza appunto con l'indipendenza di coscienza, trovo DOVEROSO esprimere profonda critica e censura. Saluti.
#2879
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 16:01:53 PM
Salve cvc. Bene hai fatto ad anteporre il concetto di immaterialità a quelli di ciò che l'immateriale contiene (anima, spirito, pensiero etc.).
Parto, come spesso faccio, con la definizione (mia, ovviamente) di immateriale : "Ciò che è in modo non percepibile (neppure potenzialmente) dai nostri sensi".
Ovviamente, se una tua od altrui definizione in proposito risulti diversa, tutto quanto sto per dire perderà il suo senso.

Dicendo che l'immateriale "è" (in questo caso quindi esiste fuori di noi ed insiste dentro di noi) affermo quindi appunto il suo sussistere.
Ora si tratta di stabilire in cosa l'immateriale possa consistere (cos'è).

Esiste una dimensione che si chiama SOSTANZA (delle cose). La sostanza è un ente od aspetto materiale.
Esiste poi, per ciascuna cosa e per l'insieme delle cose, un'altra dimensione che a tutti gli effetti è legata alla materia e risulta perfettamente ed universalmente complementare alla materia stessa. Si chiama FORMA.

Tutta la materia esiste e svolge una funzione grazia alla propria forma. La quale non è tanto l'apparenza geometrica od il profilo esteriore degli oggetti, ma va più profondamente definita come "l'insieme delle relazioni INTRINSECHE tra le parti di quell'oggetto, cioè la struttura specifica che permette a quell'oggetto di essere ciò che è in modo distinguibile e che permette ad esso di svolgere la propria FUNZIONE".
L'immateriale consiste quindi nella FORMA di qualcosa.

Prendiamo il pensiero. Il pensiero non è altro che una FUNZIONE resa possibile dalla particolare FORMA (cioè dalla particolare rete e struttura dei tessuti cerebrali) la quale opera e vive grazie a ciò che è anch'esso intrinsecamente immateriale : l'ENERGIA.
Ma come, direte, voi, siamo impazziti ? l'energia solare scalda, la luce viene vista, la corrente elettrica dà la scossa. L'energia è percepibilissima !

Il concetto non è intuitivo ma secondo me va inteso nel modo seguente : materiali e percebibili sono gli effetti dell'energia, non l'energia in sè. L'energia è radiazione consistente in unità (quanti?) privi sia di massa che di consistenza materiale (diversamente non potrebbero muoversi alla velocità della luce). La radiazione è prodotta dalla materia attraverso la nota conversione einsteniana (E=mc^2), si propaga attraverso quello che noi chiamiamo spazio e viene assorbita (o riflessa) una volta che incontri della materia.
E' come se l'energia fosse il messaggero ed i suoi effetti il messaggio, no? Son bene due diverse figure, no?.
Quindi la scossa elettrica produce una percezione solo perchè gli elettroni (la corrente) vengono mossi da un impulso in sè a loro estraneo (l'energia) a formare un flusso che incontra le nostre cellule, urtandole e facendole vibrare (effetto della trasmissione dell'energia dalla quale sono animati gli elettroni materiali).

Ogni altra modalità di percezione "energetica" è riconducibile a questo genere di relazione tra l'energia e le particelle atomiche materiali che essa convolge ed "anima" (ecco qui il termine fatale che cvc voleva introdurre !).

Tornando al pensiero, abbiamo dunque un organo (l'encefalo) consistente in materiale chimico (guarda caso, i legami chimici sono di natura elettrochimica) in sè banale (un certo assortimento di elementi e composti chimici in una certa quantità) che però, strutturati secondo una certa forma ed alimentati da un'energia, svolgono una funzione (la fisiologia cerebrale) consistente nel produrre pensiero, concetti, sintesi astratte etc.
Mancando l'energia (immateriale) cessa la produzione immateriale, e l'encefalo diventa materia prima non più vivente, dopo un poco non più organica, dopo altro in un cumulo del tutto indifferenziato di sostanze minerali.

Infatti ciò che ho detto a proposito del pensiero vale anche nei confronti della vita stessa in generale. Anch'essa è un principio immateriale espresso dall'energia che anima la materia strutturandola in FORME sempre più variegate e complesse a comporre delle STRUTTURE sempre più variegate e complesse, allo scopo di poter svolgere FUNZIONI sempre più variegate e complesse. Saluti.
#2880
Salve Paul11. Non saprei come pormi a proposito di alcune tue affermazioni. In particolare : "Cari materialisti del "vengo dal nulla e finisco nel nulla" che ha senso ha la vostra esistenza? Perchè siete venuti al mondo?".

Il problema è che non vorrei gettare benzina sul fuoco del contradditorio tra te e Sgiombo. D'altra parte, quando leggo certe cose in una certa forma, il mio spirito provocatorio viene eccitato alla follia.

Ti chiedo quindi scusa se, senza voler criticare le tue posizioni di fondo (ci mancherebbe !), mi permetto di fare dell'ironia logico-lessicale sui significati di quanto di tuo ho citato sopra.

Mi rendo conto che gli uomini di fede odiano l'ironia (soprattutto se esercitata sulle loro convinzioni), ma ti chiedo di sopportare la mia mancanza di serietà e di considerare il mio solo come il poco riverente gioco di una spirito troppo leggero.

"Cari materialisti del "vengo dal nulla e finisco nel nulla" - Non so se esistano materialisti che siano convinti di ciò; se esistono sono certo privi di elementare logica e buon senso dal momento che nulla può venir estratto dal nulla e nulla venirvi immesso. Altrimenti sarebbe un nulla da operetta.
Personalmente io mi ritengo - al contrario - minima espressione del Tutto destinata a tornare in ciò che lo ha espresso. Il Tutto include - ma la cosa non è molto nota - tutto il materiale che possiamo percepire e tutto lo spirituale che possiamo concepire, oltre ad un sacco di cose ancora. A questo punto del Tutto io considero sinonimi i seguenti termini : Uno - Assoluto - Mondo - il verbo essere - Ente supremo.  Nessuno di essi include - dal mio punto di vista - attributi personali - istituzioni - gerarchie - profeti - rivelazioni e dogmi. Nel caso tu possegga un tuo concetto di Dio che combacia con il mio, allora all'elenco dei sinonimi potrò volentieri aggiungere anche quest'ultimo termine.

"Che senso ha la vostra esistenza ?" - Ciascuno risponda per sè (e vedrai che i sensi delle diverse esistenza risulteranno milioni e milioni, anche se forse tu penserai che ce n'è uno solo, cioè quello che vale per te).
Dal mio punto di vista, il mio sarebbe "male non fare, paura non avere, tutto rispettare, in pace poi sperare di morire".

"perchè siete venuti al mondo ?" - questa sarebbe la parte ironica : Se intendi chiedere le ragioni per le quali io - a suo tempo - venni al mondo, la risposta è di una ovvietà deprimente : Lo chiesi anch'io ai miei genitori da ragazzo e la risposta di mio padre fu deludente quanto laconica : "Perchè copulammo", mi disse, mentre mia madre annuiva silenziosamente.
Se invece chiedi dello scopo del mio stare al mondo dopo esservi nato in assenza di mia specifica volontà, dovrei risponderti "per contribuire (ancora ovviamente al di la di ogni mio previo consenso) alla persistenza e sopravvivenza di una specie, della vita, e del mondo nel suo insieme". Io lo trovo uno scopo ragionevole e pure dimostrabile.
Se tu pensi esista, per te e per tutti, uno scopo diverso, dicci quale esso dovrebbe essere e sforzati - ti prego - di spiegarci in che modo esso risulti ragionevolmente dimostrabile od almeno giustificabile. Ti saluto con simpatia.