E' la volontà di potenza, che Nietzsche ha sofferto sino allo spasimo, a non fargli accettare l'importanza della compassione. Gli sembrava un cedimento di fronte all'orrore del mondo. Ma non è affatto una resa. È invece proprio il contrario.
La compassione è il più profondo sentimento si possa provare. Supera anche l'amore, almeno nel nostro esserci.
Penso che Nietzsche abbia sperimentato momenti di illuminazione, che lo hanno scosso e fatto diventare il grande filosofo che è. Tuttavia, forse a causa della sua grande sensibilità, queste esperienze hanno acuito la disperazione nichilista senza poterla in qualche modo superare.
Il "divenire" per Nietzsche era necessariamente verità assoluta.
La compassione è il più profondo sentimento si possa provare. Supera anche l'amore, almeno nel nostro esserci.
Penso che Nietzsche abbia sperimentato momenti di illuminazione, che lo hanno scosso e fatto diventare il grande filosofo che è. Tuttavia, forse a causa della sua grande sensibilità, queste esperienze hanno acuito la disperazione nichilista senza poterla in qualche modo superare.
Il "divenire" per Nietzsche era necessariamente verità assoluta.