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Messaggi - Jacopus

#2866
Per Viator: la lingua è una cosa. La ricerca della conoscenza è un'altra, non strettamente sovrapponibili, anche se vi sono illustri esempi in questo senso (Wittgenstein, ad esempio). Che l'organo è la funzione siano interellati e reciprocamente condizionati ad esempio è una base del pensiero funzional-strutturalistico che da Parsons giunge a Luhamann.
#2867
Sono assolutamente d'accordo, Kobayashi. Anche le persone piu' rigide che frequentano questo forum hanno delle idee interessanti, che hanno il diritto di esprimere e che puo' arricchire tutti. Pero'...intanto bisogna avere la mente aperta e capace anche di ricredersi sulle proprie convinzioni...e in secondo luogo se nel corso di una stessa discussione cambia l'oggetto della critica...altro che relativismo...entriamo di diritto nel dadaismo.
#2868
Carlo. A me sembra che il discorso lo stai sviando tu. Solo ora parli di interpretazioni della epistemologia moderna a proposito di Kant, Hume ed altri, mentre hai iniziato il discorso riferendoti proprio a loro come agli scettici e ai relativisti del metodo scientifico. Veramente non so spiegarmi molti dei tuoi interventi. Ci stai trollando tutti? Perchè questa spesso è la sensazione. Ti prego pertanto di esprimere le tue idee in modo sensato e coerente, perché altrimenti anche il miglior benintenzionato non è in grado di replicare, visto che non si conosce neppure il nocciolo del discorso.
Grazie.
#2869
Uno solo e' davvero poco. Parlerei con Freud per il piacere di conoscerlo di persona, magari parlando di frivolezze intervallate da pensieri piu' profondi.
#2870
Qual'è esattamente la funzione del miracolo all'interno di una religione? Perchè la divinità ha bisogno del miracolo, una categoria presente in tutte o quasi tutte le religioni, o perlomeno in quelle monoteistiche?
Il miracolo, il meraviglioso inspiegabile, crea una frattura fra la vita quotidiana e il sacro. E' l'avvento del sacro nel mondo. Ma quello che non capisco è la imprevedibilità del miracolo. Il suo colpire a casaccio. Perchè una persona viene miracolata ed un'altra invece è destinata a perire o a vivere sciancata? Se miracolo deve essere, perchè non viene presentato in modo ineccepibile, magari annunciato in modo tale da non necessitare di processi canonici sul miracolo? Il miracolo sembra vivere sempre una posizione ambigua. E' la dimostrazione della potenza di Dio, che però dimostra la sua potenza in modi non del tutto chiari, sempre sottoposti a dibattiti e spesso alla dimostrazione di simulazioni. Conosco alcune risposte possibili a queste domande ma quello che mi preme domandare è se esista la possibilità di una religione priva di miracoli, una religione che sarebbe sicuramente più in sintonia con me, perchè connessa ad una dimensione spirituale che non deve essere sostenuta da apparati scenografici che spesso rasentano la mitomania o l'abuso della credenza popolare.
#2871
Voltaire. Stai usando tutto l'armamentario di chi sta per essere denunciato per atti persecutori. Il tuo cosiddetto stalking al contrario e' semplicemente la dissimulazione della tua ferita interiore per essere stato "mollato". Dimenticala al momento. Per volersi bene bisogna essere in due. Scusami il tono diretto ma serve a farti rendere conto che stai andando un pò "sopra le righe". Accetta il fatto, proverai del dolore, lo stai già provando, ma con il tuo comportamento non la riconquisterai di certo. C'è una canzone di Sting che si intitola "If you love somebody, set them free".
P.s.: la prossima volta metti questo tipo di intervento nella sezione "percorsi ed esperienze". Grazie.
#2872
Se leggiamo il concetto di democrazia in connessione con il processo di globalizzazione estremo in atto dalla fine dell'impero sovietico, sorge legittimo il dubbio che la democrazia, come l'abbiamo conosciuta dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, stia volgendo al tramonto.
Il ragionamento è il seguente: la democrazia ha bisogno della massima diffusione di una parte di popolazione critica, competente, capace di vedere i problemi della modernità nella loro complessità, senza farsi soggiogare dalla demagogia o farsi sottomettere da una situazione di bisogno economico. Per circa 50 anni questo obiettivo è stato perseguito nel mondo occidentale, donandoci forse uno dei periodi più fiorenti della storia dell'Europa. Mi ricordo negli anni '70, quando ero bambino, che la Rai trasmetteva trasmissioni fin troppo culturali, per una missione di "pedagogia" universale, che rifletteva gli umori di quel tempo e che in qualche modo doveva rispondere all'opposizione culturale al sistema del "socialismo reale".
Ad un certo punto questo modello di emancipazione, che ha prodotto conquiste importanti in tutto il mondo e in Italia basti ricordare il divorzio, il diritto all'interruzione di gravidanza, la chiusura dei manicomi, lo statuto dei lavoratori (ora emblematicamente soppresso), la riforma sanitaria universale, dicevo questo modello si è spento o più probabilmente è stato spento, quando si è percepito che il sistema sovietico era entrato nella sua fase agonizzante.
La cultura e la visione critica degli eventi è diventata nuovamente appannaggio di una minoranza, di una élite. Impossibile però tornare al vecchio mondo liberale della bella époque e pertanto è stato diffuso un modello culturale "alto", adatto alla élite ed un modello culturale basso, dove gli stessi fruitori possano in qualche modo sentirsi parte attiva di quella cultura e in qualche modo antagonisti della cultura "alta", fatta dai buonisti, dai banchieri, dalla cricca internazionale ebraica e così via.
Contemporaneamente assistiamo alle migrazioni di massa di questi ultimi anni. Migliaia di persone, spesso prive degli strumenti intellettuali necessari per interpretare il mondo moderno vengono scaraventate al centro di quel mondo, che faticano a comprendere e che non li integra o li integra solo parzialmente, non per cattiva volontà (qualche volta c'è anche quella) ma semplicemente perchè è impossibile farlo in modo decente con questi numeri e in questo poco tempo.
Una volta che queste masse in qualche modo raggiungono il diritto di voto, spesso si schierano con il pensiero semplificato dei cosiddetti "populisti" perché appunto non hanno gli strumenti per pensare in modo più complesso e perché leggono quel tipo di messaggi come adatti al loro sentimento di rivolta e di rifiuto delle regole vigenti. Si crea così una "strana alleanza" fra nuovi e vecchi emarginati.
La democrazia moderna non ha incluso, non ha incluso abbastanza ed ora dobbiamo solo attenderci nuovi tipi di potere politico, basati su "slogan semplici", "messaggi emotivamente pieni e intellettualmente vuoti", "creazione ad arte di nemici a cui contrapporre amici". Una sorta di democrazia "plebiscitaria", dove il processo democratico inizia e finisce con l'esercizio del voto.
Dulcis in fundo, la democrazia sempre più svuotata dal materialismo del potere economico, quantificabile e apparentemente razionale. Poter pagare un esercito rende possibile una guerra non una giusta causa.
Ora siamo giunti ad una ulteriore fase di questo processo: gli ignoranti  governati di altri ignoranti, in modo che gli ignoranti elettori non debbano vergognarsi della loro ignoranza perchè sono governati da ignoranti come loro. La funzione migliorativa e pedagogica della democrazia è finita.
La democrazia moderna di fronte a questo doppio attacco, dall'interno, come modifica dei processi di diffusione della cultura, e dall'esterno come ingresso dei migranti, portatori di culture semplici e profondamente condizionate dal colonialismo e dal neo-colonialismo, sta diventando un semplice simulacro? O lo è già diventato?
#2873
In generale, per quello che conta, mi schiero con bay-anthony. Ma rispetto alle differenze di reddito credo che siamo giunti ad un punto poco dignitoso per tutti. Per chi con il suo basso reddito si convince di valere poco e per chi con il suo alto reddito si convince che gli altri siano poco superiori alle bestie. Inoltre il discorso sui redditi si aggancia a quello sulla meritrocrazia, in Italia piuttosto deficitario  come segnalato da Eutidemo.
#2874
La natura non e' regolare. La misurabilita' scientifica e' un metodo che ci ha permesso il progresso degli ultimi 500 anni ma si potrebbe pensare, come fa la teoria dei multiversi (vs universo), che le leggi fisiche qui vigenti non lo siano altrove.
Quindi le eccezioni alla regola sono parte del mondo naturale, non si spiegherebbe altrimenti la teoria evoluzionistica darwiniana, una teoria scientifica a dispetto dei suoi fantasiosi detrattori.
Sui miracoli non mi pronuncio. Fanno parte della dimensione religiosa rispetto alla quale non ho strumenti sufficienti per parlare.
#2875
Per ercole: anche la minaccia della sua intraducibilita' rimanda a qualcosa d'altro. Viviamo in una cultura di segni e siamo abituati culturalmente ad interpretare. Inoltre il mito del labirinto e' una parte importante della mitologia greca, ovvero la ns infanzia culturale. Il suo significato simbolico anche per la ns vita quotidiana e' immenso. Paragonabile a quello della Bibbia che continua simbolicamente, volenti o nolenti, a condizionare la vita di tutti gli occidentali.
#2876
Per Carlo e Sgiombo: tertium datur est. Esiste una schiera di filosofi e pensatori per i quali determinismo e libero arbitrio possono ed anzi devono coesistere. E a me sembra la posizione piu' ragionevole.
#2877
Per Carlo. La posizione di Sgiombo sul determinismo e sulla sua connessione con l'etica e il libero arbitrio, per quanto discutibile, mi sembra chiara. Perche' dovrebbe continuare a ripeterla?
#2878
Dare una interpretazione del genere al mito del labirinto e' estremamente riduttivo. Nel mito entrano a pieno titolo figure mitologiche cariche di significato. Se volessi potrei dare una interpretazione specularmente opposta alla tua. Il minotauro non e' altro che l'effige della cultura minoica primordiale e il suo idolo monoteistico a cui si ribellano le forze politeiste e relativiste di Atene. Infatti al minotauro dovevano essere dati in pasto 20 ateniesi. Il minotauro fu il risultato della volutta' di Pasifae che volle accoppiarsi con il grande toro bianco. E non possiamo scordarci che Zeus spesso si e' trasformato in toro bianco, come nel mito del rapimento di Europa. Anche in questo caso il toro rappresenta l'Asia mentre Europa e' il simbolo del nuovo mondo greco, relativista e aperto al mondo, a differenza del toro, chiuso nel suo labirinto.
Ma il labirinto fu costruito da Dedalo e Icaro. Cioe' dalla tecnica contrapposta alle forze selvagge della natura. E Dedalo per sfuggirvi costrui' delle ali ma mori in questo tentativo. Per non parlare di Teseo che sconfisse il minotauro ma poi tradi' Arianna che si impicco' per questo.
Tralascio la storia della vela nera che provoco' il suicidio di Egeo. Come puoi ben vedere il mito del minotauro non e' altro che un grande inno al relativismo e al polimorfismo dell'animo umano.
Ps. Accostare arbitrariamente relativismo-ateismo-materialismo mi evoca una sorta di mostro a tre teste che vive pero' solo nella tua mente. Speriamo che sopraggiunga un novello Teseo in questo Forum per sconfiggerlo.
#2879
Come moderatore invito Sgiombo e C. Pierini a fare interventi piu' articolati che offrano qualcosa di piu' di un inutile battibecco come quello mostrato nelle ultime risposte. Grazie.
#2880
Puoi leggere memorie di Adriano di M. Yourcenair per avere un esempio di potere consapevole della molteplicita' del cuore umano.
Pero' effettivamente i detentori del potere tendono a dissimulare la dimensione tragica che e' una ammissione di debolezza. Solo facendo credere che si puo' cambiare tutto con un colpo si motivano le persone e il cuore semplice di molte di esse.
Sono stati i filosofi e gli scrittori ad aver raccontato questo aspetto pervasivo del potere. Agli albori della civilta' umana basti pensare alle opere di Sofocle, o 2000 anni piu' tardi a quelle di Shakespeare.