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Messaggi - Jacopus

#2866
CitazioneCiò non toglie che, morto o vivo che sia Dio, il "bene" da noi preferito è quello che è oggetto di desiderio e di aspirazione se siamo buoni(e non che buoni e cattivi, generosi e magnanimi da una parte e gretti e meschini dall' altra, non si distinguono reciprocamente in quanto tutti indiscriminatamente desiderano identicamente ciò che desiderano, qualsiasi cosa sia; e ovviamente sono felici se lo conseguono, infelici in caso contrario).
Accidenti che sforbiciata di manicheismo. È la bontà di grazia in cosa consiste? Anche Mussolini ha fatto cose buone. Probabilmente anche Hitler.
E poi che tutti facciano cose per ottenere la propria felicità, anche quella "personalizzata, non mi sembra proprio realistico. Ho esperienza di moltitudini di soggetti che agiscono consapevoli e inconsapevoli per realizzare la propria rovina. Ma in questo caso per vedere bisogna scavare e fidarci della nostra mente è della esperienza scritta nei testi di psicoanalisi piuttosto che negli esami clinici o nelle proprie monolitica convinzioni.
#2867
Sgiombo. Lungi da me essere razzista o renziano come insinui. È  vero i lestofanti vivono ad ogni latitudine ma proprio a causa dei concetti  che ho illustrato qui, dove si sviluppa una certa etica individualistica e familistica amorale (Banfield) l'universalismo diventa un simulacro adatto per le processioni. Laddove l'universalismo è coltivato con più serietà si trasforma più facilmente in prassi riconosciute e legali. Non parlo di singoli soggetti ma di istituzioni e società. Ovviamente c'è anche il rovescio della medaglia. I popoli mediterranei ben difficilmente, a livello generale, sono portatori di valori assoluti. Probabilmente la vicinanza con il mare ci ha vaccinati sia dagli eccessi idealistici messi in pratica sia dalla capacità di fidarci degli altri. Scetticismo più individualismo.
#2868
Post didattico/esplicativo.
La distinzione di Ox non è quella nord/sud Europa. Ma tra la tradizione di pensiero anglosassone (uk e usa) e quella continentale, universalistica ed idealistica. Però è vero anche quello che dice Viator. Nell'ambito continentale c'è chi i principi li ha presi un po' più sul serio (nord-europa) e chi li sfoggia in modalità barocca, spesso senza agirli.
#2869
Tanto per relativizzare. Gli Hindi dei villaggi sperduti nello scorso secolo, in caso di carestia, reputavano normale e giusto che gli appartenenti alle caste inferiori morissero di fame per far sopravvivere gli appartenenti alla casta superiore. Un concetto morale alquanto diverso sia dall'utilitarismo anglosassone che dell'universalismo continentale.
La cosa straordinaria era che, finita la carestia i superstiti, nel frattempo rimasti orfani o vedovi, tornavano a lavorare per le caste superiori senza alcun rancore. (W. Torry, morality  and harm: hindi peasant adjustment to Famines, temple press, 1978.)
#2870
Naturalmente Inverno. Hai le tue ragioni. Paghiamo una debolezza strutturale e di immagine .Ma non è tornando indietro che risolveremo i nostri problemi. Anzi il deficit strutturale aumenterà fino a situazioni da Sudamerica.
L'unica funzione della Italexit è di ricattare l'unione europea in tipico stile italiano
#2871
Risate amare, Eutidemo, risate amare. È poi finalmente un po' di vitalità. Inizieremo ad ammazzarci in massa, emigrare in massa. L'italia come ecoambiente potrebbe anche guadagnarci.
#2872
Socrate. È probabile che non ti ricordi le tempeste valutarie che aggredivano la lira prima che il percorso verso l'euro fu pienamente ratificato.
Io ricordo una manovra Amato nei primi anni '90 che mi sottrasse  quasi un milione di lire dal conto corrente per risanare i conti sottoposti alla speculazione successiva a mani pulite. Forse non ti rendi conto quanti soldi in interesse sul debito pubblico abbiamo risparmiato. Debito causato non dall'euro ma da spese pubbliche talvolta insensate e da un evasione fiscale degna del terzo mondo. Senza l'ombrello dell'euro probabilmente saremmo già andati in default. Ma visto che siete così in tanti a voler tornare alla lira, torniamoci cosí poi ci facciamo quattro risate tutti insieme.
#2873
Per Phil. Se intendi l'utilitarismo come prassi e non come dato naturale alla stregua del homo homini lupus, sono d'accordo. Lo reputavo un bluff se lo ponevi in una posizione naturalistica.
Sul binomio natura/cultura tocchi il punto centrale della mia tesi (veramente sviluppata da altri ma che propagando in modo convinto). Ovvero che la cultura è in grado di modificare la natura del ns comportamento non solo attraverso il condizionamento pavloviano, l'apprendimento educativo e cognitivo ma giungendo a modificare la ns stessa fisiologia influenzando la dinamica eugenetica. La modifica all'ippocampo di cui parlavo è stata sperimentata su un topolino che leccava premurosamente i suoi cuccioli, misurata su un gruppo di controllo accudito ma privo dell'affettivita' materna (Liu eh alii, maternal care, hippocampal glucocorticoid receptors... in Science 277, 1997, pg . 1652-1662).
Se questo accade ad organismi relativamente semplici come i topi immagina quanto spazio di modifica comportamentale hanno i componenti della specie homo sapiens. Ed immagina anche come diventi labile da questa prospettiva la distinzione natura/cultura (che in altre discussioni ho difeso a spada tratta  :P.
#2874
Per Phil (seconda risposta). L'ipotesi che formuli avvalora quindi la mia tesi, poiché un ambiente favorevole (famiglia altruistica) non fa altro che insegnare dei valori che il bambino apprende. Ma il meccanismo incide addirittura sull'organismo.
La mancanza emozionale, sociale, nutrizionale negli umani, nei primi anni di vita, causa un funzionamento a regime ridotto della corteccia orbito-frontale (interessata al legame sociale e all'autocontrollo), della corteccia limbica, dell'ippocampo e dell'amigdala. Per converso cure attente ed amorevoli sono in grado di modificare la parte esterna del dna. Basta una leccata di topo al suo topolino per cambiare l'espressione genica dell'ippocampo (res extensa e res cogitans iniziano a tremare).
#2875
Per Phil: la l'interpretazione storico-spiritual-culturale della morale è un bluff esattamente come credere che l'uomo sia mosso solo da valori utilitaristici.
Inoltre ripeto vi sono dei riscontri organici a livello cerebrale che indicano come alcune parti del ns cervello si attivino di più di fronte a situazioni di ingiustizia e che si sviluppino di più questi sentimenti in bambini con famiglie integrate socialmente.
Inoltre avendo una visione alla Damasio, è scontato che il propagandare una visione utilitaristica non fa altro che condizionare il nostro cervello e le nostre azioni sulla base di quel modello. È un problema piuttosto noto: siamo contemporaneamente soggetto e oggetto delle ns riflessioni a differenza della milza o del rame.
Se questo non ti basta puoi sfogliare un libro di storia e paragonare i livelli di violenza quotidiana/tolleranza di 200 o 2000 anni fa e quello che accade oggi nel mondo occidentale.
A scanso di equivoci non sono neppure incantato dalle magnifiche sorti e progressive. Limitiamoci a constatare gli eventi storici.
#2876
Per Socrate: esistono differenti livelli di moralismo altruistico. Per questo rifuggo da una visione da bene e male MASSIMO. La storia ci tramanda episodi di persone che hanno dato la vita per quella degli altri (non parlo di Gesù). Oppure di persone che hanno intrapreso la scelta più difficile (ad esempio fare il partigiano piuttosto che il bel pasciuto repubblichino pronto a cambiar bandiera al momento giusto). Ad ogni modo l'altruismo ha sempre degli elementi di egoismo. E' semplicemente un modo per nobilitare il detto "L'unione fa la forza." Ma non è  solo questo. Quando vediamo realizzarsi una ingiustizia qualcosa si agita nella nostra pancia e questo accade a tutti i bambini a partire dai 3-4 anni di età. Per questo dico che un senso morale è geneticamente registrato nella specie uomo sapiens. Ed è anche uno dei motivi del suo clamoroso successo come specie animale rispetto alle altre specie presenti sul pianeta terra.
#2877
A proposito del diritto positivo come ab-solutus. Come noto si tratta di un concetto hobbesiano nato dalla necessità proprio di contrastare le forze centrifughe scaturite dalla prima rivoluzione scientifica e nello stesso tempo permettere l'integrazione e l'accorpamento di strutture sovrane limitrofe per aumentare le risorse necessarie per dominare le nuove dimensioni del mondo (leggi colonizzazione). E per Hobbes al fine di evitare la guerra di tutti contro tutti (ma Hobbes non poteva sapere quello che si sarebbe scoperto della sua dottrina secoli dopo).
Fatto sta che il diritto positivo assoluto declina la sua assolutezza in modo diversi in relazione alle epoche e alle istituzioni giuridiche, oltre che alle abitudini di un popolo.
Assolutamente è più assoluta una legge in Giappone che in Italia è assolutamente sono previsti meccanismi di controllo e verifica che rendono la Legge positiva molto meno positiva di quello che si crede. Faccio solo l'esempio dei tre gradi di giustizia ma vi sono meccanismi ancora più sofisticati e talvolta anche bizantini. Il rovescio della medaglia di questo potere diffuso e di controlli reciproci è ovviamente l'indecidibilita'. Ancora più visibile se una società è molto frammentata e divisa al suo interno fra visioni morali diverse e contrastanti.
#2878
La biologia, i più recenti studi neuroscientifici, per non parlare della psicologia dicono proprio questo. Che nell'homo sapiens, grazie all'enorme sviluppo della corteccia orbito-frontale e genericamente allo sviluppo della neocorteccia, si sono sviluppati sofisticati meccanismi di empatia e di compassione nei confronti dei nostri simili, e di tutto l'ambiente che ci circonda. Potenzialmente siamo cosí. Adatti geneticamente ad apprendere valori morali (Altrimenti la filosofia morale non sarebbe neppure esistita, non credi?).
Si tratta ovviamente di una moralità che se l'annaqui nasconde anche valori egoistici, perché per l'ennesima volta lo ripeto, il bene assoluto e il male assoluto sono l'unica invenzione davvero malvagia dell'uomo.
Inoltre essendo il cervello un organo altamente plastico (a proposito, ti avviso che mentre stai leggendo queste righe, a causa della lettura il tuo cervello si sta modificando in modo permanente), apprende dal suo ambiente come comportarsi e pertanto in un gruppo violento apprendera' ad essere violento, in un gruppo altruista apprendera' ad essere altruista. Questo in una visione micro-sociale e psicologica.
Le relazioni fra gli stati effettivamente stridono con questa visione che è ormai comprovata a livello di relazioni di gruppo e face-to-face.
Io sono del parere, già avanzato in altre occasioni, che l'uomo è  in cammino "moralmente", nonostante vari scivoloni e arretramenti . L'unione europea, per quanto monca e ipocrita è un primo passo verso una visione morale anche nella relazione fra gli stati.
Nell'ambito dell'organizzazione dei singoli stati invece, l'assolutizzazione della legge è sicuramente un passo avanti rispetto all'assolutizzazione della legge religiosa. Ma non si può parlare neppure di passo avanti quanto di adeguamento del sistema giuridico agli altri sistemi che si sono differenziati dopo l'avvento e il trionfo della tecnica, che accelerando la velocità del mondo, richiede un continuo aggiornamento delle regole giuridiche.
#2879
Caro Sgiombo. Una questione eminentemente filosofica? A questo punto è una questione eminentemente metafisica. Ti ho dato gli estremi dei miei riferimenti che fanno riferimento a scoperte in campo genetico, biologico, sociale e criminologico. Li puoi verificare anche velocemente su internet. Ma ritirarsi sul campo filosofico senza considerare come si evolve la ricerca scientifica è come disinteressarsi dell'eliocentrismo perché filosoficamente si preferisce il terrapiattismo. 
A proposito del determinismo non so  a quale corrente scientifica ti riferisca. Ti assicuro che le opinioni sono molte e discordanti, anche se ovviamente nessuna più abbraccia il totale libero arbitrio.
#2880
A proposito del buonismo basagliano. Forse, caro Sgiombo, sei un nostalgico del caro vecchio elettroshock? Oppure ritieni valido far passare per pazzi i propri oppositori politici per rinchiuderli ? Strategia egualmente utilizzata sia da Mussolini che da Stalin, mentre Hitler, più tranchant, li metteva direttamente al muro.
Veramente trasecolo quando una persona che si reputa di estrema sinistra parla in questo modo di cose che, o non conosce o che vede con una deformazione ideologica importante.