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Messaggi - InVerno

#2866
Citazione di: anthonyi il 04 Giugno 2020, 12:32:32 PM
Inverno il tuo ragionamento è controfattuale, se per te il problema è la concentrazione del potere il miglior antidoto è il libero mercato, perché in un'economia controllata dal potere politico la concentrazione di potere è massima, come Stalin insegna.
E' chiaro che la concentrazione di ricchezza comporta il rischio di condizionamento del potere politico, ma questo è un rischio limitabile senza mettere in discussione il libero mercato, con la regolamentazione dei mezzi di comunicazione , con la trasparenza della ricchezza e la lotta alla corruzione.
Certo c'è un potere proprio dei detentori di potere economico che non è eliminabile, ed è quel potere che deriva dalle loro scelte produttive, esistono però forme di organizzazione istituzionale che garantiscono comunque a quel potere di operare in coerenza con l'interesse collettivo.
L'unica cosa che vedo di controfattuale è l'affibbiarmi una qualche simpatia per le economie pianificate, nonostante scommetterei che in 1600 post non ne troverai uno di elogio, e penso che uno su dieci siano invece proprio di critica e perculamento delle economie pianificate. Ma d'altro canto è così nei "peggiori bar di Caracas" dove se non sei ortodosso con il sistema attuale, devi per forza essere un "comunista". Se non si fosse capito, io vivo tranquillamente nel solco anglossassone dello stato come "male necessario", non ho nessuna simpatia  per le economie statalizzate e tutto il resto della baracca, e ho una grande fiducia nel libero mercato, faccio solamente notare che gran parte delle economie occidentali sono considerabili "economie miste" ad essere ottimisti, e che di liberi mercati se ne vedono ben pochi, mentre invece la socializzazione delle perdite e dei costi è uno dei sistemi più in voga, e a me non piace, vorrei vedere la gente fallire, in quella "distruzione creativa" in cui i "veri" sostenitori del libero mercato credono, ma che è rimasta appannaggio dei poveri e dei derelitti.
#2867
Citazione di: viator il 03 Giugno 2020, 21:55:34 PM
Ovviamente il sistema "Amazon" è più efficiente (nei confronti dei 10 milioni di clienti) (dimostrando ciò che anche all'interno dello stesso capitalismo imprenditoriale esistono diversi stadi di efficienza) e l'utile dell'imprenditore non possiamo valutare quanto sia iniquo una volta confrontato con lo stipendio dei suoi centomila addetti, ma rappresenta comunque il necessario incentivo che promuove l'efficienza risultante dal ribasso dei prezzi dei beni venduti.
Qui il problema è solo parzialmente l'utile dell'imprenditore, davvero non me ne frega niente se ha il garage pieno di Ferrari,è una vita triste che non gli invidio, il problema è, come insegna il comunismo, la capacità di tradurre quel potere economico in potere politico, perchè quello è intangibile e incommensurabile. Stalin era famoso per avere un giaccone e un paio di  stivali logori (non era vero ma vabbè) ma allo stesso tempo il potere di far saltare la testa a qualunque persona dell'unione sovietica schioccando le dita.  Questo è un tipo di potere ben più difficile da limitare di qualsiasi grasso e grosso e conto in banca, ed è un potere che uomini come Bezos hanno accumulato, a sufficienza da poter ricattare gli stati e piegarli ai propri interessi. Guarda anche il recente esempio Fiat. Se anche Bezos avesse solo un "giaccone e un paio di stivali logori" ma lo stesso potere politico, il problema rimarrebbe esattamente lo stesso, sia per la democrazia, sia per il libero mercato. Scudarsi dietro all'idea che "non esiste un mercato perfetto" non porta lontano, è un pò come quando beccano un prete pedofilo e la curia se ne esce dicendo che "nessuno è perfetto", il problema è la traiettoria, se è "meno" o "più" perfetto di prima e per colpa di chi.
#2868
Io dubito fortemente che i negozi che hanno chiuso erano su un cuccuzzolo fuori dal mondo ora raggiunti da internet, semmai sono probabilmente quelli effettivamente ancora aperti proprio in ragione della posizione di monopolio, io penso che quelli che hanno chiuso probabilmente erano proprio quelli consumati dalla competizione locale, magari da un fisco che non riuscivano ad evadere a dovere, commessi pagati discretamente, e altri "svantaggi competitivi". Non è questione di dispiacersi, è questione di capire dove sta il limite. Il 50% degli americani ha sottoscritto un contratto con Amazon, considerando che un quarto degli americani non ha un soldo da spendere, manca pochissimo perchè tutta la platea sia coperta, inaugurando effettivamente il nuovo magazzino universale sovietico. Se questo è ancora libero mercato io sono contento di apprenderlo, io mi preoccupo particolarmente del monopolio dei dati (che quindi ha a che fare anche coi prodotti gratuiti come google etc) e perciò del potere che possono esercitare sugli individui, e dalla leva di potere che queste dimensioni di impresa possono esercitare nei confronti degli stati. Quando vedo una multinazionale offrire i propri stabilimenti e le proprie sedi allostato che non gli farà pagare tasse, dentro di me si accende una sorta di lampadina di allarme, ma devo essere una sorta di pazzo a cui mancano molte lezioni serali sul libero mercato, perciò continuerò a chiedere numi in giro.
#2869
Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2020, 13:13:12 PM
I sistemi economici dei quali si sta parlando in questo topic sono certamente sistemi di libero mercato.
Durante la recente epidemia centinaia di migliaia di esercizi commerciali hanno chiuso, un "esercizio commerciale" (Amazon) nel frattempo ha visto crescere il proprio valore di *ulteriori* miliardi di dollari, anche se non direttamente si può dire che questi esercizi commerciali sono stati "assorbiti" da Amazon, che sempre più sinistramente assomiglia al sovieticissimo "Gum" ovvero il "Magazzino universale principale" sulla piazza rossa, con il "twist" che anzichè andarti a prendere la merce in tram, te la porta a casa lui. Tu pensi che aziende della dimensione di Amazon siano compatibili con un libero mercato? Oppure che la corporativizzazione dei servizi renda improbabile se non impossibile l'ingresso sul mercato di realtà migliori e la competizione con esse? Tu pensi che Amazon sia "libera di fallire"? Oppure nel caso in cui si avicinasse a fallire, magari per una competizione che non è riuscita a sterminare sul nascere perchè magari opera in terra straniera (chessò, Alibaba) verrà prontamente salvata dal governo onde evitare di perdere il "capitale umano" in essa così pericolosamente accentrato? Se con un azienda non si può competere ed essa non può fallire, essa opera in un mercato libero? Perchè il problema qui non è se scegliere tra socialismo e libero mercato, ma se è giusto averli allo stesso tempo, solo che il socialismo spetta ai ricchi, e il libero mercato se lo cuccano i poveri.
#2870
Attualità / Re:L'omicidio di George Floyd
03 Giugno 2020, 10:11:12 AM
Jacous, non voglio né vederci un evento eroico e mitico, né una porcheria selvaggia senza un senso, ho paura che se avessimo avuto telecamere addosso a ogni individuo, anche durante rivoluzioni più antiche e romanzate come guidate da nobili ideali, ci avrebbero fornito un menù di barbarie, idiosincrasie e ipocrisie non da poco. Pare anche a me che le premesse non siano sufficientemente mature e un gruppo come antifa non possa guidare una panda, figurarsi una rivoluzione. Sono però in disaccordo  sul fatto che non c'è una coscienza di classe, non è interpretata o guidata da nessuno, ma una coscienza di classe (una classe molto ampia, quella del famoso 99% che sta cuore anche a te) esiste ed è radicata, sorprendentemente, più in america che in qualsiasi stato europeo, non sottavalutare i movimenti egualitari americani. Io mi chiedo solamente a quali termini sono disposti di cessare, cosa possono ottenere, e se con la violenza possono ottenere ciò che altrimenti non avevano mai ottenuto.
#2871
Attualità / Re:L'omicidio di George Floyd
03 Giugno 2020, 07:53:07 AM
Citazione di: Eutidemo il 02 Giugno 2020, 13:10:36 PM

Il tema è di attualità, ma presuppone previamente una disamina del problema razziale nordamericano nel suo complesso; il quale non poteva che essere affrontato, sia pure in modo molto sintetico e sommario, in un mio TOPIC a parte (di carattere eminentemente storico), di cui qui vi riporto il LINK, sempre che abbiate il tempo e la voglia di leggerlo.
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/il-problema-razziale-americano/msg44568/#msg44568

Siccome non credo che ci sia qualcosa da obbiettare o da aggiungere alla tua disamina, fin troppo equilibrata, devierei un attimo per una considerazione a latere. Le proteste che hanno seguito l'assassinio di Floyd, il motivo per cui migliaia di persone sono nelle strade e incendiano edifici e razziano catene di supermercati sono solo superficialmente dovute all'assassinio di Floyd, tanto quanto la prima guerra mondiale è stata causata dall'assassinio di Francesco Ferdinando. La "nuova" parola che i protestanti stanno usando sempre più spesso è "revolution", segno che la misura è colma, o più colma delle altre volte. E gli americani hanno una relazione particolare con questa parola. Se un abitante dell'est europa la ricollega  ai disastri comunisti, o un francese alle "alterne fortune" delle rivoluzione francese, per un americano la parola rivoluzione continua ad essere fortemente collegata alla liberazione di un sistema tirannico e ingiusto (nel caso storico americano, l'UK), anche attraverso la forza che il secondo emendamento espressamente gli consente di utilizzare per la difesa di "uno Stato libero" di fronte alla dittatura di una minoranza. La violenza diretta della polizia e perciò dello stato, la violenza indiretta delle corporazioni che ora vengono saccheggiate, stanno armando una guerra civile che ha costretto il presidente a ritirarsi in un bunker. Magari le cose si calmeranno anche questa volta, non sarebbe la prima, ma oh..se ci sarà da vederne delle belle per le prossime elezioni! Secondo me è un grosso test per l'idea che sta dietro all'idea del secondo emendamento: può una popolazione difendersi violentemente contro ciò che avverte come un potere alieno e alienante? O è una roba che poteva funzionare solo ai tempi dei coloni e oggi non rimane che uno stratagemma che le lobby usano per vendere un sacco di caricatori? Vedremo se si faranno solo del male o otterranno qualcosa.
#2872
Mi spiego meglio.
L'assimetria è data dal fatto che il KKK non è mai arrivato direttamente al potere ed in maniera manifesta (pur essendo stato molto influente in molte istanze) mentre il razzismo hitleriano si, la si può vedere un pò come la differenza tra un partito di opposizione e uno di governo, dove il secondo è costretto a venire a termini con la realtà e dare delle risposte, il primo sopravvive di ideali. L'ideologia hitleriana aveva perciò sviluppato delle "zone grigie" di razze  sicuramente etnicamente inferiori ma "germanizzabili" culturalmente (il cosidetto lebensraum) anche per convenienza politico militare, mentre il KKK  non ha mai dovuto inventarsi suddette zone grigie, ne ha mai creduto di poter "americanizzare" i negri. Allo stesso tempo il suprematismo tedesco era un complicato coacervo di teorie pseudoscientifiche storiche e genealogiche, mentre un negro era facilmente riconoscibile dal colore della pelle ereditato dal padre, riconoscere un "ariano" non era operazione altrettanto semplice.
Hai ragione a dire che né lo sterminio dei nativi, né lo schiavismo dei neri, sono stati originati da ideologie di carattere biologico (anche perchè le teorie pseudoscientifiche necessarie a sostenerlo non esistevano ancora), in questi casi io penso che anzichè "razzismo" sia meglio parlare di "suprematismo", nel senso che il baricentro della teoria necessaria a deumanizzare le vittime non era tanto l'inferiorità dell'altro ma la superiorità di se stessi di fronte a tutti gli altri (anche di irlandesi, italiani e altre etnie del vecchio continente) che poi sarà la base dell'eccezionalismo americano.

Saluti!
#2873
Sono d'accordo che servirebbe un trattato per discutere la questione, sopratutto se si parte dagli albori. Secondo me, la storia di Jesse Owens, o meglio "le storie" e le diverse versioni di essa, e a chi interessava diffonderne una piuttosto che un altra, forniscono un ritratto sufficientemente completo della questione del razzismo "moderno" americano,la sua genesi, il suo sviluppo, il riscatto, molto più di quanto possa raccontare la storia dei nativi che si basa su premesse spesso non più verificabili. Una cosa che è rimasta inalterata, e che forse è la distinzione più importante tra il razzismo americano e quello europeo, è che il razzismo americano si è sempre centrato sulla linea di sangue, non sulla cultura, per questo spesso e volentieri è risultato più efferato, perchè dalla genetica non vi è fuga. Ancora oggi la parola "race" è largamente utilizzata anche da persone per niente razziste, ma che utilizzano un sistema di valori mutuato dagli stessi principi basati sull'eredità "razziale". Da noi è persino difficile trovare statistiche che dividano i "neri" dai "bianchi", più facile sarà averli denominati nel senso del paese di origine o della religione\cultura di appartenenza, per un americano è perfettamente normale. E hai secondo me perfettamente ragione riguardo alla questione dei "meticci", proprio per quanto detto sopra, il razzismo sanguigno vede ai rimescoli di sangue con estrema ripugnanza.
#2874
Citazione di: Jacopus il 01 Giugno 2020, 18:03:48 PM
Qui ci vedo un tentativo di naturalizzare i rapporti economici, anche se effettivamente il principio è formulato in modo piuttosto neutro, come una conseguenza di una identificazione fra teoria e prassi, ed è qui che interviene lo smascheramento marxista.
Lo "smascheramento" Marxista, storicamente, è servito solamente a rafforzare il capitalismo temperandolo, attraverso la pressione posta dai paesi sovietici e dalle forze marxiane interne ai paesi. Il capitalismo è uscito rafforzato dalla lettura di Marx, mettendo in luce i problemi più evidenti e permettendogli, per un periodo tutto sommato breve, di acquisire un "volto amabile", in quella devianza che hai chiamato capitalismo renano o capitalismo del welfare, o capitalismo antropico, che tutti ricordano come una sorta di terra promessa del capitalismo (persino gli americani che vogliono diventare "great again"). Se oggi ancora non siamo stufi di questo modello è perchè pensiamo di poter tornare indietro a quel modello, come se la storia fosse mai andata a ritroso. Marx è il Giuda del capitalismo, figura oppositrice ma che permette all'eroe di giungere alla propria catarsi. Si potrebbe coniare un nuovo paradosso internettiano, la "reductio a Marxium" - " Più si più prolunga una discussione sul capitalismo più la probabilità che esca fuori Marx è uguale a 1, e quando arriva quel momento la discussione è esaurita". Non c'è nemmeno il tempo di tirare fuori Daly, Georgescu, Jevons, Latouche, Piketty etc.. Marx arriva sempre a salvare la baracca prima che la questione si faccia seria. Lunga vita al capitalismo!
#2875
Attualità / Re:Ma se la Grecia non ci vuole
02 Giugno 2020, 12:25:02 PM
Citazione di: sapa il 01 Giugno 2020, 19:28:13 PM
Scusate, ma in che cosa consisterebbe il problema?
Questa domanda la potresti porre a circa il 99% degli articoli di giornale italiano, gli piace così, si mettono a capo di immaginari gruppi di indignati per immaginare sollevazioni popolari per la qualsivoglia, salvo che a nessuno frega niente. Tu parli di "indignazione da parte nostra" ma ne hai sentito parlare personalmente da qualcuno? E quel qualcuno te ne ha parlato prima o dopo aver letto il giornale? Sarò "frugale" e "scurrile" io, ma penso che la notizia prima di esser stata romanzata è stata accolta da un sonoro "esticazzi" nazionale.
#2876
Penso che attualmente, escludendo le regioni cosidette in via di sviluppo, vi siano circa 3 modelli capitalistici

a) Il modello nordico\baltico - caratterizzato da una mercato fortemente mobile (forse l'unico che potrebbe guadagnarsi l'appellattivo di "libero"), uno stato che persiste nel fornire un welfare capillare sovvenzionato da una tassazione molto alta ma che non interviene come alteratore del mercato, basato su relazioni internazionali principalmente neutre, e di riflesso una qualità "democratica" particolarmente alta, ineguaglianze ridotte spesso al fisiologico.
b) Il modello supercapitalista (USA\Cina) - dove lo stato autoritario ha velleità egemoniche, un welfare state ridotto all'osso, e un presenza capillare dello stato come investitore e alteratore del mercato, sia attraverso dazi che investimenti pubblici in settori ritenuti strategici nel perseguire la finalità egemonica stessa, che degenera spesso in corporativismo che va poi a inficiare sia sulla qualità democratica che sul livello delle ineguaglianze.
c) Il modello latino - caratterizato da un capitalismo fortemente clientelare, con uno uno stato fortemente disorientato tra il modello nordico e quello supercapitalista, che prende sbandate tra l'uno e l'altro modello, orfano di idee e di principi, cerca di vivacchiare e sopravvivere sovvenzionando a pioggia e cercando di tappare sporadicamente buchi. E' l'anello di congiuzione con quelli che il capitalismo lo subiscono (africa etc).                                               
A e C dividono a metà l'europa, mentre i due protagonisti del B dividono a metà il mondo.
#2877
Attualità / Re:Fatti e parole
31 Maggio 2020, 19:14:21 PM
Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 17:14:32 PM
e magari provare anche a bruciare la probabile futura elezione di Draghi a PdR.
Secondo me Draghi è già bruciato e non per il can can giornalistico. Ricordati che il PDR è un elezione indiretta, e io non conosco nessuna forza politica che vorrebbe un PDR capace di oscurare il proprio eventuale leader al governo, successe con Pertini, ma in generale penso che le forze politiche non eleggeranno nessuno in grado di oscurarli mediaticamente, in primis Draghi. Draghi non vincerebbe mai un elezione, e non si può catapultare al governo "in corsa" (il ricordo di Monti è ancora fresco) perciò la mia personale opinione è che se ne parla tanto ma di Draghi non se ne farà niente. Non gli rimane che scrivere un libro di memorie, sarà sicuramente un successo editoriale.
#2878
Attualità / Re:Fatti e parole
31 Maggio 2020, 16:46:20 PM
Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 11:48:18 AM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi,
Draghi è troppo intelligente per mettersi nelle mani di politici italiani, populisti o meno. Per lui è già pronto il posto del futuro PdR, più prestigioso e meno traballante di un posto da PdC in Italia.
Ma anche completamente "extra curricula" per lui, a meno che fare il PdR non si sia trasformato in una sorta di "celebrity contest", da quando i banchieri sorvegliano sulle costituzioni? A questo punto tanto vale qualche altra proposta "sgarbiana" alla Riccardo Muti, o forse la Gabanelli, l'importante è che si sia fatto valere all'estero in un qualche campo a caso e che goda di celebrità non guadagnata su un isola. Tutto questo preparare il campo per Draghi, sia esso PdC o Pdr, sempre nei salotti borghesi e nei giornali , è esattamente ciò che ci distingue dalle democrazie avanzate. La cosa divertente è che anche quelli che strigliavano indefessi gli italiani "sempre alla ricerca del capobastone" ora che il nome è "Draghi" si sono messi a sbavare più di una teenager davanti ad un poster di Brad Pitt.
#2879
Citazione di: Eutidemo il 30 Maggio 2020, 12:07:14 PM

Ciao Inverno. :)
Condivido pressochè tutte le tue considerazioni.
In ogni caso, se l'AE si rifiuta di declassare il tuo immobile, più che "non pagare" (ed essere poi perseguitato per sempre dalle cartelle esattoriali) secondo me dovresti ricorrere presso la competente Commissione Tributaria Provinciale, ai sensi del Decreto Legislativo n. 546 del 31 dicembre 1992, allegando al ricorso una perizia tecnica (possibilmente "giurata").
Anzi, al tuo posto, per prima cosa farei eseguire una perizia tecnica da un geometra o da un architetto; e presenterei ricorso solo successivamente , qualora, effettivamente, da tale perizia dovesse risultare che la rendita catastale attribuita è effettivamente eccessiva (secondo i criteri dell'estimo catastale).
Perchè, se così non fosse, almeno pagheresti un solo professionista (geometra) invece che due (geometra ed avvocato); il quale ultimo, però, davanti alle Commissioni Tributarie non sempre e necessario!
Un saluto! ;)
Purtroppo o per fortuna sono già io un tecnico, sebbene ormai ritirato a miglior vita, ma eviterò di rivolgermi ad un avvocato (dalle mie parti si diceva che quando l'hai chiamato hai già perso) o alla commissione. Penso che in questi casi la soluzione migliore sia effettuare una variazione che infici la rendita (es. frazionamento) in modo tale da ricalcolare tutto da capo, le rivalutazioni "a se stanti" finiscono nelle pastoie. Appunto avendo una quindicina di anni di esperienza nella professione avrei altri rilievi da fare sulla questione particolare, ma non volendo deviare il tuo topic dalla questione di principio che poni, ti propongo la visione del grande fondatore (A. Smith) esso infatti [ma non vorrei sbagliare] considerava le abitazioni come beni di consumo non capaci di generare reddito, mentre negozi e botteghe nella parte di capitale fisso capace di generare reddito. Personalmente penso che l'esenzione sulla prima casa rispetti questo principio, e considerato quanto è facile "sparpagliare" i membri familiari per goderne "diffusamente" penso che la "consumazione" delle abitazioni sia sufficiente tutelata (seppur tramite una pratica al limite legale) e altresì che tassare immobili sfitti sia un incentivo a rimetterli sul mercato.
#2880
Per pagare i servizi pubblici di allaccio etc esistono già gli oneri di urbanizzazione che sono effettivamente preposti a questo. Che poi un immobile sia tassato in base alla propria posizione, dimenticata da Dio, o in mezzo all'urbe, è una corbelleria. Al limite la classe catastale può essere determinata da questi fattori estrinsechi, la categoria catastale che determina il grosso della rendita è scelta in base a caratteristiche intriseche al fabbricato, la differenza tra una villa e una casa popolare non è la sua posizione centrale o defilata.. Ed infatti posseggo un rifugio di 4 vani senza elettricità, acqua potabile, e strada carrabile che lo raggiunga, con una rendita di 350€ (!!!), [e l'AE si è rifiutata di declassarlo]se la teoria dei "servizi" fosse corretta potrei scrivere al comune e dirgli che non pago, ma l'unico modo per non pagare è far si che il fabbricato sia collabente o diruto, perciò è l'abitabilità del fabbricato a essere il principio della sua reddittività. In generale dico, mi possono anche andare bene i principi "ufficiosi" secondo cui questa tassa è imposta, a patto che la prassi dell'imposizione li segua, cosa che non mi pare. Le rivalutazioni della classe senza sopralluogo\controparte tecnica sono tristi metodi per far cassa.