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Messaggi - viator

#2881
Salve. L'inaridimento dell'espressione "artistica" secondo me è conseguenza dello svanire di quella che è stata la funzione originaria del suo esistere, ciòè della sua funzione didascalica.
Tutta l'arte figurativa espressa prima dell'avvento della fotografia è stata prodotta con intenti didascalici.
Volontà, utilità, necessità di comunicare per immagine tutto ciò che non si poteva comunicare in altri modi.
Quindi tutto sommato l'arte figurativa è andata maturando attraverso la maestria nel riprodurre la realtà visiva, al limite rivestendola di particolari e significati culturali a seconda delle epoche e dei rapporti di potere vigenti.
Poi arrivo l'obbiettività (assai superiore ma non ancora completa) dell'........obbietivo ed ai maestri subentrarono gli "artisti", costretti a creare ciò che la fotografia poteva riprendere solo dopo la loro "creazione" ed abbandonando quindi il realismo didascalico o manieristico i cui contenuti potevano venir riprodotti in un millesimo di secondo rendendo vano il loro lavoro. Saluti.
#2882
Salve Andrea. Quindi, al limite, potremmo andare incontro al trionfo del Libero Presunto Arbitrio, orgogliosi dell'essere riusciti a fotterci da soli. La speranza è che noi, nonstante la nostra presunzione, non si sia abbastanza evoluti da riuscire a fotterci da soli. Saluti.
#2883
Salve Sileno. Tutto perfettamente ovvio.
La filosofia è la sistematica del dubitare.
La religione è la sistematica del credere.
Non vedo che ci sia da riflettere. Che altro si vuole ?
Saluti.
#2884
Salve Eutidemo. Naturalmente non ti sbagli. Il nostro destino è il venir governati da chi è come noi. Il quale agisce attraverso dichiarazioni trombonesche cui fanno seguito comportamenti miseramente furbeschi.
Poniamo che qualcuno voglia veramente cambiare l'italico andazzo. Attraverso una sistematica caccia all'evasore. Si vedrebbe negati alcuni milioni di consensi.
Oppure attraverso la certezza della pena. Perderebbe alcuni milioni di consensi-
Oppure attraverso la eliminazione dei condoni edilizi. Perderebbe alcuni milioni di consensi.
Oppure cancellando il fenomeno dei raccomandati, del nepotismo, delle assunzioni clientelari. Perderebbe alcuni milioni di elettori.

L'unico modo per restare al potere in Italia dopo aver "scontentato" una ventina di milioni di elettori è l'autocrazia dittatoriale.

Anche negli altri Paesi esistono le storture elencate sopra. Solo che, nei Paesi seri, chi li combatte veramente perde solamente qualche centinaio di migliaia di elettori. Saluti.
#2885
Tematiche Filosofiche / Re:Elogio dell'individualismo
19 Gennaio 2019, 22:13:59 PM
Salve Jacopus: "Se la collettività è più importante del singolo individuo........".
Si tratta di tua opinione o stai riprendendo quanto affermato da altri ?

- in mancanza di singoli individui, nessuna collettività può sussistere.
- in mancanza di qualsiasi collettività, un singolo individuo può benissimo (o malissimo) sopravvivere.
- in mancanza delle sue parti, il tutto diventa il nulla.
- in mancanza di un tutto, la sua singola parte diventa il tutto.

Solo un beota che pensi di essere una nullità può sostenere che il valore della sua esistenza gli venga conferito dall'appartenere ad una collettività.

Infine, scusa........per chi la collettività dovrebbe risultare importante ? Ma per il singolo, naturalmente !
Quindi in mancanza (o nel disinteresse) del singolo non si produce nessuna importanza della collettività.

La collettività è solamente PIU' EFFICIENTE DEL SINGOLO NEL PROCURARE ALCUNE FACILITAZIONI ESISTENZIALI. Saluti.
#2886
Salve Andrea. Chiarezza, competenza, buonsenso. Uno dei migliori interventi che ho visto apparire qui dentro (SEMBRA facile trovarne !). Complimenti.
Penso che una evoluzione ed un uso dissennato dell'IA possa certo produrre disastri di effetto addirittuta biologico.

Ma filosoficamente non credo proprio nell'eliminazione della specie che ha sviluppato l'IA da parte della stessa IA. In quanto prodotti di un'evoluzione milionaria (in anni), sono convinto che possiediamo risorse, a noi stessi ignote, che ci permettano di sopravvivere ad eventuali logiche maligne di carattere artificiale. Questo almeno per qualche migliaio di anni ancora.

Anche solo restando all'interno delle nostre risorse attuali e note, mi sembra che l'IA attualmente sia estremamente carente a livello sensoriale. Inoltre passerà molto tempo prima che impari a nutrirsi da sola (di alimenti non procuratigli dall'uomo - probabilmente energia solare), ed una volta che l'abbia appreso la sua esistenza sarà più indaffarata in ciò che nell'occuparsi degli umani destini. Poi occorrerà ovviamente equipaggiarla di un istinto di sopravvivenza, senza il quale essa non andrà molto lontano.
Infine c'è il problema dell'autodiagnosi, autoriparabilità e della riproduzione. Tutti aspetti che - finche non autoappresi - resteranno gestiti dall'uomo, la cui esistenza la IA farà quindi bene a tutelare onde impedire che essa stessa venga a provocare la propria fine.
Cioè per impedire che la IA divenga una SA (Stupidità Artificiale), dal momento che di tale ultima l'umanità non saprebbe che farsene causa attuale - e prevedibilmente anche futura - sovrabbondanza di quest'ultima. Saluti.
#2887
Salve Ipazia. Qualcosa di forse approfondibile l'ho proposto. Guarda che non mi stavo lamentando dello scarso interesse di chi è intervenuto, ma del disinteresse di tutti gli altri. Non vorrai per caso che chi auspica un miglior destino a un'iniziativa debba - per mostrare coerenza - sentirsi costretto e responsabile nel dover tener in vita da solo l'iniziativa !
Come se, lamentandomi della scarsa italica natalità, trovassi qualcuno che mi dicesse di provvedere direttamente a compensare la mancanza di diverse centinaia di migliaia di fecondazioni.

Sai una cosa Ipazia ? Mi sono convinto tu possieda una bocca (una mente) che veramente può dire ciò che vuole. Salutoni.
#2888
Salve Ipazia. Infatti il fotone, entità energetica e non materiale, quindi privo di massa, resta tale sinchè non incoccia nella materia, trasformandosi almeno parzialmente in essa  venendo parzialmente riflesso(non sappiamo se i fotoni possiedano una struttura ulteriormente frazionabile - attualmente si ipotizza di no) ed eventualmente venendo parzialmente riflesso. Saluti.
#2889
Salve Federico. Ma a livello sociale, ripeto, il bene non esiste. Esso è un valore unicamente ETICO e non MORALE.

Ciò che tu chiami bene sociale (morale) è ciò che serve a far funzionare la società evitando il più possibile il sorgere di conflitti dannosi alla sua struttura. E' un insieme di norme che permette, ad esempio, ad un milione di persone a vivere in cento chilometri quadrati senza scannarsi in nome di propri presunti diritti e sicuri egoismi.

La morale esiste quindi per ragioni pratiche ed utilitarstiche.

Se in quei cento chilometri quadrati vivessero solo dieci persone, ti assicuro che nessuno di loro parlerebbe di morale. Eppure il bene ed il male generati dal loro comportamento individuale (ethos in greco significa comportamento) ti assicuro esisterebbero ugualmente.

La differenza fondamentale tra MORALE ed ETICA è che la prima cambia attraverso i tempi, i luoghi e le culture. La seconda no, poichè l'etica ha base naturale. Bene e male sono sempre ed ovunque riconoscibili da ciascuno di noi.

La morale italiana dei primi anni '50 prevedeva che uomo e donna che convivessero senza essere sposati (inchiesa) fossero considerati degli immorali. Ci fu il clamoroso episodio del "Vescovo di Prato" (vedere ev. in Wikipedia) che denunciò dal pulpito una coppia della cittadina che appunto conviveva "more uxorio" ("come fossero sposati"), chiamandoli "pubblici concubini".

Secondo te il vivere, amare, copulare, figliare assieme senza avere sottoscitto un contratto di matrimonio e senza credere in Dio, nella Chiesa e nei Sacramenti cosa rappresenta ? Un bene ? Un male ? Una facoltà interpersonale della quale la società non si deve occupare ? Saluti.
#2890
Salve Freedom. Voglio ringraziarti della solidarietà intellettuale che mi hai manifestato e che condivido piacevolmente con te.
Ho il sospetto che essa sia il frutto di una caratterstica che forse possediamo entrambi : io la chiamo "verginità culturale", Salutoni.
#2891
Salve Freedom. Citandoti : "Quindi, forzando, parecchio forzando e arricchendo la mia ignoranza di nozioni che solo uno scienziato possiede, potrei mettermi ad argomentare che passato e presente coincidono nello spazio. Spero conveniate che è un bel paradosso guardare una stella e vederla come era millenni fa!".
Purtroppo, assai poco romanticamente, la coesistenza tra futuro e passato (evidente contraddizione in termini) non si rivela affatto all'interno dello spettacolo che hai contemplato.
Quelle che possiamo vedere non sono le stelle ciascuna delle quali com'era nei propri tempi diversi, ma solamente l'immagine, l'impronta luminosa di ciò che le stelle produssero in tempi diversi a seconda della loro distanza da noi. La loro radiazione luminosa.
Mentre guardiamo la loro immagine passata, la fisicità di questi astri risulta anche enormemente variata, includendo magari la loro attuale estinzione. Saluti.
#2892
Salve Sgiombo.

Percepire : funzione propria dei sensi e solo di questi. La cosiddetta "percezione psichica" od addirittura "extrasensoriale" è un modo di dire poco corretto, come dico qui sotto. Non occorrono esempi.

Sentire :  (lasciamo perdere l'udire, che fa parte del percepire) : l'accogliere e l'interpretare delle percezioni da parte di una psiche.
Per esempio, l'assistere ad una scena assai tragica può - al di là del suo ricordo (consistente nel sentire consapevole) - produrre traumi inconsci molto più importanti e duraturi. Questo è il sentire psichico.

Sperimentare (in senso interiore) : vivere un'esperienza (un percepire più un sentire) in modi consapevoli e coscientemente memorizzabili.

Immaginare : costruire situazioni mentali basate su ciò che si è fino a quel momento vissuto in modi consapevoli (sperimentato, conosciuto). Si può immaginare ciò che non esiste o che non potrà realizzarsi, ma lo si farà sempre sulla base di ingredienti (i "mattoni" della costruzione) facenti parte della realtà che conosciamo. L'immaginazione funziona solo disponendo di una propria "banca dati" di percezioni ed esperienze= sperimentazioni

Concepire : estrapolare - deducendolo in via possibilistica - l'ignoto dal noto. Riuscire ad immaginare anche ciò che non è in alcun modo collegabile alla nostra od altrui conoscenza ed esperienza.

Salutoni.
#2893
Salve. Noto che questa discussione, trattante un tema potenzialmente fecondissimo (e ve lo dice un pubblico dispregiatore dell'arte come oggi viene intesa, nonchè di cavernicola ignoranza dell'argomento), si è esaurita nel giro di 24 ore e 4 interventi.

A mio parere ciò la dice lunga non sulla sensibilità o preparazione dei frequentatori del Forum, ma sulla loro psicologia. Saluti.
#2894
Salve Federico Mey2. In una discussione tutti i coinvolti non capiscono qualcosa e capiscono altre diverse cose. Impossibile comunicare concetti e senzazioni allo stesso modo in cui li sente chi li espone.

Personalmente trovo questa trattazione senza capo nè coda poichè basata sulla inconsapevole confusione tra due concetti distinti :

- La MORALE, la quale non ha nulla a che vedere con i concetti di bene e di male : La morale è un valore SOLO COLLETTIVO che consiste nell'insieme dei comportamenti PUBBLICI utili od ammessi SOCIALMENTE all'interno di quel certo gruppo, società, tribù, cultura.


- L'ETICA, che incorpora al suo interno il bene ed il male interpretati individualmente e che consiste nell'insieme delle scelte, convinzioni, comportamenti adottate dal singolo individuo all'interno della propria esistenza personale.

Se un riccone spende per sè i propri soldi, adotta un comportamento moralmente ammesso (se li gode, come permesso dalle Leggi e come - se non esplicitamente approvato - non vietato ed anzi sicuramente invidiato dal resto della società di cui fa parte.
Se lo stesso riccone dona metà del patrimonio ai bisognosi (scelta che nessuna morale esige anche se l'approva) compie una scelta rigorosamente individuale, facoltativa di carattere quindi ETICO.

Ma forse è un bene che nelle discussioni filosofiche non si pongano distinzioni e definizioni pregiudiziali : in questo modo si avrà il piacere di discutere all'infinito. Saluti.
#2895
Salve. "Come si fa a non considerare la radiazione materia, dal momento che e = mcc (si trasforma in massa e viceversa in circostanze determinate secondo proporzioni determinate?".
Io ho affermato che la materia è - guarda caso - materiale mentre l'energia non lo è.
Infatti l'energia sarebbe - del caso - energetica, non materiale.

Ciò non impedisce la trasformazione da materiale ad energetico e viceversa.
Per chiarire, io chiamo "sostanza" la realtà fisica monistica fondamentale dellìUniverso.
Noi non possiamo percepire  ed immaginare ciò che è monismo, unicità, singolarità (anche se lo possiamo concepire).

Quindi l'univocità della sostanza ci può apparire fisicamente solo come sdoppiamento RIGOROSAMENTE COMPLEMENTARE tra l'aspetto materiale (corporale, percepibile sensorialmente) della sostanza stessa ed il suo aspetto immateriale ed incorporeo (NON astratto, non metafisico ma semplicemente impercepibile sensorialmente).
(Inciso : l'impercebilità sensoriale dell'energia, concetto dall'apparenza assai bizzarra, può venir sostenuta attraverso separata mia tesi che qui non posso illustrare)

Ovvio che entrambe le dimensioni fisiche di materia ed energia non possano che coesistere ed interagire. La mancanza dell'una comporterebbe l'assenza dell'altra, poichè esse - come dicevo sopra - rappresentano due aspetti soggettivamente percepibili di un'unica realtà fisica, appunto la "sostanza". Saluti.