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Messaggi - niko

#2881
Tematiche Filosofiche / Re:Lo spazio dell'assoluto
14 Febbraio 2020, 18:44:46 PM
La filosofia indaga il rapporto tra nomos e fisis, tra convenzione e natura, ma se vi dico che non potete prescindere nemmeno dal diritto mi sa che vi viene un colpo...
#2882
Citazione di: Ipazia il 14 Febbraio 2020, 13:49:06 PM
Se il popolo muore di fame, sfruttamento, malattia, degrado, sai cosa gliene cale della famiglia Cucchi e dei napoletani ? La politica ha le sue priorità oggettive malgrado i politicanti e i loro pupari. E visto che i ruoli sono interscambiabili, di volta in volta il popolo premia chi dimostra, fatta la tara dell'enorme potenziale di fuoco della mistificazione mediatizzata, di ignorarlo di meno. Il che è più sensato della tessera e distintivo, che spesso assume l'aspetto di una sindrome sado-masochista per i più puri del gregge incapaci, o timorosi, di affondare la testa nel marcio. Mentre per gli altri è solo business, interesse di classe.


Ma me ne cale a me... io non faccio parte del popolo?!
#2883
Citazione di: Ipazia il 14 Febbraio 2020, 09:55:44 AM
La cialtroneria è l'anima della politica. Lo si è scritto fin dai tempi di Machiavelli e lo si sa da molto prima. Ma ci sono cialtroni che assecondano gli interessi del popolo, per quanto possibile nel mandato dei loro pupari; e cialtroni che lo contrastano per partito preso, o più probabilmente perchè servono altri pupari più antipopulistipolari. Meglio i primi, tenuto però conto che, a seconda della materia (interessi in gioco), i ruoli si scambiano a velocità luminali. Ergo, la fedeltà di voto è una fesseria. E quasi sempre, nello stato liberal-liberista, l'astensione è l'unica forma etica di fare politica.



Per quello che significa la locuzione "interesse del popolo", cioè niente,  io ho tutto il diritto di pensare che l'interesse principale del popolo in questo momento sia di essere governato, possibilmente, da qualcuno che non insulta la famiglia Cucchi e i napoletani.

Anche il mio cane va bene.
#2884
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Pandemia
14 Febbraio 2020, 02:02:56 AM
Citazione di: viator il 13 Febbraio 2020, 15:43:19 PM
Salve niko. Avevo omesso di replicare al tuo punto di vista che riprendo citandomi-citandoti :

Da me per Baylham : "Intendevo ironicamente affermare che il genere umano, tutto preso nello sviluppare nuovi modi di vita basati - ad esempio - sulla sempre maggiore facilità di spostamento, non si rende conto di offrire tale facilità di spostamento e diffusione anche ai virus e batteri di cui diventa portatore.
Baylham................ti rendi conto che se il coronavirus approda in Africa (continente in cui non ci possono essere controlli e prevenzione paragonabili con quelli del Primo Mondo) di lì si diffonderebbe quasi senza controllo ? Capisci cosa arriverebbe ad esempio in Italia attraverso i migranti ammassati lungo i nostri confini-colabrodo ? Sarebbe un giusto premio per le nostre "politiche dell'accoglienza", non trovi ?. Saluti"
.

Da te per tutti noi : "E figuriamoci se non saltava fuori il nesso virus-migranti.
Una scemenza degna di Salvini, che ha avuto la faccia tosta di accostare in un suo recente intervento virus e "frontiere aperte", per quanto è risaputo che fino adesso e fino a prova contraria il virus è diffuso da turisti e viaggiatori regolari, non da clandestini sui barconi. Ma per fare sciacallaggio e terrorismo psicologico vale tutto".


Ma io non ho stabilito o scoperto alcun nesso attuale tra l'esistenza del virus e l'esistenza dei migranti. Nessuno dei due ha colpa, merito o causa dell'esistenza dell'altro.
Mi sono limitato a paventare una eventuale futura conseguenza (in forma che credo ampiamente ragionevole) di una certa dinamica socio-cultural-sanitaria.

Son quelli che la pensano come te (tutto è politica e i proletari hanno sempre ragione  !) che nutrono una visione monomaniacale di tutto ciò che accade o potrebbe accadere a questo mondo. Saluti.



Ma fammi il piacere Viator, se tu apri un argomento e paventi le tue brave dinamiche socio-cultural-blablabla che ti stanno tanto a cuore in modo palesemente politicizzato, aspettati quantomeno un'eventuale risposta altrettanto politicizzata da qualcuno degli altri utenti, invece di dire che il problema sono io.

O vuoi farmi credere che volevi fare della sociologia e dell'antropologia puramente descrittiva e poi confini-colabrodo col trattino e "politiche dell'accoglienza" tra virgolette alla fine di un tuo intervento, per altro esplicativo del tuo intervento iniziale, ti sono scappati fuori dalla tastiera per caso?

Perché vedi, io ho tanti difetti, ma non tiro il sasso e nascondo la mano come il populista medio...
#2885
Citazione di: Ipazia il 12 Febbraio 2020, 18:11:04 PM
Non dubito che il multiverso sia laico quanto l'universo. Ma la questione è un'altra: come già ha fatto notare Jacopus, la vita si è manifestata in questo pianeta in condizioni microclimatiche che ucciderebbero tutti i viventi aerobici, cominciando da noi. Tale ipotesi è accertata, almeno analogicamente, dagli organismi che vivono in ambienti riducenti, sulfurei e anaerobici sui fondali marini vulcanicamente attivi. Non possiamo pensare alle condizioni microclimatiche attuali quando si formarono i primi nuclei di materia organica, e non sapendo quali erano esattamente quelle condizioni non possiamo nemmeno riprodurle in laboratorio. Una bella sospensione del giudizio non fu mai scritta. Ma è il caso di farlo fino a nuove conoscenze. E nel frattempo ricercare, ricercare, ricercare.


Si ma pur non sapendo esattamente quali fossero quelle condizioni, si tenta di riprodurle artificialmente andando per errori e tentativi e non ci si riesce; dal che si può arguire con ragionevole certezza che quelle condizioni da cui scaturì la vita, che pure non si sa bene quali fossero, erano molto rare, molto improbabili, singolarmente e nel loro complesso, perché se non lo fossero, saremmo riusciti a riprodurle, e a creare vita artificiale. Anche se la vita distrugge le condizioni stesse a partire da cui la vita germina spontaneamente, si tenta di riprodurre quelle condizioni, e non ci si riesce.

In questo senso, per rispondere anche a bobmax, il caso c'entra con la volontà, perché se non riesco a scrivere un'opera di poesie bella, lunga e perfetta come la divina commedia volontariamente, ancora meno ci riuscirò buttando in giro a caso le lettere dello scarabeo: il caso è per la vita lo stato minimo della volontà, la volontà impersonale, la volontà di nessuno, ma non l'assenza totale di volontà, che dal punto di vista della vita è un'assenza impossibile...
#2886
Citazione di: bobmax il 12 Febbraio 2020, 16:22:51 PM
Concordo con Ipazia.

Etica è la fede nella Verità.
Una fede che non vuole ingannarsi in alcun modo.

Di modo che invece di fantasticare su progetti intelligenti o multi universi si dovrebbe a mio avviso accettare l'evidenza: siamo qui per caso.

Sì, il puro caso ha fatto in modo che io fossi qui, ora.

Il caso, che non ha niente a che fare con la probabilità, ma è semplicemente la manifestazione del Caos.

Che il Caos sia poi Amore dipende solo da me.
Da me, figlio del Caos.


Non ci siamo capiti, gli universi multipli sono un'ipotesi e un argomento che permette di continuare a sostenere l'origine casuale della vita anche qualora la probabilità di questo evento in un universo solo fosse trovata estremamente bassa, troppo bassa per essere plausibile: quindi gli universi multipli sono un'ipotesi che potrebbe diventare necessaria contro quella del disegno intelligente, qualora divenisse possibile, se non riprodurre l'origine della vita in laboratorio, almeno stimarne in modo abbastanza affidabile la probabilità, e questa probabilità dovesse essere interpretata, interpretata anche nella sua eventuale implausbilità a verificarsi in uno spazio e in un tempo troppo piccoli.

Nessuno vuole credere a una scimmia che lancia i dadi e ottiene un milione di sei senza fare il giusto numero di miliardi di tentativi, appunto perché non crediamo nel destino e non siamo allocchi.

E' il problema dei miracoli e del loro rapporto con la fisica moderna, soprattutto la meccanica quantistica: non c'è niente di fisicamente impossibile nel fato che il lago di Bracciano si congeli ad agosto o che un elefante cominci a volare, semplicemente questo non si verifica perché la probabilità che si verifichi è troppo bassa, anche aspettando tutto il tempo dell'universo; in tutta la storia dell'universo l'elefante non riesce a volare mai, nemmeno una volta, per quanto sono più frequenti la configurazioni interne delle sue particelle che non lo fanno volare, rispetto a quelle, possibili ma non realisticamente probabili, che invece  lo farebbero volare. Non si può fare scienza aspettandosi che l'elefante voli, e non si può fare scienza aspettandosi che un batterio nasca per caso da una goccia d'acqua, se la probabilità che questo evento si verifichi dovesse essere stimata e trovata troppo bassa, anche avendo a disposizione tutta l'acqua, tutto il tempo e tutto lo spazio dell'universo.

Che l'evento di germinazione spontanea della vita (abiogenesi) sia rarissimo è autoevidente per il fatto che non lo si osserva mai avvenire, esattamente quanto rarissimo non lo sappiamo, ma che sia rarissimo alle attuali condizioni terrestri certo che lo sappiamo, anche senza bisogno di essere scienziati, semplicemente perché non vediamo mai la vita nascere dal nulla e per caso, e pur con tutta la nostra inelligenza e tecnologia, non siamo affatto in grado di produrre noi artificialmente la vita a partire dalla materia inerte o di simularla correttamente al computer, e il non riuscire a fare una cosa volontariamente, depone ulteriormente a favore dell'estrema improbabilità che essa si verifichi per caso.

Per questo si pone il problema di quanti "lanci di dado" servano: milioni? Miliardi?

Invece che siamo qui per caso non è affatto un'evidenza, ma un'ipotesi. Sappiamo che la vita è fortemente voluta dalla vita, che la vita tende ad espandersi e conservarsi. Questa è un'evidenza. Solo che per la prima vita non si può ipotizzare la cosa tipica e logica che si ipotizza per tutte le altre vite, che sia stata voluta, o comunque creata, da un'altra vita, senza entrare in un circolo vizioso, per cui la prima vita non è la prima vita. E quindi ipotizziamo come causa il caso, che è antievidente, è contro ogni evidenza, ma almeno evita la contraddizione. O anche Dio, il creatore increato eccetera.
Il caso è più che altro l'ipotesi più semplice, quello che resta scartando tutte le altre ipotesi. Ma caso è anche ignoranza delle cause, quindi caos deterministico: se per ipotesi conoscessimo meglio i meccanismi all'origine della vita, questa origine non ci sembrerebbe più "un caso", ma un evento ben preciso, che si verifica a certe condizioni sì e ad altre no. La conoscenza di tutte le cause escluderebbe il caso.

Anche che siamo soli nell'universo non è un'evidenza, ma un'ipotesi. Non ci sono contatti alieni certificati, ma appunto gli alieni potrebbero esistere e non interagire mai con noi, probabilmente a causa delle distanze intergalattiche.
Ma i contatti radio dovrebbero essere frequentissimi, secondo appunto le stime dell'equazione di Drake, e invece non captiamo nemmeno quelli, il che vuol dire che o esistono pochissimi alieni in assoluto, o esistono pochissimi alieni in grado di inventare e usare la radio.
#2887
Citazione di: Ipazia il 12 Febbraio 2020, 14:07:30 PM
"Uno studio del 2010 stima il numero di stelle dell'universo osservabile in 300.000 trilioni (3×1023), mentre uno studio del 2016 ipotizza che il numero totale di galassie nell'universo osservabile, comprese quelle troppo piccole per essere rilevate dagli attuali telescopi, sia di 2000 miliardi (2x1012)." WP

Moltiplicato per 13,8 miliardi di anni terrestri fa un numero di lanci di dadi capace di determinare anche l'impossibile. E' altrettanto vero che la vita, magari non con le astronavi ma in forme primordiali su un meteorite, potrebbe propagarsi anche per via esobiologica.

La vita biologica è un dato di fatto innegabile. Meglio nessuna ipotesi sulla sua origine che fingere ipotesi. La verità nol consente: tanto sul piano scientifico che etico. Piuttosto ricercare. E poi dimostrare.
.


Il mio intervento era volto a far notare che ci sono persone che hanno studiato una vita queste cose, e ritiengono che il numero dei lanci possibili in un universo solo, sia pure milioni di miliardi di lanci, non basti a giustificare l'avvento della vita, per quanto sono complessi il dna e i vari meccanismi che mantengono l'integrità cellulare e per la conseguente assoluta improbabilità che questi meccanismi siano sorti per caso; e, onore a loro e alla scienza, anziché pensare a Dio e al progetto intelligente, hanno pensato agli universi multipli, una soluzione semplice e comoda, che permette di aumentare il "numero di lanci" possibili e quindi di concepire la non straordinarietà anche dei risultati più improbabili, senza necessità di ipotizzare un dio creatore o un'intelligenza a monte di qualsiasi tipo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Eugene_Koonin

Sono poi assolutamente in disaccordo con te sulle conseguenze etiche, per me la mediocrità e la ripetizione/ripetibilità a distanza spaziale e temporale della vita (eoni cosmici come possibilità di ripetizione temporale, e universi ulteriori come possibilità di ripetizione spaziale), e anche la panspermia come ulteriore declinazione di una generale improbabilità di essere noi i primi e gli ultimi tra i viventi, sono fondamentali per costruire un'etica, o quantomeno un'etica che vada bene per me, nichlistica, antimetafisica ed eudaimonistica: niente mediocrità della vita niente eterno ritorno, niente eterno ritorno niente etica nel senso in cui la intendo io.

La non-straordinarietà statistica della vita, ben lungi dall'essere un fatto irrilevante, è la sua non-straordinarietà (e quindi ordinarietà) cosmica: l'ordine del mondo in cui siamo ci prevede e ci comprende in tutti i sensi, anche in senso probabilistico. E' nella non-straordnarità della vita che si deve trovare la continuità dell'oggetto vivente, che si deve risolvere la differenza tra vita e non vita.
#2888
Penso che dire che l'origine della vita a partire dalla materia inerte vita sia un evento assolutamente improbabile di per sé , o un evento che può divenire probabile ma solo a seguito di un intreccio assolutamente improbabile di concause coincidenti, non sposti il punto della questione di un millimetro: comunque la si metta, è un evento improbabile ;-)

Tale improbabilità mi fa pensare (e non solo a me, anche a un biologo famoso di cui non ricordo il nome) alla possibilità di universi multipli: più universi, più scimmie a lanciare i dadi, più scimmie a lanciare i dadi, più probabilità che esca sei per tot milioni di volte di seguito, cioè, fuor di metafora, che si verifichi un evento di per sé assolutamente improbabile, perché non si può "provare", cioè dare una possibilità a questo strano evento di verificarsi, solo nei milioni di pianeti del nostro universo, che già sono tanti, ma nei fantamilioni di fantatriliardi di pianeti di tutti gli universi esistiti in passato o esistenti oltre al nostro, che sono molti di più. Prima o poi, una scimmia lancia i dadi e ottiene sei per un milione di volte di seguito, è statistica, bisogna solo considerare quanto tempo e quanto spazio ha a disposizione per lanciarli, e il tempo e lo spazio solo del nostro universo potrebbero essere ridicolmente piccoli allo scopo, ma con altri universi per lanciare altri dadi, i conti potrebbero tornare.

Inoltre non per essere fantascientifici, ma la vita è una cosa che si espande e si riproduce, quindi se l'origine della vita dal nulla o dall'inorganico è rarissima, oltre una certa soglia di rarità stabilita per l'evento "vita spontanea di per sé rarissima" ne deriva sempre più necessariamente che  ogni singolo "evento vita"  ha molte più probabilità di essere "non-spontaneo", cioè simulato al computer o indotto artificialmente a vario titolo da extraterrestri. Noi diamo per scontato che ogni singola vita presente intorno a noi ha una probabilità elevatissima, prossima alla certezza, di essere derivata da altra vita, e una probabilità bassissima, prossima all'impossibilità totale, di essere sorta dal nulla o dalla materia inerte, ma non ragioniamo affatto così per "la vita in generale" o "la vita sulla terra", che invece la supponiamo sorta dal nulla, semplicemente perché non c'era altra vita a poterla generare, e immaginarla sorta da altra vita ci sembra dunque contraddittorio. Ma come la terra non ha una posizione nello spazio particolare, potrebbe non aver nulla di particolare rispetto alla probabilità dicotomica per ogni singolo evento-vita che la vita attualmente considerata sia spontanea/o indotta, ma allora dovremmo ammettere che ci sono due milioni di miliardi di probabilità che viviamo nel computer di un extraterrestre o che un extraterrestre ci abbia a vario titolo "creato" aumentando artificialmente la probabilità che sul nostro pianeta si sviluppasse la vita, e una probabilità su due milioni di miliardi di essere invece proprio noi la vita "spontanea" quella che si è creata "da sé" a partire dall'inorganico, senza avere nessuna vita precedente dietro.
#2889
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Inerzia equatoriale
03 Febbraio 2020, 20:03:56 PM
Citazione di: viator il 03 Febbraio 2020, 18:51:33 PM
Salve niko. Citandoti : "...........ma siccome civiltà vuol dire principalmente vivere in pace e in eguaglianza, particolarmente civili sono i pigmei."
niko !!...................io credevo di essere stato un poco originale coniando l'espressione "inerzia equatoriale" ma tu...........,,ma tu, perbacco....................mi hai veramente surclassato !!.

Non è che per caso tu sia un estimatore - oltre che degli ambienti equatorial-forestali - anche degli ambienti cimiteriali, visto che anche in quelli si vive in pace ed in eguaglianza ? Saluti.


La morte ci divide più di quanto non ci unisca, perché la morte è una, ma i morti sono tanti.

Il nulla è uno, ma gli annullati sono tanti.

E' una tipica situazione di conflitto: tanti vogliono (o comunque immaginano per sé, che è una forma minima del volere) una cosa che non si può dividere. Ognuno vuole il suo nulla personale, la sua morte personale... e nell'aldilà la guerra continuerà, ma con altri mezzi.

Tutti dicono la morte, ma intendono la redenzione -la fine della sofferenza- o lo stato larvale. Immaginano, quando verrà il loro momento, di prendersi il loro personale frammento di morte, e viverlo. Non rinunciano ad essere degli individui, semmai rinunciano a sapere di esserlo.

La morte non è comunista, con buona pace di Totò (la livella).
#2890
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Inerzia equatoriale
03 Febbraio 2020, 01:03:59 AM
Tra i popoli equatoriali, gli inca hanno sviluppato una grande civiltà nel senso che intendi tu, con templi, città eccetera, ma siccome civiltà vuol dire principalmente vivere in pace e in eguaglianza, particolarmente civili sono i pigmei.
#2891
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Pandemia
01 Febbraio 2020, 22:29:07 PM
Citazione di: viator il 01 Febbraio 2020, 21:48:54 PM
Salve Baylham. Citandoti : "Supponiamo che tutte le cose siano diseguali. Risulta ancora un'uguaglianza di fondo: tutte le cose sono uguali nel loro essere diseguali. Comunque uguali nel loro essere cose. Dipende dalla prospettiva".
Forse confondi il concetto di uguaglianza con quello di identità. Il fatto che tutti gli uomini siano eguali sotto un certo punto di vista (esempio : davanti alla Legge) non significa certo che tutti gli uomini siano identici (ciòè che debbano essere eguali anche da tutti gli altri punti di vista).

Poi : "Le epidemie o pandemie non dimostrano affatto l'inegualitarismo della natura in quanto la disuguaglianza economica tra gli uomini è precedente". Siamo alle solite. L'uomo come origine di tutte le cose e non tutte le cose (il mondo) come origine dell'uomo. Quindi secondo te tempo fa (diciamo ad esempio 500milioni di anni fa) c'erano società umane economicamente diseguali e comunque non è mai esistito un tempo al cui interno non c'era l'uomo ma erano presenti virus, batteri e qualche altra forma di vita soggetta ad epidemie e pandemie generate appunto da virus e batteri ?. Hai presente la definizione biologica di epidemia e di pandemia ? Pensi che riguardi solo il genere umano?.

Infine : "Non ho capito se ritieni che il controllo della demografia e dell'ecologia porti al controllo dei virus e batteri e che questo controllo stia nella disponibilità dell'uomo". Hai fatto bene a non capire.
Intendevo ironicamente affermare che il genere umano, tutto preso nello sviluppare nuovi modi di vita basati - ad esempio - sulla sempre maggiore facilità di spostamento, non si rende conto di offrire tale facilità di spostamento e diffusione anche ai virus e batteri di cui diventa portatore.
Baylham................ti rendi conto che se il coronavirus approda in Africa (continente in cui non ci possono essere controlli e prevenzione paragonabili con quelli del Primo Mondo) di lì si diffonderebbe quasi senza controllo ? Capisci cosa arriverebbe ad esempio in Italia attraverso i migranti ammassati lungo i nostri confini-colabrodo ? Sarebbe un giusto premio per le nostre "politiche dell'accoglienza", non trovi ?. Saluti.


E figuriamoci se non saltava fuori il nesso virus-migranti.

Una scemenza degna di Salvini, che ha avuto la faccia tosta di accostare in un suo recente intervento virus e "frontiere aperte", per quanto è risaputo che fino adesso e fino a prova contraria il virus è diffuso da turisti e viaggiatori regolari, non da clandestini sui barconi. Ma per fare sciacallaggio e terrorismo psicologico vale tutto.
#2892
Tematiche Spirituali / Re:Quale Chiesa Cattolica?
31 Gennaio 2020, 13:16:54 PM
Citazione di: viator il 30 Gennaio 2020, 17:12:38 PM
Salve niko. Dalla tua recente replica a myfriend (del quale non sono amico nè nemico) capisco solo che tu fingi (spero) di ignorare il significato filosofico di ignoranza. Questo, a parer mio, non è un luogo adatto alle suscettibilità personali o di categoria. Saluti.


Ignoranza è definire l'ateismo un un vuoto di fede o una condizione antropologica specifica collegata solo alla modernità, come se ci fosse una sequenza necessaria e necessitata di eventi storici, o una biologia evolutiva intrinseca nell'uomo, o peggio ancora una caduta da una condizione precedente "di fede", da cui dipenderebbe l'ateismo.

L'ateismo è una scelta, e chi è ateo non ha "perso la fede", ne è figlio di qualche tempo in particolare.

Ignoranza è anche definire la teologia cristiana una storiella infantile; per quanto io non sia cristiano, vuol dire non riconoscere la complessità e la ricchezza di un edificio filosofico millenario, come se le idee elaborate da un singolo che cerca di rendersi originale potessero competere alla pari con duemila anni di testi sapienziali e filosofici.

Sul nesso tra ateismo e dittature novecentesche da cui si vorrebbe evincere la tendenza dell'ateo a sottomettere altri uomini, non si può che stendere il classico velo pietoso, non solo per gli innumerevoli esempi che si potrebbero fare di dittature teocratiche non atee e non novecentesche (stato pontificio, paesi islamici e chi più ne ha più ne metta...), non solo perché anche l'ordine economico capitalista e liberista, che si contrappose nel novecento al comunismo, è frutto di un dissolvimento e di una laicizzazione individualizzante e antisacerdotale della religione  (protestantesimo), ma anche per la "simpatica" e "innocua" amnesia di cui il nesso tra ateismo e dittatura che si vorrebbe ingenuamente proporre è chiaramente frutto, ovvero l'amnesia per la dittatura concordataria e pretesca italiana del novecento: il fascismo.
Quella che ricompose lo strappo tra chiesa e stato che aveva creato Garibaldi, e ancora ci dobbiamo subire l'ora di religione e il crocifisso a scuola.

Non accetto chi cita Hitler e Stalin come se fossero la stessa cosa, dimentica Mussolini e poi dà dell'ignorante agli atei. E' risaputo che Hitler ha imparato strategicamente, come modello da imitare, ed emotivamente, come modello da ammirare, da Mussolini, e non viceversa.
#2893
Tematiche Spirituali / Re:Quale Chiesa Cattolica?
30 Gennaio 2020, 14:16:38 PM
Citazione di: myfriend il 28 Gennaio 2020, 13:35:02 PM
Per quanto mi riguarda, la chiesa cattolica va bene così com'è.
So bene che si basa su una teologia ERRATA (il figlio di dio, il regno dei cieli, il giudizio universale, paradiso e inferno). La teologia della chiesa cattolica è una storiella tanto anacronistica quanto infantile.
Tuttavia...meglio avere una chiesa, anche se fondata su una teologia ERRATA, che non averla.
Perchè?
Perchè il vuoto di fede sarebbe ancora più pericoloso di una fede sbagliata.
Abbiamo già visto a cosa hanno portato le culture che hanno teorizzato e praticato "l'uccisione di Dio": ai totalitarismi del '900.
L'uccisione del concetto di Dio ci riporta diritti alla "legge della giungla"....la "legge del più forte". Riporta in auge la figura dell'Imperatore Dio (sia esso Hitler o Stalin).
Perchè, come specie, non siamo ancora sufficientemente maturi. Siamo ancora troppo "bestie", siamo ancora troppo guidati dagli istinti bestiali che regolano la vita nella giungla. Non abbiamo ancora sviluppato a sufficienza le nostre facoltà superiori.
Non siamo ancora pronti.

Quindi...la chiesa cattolica va bene così com'è.
Lasciare il predominio culturale all'ateismo innescherebbe una lotta del "tutti contro tutti".
L'homo ha ancora bisogno dello spauracchio del "Dio biblico". Anche l'homo ateo. Perchè l'ateo è ancora talmente ignorante da voler cancellare il concetto di Dio per elevare sè stesso a divinità suprema.

Quando l'umanità avrà maturato una spiritualità più matura...quando nascerà la consapevolezza che siamo tutti "figli sulla stessa barca"...quando l'homo avrà superato l'idea infantile di diventare "Imperatore e Dio" per sottomettere altri uomini....allora potrà nascere una nuova spiritualità. E la chiesa cattolica potrà tranquillamente essere superata.

Io penso che questo succederà. Ci vorranno forse ancora 500 o 1000 anni. Ma succederà. E allora la chiesa cattolica potrà tranquillamente essere superata.



L'ateismo non è un vuoto di fede e nemmeno una mutazione antropologica (e quindi homo ateo con tono di superiorità come se fosse una specie di scimmia lo dici a qualcun altro) e tu non sei nessuno per dire chi è ignorante e chi no.

Sei solo un piccolo uomo dietro una tastiera. Homo tastierato.
#2894
Citazione di: viator il 29 Gennaio 2020, 21:51:11 PM
Salve niko. Citandoti : "I clandestini impuniti sono come il Capitale con la C maiuscola, un gioco di parole, nel senso che attualmente la pena per il reato di immigrazione clandestina è una multa, anche abbastanza salata, che la quasi totalità dei clandestini non può pagare, perché nullatenente".
Evidentemente tu sei privo del senso del ridicolo.
Ovvio che i clandestini non possano pagare multe al Paese che COMUNQUE li accoglie ed ospita, passa loro 29 (mi sembra) Euro/giorno, chiude entrambi gli occhi se passano le giornate a chiedere (giustamente, perbacco!) pubblici contributi sotto forma di elemosine o generi di necessità ed a salire e scendere dai mezzi pubblici senza biglietto .................................................ovvio, dicevo, poichè tutti i loro soldi li hanno dovuti previamente "donare" ad altri bisognosi quali "scafisti" e "passatori".



Ancora co' sta storia dei 29 euro?!


Ma se vi dicono che ci sono gli untori manzoniani che diffondono il coronavirus, ci credete?

Se vi dicono che Socrate corrompe i giovani e diffonde il culto di nuovi dei, ci credete?

Se vi dicono che in piazza Fontana è scoppiata una caldaia, ci credete?


Non ce la posso fa, veramente non ce la posso fa...
#2895
Ipazia ha scritto:

Purtroppo dovremo aspettare un governo diverso, per altri aspetti politici assai discutibile, perchè l'Italia, come fanno tutti gli altri paesi del mondo, tuteli i suoi confini da invasioni indesiderate (dalla maggior parte dei loro e nostri cittadini). Sulle ragioni di tale opposizione se n'è parlato altrove: non è un dogma, ma l'esito di una valutazione sociale, politica ed economica.


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Sì, il governo dei citofonatori folli e di quelli che hanno parlato al recente convegno sulla famiglia -naturale- insieme a nazisti e integralisti cattolici. Il governo di quelli che hanno insultato la famiglia Cucchi.

Ricordiamo, se non la storia, almeno l'attualità.