Sì, Eutidemo, quelli che evidenzi sono i cardini della razionalità.
Il Principio d'identità: A = A e la legge di Causa-Effetto.
Ossia l'essere molteplice e il suo divenire.
Tuttavia sono convinto che questi stessi cardini siano sì fondamentali, ma soltanto per la nostra orientazione nel mondo. Cioè non siano davvero assoluti.
La realtà ultima prescinde da essi.
Che non siano assoluti è una necessità etica.
Nel nostro esserci il male, qualsiasi male, se ne sta incastonato in quel momento che fu e non è più possibile annullarlo.
Di modo che, se affrontiamo la cosa razionalmente, ma senza nasconderci l'inaccettabilità del male avvenuto, l'unico esisto possibile è che questo esserci altro non sia che vuoto meccanismo.
Di fronte al male, che è nel mondo, che seguii, che io stesso sono, l'etica chiede perciò l'impossibile.
Ossia che il male, qualunque male, diventi nulla. Perché mai avvenuto.
L'avverarsi dell'impossibile richiede però il superamento degli stessi cardini della razionalità.
Il Principio d'identità: A = A e la legge di Causa-Effetto.
Ossia l'essere molteplice e il suo divenire.
Tuttavia sono convinto che questi stessi cardini siano sì fondamentali, ma soltanto per la nostra orientazione nel mondo. Cioè non siano davvero assoluti.
La realtà ultima prescinde da essi.
Che non siano assoluti è una necessità etica.
Nel nostro esserci il male, qualsiasi male, se ne sta incastonato in quel momento che fu e non è più possibile annullarlo.
Di modo che, se affrontiamo la cosa razionalmente, ma senza nasconderci l'inaccettabilità del male avvenuto, l'unico esisto possibile è che questo esserci altro non sia che vuoto meccanismo.
Di fronte al male, che è nel mondo, che seguii, che io stesso sono, l'etica chiede perciò l'impossibile.
Ossia che il male, qualunque male, diventi nulla. Perché mai avvenuto.
L'avverarsi dell'impossibile richiede però il superamento degli stessi cardini della razionalità.