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Messaggi - Jacopus

#2896
1). L'etica non viene dall'iperuranio ma neppure dal cinismo e dalla realtà, altrimenti continuerebbero ad esserci lo schiavismo e le ordalie.
2) Sono abbastanza d'accordo, solo che noi viviamo in prossimità dei centri di potere e devono trattarci con un poco più riguardo, rispetto alla carne da cannone che vive altrove.
3) Rispetto ai giovani con barba e prestanti nullafacenti non dico nulla perché in presenza di reductio ad banalitas. Sulla reductio ad hitlerum invece hai ragione. Diciamo che è stato un lampo che mi ha attraversato la mente, e l'ho scritto.
#2897
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
07 Ottobre 2018, 14:08:44 PM
Paul. Quella che ipotizzi é stata la politica economico-finanziaria italiana degli ann 70-80.
Ma in un panorama ben diverso da quello attuale.
1). Assenza di competitori globali concorrenziali giganteschi come India, Cina, e di media grandezza come Messico, Turchia.
2). Assenza di meccano/informatizzazione elevata e quindi con maggiore aumento dell'occupazione rispetto ad oggi.
3). Sempre minore incidenza nella ricerca e nella creazione di beni ad alto valore aggiunto. Per cui la svalutazione servirebbe ad esportare beni con scarso ricarico e scarso arricchimento.

Permarrebbero comunque i difetti di quella politica. Aumento del debito pubblico, fino a rischiare situazioni pseudovenezuelane (nessuno ricorda la manovra Amato nei primi anni '90, dovuta proprio ad anni di allegra svalutazione? A me tolsero un bel gruzzoletto dal c/c).
Distribuzione del reddito fra chi potrà adeguare il proprio reddito e chi invece no (salariati fissi).
#2898
Questa storia che sarebbero gli africani i responsabili della loro povertà, mi ricorda quella delle SS, che consapevolmente e maliziosamente facevano fare i bisogni agli ebrei in mezzo alle città che attraversavano per andare nei lager. Ovviamente i semplici cittadini, di fronte a quello spettacolo, senza sapere che quegli ebrei erano stati chiusi per giorni in un vagone, innorridivano e in qualche modo si convincevano dello stato di inferiorità morale degli ebrei.
Ma ammesso anche che gli africani abbiano meno strumenti culturali, non è proprio un valore etico aiutarli a migliorarsi? Non è la stessa cosa che chiediamo ai nostri partner europei (senza essere ascoltati). Questa chiusura fra le nazioni non è altro che il rispecchiamento della chiusura fra le regioni e poi fra le città e poi fra le famiglie e poi fra gli individui.
#2899
Ipazia. Sullo schiavismo che vi fosse una sovrapposizione etica/legge è abbastanza verosimile ma furono proprio i greci per primi a denunciare lo iato fra etica e legge, attraverso una delle opere più rappresentate di allora: Antigone.
Sull'aiutarli a casa loro ho già sprecato molto inchiostro digitale. In Congo vi sono le riserve di minerali nobili più alte di tutto il continente. Ovviamente tutte le potenze occidentali non fanno altro che mantenere un continuo stato di belligeranza fra clan, per ottenere quelle materie prime a prezzi stracciati.
Le grandi multinazionali estrattive pensi che aiutino le popolazioni? Quando trovano un giacimento non fanno altro che invocare l'ausilio dell'esercito per cacciare gli agricoltori e i pastori di quelle terre. Persone che andranno negli slums delle metropoli africane in attesa di morire lungo il tragitto per l'Europa. Mi dispiace Ipazia, ma questa ancora una volta é una storiella che ci raccontiamo per autoassolverci. Se davvero volessimo aiutarli basterebbe richiamare le multinazionali occidentali in occidente.
Rispetto alla fine del colonialismo, pecchi ancora una volta di ingenuità. È stata coniata una parola in proposito: neocolonialismo. Ti consiglio la lettura di un libro interessante sull'argomento: Franz Fanon, i dannati della terra.
#2900
Ipazia. Il primo periodo che scrivi non mi è chiaro. La legge come etica condivisa o come espressione di un dominio? Credo che vi sia un errore di battitura. Ad ogni modo, andando a senso, direi che condividiamo la posizione di non eccedere né in un senso (diritto positivo) né nell'altro (diritto naturale). Correggimi se sbaglio.

Sul secondo punto.Paragonare Australia, Canada, Cina all'Africa è scorretto. In Australia e Canada è avvenuto un genocidio con sostituzione dei popoli originari con wasps doc (in Australia in realtà erano wasps di seconda mano).
L' Africa, soprattutto l'Africa nera, ha subito un tipo di colonialismo diverso. I "negri" erano manodopera e non potevano essere eradicati. E' stato il luogo dove il colonialismo diretto é durato di più ed è stato più feroce. Cuore di tenebra ce ne dà un'idea realistica.
Ma anche se fossero "maleducati per predisposizione" occorre comunque fare qualcosa, anche solo per insegnargli ad essere responsabili e prendere in mano il loro destino.
Abbiamo un esempio molto vicino: il Mezzogiorno d'Italia. Non credo che senza politiche e percorsi anche economici si possano modificare costumi e culture radicate in secoli di vessazioni e di malgoverno. L'idea che un singolo, un popolo, una nazione si svegli un mattino e prenda in mano il suo destino è ingenua già in sé ed inoltre deve fronteggiare tutti coloro che sfruttano quella incapacità per i propri comodi.
L'etica serve proprio per smascherare questi misconoscimenti. :)
#2901
@Ipazia (risposta 9).
Un'etica condivisa deve tener conto delle tante confliggenti necessità di una società storica. Vero. Ma oltre un certo livello, il conflitto non può essere più mediato e amalgamato da nessuna etica. Né tanto meno da etiche universalistiche.
Sul fatto che il diritto sia sorretto da etiche altrettanto condivise, dissento. Anche l'apartheid è eticamente accettabile? La schiavitù? La pena di morte? Il divieto di divorzio? Il rogo per le streghe? La condanna a 10 anni di Gulag per aver criticato Stalin in una lettera (accaduto a Solzenyczin)?
Sono tutte regole che in un certo tempo e in un certo luogo avevano valore di legge.
@Paul (risposta 10).
Se la Morale umana è intima non può essere regolata giuridicamente. La morale inoltre ha sempre bisogno di uno spazio di confronto collettivo. Una morale individuale, esercitata nell'intimità mi sembra contraddittoria.
La scienza ha modificato la morale? Sicuramente ma non solo in peggio, anzi soprattutto in meglio, donando uno sguardo neutro a una materia densa di giudizi e pregiudizi. Sta a noi utilizzare in modo sano il messaggio scientifico e non pensarlo esclusivamente come scientismo.
@Ipazia e Paul (risposta 11 e seguenti)
Vero. Ormai le strette regole naturali, con l'avvento dell'uomo sapiens, sono saltate. Questo da almeno 10.000 anni, circa. Un problema è sicuramente la sovrapopolazione ma è un problema che si risolve distribuendo conoscenza e pace nel mondo. Se in Africa ci andiamo per depredare al fine di garantire i nostri conforts, mi sembra piuttosto ipocrita scaricare la responsabilità sulle popolazioni ancora "tribalizzate". L'etica, ogni etica, non deve accontentarsi di spiegazioni triviali.
Se vogliamo ritornare alla natura e difenderla non dovremmo noi per primi privarci di tanti gadget, piuttosto che incolpare le popolazioni del terzo mondo di fare tanti figli? Un bambino che si accontenta di cibo e capanna fa più danni all'ambiente di un elegante signore di Londra che gira in Lamborghini per 40 anni?
Il problema nasce dal fatto che l'ideologia post-moderna (Non quella moderna), vorrebbe in modo delirante convincerci che tutti possiamo girare in Lamborghini a Londra.
#2902
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
06 Ottobre 2018, 16:49:45 PM
Ciao Paul. Lo "svegliatevi" oltre ad essere una reminiscenza da  testimoni di Geova è una caduta di stile.
Rispetto al tema direi che la tua ipotesi ha degli elementi di verità. Il mondo politico-finanziario non è la Caritas. Ma il problema non si risolve combattendo il fuoco con il fuoco. L'aumento del deficit comporterà solo ulteriore aumento di deficit. L'apparato pubblico dovrebbe essere accompagnato verso un miglioramento conplessivo della gestione, si dovrebbe combattere realmente la mafia e la corrutela, rendere efficienti i tribunali e gli apparati formativi, scovare i parassitismi, i molti baracconi utilizzati per gli amici degli amici. Il problema dell'Italia, detto in modo molto SINTETICO, è l'assenza di una classe borghese consapevole del proprio ruolo di classe dirigente. Fatto che si rispecchia nella esiguità dei partiti realmente laico-borghesi in ITALIA, partito repubblicano nella prima Repubblica e vari spezzoni del Pd/forza Italia nella seconda.
La ricchezza economica non si è accompagnata ad un parallelo sviluppo culturale di massa. È per questo motivo che siamo bravi nelle produzioni artigianali e ci perdiamo in quelle dai grandi numeri.
Mi aspetto questi provvedimenti dai tanti governi che si sono succeduti. Qualcosa episodicamente è stato fatto ma nessun programma a lunga scadenza , nessuna visione lungimirante. Solo battaglie e scaramucce fra primedonne, peggiorate da una incompetenza che non era mai stata raggiunta.
Parlare di coraggio allora mi sembra solo il coraggio dell'indecenza  e la storia purtroppo dirà chi ha ragione.
#2903
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
06 Ottobre 2018, 15:22:59 PM
Il debito pubblico non va considerato in termini assoluti ma in termini percentuali rispetto al PIL perché è il potenziale del Pil a garantire il pagamento degli interessi.(Francia 98, Germania 64, Italia 138). Proprio per questo assume ancora più importanza l'incremento del Pil nelle proiezioni degli anni a venire.
In questo senso la posizione suicida la sta perseguendo con estrema lucidità  questo governo e gran parte degli italiani. Il blocco dell'arrivo dei migranti sta infatti aggravando il bilancio della popolazione in ITALIA, notoriamente uno dei paesi meno fecondi del mondo. Secondo una previsione letta qualche giorno fa saremo  il 17 % in meno nel 2050. Già nel 2017 siamo diminuiti complessivamente di 100.000 unità. Caso unico e gravissimo fra gli stati più importanti d'Europa.
Anche queste proiezioni demografiche incidono sulla probabilità di ripagare il debito pubblico e  di conseguenza sullo spread. Non viviamo su una bolla e la buona reputazione finanziaria si riconquista dopo anni di buon comportamento o mai, come sa ogni fallito finanziario.
#2904
Ciao Paul. La tua è un'arma spuntata. La modernità è l'epoca delle "morali". Non esiste più un'unica morale e, detto per inciso, quando esisteva un'unica morale, in nome di essa sono stati compiuti innumerevoli crimini.
Il diritto moderno piuttosto che alla morale e ai consanguinei "mores" si ispira al contratto, un patto laico fra pari, privo della sacralità dell'alleanza o del giuramento. Il diritto diventa così una semplice procedura. Il vantaggio è quello di porsi un gradino sopra le doxai dell'opinione pubblica, visto che non esiste più un'episteme condivisa. Lo svantaggio consiste in una continua perdita di legittimità perché il senso delle norme non é più dentro un significato che rimanda ad altro, Dio, il re-santo, il proletariato unito, ma al rispetto delle norme che servono per fare le norme.
Per sovrapprezzo, abolita la Morale unica, non è detto che qualche Morale unica non possa insediarsi nella legge. È sufficiente che un movimento da "morale unica" ottenga democraticamente il potere per stravolgerlo dall'interno. È già accaduto e potrebbe riaccadere.
Beninteso, sarei il primo a rallegrarmi se la legge fosse orientata da una morale, ma dalla "mia morale", e tu Paul vorresti esattamente la stessa cosa ma per una morale con qualcosa di diverso (come minimo).
Quindi una cosa buona e giusta sarebbe quella di avvicinare e amalgamare per quanto possibile le morali esistenti in una società, tenendo sempre in mente la distinzione pubblico/privato.
Ma avvicinare  e amalgamare una società significa mettere mano a politiche sociali di welfare di una portata tale da essere attualmente un sogno ed è anche per questo che il giusnaturalismo o il contratto sociale alla Rousseau (un giusnaturalismo ingegnoso) tornano di moda.
#2905
Un caso antichissimo Ox. Un caso che rinnova delle domande ancora senza risposta a proposito della nostra condizione di "moderni".
Condizione, quella dei moderni, che ci sbilancia inesorabilmente verso la legge scritta, o giuspositivismo. Quella che Nietzsche disprezzava chiamandola "il moderno socratismo".
Credo che non esista una soluzione a questo dilemma, simile ad altri irrisolvibili (salute/malattia, libero arbitrio/determinismo, mito/razionalità ...).
Siamo dalle parti del pharmakon, che contemporaneamente cura ed avvelena, come magistralmente dimostrato da Girard a proposito del capro espiatorio.
Infatti concedere il predominio alla legge è stato un artificio, un metodo interessante per superare la guerra di tutti contro tutti. Il leviatano hobbesiano ne rappresenta la prima potente immagine.
Ma quel Leviatano sorge da un problema precedente, dalla "malinconia del sovrano", di cui parla Benjamin in "l'opera barocca". Ovvero nella fine della certezza che il sovrano fosse sempre la giustizia (wo ist das szepter da ist furcht). Il potere diventa riflessivo e riconosce la mimesi della propria violenza, identica a quella del brigante.
La legge scritta appariva come una soluzione, ma di breve respiro, appena qualche secolo. Perché anche nella legge scritta si può annidare la prepotenza e la violenza.
Il pendolo allora dovrebbe tornare ad Antigone, ma chi ci assicura che nel nome della "legge naturale" non si possano commettere i più efferati delitti? D'altro canto, la posizione legalitaria di Creonte fu duramente punita dalle Erinni, che condussero all'Ade suo figlio e sua moglie, per via di questa ostinazione a far rispettare la legge.
Il pendolo proseguirà la sua corsa. A noi spetta controllarne il cammino affinché non si blocchi da un solo lato, e l'unico criterio utilizzabile non sono tanto gli iura quanto piuttosto la prudentia o forse ancor più la Grazia, ma in questo modo torniamo a sfiorare il mondo mitico che il il diritto scritto vorrebbe addomesticare.
#2906
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
04 Ottobre 2018, 16:27:24 PM
Se Trilussa vivesse al giorno d'oggi dovrebbe aggiungere la figura di quello che sembra abbia mangiato solo l'ala e invece si è sbafato il pollo intero.
L'economia sommersa in Italia corrisponde al 25 per cento del Pil (siamo primi in Europa), e nel sud presumo che i valori siano molto più alti, proprio laddove si concentra la povertà. Pertanto il numero di 6 milioni è assolutamente inverosimile. Basta osservare il tenore di vita medio. Le sacche di povertà ci sono senz'altro ma soprattutto all'interno delle popolazioni dei migranti, anche quelli regolari, mentre fra gli italiani vi è senz'altro una percentuale importante di quella categoria inventata dal fantastico popolo napoletano: "i chiagne e fotte".
Sempre a proposito dell'ultima manovra proposta dai giallo-verdi. Se non ho capito male gli importi della manovra sulla quale si è alzata la polemica è di dieci miliardi. Con il recupero di solo la metà dell'evasione fiscale ai potrebbero fare "ogni anno" manovre di bilancio dieci volte più potenti.
#2907
Il peccato originale della scienza e della scienza applicata (tecnologia) è stato quello di realizzare dei miglioramenti straordinari della condizione umana attraverso il trasferimento dell'uso di energia/conoscenza dai sistemi biologici a quelli meccanico/informatici.
Alla luce di questo passaggio epocale, anche le dottrine politiche si sono adeguate. Da Hobbes in poi si è assistito a un florilegio di teorie e dottrine, alcune delle quali si dichiaravano strettamente connesse proprio alla scienza (positivismo, marxismo Ma anche il nazionalsocialismo e il fascismo).
Ma mentre il percorso scientifico ha mantenuto il suo sviluppo, in politica si registra una serie infinita di resistenze, repressioni, usi demagogici e protervi del binomio scienza-politica.
Le giustificazioni di questo scollamento sono molteplici. Voi cosa ne pensate?
#2908
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
03 Ottobre 2018, 14:36:13 PM
Ultimo intervento che farò in questa discussione. L'evasione fiscale in Italia è stata stimata nel 2017 in 180 miliardi con in testa Lombardia e Veneto, notoriamente regioni povere. Questo governo del "popolo" invece di attaccare questi "veri grandi ladri" propone interventi assistenziali, di favore alle classi agiate, conditi da interventi repressivi contro i poveri dei poveri (i migranti) per far sentire i poveri autoctoni meno poveri.
Altro che diminuzione dell'evasione fiscale, caro Paul.
#2909
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
02 Ottobre 2018, 00:03:29 AM
Paul. Si, mi aspettavo un pochino di sanatorie su quel lato, Visto che soprattutto i 5S si sono presentati come i moralizzatori e Grillo come un novello Robespierre.
Sul fatto che le multinazionali fanno shopping non lo trovo cosí scandaloso. L'importante sarebbe convincerle a restare in Italia e ad investire in Italia, cose che non si ottengono esattamente con Rdc e flat tax.
Sul debito pubblico è ovvio che possiamo permettercelo entro certi parametri. Anche la facoltosa Germania ha un debito pubblico del 70/80 per cento se non sbaglio.
Ma il nostro sistema paga proprio le inefficienze ereditate dal passato che si traducono in valutazioni prospettiche sul nostro futuro. Ed è per questo che lo spread salirà sempre più in fretta di altri. Ma per riacquistare e incrementare fiducia servono interventi diversi da quelli finora adottati. Ma ti sembra normale che l'italia sia uno dei paesi a livello mondiale con uno dei più alti livelli di evasione fiscale? Ti sembra normale che una causa civile mediamente impieghi qualche anno per definirsi? Ti sembra normale che le scuole siano lasciate a se stesse? Ti sembra normale che un Ponte strategico cada? Non parliamo dell'ineluttabilita' di un terremoto ma di una struttura ingegneristica realizzata dall'uomo e suscettibile di controlli.
La logica in Italia è quella del familismo amorale (Banfield) e queste trovate circensi del governo non fanno altro che assecondare il temperamento dell'italiano che si ritiene furbetto e che "tiene famiglia.
Sostanzialmente il problema è questo. Uno stato ha bisogno di politiche coerenti e di lungo periodo che siano in grado di modificare strutture e assetti di poteri parassitari. Questo obiettivo si scontra con una degenerazione culturale dell'italiano medio, con la necessità di essere rieletti ogni 5 anni, con il bisogno di proiettare sugli altri politici del passato e del presente errori, mancanze, senza guardare anche ciò che di positivo è stato fatto e sarà fatto. Per quanto la mia visione su questo governo sia critica sarei uno sciocco a proclamare che faranno solo e sempre errori. Al momento però il mio livello di soddisfazione è bassino.
P.S.: non sto dicendo che il crollo del Ponte Morandi e tutto il resto, siano responsabilità di questo governo, ma che questo governo che si proclama "diverso" sta adottando scelte politiche sintoniche  con la peggior tradizione partitica italiana.
#2910
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 23:38:44 PM
La tua, Viator è una concezione di bene/male in qualche modo quantitativa. Come se fosse una risorsa scarsa, possibilmente da incrementare attraverso la scoperta di nuovi giacimenti di bene. Ma la carenza di aggressività è un bene o un male? La carenza/abbondanza di giustizia? La carenza/abbondanza di controllo poliziesco? La carenza/abbondanza di amore? Sesso? Ricchezza? Lunghezza della vita (Il massimo del bene sarebbe quindi l'immortalità?). E anche il lavoro e il cibo, in che senso sono un bene? Il fatto che ve ne sia in gran quantità ma che si tratti di lavoro da schiavi è la stessa cosa di professioni rare ma ben pagate? Che vi sia tanto cibo spazzatura è meglio di una quantità  inferiore ma più genuina?
A mio giudizio il male, se vogliamo oltrepassare il discorso etico che ho posto prima, è una condizione umana sempre possibile ed è il male che osserviamo scaturire dalla natura e dai nostri simili. Il male è la morte che ci priva del senso della vita. Ma il male sarebbe anche l'immortalità che ci renderebbe esseri viventi inutili, privi di un disegno e di un destino, per via di un orizzonte infinito.