Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#2896
Attualità / Re:IL PROBLEMA DELLE MIGRAZIONI
01 Luglio 2018, 07:10:36 AM
Ciao Anthony. Quindi fammi capire. Un politico per essere deontologicamente corretto dovrebbe ospitarli a sue spese? Se cosi fosse significa la fine della democrazia rappresentativa e l'avvento di una democrazia plebiscitaria, prologo di regimi autoritari.
Questo continuo porre l'accento sul costo delle decisioni politiche e' un segno chiaro della patologia del clima politico odierno.
La maggioranza attualmente puo' essere manovrata nei piu'  raffinati modi, se un politico di minoranza non puo' piu' fare neppure una campagna politica (che implica costi) allora stiamo freschi. Benvenuti davvero nel "Grande Fratello".
#2897
Scienza e Tecnologia / Re:Il tempo elastico
29 Giugno 2018, 13:51:37 PM
Assolutamente d'accordo Viator. Mi riferivo soltanto al fatto che il tempo e' condizionato dalla massa e non dalla limitatezza delle distanze. L'ipotetico soggetto A dentro il big bang non si renderebbe conto della velocita' del tempo, mentre il suo gemello B abitante di una ipotetica terra precedente al  big bang nel giro di qualche millesimo di secondo del tempo del bing bang si mineralizzerebbe e diverrebbe petrolio o addirittura diamante, relativamente alla sua parte di carbonio.
#2898
Scienza e Tecnologia / Re:Il tempo elastico
28 Giugno 2018, 15:22:54 PM
Se ho ben capito la tua tesi esiste gia' e fu formulata proprio da Einstein con il concetto di dilatazione spaziale temporale. E' stato dimostrato che orologi atomici posti a diversa latitudine scandiscono il tempo a velocita' diverse. Non si tratta inoltre di fisica teorica da laboratorio. Ad esempio i satelliti che servono i nostri navigatori stradali hanno un software che calcola la differenza dello scorrere del tempo tra la loro posizione e quella sul livello del mare. Infatti pur trattandosi di differenze minime (frazioni di secondo) sarebbero sufficienti per sballare le posizioni.
Quindi il tempo era piu' veloce al tempo del big bang non perche' l'universo era piu' contratto ma perche' era accellerato da una massa spaventosa.
#2899
Vedo le persone intorno a me. Vorrei fermarle, parlarci, confrontarmi con loro, sentirmi loro figlio e loro padre. Vorrei incontrare nuovamente una mia cara amica di gioventu' e condividere con lei la nostra reciproca vita. Una ragazza mi passa accanto. Sento la sua sfrontata vitalita'. Sarebbe meraviglioso abbracciarla e vedere dai suoi occhi che ha capito. Nessuna intenzione malevola ma solo dirsi con quel gesto: siamo passeggeri di un treno lungo milioni di anni. Che fantastica coincidenza esserci incontrati!
Grazie Jean per essere ritornato.
#2900
Se intendi con l'Io, l'individualismo, direi che e' solo un esito possibile della razionalita' anche se effettivamente uno degli esiti che sta attualmente trionfando.
Pero' sforziamoci di essere hegeliani. Sarebbe preferibile un mondo dove vi sia un armonia corale? E se questa armonia corale imponesse alle donne di non uscire di casa o di non poter lavorare? L'individualismo e' stato un evento importante per superare le concezioni totalizzanti del passato.
#2901
Per Sara. Fai un ritratto piuttosto pessimistico dell'uomo ma  verosimile. E' però un ritratto del tutto indipendente dalla scienza. L'uomo si e' avvantagiato delle innovazioni tecnologiche che derivano dalla scienza, ma le sue contraddizioni, i suoi egoismi c'erano prima di Galilei e Bacone e ci sono anche dopo.
Cio' che la scienza ha apportato e' una maggiore sicurezza del genere umano rispetto alla conoscenza del mondo e non posso neanche escludere che nel lungo periodo la scienza possa renderci anche migliori. Perlomeno ha sottratto molte rendite ai tanti eminenti ciarlatani del passato ed evitato molte bruciature profonde agli oppositori dei suddetti ciarlatani.
Per Socrate78: l'uomo e' ovviamente innaturale, conosci qualche altra specie, anche fra i mammiferi che ha rappresentato Il mercante di Venezia?
A proposito dell'egoismo innato dell'uomo. Si puo' affermare anche l'esatto contrario e dire che l'uomo e' una specie di una bonta' estrema, pronta a sacrificarsi anche per salvare una formica. Questa tesi sarebbe realistica come il suo opposto. In realta' l'uomo e' attraversato da istinti e motivazioni contrastanti, influenzate da fattori ormonali, genetici, di genere e culturali. Detto questo, il modello Hobbes-Freud ha sempre una maggiore risonanza di questi tempi perche' giustifica meravigliosamente bene il nostro egoismo e la necessita' di una societa' securitaria.
Inoltre come ogni corrente culturale, diffonderla, spacciarla come vera, pubblicare testi che la dimostrino non fa altro che rafforzare la credenza in essa. Va detto pero' che anche il malleus maleficarum credeva nella realta' delle streghe.
#2902
Da quello che scrivi sembra che l'amore di Cristo sia la prosecuzione della guerra con altri mezzi. Mi ricorda molto il codice amico/nemico di Schmitt, con in piu' la valvola di sicurezza dell'autodafe'. Se fosse davvero cosí il messaggio di Cristo non apporterebbe un briciolo di novita' al pensiero filosofico e filosofico-politico nella fattispecie.
Considerando che sono fra gli ignoranti mi piacerebbe conoscere meglio la dottrina dell'agape perche' a causa della mia formazione scientifica diffido di chi non spiega le sue ragioni.
Ma sono del resto abbastanza sicuro che attorno alle parole di Cristo vi sono numerose interpretazioni anche contrastanti e quindi parlare di malafede e' il primo indizio di essere appunto o in malafede o attratti da una visione integralista del cristianesimo.
#2903
Per Don Quixote: non sono un esperto in teologia, ma se fosse davvero cosí il messaggio evangelico mi risulterebbe incomprensibile e auto-contraddittorio. Trattandosi di un messaggio escatologico l'ho sempre interpretato come un impulso al superamento delle pratiche terrene e non come la loro cristallizzazione. "Amare il proprio nemico mentre gli si fa la guerra" e' una posizione che qualsiasi psicologo alle prime armi qualificherebbe come sadomasochistica.
#2904
Per Don Quixote: Il proclama "amate i vostri nemici" si concilia benissimo con il superamento della diade amico/nemico, visto che si promuove l'amore verso il nemico. A proposito del richiesto surplus di ricchezza, la mia era una triste constatazione, una ammissione di impotenza, non certo una legittimazione di quel sistema.

Per Viator: il tuo ultimo intervento provo a interpretarlo attraverso la lente di Tocqueville, ma tutto ha un limite, sia troppa democrazia ed ugualitarismo, ma anche troppa disparità e dominio del più forte ai danni del più debole. E' sempre una questione di misura e di non lasciarsi trasportare dall'hybris del "migliore dei mondi possibili" e neppure dalla posizione depressiva "questo è l'unico mondo possibile" (tra l'altro smentita da circa 6-7 mila anni di storia).
#2905
CitazioneCiao Jacopus, io, poi, il senso di certe frasi faccio davvero difficoltà a capirlo. Mi domando perché tutto debba essere interpretato nei termini di una crisi strutturale del (Lo dico al tuo posto perché so che questo volevi dire) CAPITALISMO. Beninteso il pericolo strutturale per me c'è nel caso in cui la migrazione superi certi equilibri e favorisca il rafforzamento di culture aliene rispetto al nucleo culturale occidentale che è presente e non proiezione verso il futuro. Il pericolo non è nella migrazione ma nel fatto che questa sia non controllata e assoggettata all'arbitrio dei migranti. La prima cosa che dovrebbe capire un migrante, per iniziare ad adattarsi alla cultura occidentale, è il fatto che ci sono delle regole, che atti di forza o atteggiamenti ricattatori di vario genere non possono essere tollerati o premiati. Io mi riferisco soprattutto al ricatto morale di chi sale volontariamente su un gommone, mettendo a rischio la propria vita, solo per avere un profitto dato dalla differenza tra i soldi che potrà mettersi in tasca, in qualsiasi modo, stando nel mondo occidentale, e il capitale investito nel viaggio. Direi che sono arrivato dove volevo, i migranti sono un pericolo per il nostro sistema culturale-istituzionale, ma non lo sono per la cultura capitalista della quale sono degni prosecutori.
Un saluto.
Effettivamente ho usato una espressione un pò troppo tranchant e che non rispecchia fedelmente il mio pensiero. I migranti come prova vivente del fallimento del progetto occidentale, ripropone lo stesso meccanismo che vorrei denunciare.
Il progetto dell'Occidente in fondo è fin troppo sfaccettato e polivalente per essere considerato un articolo di successo o un bidone tout court. Volevo sottolineare però un principio che ha strutturato la nostra cultura e le nostre menti in profondità, ovvero che le generazioni successive sarebbero vissute meglio di quelle precedenti. Si tratta di una fonte di legittimazione fondamentale per l'attuale assetto di potere e che, bene o male, sta funzionando da almeno 200-300 anni a ritmi vertiginosi, ma che ha la sua radice nella rivoluzione industriale e tecnica del XII secolo.
Ora, per la prima volta da molti secoli, assistiamo alla constatazione che la generazione successiva sarà più povera di quella precedente. Di fronte a questa sconvolgente verità in molti cercano una causa semplice e facilmente comprensibile e chi ha interesse a confondere le acque, rema nella stessa direzione.
La macchina Occidentale, delle "magnifiche sorti e progressive" sta soffrendo un inceppamento piuttosto serio, che forse è precedente all'ondata migratoria, ma che l'ondata migratoria peggiora considerevolmente.
In tutto ciò non intendevo rinnegare il capitalismo, che mi sembra sempre il modello economico-politico meno pericoloso tra quelli sperimentati. Ma il capitalismo, come ha fatto in altre epoche e con altri strumenti, deve trovare il modo per far superare ai membri della società l'idea che si sta riaffermando: ovvero quella della divisione netta fra amico/nemico.
Ed è per questo che mi sono rifatto al pensiero cristiano, che, pur con le solite ambivalenze, tenta di superare per la prima volta proprio il codice amico/nemico. Evidentemente però questo pensiero, per funzionare, ha bisogno di un surplus di ricchezza, poichè nei tempi delle vacche magre, si risvegliano gli istinti egoistici.
Interessante spunto su cui riflettere, poichè in altre società e in altre epoche, forse la ristrettezza forniva qualche motivazione in più ad essere più generosi e a condividere la ricchezza.
E' possibile che sia stato proprio il pensiero protestante a scindere il pensiero cristiano a favore degli oppressi, per conservare invece l'idea che la ricchezza individuale fosse la prova di essere un "eletto del Signore".
#2906
Alcuni pensieri a ruota libera sull'argomento. Il primo è relativo alla vicinanza che sento, paradossalmente, io ateo, per le opinioni espresse da Kobayashi e Donquixote. Non conosco bene la storia delle religioni ma la figura di Cristo, nell'ambito delle tre religioni del libro è unica. E' unica nel sottolineare la difesa degli oppressi e degli ultimi, al punto dal farli diventare i "primi". E' unica, correggetemi se sbaglio, nel sottolineare il dovere religioso di offrire sostegno e aiuto anche ai professanti un diverso credo.
Di fronte a questi principi di base non è possibile svicolare. Il sofferente va aiutato. Sembra un discorso da libro "cuore" o come si usa ora, "da buonista", un discorso vetusto, attaccato anche da sinistra, perché sottolinea l'amore come principio di fratellanza e non lo stato di diritto e lo stato sociale.
Tutte le persone di mezza età hanno introiettato in Italia quei valori e restano inevitabilmente dentro di noi, magari declinati in modi non convenzionali, come chi sostiene: "prima gli italiani". Ma altre forze culturali agiscono ora e andrebbero stanate. Forze culturali che neutralizzano "nel cristiano medio" (fra cui mi pongo anch'io, per estrazione culturale italiana) il principio di solidarietà, soprattutto verso chi è "straniero".
Intanto il primo aspetto critico da considerare è quantitativo. I pochi stranieri fino agli anni '80 dello scorso secolo, facevano tenerezza e simpatia. Ora il flusso imponente può generare delle preoccupazioni. Il principio ideale del cristiano si scontra con la prassi della vita quotidiana: e' inevitabile. E' sempre stato così.
Ma in modo sotterraneo agiscono altre forze. E la principale è la seguente. I migranti sono la prova vivente del fallimento del progetto occidentale. E'  questo che ci lascia estrefatti e bisognosi di trovare una soluzione o un capro espiatorio. Come sarebbe bello se ritornassero nei loro paesi e noi potessimo di nuovo concentrarci nel "progetto occidentale".
In una canzone dei Baustelle c'è la strofa: "Cosa rimane di noi, ragazzini e ragazzine, la domenica dentro le chiese ad ascoltare la parola di Dio. Il futuro era una nave tutta d'oro che noi pregavamo ci portasse via lontano.
La nave d'oro è la macchina occidentale. Una macchina terribile e meravigliosa, che spesso ha rischiato di incepparsi, di sfasciarsi, di creare mondi terribili, ma che ci ha anche donato a noi pochi privilegiati (un miliardo contro sei, circa), un livello di benessere mai sperimentato prima dall'uomo con questi numeri.
I migranti, con la loro identità meticcia, fra natura e occidente, ci ricordano il possibile ritorno ad un mondo "selvaggio". In un passaggio Anthony esprime proprio questa preoccupazione, se non ricordo male.
I precedenti confronti conto l'Occidente, quello con il comunismo e con il nazifascismo, furono diversi, perchè si scontravano due macchine, anzi tre, tre Leviatani, allevati all'ombra del pensiero occidentale. Il migrante invece è davvero uno "straniero", in tutti i sensi, la metafora della natura, senza la sua bellezza, una natura che non si lascia dominare dall'uomo come credeva Ulisse e che ora ci rovescia addosso il cambiamento climatico e milioni di profughi (anche climatici).
Questa è la mia visione del problema, almeno quella relativa all'origine dei nostri sentimenti di paura, rabbia ed espulsione. Una visione che si è in parte formata proprio leggendo i vostri interventi. Resta comunque senza risposta la domanda "Cosa fare?".
#2907
Buonasera Viator. Nel 400 A.C. o giù di lì fu rappresentata per la prima volta una tragedia intitolata Antigone. Gli eroi, rappresentanti di due visioni della legge, erano Antigone e Creonte. Si tratta quindi di un "minestrone" piuttosto antico e prezioso. Detto questo, comprendo benissimo la tua posizione pro-Creonte, e non voglio disquisire su di essa, sulla linea che giunge da lì fino ai totalitarismi del XX secolo. Tu esprimi in modo coerente una visione positiva delle leggi. Positiva nel senso di "legge scritta" di giuspositivismo contrapposto a giusnaturalismo. Pertanto, socraticamente saresti disposto a bere la cicuta, qualora la legge te lo imponesse, magari perché un legislatore folle ha prescritto di non andare in giro con i calzini, ma la legge positiva è tale perché è scritta, non perchè abbia un contenuto morale.
La mia domanda però si rivolge ad una diversa platea, ovvero a coloro che riconoscono l'importanza del giusnaturalismo, poichè la tradizione cristiana e quella religiosa in genere, ritiene che la legge divina sia superiore a quella umana e che quindi quella umana si debba conformare ad essa, perlomeno cercando di imitarla. Non a caso, tornando a Sofocle, Antigone protesta la sua adesione alle leggi divine per la sepoltura di suo fratello a dispetto della norma stabilita da Creonte.
Quindi mi chiedo come fanno coloro che apparentemente credono in Cristo a condividere decisioni politiche e visioni politiche di completo disconoscimento di quel messaggio, a meno che non si faccia riferimento a Genesi 9-20-27, ovvero alla maledizione di Noè, contro Cam, per cui i Camiti possono essere considerati "maledetti" e quindi degni di soffrire.
La tua invece, Viator, è una posizione chiaramente hobbesiana, su cui potremo discutere volentieri in una diversa discussione.
#2908
E' famosa l'immagine di Salvini che agita un rosario o di Di Maio che bacia la teca del sangue di san Gennaro. Conosco anche una moltitudine di persone comuni che si professa cristiana ma che adora le scelte leghiste riassumibili in "stop immigrazione selvaggia" con le conseguenze non-umantarie di questi giorni.
Non ho mai capito come siano conciliabili queste due visioni del mondo e mi piacerebbe che qualcuno me lo spiegasse. Lo dico senza sarcasmo. Magari mi puo' servire per capire meglio una logica che mi sfugge.
#2909
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Europa
06 Giugno 2018, 18:31:16 PM
Sono d'accordo con Paul quando chiede maggiore integrazione politica ma bisogna fare i conti con la realta'. Viviamo in un'epoca in cui e' l'economia a dettare l'agenda politica. Non possiamo pensare di tornare ad una moneta nazionale perche' sarebbe comunque un passo indietro che affliggerebbe, come ha spiegato Anthony le classi  medie e quelle povere, rendendoci complessivamente ancora piu' servi delle istituzioni finanziarie transnazionali.
#2910
Attualità / Re:Opposizione ? Fine del PD ?
05 Giugno 2018, 07:31:18 AM
Buongiorno Anthony. In un'ottica sistemica puoi avere ragione. La sinistra assume il ruolo "adattivo" di contralto al grande capitale, facente parte dello stesso coro, talvolta strettamente imparentato con il direttore d'orchestra, come abbiamo sperimentato. E' una sorta di legittimazione politica delle profonde disparita': c'e' il Pd  = c'e' democrazia = c'e' liberta'' = siamo legittimati a farvi fessi e contenti.
Ma al di fuori di questo schema temo che il capitalismo (il mercato suona meglio vero?), come spesso gli accade, sia preda del suo istinto all'onnipotenza e alla crescita senza limiti.
Rispetto al passato questo processo e' caratterizzato da una grande vittoria, quella sul socialismo reale, da un'arma affilatissima, il pubblico intrattenimento, in grado di inviare i piu' disparati messaggi ai piu' diversi livelli e da un incontestabile aumento delle risorse, attraverso il quale far "sgocciolare" ricchezza dall'alto verso il basso.
Premesso che non credo a una societa' definitivamente felice e soddiafatta e accettato il fatto che il capitalismo e' il modo piu' razionale per affrontare "economicamente" e "socialmente" i problemi dell'umanita', occorre dare una "coscienza" allo stesso. Nel suo stesso interesse.
Questo intento pero' si scontra con i tanti capitalismi in essere nel mondo globalizzato. Se in Vietnam il capitalismo e' cinico e' ovvio che sara' piu' concorrenziale del capitalismo con "coscienza".
Si potrebbe dire che proprio la vittoria contro il socialismo reale e' stato il fondamento dell'attuale situazione: non avendo piu' un modello alternativo "concorrenziale", il modello capitalistico e' diventato un monopolio economico e culturale con tutti i difetti che cio' comporta.
Il compito della sinistra e' quindi, a mio parere, sì sistemico ma attraverso una prospettiva critica e in grado di modificare lo sbilanciamento di potere attraverso l'apparato normativo e non attraverso lo scimmiottamento di modelli conservatori.
Che tutto cio' sia di una difficolta' estrema lo dimostrano i risultati elettorali in tutta Europa. Credo che se non ci saranno correzioni, i prossimi passi saranno sempre piu' indirizzati verso partiti di destra, autoritari, intolleranti, in grado di dare risposte semplici a frustrazioni provenienti da cause complesse e velate, riassumibili nel concetto rudimentale di "sfruttamento globalizzato"