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Messaggi - InVerno

#2896
Ma tra quelli che oggi speculano sulla vicenda, perchè in mancanza di informazioni certe di speculazioni si tratta, ci sono anche quelli che in altre vicende le risolvono "aiutandoli a casa loro" ? E quando si va ad aiutarli a casa loro, lo si fà di propria sponte, senza uno stato alle spalle che vi protegga in caso succeda qualche "inconveniente"? Li aiutiamo dall'elicottero, lanciandogli pacchi di scorte, come animali allo zoo? Ora io non conosco questa Romano, ma conosco bene un altra storia, infatti questo caso mi ha interessato perchè mi ha fatto riflettere, qualche mese fa, se partire anche io per il Kenya oppure no, essendo che la mia compagna sarebbe partita. Ho deciso poi di fidarmi e di lasciarla fare senza partire come un bodyguard, anche per via della sua esperienza di viaggio in solitaria che l'ha portata in giro per il mondo senza mai farsi un graffio, esperienza che l'ha poi portata a conoscere me, anni fa. Se c'è qualcuno che ne può uscire illeso, pensavo, è lei. Anche per i viaggiatori più esperti comunque la zona rappresenta insidie ad ogni angolo, il tassista che ti porta dall'aeroporto a Nairobi nelle strade isolate accelera perchè c'è la possibilità che dai cespugli qualcuno apra la portiera in corsa e ti salga in macchina per rapinarti. Dopo due mesi di massima allerta, dove ogni spostamento veniva coordinato con il gruppo di appartenenza e ogni "compagnia" scandagliata al dettaglio, mancava della farina per fare una festa a scuola, allora la mia compagna decide di andare in paese a comprarla ma anzichè trovare il solito autista trova un altro, su uno scooter.
Lì per lì non fa caso alla cosa e accetta il passaggio, finchè lo stesso si ferma in mezzo alla savana e blatera alcune cose incomprensibili e scompare nei cespugli. Lì scatta la consapevolezza: "ci sono cascata" - "come ho potuto essere così scema?" e passano cinque interminabili minuti in mezzo alla savana dove altro non puoi aspettarti che un gruppo di nerboruti esca dai cespugli per portarti in qualche casolare. Fortunatamente l'autista era solo andato a fare la cacca. E' quello il livello di rischio che una donna, specialmente una donna, deve affrontare per cercare di "aiutarli a casa loro", dopo due mesi di massima allerta, un solo dettaglio sfugge di mano e scompari per qualche anno o forse per sempre. Poi uno può sempre razionalizzare, che non è coraggio, è inconsapevolezza, è esser naif. La mia compagna non è una che crede di salvare il mondo accarezzando i delfini, ed era ben conscia di tutti i rischi, anche vista la vicenda in corso della Romano, ma è vero che ci sono parecchie persone che si muovono con un certo grado di inconsapevolezza. La Romano è tra questi? E chi la conosce? Che cosa sia successo alla psiche di questa ragazza è fuori dall'ordinario, manipolata non manipolata, nessuno dei giudicanti ha vissuto esperienze neanche minimimente vicine a quella che può aver vissuto lei. Questi cooperanti vanno, con coraggio, a fare ciò che Salvini e una certa area politica indica da tempo come la soluzione, aiutarli a casa loro. Purtroppo Salvini ha paura di andare al bar senza scorta, quindi bisogna affidarsi a queste crocerossine con la testa tra le nuvole, eppure io ce lo vedo bene disarmato nella savana, senza camicia si potrebbe confondere con la fauna e sfuggire ai malviventi.
#2897
Se la Svezia ha la capacità ospedialiera per non andare in tilt tenendo relativamente aperto, ben venga per lei, ci sono un sacco di paesi molto più ricchi del nostro, che invece è andato in tilt perchè è povero e sta andando a mendicare dagli strozzini per non andare gambe all'aria. Poi non è che in Svezia mi risulti stiano facendo le orge in piazza, le misure sono praticamente le stesse solo che anzichè essere imposte sono solo suggerite al buon senso dei cittadini.  Qui appena si è allargato un attimo le maglie del lockdown, il buon senso Italiano ha consigliato di fare aperitivi di massa e grigliate, cose che gli svedesi non fanno neanche quando vincono il mondiale.
#2898
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
11 Maggio 2020, 10:58:53 AM
Ciao Paul. Le trappole le ho, ma hanno una valenza diagnostica, capire se c'è o non c'è, non la combattono effettivamente (a meno di non essere così sculati di intrappolare una regina che fa il suo volo di fecondazione, ma se si è dotati di tale fortuna conviene puntare sul superenalotto). Anche io penso che il predatore naturale non venga introdotto per non mettere toppe peggio del buco, non è la prima volta che succede che queste introduzioni di predatori finiscono per fare disastri ancora peggiori. Le università escono ogni tanto con idee interessanti, per esempio un mio amico sta testando alcune arnie riscaldate attraverso resistenze elettriche, se portate ad una temperatura precisa dovrebbero sterminare la varroa destructor ma lasciare viva l'ape. Quindi ci troviamo di fronte ad api che vivono con l'aria condizionata, trattamenti farmacologici continui (bio o non bio), alimentazione assistita, e uomini-guardiani che combattono i predatori. Comincio a credere a quella teoria che a domesticarci sono stati gli animali "domestici" non il contrario. Di sicuro l'ape vive attaccata ad un ventilatore-uomo, respira forzatamente. Ovviamente tutta questo per qualche magia non ha impattata sul prezzo del miele, strano vero? Se costa di più produrlo, dovrebbe aumentare il prezzo di vendita, invece nonostante l'annus horribilis 2019 dove gli apicoltori raccoglievano il miele coi bicchieri, il prezzo è uguale. Magia? Una magia che si chiama distruggere i pollini nel miele e rendere impossibile il tracciamento di provenienza, con tanti saluti al made in Italy. La propoli è già monopolio cinese, il miele lo sarà presto. Poi i grandi produttori potranno continuare a permettersi attrezzature avanzate come l'aria condizionata (!) nelle arnie, e i piccoli resteranno con il cerino della globalizzazione in mano. L'altro giorno ho visto passare sopra la testa uno sciame selvatico, la mia prima idea è stata di inseguirlo e catturarlo, poi ho pensato che era meglio lasciarlo dove era. Le api selvatiche fanno favi più piccoli, sciamano e si dividono in famiglie molto più spesso, muore un nucleo e ne hanno prodotto tre, evolveranno forse per combattere questi nuovi pericoli, nei prossimi secoli. L'idea umana di tenere le razze in purezza ed evitare che si moltiplichino cercando di tenere in vita gli stessi nuclei per anni, serve solo ad assicurare una produzione per l'uomo, non al bene delle api. D'ora in poi se vedrò passare uno sciame di api gli augurerò buona fortuna.

@Ipazia. Guarda che solo i nazionalisti cinesi più astiosi "ci" rinfacciano ancora la guerra dell'oppio, il prossimo passo cosa sarà, la giusta vendetta di Cartagine? Comunque mi preoccupo di più capire se la natura sia pronta alla globalizzazione, la Cina è solo un problema. Immagino che anche l'amazzonia sia una specie di vaso di pandora biologico, ma sono convinto che questo non fermerà la smania delle scimmie glabre per intensificare ogni tipo di scambio.
#2899
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
09 Maggio 2020, 07:42:09 AM
Grazie Paul,
l'aver passato il lockdown in mezzo alla natura senza il senso di colpa di non essere in ufficio mi ha ripagato a sufficienza, anche se mi farebbero comodo quei seicento euro che il governo aveva promesso e io non ho ancora visto ;D (?).

Per un imenottero contro cui si può lottare c'è n'è un altro contro il quale si deve alzare bandiera bianca, ed è il caso della vespa velutina, anch'essa proveniente dalla Cina, probabilmente in un carico di bonsai. (Poi mi dicono che sono sinofobo, avrei materiale per aprire un topic chiamato "le sette piaghe cinesi"). https://it.wikipedia.org/wiki/Vespa_velutina

La notizia non è certo nuova, se ne parla da un pò e il "contagio" stava già estendosi dalla provincia di Imperia verso levante, le ultime notizie ne danno una forte presenza nella toscana settentrionale, e le mappe più dettagliate ormai mi vedono chiuso in una tenaglia da est e da ovest. E' solo questione di tempo prima che ne troverò qualche esemplare nelle trappole che ho piazzato in giro. Qui ci troviamo in una situazione decisamente più complessa, infatti non mi risulta esistano soluzioni con predatori naturali, ma l'unica soluzione che sento adottare in giro è quella di seguire una vespa nel cielo per centinaia di metri, trovare il suo alveare e bruciarlo. Non so se è chiaro quanto è complesso inseguire le vespe, sopratutto in un territoio non pianeggiante e semi boschivo, ma non sorprende affatto che essa si sia tranquillamente espansa ormai in tutta l'europa centrale. La suddetta si piazza davanti al predellino di uscita dell'alveare e comincia  a pungere tutte le api che escono a colpi di pungiglione, riuscendo a sterminare un alveare nel giro di giorni. https://www.youtube.com/watch?v=MYzBNcX2ctE
Inutile dire che le api mellifere se la passavano già molto male e la presenza di questo predatore aggiunge danno al disastro. Come si vede nel video, le api non riconoscono questo insetto, non sanno che farci, e non trovano di meglio che ammucchiarsi sul predellino terrorizzate, non provano nemmeno a combattere. In famiglia abbiamo sempre avuto qualche nucleo di api, quando ero piccolo ricordo che le visite all'alveare annuali erano una manciata, e avere delle api era un attività abbastanza rilassante. Negli ultimi anni avere delle api si è trasformato in una guerra senza tregua. Non solo il precedente parassita asiatico, la  Varroa Destructor (https://it.wikipedia.org/wiki/Varroa_destructor) ha aumentato la sua aggressività per colpa dei trattamenti fatti, che hanno selezionato gli individui più aggressivi e letali e ucciso i più deboli, facendo si che il parassita si "incattivisse" esponenenzialmente; mentre alla fine degli anni 80 un nucleo poteva sopravvivere con circa un parassita per ape, oggi raggiunto quel livello il nucleo è semplicemente spacciato.

Ora si aggiunge anche questo meraviglioso import asiatico di cui avevamo veramente bisogno. Dopo aver perso metà dei nuclei quest'anno, e con la vellutina alle porte, ho deciso che tenere api, soprattutto in maniera hobbystica e senza i mezzi di chi lo fà professionalmente, è accanimento terapeutico. Perciò che i miei ultimi nuclei vivano quanto possono , mi diano l'ultimo miele, e poi farò come tutti, compreremo del buonissimo miele cinese . Chi era quello che diceva che senza api ci estingueremo in quattro anni? Buona fortuna!
#2901
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
08 Maggio 2020, 08:13:21 AM
Citazione di: InVerno il 23 Febbraio 2020, 08:39:11 AM
Se mi ricordo posterò qualche foto per il tempo delle prime foglie..

https://i.imgur.com/1BIOrhl.jpg

Beh le prime foglie sono arrivate, ma le chiome sono comunque spoglie e tristi, le galle gonfiate dal parassita non danno tregua alla pianta.Si intravede nella foto dei tre alberi secolari, a destra, un ramo di una chioma sana, come un segno di speranza.
Il piccolo insetto sulla foglia è il famoso Torymus che dovrebbe parassitare le uova del Dryocosmus, un amico tanto piccolo per alberi tanto grandi, ma molto simpatico, quando uscivano dalla provetta metà stavano già facendo sesso, quindi suppongo abbiano una gran voglia di mettersi all'opera. Speriamo che anche questa "toppa scientifica" non sia peggio del buco.

Con questa fotografia si concludono tre mesi davvero pesanti, il mio fisico è stato messo a dura prova e anche la mia motivazione e pazienza. A questo punto, se ho misurato bene dovrebbero essere 7mila metri quadri di castagneto risanato, con un ulteriore pezzo uguale da fare in autunno. La superficie potrebbe non sembrare eccessivamente ampia, ma le asperità del terreno e la posizione del castagneto hanno reso tutto molto complesso, basti pensare che raggiungerlo voleva dire fare mezz'ora a piedi con l'attrezzatura, risalendo un versante estremamente ripido.. Perciò mi ritengo soddisfatto, spero solo di vedere i risultati nei prossimi anni (e i finanziamenti).
#2902
Citazione di: cvc il 07 Maggio 2020, 12:50:36 PM
A memoria, se non mi sbaglio, la frase era rivolta alla "globalizzazione, apolide, sradicante....." e in più qualche altro aggettivo che ora non ricordo.
Ti aiuto io: "iperclassista" .
Anche la tua definizione di "densità semantica" è una forma di densità semantica, di fronte a ciò che più chiaramente è semplicemente una supercazzola, e non sei il primo ad essertene accorto: http://www.eschaton.it/fusarobot/

Al di là dei turlipinatori, come dice Paul, il linguaggio è un arte e ognuno ha il suo pennello. Io preferisco un linguaggio povero, perchè penso che meglio faccia risaltare la "densità semantica" dove uno decide di utilizzarla, se invece essa è abusata, per assurdo il linguaggio perde di ritmo, diventa piano, anche se su un piano "superiore", si avvicina alla cantilena, e arriva alla cacofonia. L'idea che specificare possa aiutare a capirsi è un pò una pia illusione.

Alcuni pensatori di matrice marxista comunque, sentono il preciso imperativo pedagogico di istruire le masse, scrivere sempre un passo oltre l'operaio per addestrarlo a discutere col padrone, si sentono scimmie più villose delle altre. Io mi rado spesso.
#2903
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=SOpKy_Znaxk

Chissà che il nostro moderatore non vorrà darci la sua opinione anche su questo film a base di DonQuixote ?

In ogni caso, dare un opinione riguardo questo film è estramemente complesso, più che un film si tratta di un metafilm, dove la produzione di un film è lo stage del film stesso, e Donquixote è un attore che calatosi troppo nella parte, è convinto di essere il vero Donquixote. Il film è un delirio onirico e lisergico dove realtà e finzione si amalgamano senza soluzione di continuità, lo spettatore viene continuamente rimbalzato tra lo stage del film, il film stesso, e i deliri dell'attore, e questi tre piani non hanno confini netti, ma si compenetrano continuamente rompendo la quarta parete e comunicando tra se stessi.

Per farla breve penso che il senso del film sia, arrivati alla fine, quello di buttare lo spettatore in una tale confusione mentale da rendergli difficile distinguere i mulini a vento con dei giganti, e perciò sentirsi esso stesso una sorta di Donquixote.
Dal mio punto di vista il film ci riesce benissimo, e quindi lo ritengo un esperimento riuscito, è però vero che chi volesse approcciarsi "analiticamente" alla visione, rimarrà sicuramente insoddisfatto, perchè anche volesse cimentarsi nell'arduo compito di "tenere il filo" si ritroverà molto probabilmente ad aver perso il senso del film, cercando di ingabbiarlo.

Tutto sommato un esperimento unico nel suo genere che io ho trovato molto godibile. La mia compagna ha prima imprecato e poi si è addormentata.
#2904
Cinema, Serie TV e Teatro / Re:Planet of humans
07 Maggio 2020, 09:32:43 AM
Su questo ci sarebbe da aprire una parentesi ampia, magari sulla base degli ultimi venti minuti del documentario che seguono esattamente il tema del profitto, in maniera particolarmente retorica, ma in breve dico la mia.. L'ecologismo non può e non poteva rimanere un movimento di protesta, un antagonista del sistema senza alcuna risposta al futuro, solamente i bambini capitanati dalla Thumberg possono godersi il privilegio di risolverla con dei cartelloni, le persone adulte dovrebbero dare delle risposte. Il rischio tuttavia di fare sistema e di giocare al sistema, era quello di finire come i Nirvana e CheGuevara, con la faccia stampata su una maglietta a rappresentare il nulla se non lo scontrino che ti ha fatto quello che l'ha venduta, ed è quello che è  successo perchè si sono abbandonati dei principi chiave antititeci al cornucopismo. In un certo senso hanno ragione i corsi di storytelling, "le parole sono importanti", ed è proprio il furto sistematico delle parole ad aver derubato l'ecologismo dei propri principi, ci si è trovati con le parole di prima a dire l'opposto. Se "crescita economica" è un eufemismo per "distruzione di risorse" non ha importanza che a partecipare al gioco sia il manovale o il ricco, per avere il segno + sui propri conti bisorrà distruggere risorse. "The new more is less" auspica il regista, che è come dire che tutti i "+" dovrebbero diventare dei "-" .
#2905
Secondo me, Viator, se vuoi che questa discussione rispetti l'incipit, devi isolare il significato che tu volevi intendere parlando di religione e di prosperità. Altrimenti il rischio è che si continui a girare in tondo prendendo fischi per fiaschi..

#2906
Cinema, Serie TV e Teatro / Re:Planet of humans
06 Maggio 2020, 11:12:06 AM
In questi giorni ho letto alcune recensioni di persone stimabili e capaci, volevo vedere se le reazioni fossero quelle che mi aspettavo che fossero, e ho visto che come al solito si concentrano sulla pagliuzza ma evitano la trave, tipico difetto in cui il pensiero debole è capace di attorcigliarsi per ore. C'è persino un famoso ambientalista che nel suo divagare chic-libertario si è lamentato che gli intervistati erano tutti maschi e bianchi e che perciò si tratta di un documentario "nazifascista", perchè un buon documentario è diviso equamente tra donne, gay, trans, neri, gialli e blu.
Onestamente non so perchè il regista ha voluto includere certi spezzoni decisamente fuori scala, come quel baffuto "esperto" che ironizza che sessanta panelli solari non saprebbero alimentare un tostapane. E' ovvio che se inserisci spezzoni del genere, da un lato avrai l'effetto di aumentare il senso di urgenza del fruitore inesperto, dall'altro puoi star certo che ci saranno decine di intelletti che credono di aver fatto debunking del tuo lavoro dimostrano che si, sessanta pannelli solari, possono alimentare un tostapane. E il film offre spunti di "debunking" di questo tipo circa ogni dieci minuti, troppo spesso, per giustificare una drammatizzazione retorica innocente.

Ciò che però è ovviamente puntualmente arrivato è il monito contro "l'inattivismo" che il film provocherebbe. Forse non è chiaro a quale punto si è arrivati in questa religione, il punto dove nelle università esistono corsi di "storytelling ecosostenibile" (che in maccheronico significa, raccontar balle sull'ecologia) per combattere il nemico numero uno: "l'inattivismo". Ovvero quello stato della mente umana che se colpita da troppe informazioni negative smette di sperare in un futuro migliore e di provare a cambiare, e se colpito da poco catastrofismo non costruisce un senso di urgenza..Si chiama "global warming" o "climate change"? Il primo potrebbe innescare catastrofismo, il secondo potrebbe suggerire un  fenomeno naturale. Che ne dite, di "global climate warming"? Si chiedono nelle facoltà più alla moda? "Ma ho scelto marketing senza accorgemene?" Si chiede uno studente avveduto che in buona fede pensava di partecipare a un corso scientifico, e si ritrova a dover scegliere le parole giuste per vendere uno scaldabagno.Ebbene per uno studente appena uscito da un corso di "storytelling", o per un professore che lo insegna, questo documentario è una specie di schiaffo in faccia a tutto ciò in cui credeva, le parole scelte non corrispondono alla "legenda" del senso di urgenza che dovrebbero trasmettere. *lancia in aria le tabelle riassuntive* "ma che cosa ha fatto questo ignorante?" Lasciamo perciò al loro lutto le delusioni degli ingegneri del mito.

Ciò che veramente colpisce è come vi sia un sistematico travisamento delle cause e delle conseguenze. Il vero punto che il documentario riesce ad elaborare, seppur lo faccia in fretta e furia, è quello che la speranza che gli acuti storyteller delle energie "verdi" vorrebbero ispirare è esattamente il contrario del senso di urgenza che vorrebbero trasmettere, e che la suddetta "speranza" altro non sia, similarmente alla religione, un modo per trascendere la morte, per non affrontarla, per sfuggirle. La morte in questo caso, di questo sistema economico e sociale. L'idea che dividere la spazzatura, o installare pannelli solari, possa permetterci di continuare, come dicono spesso le previsioni "Business as usual" ignorando completamente il vero
cambiamento a cui siamo posti di fronte.

Abbiamo appena vissuto due mesi di lockdown, un cambiamento pressochè ridicolo delle nostre abitudini, se confrontato con quello a cui dovremmo essere posti di fronte se volessimo affrontare per tutta la vita, se volessimo impattare in maniera sensibile sulla questione ecologica. Ed ecco che c'è una signora che si strappa i capelli perchè non può farsi la piega per due mesi, il giovinotto che si lamenta dell'aperitivo mancato e invoca la costituzione, il lavoratore dell'acciaiera che ha da portare a casa la pagnotta (giustamente eh), la banca che vede i profitti scendere, il politico che deve rispondere a tutti questi e consolarli: durerà solo due mesi.
E se invece dovesse durare tutta la vita? Non stare chiusi in casa, ma rinunciare a tutti quegli amenicoli lussi e vantaggi che costano al pianeta energie che ha collezionato per miliardi di anni, e che sono TUTTE rinnovabili, basta saper aspettare. L'insofferenza verso questo patetico lockdown dimostra chiaramente che non sappiamo cambiare abitudini, stili di vita, modelli economici, idee, e che ciò che veramente ci importa è come al solito: cambiare tutto per non cambiare niente. E che non é per niente, come credono alcuni sputatori seriali, un difetto puramente italico, è proprio una caratterista del cervello dei primati. Perlomeno finchè non ci sarà un motivo che consideriamo "vitale".  Ma se persino un virus, un diretto antagonista della nostra vita, non è un motivo convincente per non andare dalla parrucchiera. Chi è davvero capace di sperare, che la sorte dei coralli e dei ghiacciai artici, possa ispirare in questo mondo di scimmie, un vero cambiamento?
#2907
Cinema, Serie TV e Teatro / The platform
06 Maggio 2020, 07:59:15 AM
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=RlfooqeZcdY

Curiosa produzione spagnola dove il senso del film viene sbattuto in faccia talmente violentemente da far male (al film stesso). L'idea è quella di un penitenziario dove un ascensore parte pieno di cibo dal piano più alto, per arrivare al piano più basso con sopra di esso solamente i resti di cibo che quelli sopra hanno avuto il buon cuore di lasciare ai piani di sotto. (insieme ad un altro paio di regole per evitare che il sistema sia exploitabile).

Il diffetto di questo film è che non è nemmeno metaforico, è talmente chiaro che cosa questo edificio immaginario vuole rappresentare, che qualsiasi persona di buon senso si accorgerebbe che rischia di diventare banale e lampante dopo i primi dieci minuti, di non aver nulla da offrire se non una rappresentazione visuale della piramide sociale e della lotta di classe. E allora lo sceneggiatore e il regista si prodigano in una moltitudine di sottotrame e sottotemi per cercare di distogliere l'attenzione del fruitore, foglie di fico per lasciare il pene all'immaginazione. Alcune di queste sono riuscite, altre, sopratutto quelle "horror" a mio avviso sono particolarmente superflue, ma sicuramente sono mirate a destare l'interesse dell'utenza più commerciale.

Il pregio di questo film è che la sottotrama principale, sebbene a mio avviso non sviluppata al massimo delle sue potenzialità, si presta talmente bene alla trama da incastonarvisi come un gioiello. Il protagonista infatti è un redidivo DonQuixote (il persoggio letterario, non il moderatore) che tenta di districarsi con il suo proverbiale idealismo idiotico (in senso Dostojievskiano) all'interno di questa piramide, e addirittura fomentare una rivoluzione. Vedere un personaggio con le caratteristiche di DonQuixote, immerso in un mondo talmente diverso, è sicuramente una delle perle migliori che il film riesce a offrire.

Il film a tratti si perde in sé stesso e sopratutto a spiegare sé stesso, è un film che non vuole abbandonare i suoi fruitori un pò lenti a capire e gli spiega sempre, è un film che non vuole abbandonare i suoi fruitori dai bassi istinti e gli offre qualche pezzo di carne da succhiare, è un film che non è completamente sicuro di sé stesso e di quello che sta facendo, ma che in fin dei conti riesce a offrire intrattenimento e riflessione.
#2908
Cinema, Serie TV e Teatro / Kolyma
04 Maggio 2020, 23:06:06 PM
Gioite gioite, il documentario è gratuito https://www.youtube.com/watch?v=oo1WouI38rQ
Il documentarista in questione sta suscitando un grande scalpore in madre Russia, venti milioni di views quasi tutte riscosse in madre patria sono un numero ragguardevole, un russo su sette circa. Questo documentario ripercorre la storia di una porzione dell'arcipelago Gulag attraverso le immagini dei luoghi e le storie dei discendenti dei sopravvissuti.

Avendo un pò di dimestichezza con la storia dei gulag non ci ho trovato nulla di particolarmente sorprendente, ma mi sento di consigliarlo a chi volesse incuriosirsi del tema o espanderlo attraverso microstorie. Devo dire che ho apprezzato molto "trovarmi a casa", aggiungere ulteriori pagine alle mie collezioni sul grottesco sovietico, e vedere tante immagini mozzafiato di una delle parti del mondo che più apprezzo, la Siberia, anche se ad una latitudine leggermente superiore a quella che ho visitato ed amato (in estate) in compagnia, persino - visto il contesto - di quel tipico umorismo russo, tra orsi e gasolio, che mi ha aiutato a tenermi sveglio.
#2909
Cinema, Serie TV e Teatro / Planet of humans
04 Maggio 2020, 22:48:29 PM
Gioite gioite, il documentario è gratuito https://www.youtube.com/watch?v=Zk11vI-7czE
Mi ci sono imbattuto quasi per caso, perchè sta sollevando un gran polverone in america essendo che è sponsorizzato da MichaelMoore. Quel Moore? Quel Moore. Anche io lo facevo da un altra parte, pensavo fosse anche io un "allocco solare" ma pare che si sia ravveduto.

Il documentario, perdonate alcune uscite retoriche e un pò umide e sentimentali, è perfetto per introdurre al problema della grande illusione dell'energia verde e della grande religione "ecosostenibile". Giunto a metà, e avendo capito che non mi avrebbe deluso, mi sono semplicemente rattristito il resto del film per il titolo, come quando vedi una macchia su una tovaglia pulita. Il titolo giusto era, continuavo a ripetermi, "Planet of monkeys" , come hai potuto regista, fare un errore del genere? E poi sul finale, le vedo, quelle scimmie appese ad un ramo secco, e capisco che il regista non mi aveva tradito, che come messaggio finale aveva messo il titolo giusto.

Un ottimo docu-film per cominciare a rompere il vetro della religione verde.
#2910
Presentazione nuovi iscritti / Re:Un arrivederci
04 Maggio 2020, 22:08:03 PM
Ciao Sariputra,
invece che andartene, cosa che dubito cambierà granchè nel senso che auspichi, perchè non fai il moderatore al posto mio? Così potrai partecipare attivamente a migliorare la sezione sforbiciando i commenti più lesivi. Io che faccio il moderatore della sezione spiritalità, è come AlCapone che dirige l'agenzia delle entrate, ma siccome nessun altro si è fatto avanti, così stiamo messi. Perchè non riparare? Sono sicuro la sezione ne guadagnerebbe enormemente. Altrimenti buona vacanza, ci si vede.