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Messaggi - Jacopus

#2926
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buongiorno a tutti
11 Settembre 2018, 21:31:30 PM
Bentornato.
#2927
Pensare allo stato liberale come aconfessionale in senso etico e' una pia illusione, e nei casi piu' astuti, demagogia. L'unico stato non-etico e' lo "stato di natura", dove pero' non esiste alcun stato.
L'idea della chiusura domenicale e' secondo me, un sintomo dell'attuale crisi di legittimazione da parte dei "timonieri" (multinazionali e superelite transnazionali). A fronte della nuova ripartizione della ricchezza e della riemersione di una classe realmente povera anche in occidente, occorre dimostrare al "ceto medio-basso" che si sta correndo ai ripari. Cosa c'e' di meglio di questa operazione a costo zero per le casse dello stato, che rievoca nostalgicamente una "belle epoque", e che strizza l' occhiolino non ai dipendenti part-time a contratto interinale che lavorano di domenica ma ai piccoli negozianti, un ceto dove attingono a piene mani sia M5S che Lega. Una operazione di facciata per propinarci una ulteriore dose di fuffa.
#2928
Le attivita', i comportamenti, i riti sociali, le abitudini completamente positive o negative sono rare. Lo sport non fa eccezione. Si puo' passare da :l'importante e' partecipare a: l'importante e' vincere.
Quello che va sottolineato pero' non sono tanto questi eccessi ideologici, quanto cio' che accade in pratica: ovvero che una volta si vince e una volta si perde e in entrambi i casi, se le regole sono state rispettate, si accetta il risultato.
Ho sempre pensato che questo semplice principio, appreso in tenera eta' e' uno dei migliori antidoti al pensiero unico, per il quale male e bene sono sempre separati e inconciliabili.
Questo e' il maggior valore dello sport, senza nulla togliere a molti altri.
#2929
Sono d'accordo sulla chiusura, ma la ritengo una decisione propagandistica, della serie: "gli anni d'oro, quando eravamo piu' buoni e piu' genuini." Per essere coerenti con la chiusura bisognerebbe disincentivare il commercio globalizzato, il lavoro femminile, ripristinare l'art. 18 dello statuto dei lavoratori, le partite di serie  A tutte la domenica pomeriggio, l'abolizione di tutti i contratti atipici, il sostegno dei circoli sociali e degli oratori e anche, perche' no, delle case del popolo.
In questi provvedimenti come in tanti altri simili vedo solo la diffusione di propaganda a poco prezzo, senza una visione d'insieme, tanto per dimostrare che qualcosa si e' fatto e quel qualcosa e' solo un piccolo brano di "radio nostalgia". Direi che oscilliamo tra il grottesco e lo slogan inutile.
Inoltre vi e' il chiaro appoggio al ceto elettorale dei piccoli commercianti di quartiere e di paese, la solita piccola e piccolissima borghesia che sostenne per 40 anni la vecchia DC. Insomma  "nihil sub sole novi".
#2930
Sulla scienza sono state aperte recentemente ben tre discussioni generali. Le argomentazioni potrebbero, secondo me, essere messe tranquillamente in un unico thread. Evitiamo di moltiplicare le discussioni. Grazie per la collaborazione.
#2931
Scienza e Tecnologia / Re:Il metano inquina?
07 Settembre 2018, 10:57:49 AM
Il problema dell'ecologia credo che dovrebbe essere il primo problema sulla lista "cose da fare" dell'umanita'. La sua risoluzione o mitigazione porterebbe a enormi sollievi nel campo delle guerre, delle migrazioni e probabilmente eviterebbe la fine delle societa' occidentali cosī come le conosciamo.
Detto questo, l'emergenza e i cambiamenti climatici molto piu' veloci di quello che si credeva ci fa essere molto piu' emotivi e arrendevoli verso "la soluzione del momento". Anche la polemica sui motori diesel e' stata alquanto emotiva e probabilmente manipolatoria. Personalmente guido un diesel che fa quasi il doppio dei chilometri rispetto al precedente benzina. Questo significa che immetto nell'aria la meta' di Co2 (poi c'e' il discorso sulle altre sostanze, ok).
A mio parere le soluzioni sono due, entrambe difficili:
1) accelerare e incentivare la ricerca tecnologica per le risorse energetiche alternative.
2) diminuire tutti i consumi (decrescita).
Un'ultima annotazione. Quasi la meta' dell'effetto serra e' la conseguenza di tutte le attivita' legate all'edilizia mondiale, dalla costruzione del mattone all'arredamento. Immaginate in questo senso l'impatto enorme di Cina e India e piu' modestamente di tutti i compratori/speculatori di seconde case.
#2932
Scienza e Tecnologia / Re:Il metano inquina?
06 Settembre 2018, 03:17:46 AM
Il problema dell'inquinamento da metano e' relativo a quello puro che si disperde nell'ambiente. Quello usato come combustibile si trasforma in co2 ed altro ed e' uno dei carburanti piu' ecologici se non il piu' ecologico in assoluto.
#2933
Sono situazioni al di fuori della norma. Ma mentre chi odia o chi e' egoista distrugge gli altri e quindi non puo' essere giustificato, chi distrugge se' stesso per gli altri compie un atto nobile per quanto non giustificato biologicamente.
Potrei correggere la precedente massima in: ne' demoni ne' santi nella vita quotidiana ma angeli e demoni straordinariamente anche fra di noi.
#2934
L'uomo tende molto di piu' all'amore che all'odio per motivi biologici. L'odio non aiuta il processo riproduttivo. L'odio e' anche per certi aspetti una patologia dell'uomo, collegata alla rabbia che puo' discendere da molti motivi legati alla biografia e che hanno spesso una funzione proiettiva: scaricare sull'oggetto odiato le proprie parti non funzionanti.
Piu' che contrapposizione odio-amore ha piu' senso parlare della dicotomia altruismo-egoismo, o collettivismo-individualismo, dicotomie che non richiamano situazioni patologiche (anche l'amore non e' del tutto sano nelle sue manifestazioni estreme).
Come ho gia' sostenuto altrove l'uomo ha delle capacita' collaborative molto evidenti, senza le quali non ci saremmo dotati di una societa' cosi' confortevole. L'unione armonica in un sistema permette cose che il singolo non puo' raggiungere. D'altro canto il singolo ha  bisogno di autonomia, di affermazione e di identificazione, bisogni che il gruppo puo' soffocare.
Le varie societa' storiche sono piu' o meno sbilanciate nel senso dell'individualismo (usa, italia) o del collettivismo (germania, giappone). La cultura dominante tende sempre a rafforzare una particolare versione di questa dicotomia, che puo' effettivamente condizionare e modificare parzialmente il nostro patrimonio genetico da primati sociali.
Ma finora siamo sempre riusciti a bilanciare queste due spinte contrapposte, ne' demoni, ne' angeli.
Questo e' il modello standard. Nella storia del singolo e generale esistono pero' potenziali circostanze  che patologizzano i soggetti e le societa', come i traumi per i singoli e le guerre per le societa'. Possono cosi vivere fra di noi soggetti privi di empatia, individualisti puri e senza scrupoli cosi come soggetti colmi d'odio e pronti a scatenare la loro rabbia in vari tipi di azione. Anche la bonta' assoluta e' insana perche' mette in pericolo la vita del singolo, ma l'altruismo inevitabilmente e' idealizzato e considerato un tipo di patologia non solo innocuo ma da esaltare e glorificare.
#2935
Le scienze che si occupano della "materia", le "Naturwissenshaften" sono le scienze che derivano dal metodo galileiano. Se paragonate alla fisica, la psicologia e la psichiatria non sono affatto una scienza. Semplicemente perchè si occupano di esseri umani. Allo stesso modo, come è stato già detto, non sono scienza neppure l'Economia, il Diritto, la Politica (nonostante vi siano facoltà che tendono a smentire questo assunto), la Sociologia, la Storia. Insomma un vasto campo dello scibile umano, fortunatamente, è estraneo al metodo scientifico, anche se spesso questi campi si sono ibrididati e arricchiti dal confronto con la scienza moderna.
Quello che però infastidisce è che queste pseudo-scienze si arrogano il diritto di "curare", il compito più sacro dell'uomo ("uomo" in generale, nello specifico ci disinteressiamo allegramente dei tanti morti per malattie curabilissime nel terzo mondo). E sembrano quasi abbindolare l'opinione pubblica, arrogandosi un titolo che detiene il massimo della rispettabilità: la scienza.
In questo campo però non esistono cure efficaci e terapie univoche, ma esistono comunque problemi che debbono essere affrontati e che la medicina interna o quella oncologica non sono in grado di affrontare. Pensare di poterli affrontare attraverso l'amico di buon cuore, il prete o lo sciamano è illusorio. E' possibile che in alcuni casi ciò possa funzionare. In effetti c'è una discreta letteratura a proposito dell'adozione della fede come meccanismo protettivo rispetto a possibili psicopatologie potenziali. Ma la psicologia/psichiatria non sono sostituibili. Come pensate di affrontare il caso di Licia (nome di fantasia), abusata dal nuovo compagno della madre a 15 anni, che ha denunciato il suo abusante, ma che la madre ha intimato a ritirare la denuncia, altrimenti le avrebbe negato per sempre il suo amore? Una adolescente tirata fra due esigenze diverse e confliggenti. Come pensate di trattare Donato, sofferente di enuresi notturna e i cui genitori per umiliarlo, stendono la biancheria sporca sul balcone? Sono persone vere, sapete, non si tratta di forze di gravità o elettrolisi.
E sono persone che talvolta traggono giovamento dal programma che si pensa per loro. Solo per questo, come giustamente scrive Inverno, visto che funziona, facciamoli lavorare serenamente. Poichè la domanda del post non serve per separare i "domini del sapere" ma per denigrare un sapere scomodo.
La psicologia/psichiatria infatti è un sapere interrelato con la società che la ospita. Ed è già stata in grado in passato di denunciare anche lo stato patologico dell'intera società, così come è stata spesso in grado di denunciare sè stessa e modificare di conseguenza le sue procedure. Ciò che infatti di scientifico c'è nel progetto della psicologia/psichiatria moderna è proprio la capacità di analizzare il proprio operato, classificarlo, memorizzarlo, valutare i risultati e modificare l'agire.
Una interpretazione nobile vorrebbe inoltre che la psicologia/psichiatria fossero indirizzate verso "la verità", anche se si tratta della verità soggettiva. Puntare alla parola "vera" del soggetto, anche quella che il soggetto non sa di avere (e proprio per questo patologica). La spinta liberatoria della psicologia/psichiatria è immensa ma proprio per questo è guardata con sospetto. Lo stesso sospetto del resto ricambiato da Sigmund Freud, che ha reso quel sospetto, il grimaldello per non farci più sentire padroni neppure a casa nostra (cioè dentro la nostra pelle).
Su una cosa però sono d'accordo con i fautori di una psicologia/psichiatria "volontarista".
Chi sceglie di fare questa professione dovrebbe farlo con un spirito missionario, con passione e con atteggiamenti gratuiti, perchè solo così, al di là della professionalità si può riuscire ad intaccare le resistenze di chi sta male. Però vi ricordo, a voi profani, che un atteggiamento del genere rende anche possibile attacchi di inaudita violenza da parte dei pazienti nei confronti dei terapeuti. Si gioca sempre, camminando su un filo.
#2936
Ringrazio Jess per la sua testimonianza che sento molto autentica. La morte attende ognuno di noi ma non la vedo così terribile. Il mio ciclo vitale un giorno terminerà e gli atomi di cui è composto il mio corpo andranno a costituire altri sistemi organici e inorganici in un continuo divenire.
Finchè sono qui, in uno spazio e in un tempo dove sono stato a mia insaputa precipitato, posso ballare il ballo della vita, respirare, sentire il sole sulla mia pelle, ascoltare la pioggia che cade o una sinfonia, vedere i miei figli crescere, accettare la morte dei miei amici, entrare nel vortice della depressione e combattere per superarla, sentire l'amore per un mio simile o ricordarlo, guardare gli altri e ascoltare la loro voce interiore.
Tutto questo è meraviglioso e non c'è bisogno di nulla di più. Quando non saremo più, lasceremo spazio ad altri che ripeteranno altre esperienze e tutti insieme costruiremo la storia dell'uomo.
#2937
Scienza e Tecnologia / Re:Il tempo elastico
29 Agosto 2018, 22:09:00 PM
Se ti riferisci ad un concetto metafisico di spazio puoi dire quello che vuoi ma intanto hai sbagliato sezione e, in secondo luogo, non puoi certo definire la teoria della relativita' come un trucco verbale. I trucchi verbali sono molto piu diffusi fra i tanti ciarlatani che con la scusa di concetti inspiegabili, come l'anima, l'insondabile mistero, l'assoluto, cercano di vivere sulle spalle degli altri. Il tempo puoi convenzionalmente separarlo come vuoi. Questa e' una convenzione: puoi usare le lune, i mesi, o altro ma il fatto che massa e velocita' distorcano lo scorrere del tempo e' un dato oggettivo esattamente come la tua esistenza.
Infine se tempo e spazio sono inesprimibili cosa significa? Che dobbiamo starcene zitti e buoni? Se vogliamo andare al fondo ultimo delle cose nulla e' esprimibile. La stessa scrittura e' una convenzione. Forse per avvicinarci davvero al concetto di convenzione avremmo bisogno di una nuova parola che non esiste ancora. E allora? Non dovremmo per caso anche non scrivere e parlare piu' per essere coerenti?
#2938
Attualità / Re:Nave Diciotti
29 Agosto 2018, 19:01:53 PM
Don. La tua ultima argomentazione non regge perche' lo stesso livello di cittadinanza acquisita esiste in tutti gli stati europei, cosi come clandestini non censiti. Credo che la differenza di percezione non dipenda da un astruso fallimento di una non identificata ideologia moderna, quanto piuttosto dal fatto che siamo un paese di recente immigrazione e di un paese con una cultura complessivamente provinciale. Sarebbe interessante scomporre quella statistica e vedere come si differenzia la percezione fra nord e sud e fra grandi centri urbani e paesi.
#2939
Scienza e Tecnologia / Re:Il tempo elastico
29 Agosto 2018, 18:36:53 PM
Come ho gia' scritto nel secondo post l'elasticita' del tempo e' confermata dall'uso di un semplice navigatore satellitare che deve calcolare l'infinitesima differenza dello scorrere del tempo fra il livello del mare e i 36000 km dalla terra (quota tipica dei satelliti). Altrimenti i navigatori non darebbero la giusta posizione. Un "trucchetto verbale" altamente efficace.
#2940
@ Iano:
La Filosofia ha tante possibili declinazioni e scopi. Dilettarsi di filosofia può anche riguardare il livello di insincerità di un cretese amante dei paradossi, ma quello che intendeva Davintro, forse, è scendere più in profondità. Domandarsi cos'è l'uomo, perchè nasce e vive. Cosa c'è di saldo, oggettivo, ripetibile nella storia della filosofia, in grado di dare un "senso" al tutto?
Sono domande fondamentali che hanno iniziato a porsi i pre-socratici.
La mia personalissima interpretazione è che siamo la nostra storia. E' questo il senso della contestualizzazione. Viviamo in un piccolo battito del tempo e lasciamo in eredità qualcosa, che si accumula e resta alle successive generazioni. La grande frattura nella storia dell'uomo è proprio l'invenzione della storia. Prima c'è il tempo mitologico, il ripetersi ciclico delle stagioni e del ritmo della vita, identico nei secoli. Con la trasmissione del sapere e dell'esperienza reso possibile dalla scrittura, l'uomo è antropologicamente cambiato. Abbiamo iniziato un viaggio. Per questo mi piace la figura di Ulisse. Ulisse è il primo uomo moderno, perchè affronta il viaggio come percorso innovativo, dove deve chinare il capo agli dei e al fato, ma, se abbandonato a sè stesso o alle ripicche divine, se la cava con il supporto della sua "sola" intelligenza. Per questo dico che la contestualizzazione è la stessa essenza della filosofia, perché la filosofia non è altro che lo spirito del suo tempo, osservato attraverso una razionalità pura ed emozionante, ma condizionata dalla lingua, dalle esperienze del filosofo, dalla società che gli gira intorno. Una volta distesa sul suo tempo quella filosofia, o meglio quella filosofia che è riuscita ad essere conservata e trasmessa alla successive generazioni, sarà il substrato della filosofia che verrà, come nani sulle spalle di giganti, o nani sulle spalle di altri nani, o uomini sulle spalle di altri uomini, non importa.
Inoltre, siccome non credo alle "magnifiche sorti e progressive", il passato può essere una preziosa riserva di senso, qualora la società umana dovesse deviare, per i più svariati motivi, sociali, economici, fisici, come accade ad ogni epoca, del resto.