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Messaggi - Jacopus

#2926
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
23 Maggio 2018, 22:46:01 PM
Interessante Don e ampiamente condivisibile. Pero' quell'umanita' "fai da te" che ad un certo punto evochi non brillava in termini di difesa dei diritti, almeno in occidente. Vi era una rigida divisione dei ruoli e un capobranco la cui parola era la dura legge. Vi e' un film: "il nastro bianco" che collega quel mondo tradizionale e spietato con l'avvento del nazionalsocialismo.
Mi domando quindi se "il mercato", con tutti i suoi lati negativi, non sia stato anche il promotore di relazioni umane meno oppressive.
E, seconda domanda, se sia possibile una societa' tradizionale, meno assoggettata alla globalizzazione ma anche piu' aperta mentalmente e piu' tutelante e democratica.
#2927
Salve per Viator. Non credo che il discorso filosofico possa essere suddiviso per settori stagni. Ed anche se cosi' fosse occorre avere una visione olistica dei ragionamenti.
A mio parere anche una teoria scientifica puo' avere delle conseguenze etico-morali come e' dimostrato dal darwinismo sociale. Ad ogni modo non mi sento ne' disonesto (anzi sono afflitto da una forma di onesta' piuttosto patologica in Italia) ne povero di spirito. Ho solo provato a dare un contributo. Saluti.
#2928
Attualità / Re:L'austerity per la crescita
23 Maggio 2018, 17:48:53 PM
Effettivamente se l'Italia andasse in default gli effetti sarebbero globali. Per noi il principale risultato sarebbe vedere volatilizzati i ns risparmi. Anche se ce la stiamo mettendo tutta attraverso i voti politici che abbiamo elargito, non credo che si giungera' mai a tanto proprio per le conseguenze globali ed e' proprio su questo che giocano i partiti vincitori delle elezioni. Pero' in questi campi c'e un alto tasso di imprevedibilita' e il nuovo goverrno sta gia' facendo peggiorare le cose ( as es. attraverso l'innalzamento dello spread).
Le politiche keynesiane possono aver senso ma devono essere ben concepite. Se investo 1 devo avere, dopo x anni, 3, altrimenti sono altri soldi buttati.
Il fatto che l'Italia sia fortemente indebitata non e' cosi' grave, a patto che vi sia un piano di rientro. La Germania stessa ha un debito che e' il 70 per cento del pil.
#2929
Tematiche Filosofiche / Re:Egualitari o uguali ?
23 Maggio 2018, 17:26:33 PM
Un bel tema Altamarea. La mia opinione e' la seguente: non puo' esistere l'uguaglianza perche' gli uomini sono diversi, diverse le loro esperienze, diverso il patrimonio genetico, diversi i desideri e le ambizioni. Condivido quindi l'idea che l'egalitarismo sia un livellamento verso il basso...nella migliore delle ipotesi. Altrimenti e' un modo ipocrita per creare nuove diseguaglianze con in piu' la dittatura.
Anche qui pero' esistono delle possibili gestioni politiche delle differenze, poiche' lasciare tutto alla "mano invisibile" non fara' altro che produrre instabilita' sempre piu' alta, forse compensabile con governi piu' autoritari.
Voglio dire che un certo livello di diseguaglianza e' non solo tollerabile ma auspicabile, ma quando ci sono persone che affittano la propria villa a 260.000 euro al mese (Vacchi) si colpisce direttamente la dignita' delle persone. Cosi' come si colpisce la dignita' delle persone quando si colpevolizzano i poveri o quando si fa loro la guerra, come accade nel terzo mondo.
Insomma tutto sta nella misura delle cose, ma l'attuale situazione e  tutto tranne che misurata. Posso accettare che una persona  valga tre volte me, ma oltre questo livello inizio a dubitare circa la bonta' delle diseguaglianze.
Inoltre affinche' questo che sto dicendo abbia senso occorre applicare una regola che enunciava lo stato liberale: mettere tutti in condizioni di gareggiare e poi vinca il migliore. Siamo molto lontani da cio' perche' significherebbe mettere mano a molti istituti anche giuridici, come il diritto ereditario o processi culturali, come l etica (debole') della classe dirigente.
#2930
Contraddittoriamente hai torto e ragione allo stesso tempo. I puristi che cercano sempre la coerenza e la ferrea logica si perdono molti aspetti dell'uomo. Come si fa ad esempio a voler bene e a desiderare la morte dei propri parenti (magari in tempi diversi :D), oppure a odiare i senegalesi, tranne la nostra colf. La logica rigida puo' creare mostri difficili da gestire, ancor piu' se accompagnata da mr pregiudizio e da mr stereotipo.
D'altro canto legittimare le contraddizioni puo' assumere il significato di giustificare qualsiasi malefatta: "Io sono per l'onesta' ma ora contradditoriamente rubo. Domani saro' onesto." Mi sembra una logica che si confa' molto all'italiano medio, con imprinting barocco-cattolico.
Tra questi due pericoli naviga l'uomo saggio.
#2931
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
23 Maggio 2018, 10:12:19 AM
Come cita spesso Sgiombo, "omnis determinatio est negatio".
Ovvero l'idea di una femmina naturalmente dedita alla casa, alla seduzione e all'accudimento subalterno e' solo una costruzione sociale. Sono esistite ed esistono tuttora societa  matriarcali, dove il ruolo del padre non e' neppure riconosciuto. Lo studio principale e iniziale in questo campo e' lo studio di Bachofen, die Mutterecht. Poi ovviamente se uno si lascia guidare solo dalle sue sensazioni e dai suoi istinti per comprendere e spiegare un fenomeno e' un altro discorso. Sottolineo comunque l'incoerenza di chi ritiene la razionalita' maschile superiore ma poi cerca di dimostrarla in un modo privo di ogni razionalita'. Che razionalita' maschile sia sinonimo di violenza?
#2932
Hanno ragione Malthus ed i suoi critici. L'innovazione tecnologica ha reso possibile l'aumento geometrico anche delle risorse, riuscendo così a bilanciare lo sviluppo demografico. Il problema però è relativo all'aumento delle aspettative: se tutti si accontentassero di vivere serenamente, cibo, un tetto, vestiti...non credo che ci sarebbe penuria di risorse, ma se tutti si fossero accontentati di questo, nessuno avrebbe estratto carbone o progettato missili.
Questa è stata la traiettoria finora, maggiori risorse, maggiori richieste. Richieste che si sviluppano secondo il principio delle aspettative e del mito del "progresso", secondo il quale le generazioni successive devono avere un benessere superiore alle generazioni precedenti. E' proprio anche per questo che viviamo tempi socialmente instabili: per la prima volta dai tempi della rivoluzione industriale, la generazione successiva probabilmente vivrà mediamente peggio di quella precedente.
Fino a mezzo secolo fa, la contraddizione fra sfruttamento del pianeta terra e deterioramento delle sue risorse era celato dalla presenza di spazi ancora enormi di sfruttamento. L'ambiente era ancora la discarica delle tensioni sociali: si pensi solo alla colonizzazione eurocentrica come valvola di sfogo della sovrappopolazione.
Ora i limiti e le controindicazioni sono sempre più presenti nel discorso quotidiano, fino a pensare allo sviluppo come consumatore di spazio, come fonte di inquinamento, come causa del cambiamento climatico.
Le strade possibili, secondo me, sono due. O la decrescita felice alla Latouche, o la ricerca di nuove tecnologie che rincorrono le richieste di una popolazione sempre in aumento tendenziale. Ce n'è anche una terza, quella a cui ha accennato Baylham: la guerra. Una guerra per le risorse che è già in atto del resto e che è una delle cause dei fenomeni migratori.
#2933
Attualità / Re:I bulli e la scuola
22 Maggio 2018, 14:58:28 PM
Prego tutti i partecipanti a questa discussione di centrare gli interventi sull'argomento e sulle idee proposte, evitando di alludere in modo negativo su alcuni iscritti in modo generalizzante e privo di ogni arricchimento al dibattito. Grazie.
#2934
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 14:42:34 PM
CitazioneSalve. Per Jacopus (risposta nr.10): Ho esposto la mia visione di ciò che secondo me sta alla base delle diversa condizione esistenziale (e quindi anche culturale) di maschi e femmine i quali, una volta inseriti all'interno di una struttura sociale, vengono poi chiamati uomini e donne. Naturalmente, trattandosi di personale visione, non posso e comunque non sono tenuto a dimostrare alcunché. Ovviamente, come io non potrò dimostrare vero ciò che ho detto, nessuno potrà dimostrarlo falso.

Così è se piace e non è se non piace.

La ragione per cui al nord si previlegia il capire ed al sud il sentire è legata al clima, al territorio, alla abbondanza di acque, in sintesi alla maggiore o minore facilità con cui si può sopravvivere nell'ambiente.
Questa mia tesi non solo non la dimostrerò, ma proprio non mi darò la pena di illustrarla. Salutoni.

ciao Viator puoi benissimo non dimostrare niente. Gli antichi pensavano che la terra fosse piatta e sono andati avanti benissimo per secoli.
Saluti anche a te.
#2935
Attualità / Re:L'austerity per la crescita
22 Maggio 2018, 11:49:09 AM
L'austerity per la crescita è effettivamente una contraddizione. Sotto, sotto, direi che nasconde un altro messaggio. "Gestiamo il presente e le differenze di ricchezza che si sono accumulate fra primo e terzo mondo (il secondo è scomparso)". Ci troviamo di fronte un momento molto critico: un miliardo di benestanti sono circondati da sei miliardi di indigenti. Promuovere gli indigenti allo status di benestanti significherebbe accelerare le incombenti e potenziali catastrofi ambientali, non promuoverli significherebbe ridefinire il mondo capitalistico moderno in termini neofeudali.
Fra le due alternative ci stiamo muovendo a grandi passi verso questa seconda, anestetizzata dall'uso sempre più pervasivo di "software" da intrattenimento ("l'hardware" è la forza militare, ovviamente).
L'Austerity per la crescita mi sembra in qualche modo un mantra per bilanciare interessi e spinte conflittuali piuttosto "pesanti", per usare un eufemismo.
#2936
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 11:25:49 AM
Citazioneverissimo infatti sono "quei recenti studi" che secondo me sono volutamente forzati, annacquati da una concezione forzata secondo la quale "tutti uguali è bello". Analizzando le dinamiche storiche ad esempio MAI da 20.000 anni a questa parte (naturalmente stando a quel che la storia ci racconta) vi è stata una confusione tale sui ruoli maschile e femminile come negli ultimi 40 anni. Permetti che mi ponga un perchè ? . Mi ripeto... per me i generi maschile e femminile funzionano solo se ne vengono esaltate ed apprezzate le differenze che indubbiamente vi sono anche se vogliono essere forzatamente livellate ed appiattite. (opinione personale e per giunta opinabile )  non a caso si parla di crisi della cultura occidentale che da troppi anni non ha piu' nulla da proporre (almeno questo è quello che leggo sempre piu' spesso
Mai da 20000 anni a questa parte vi è stata una diminuzione della violenza nei paesi occidentali, come negli ultimi 70 anni
Fare il gioco della tradizione e del passato è molto comune, ma è molto comune anche la risposta: "perchè non tornare a vivere sugli alberi e vivere di arachidi come i nostri illustri antenati tradizionali?".
La comprensione e l'accettazione delle differenze sono belle qualità, ampiamente condivisibili, ma spesso dietro questi ideali si nasconde il desiderio di comprimere i diritti, sulla base di differenze quasi organiche fra uomo e donna. L'unica differenza che posso considerare è quella relativa alla forza fisica, differenza tra l'altro che ha perso gran parte della sua importanza, visto che siamo circondati da macchine che fanno molto del "lavoro sporco". Ben vengano le leggi che tutelano la maternità (rispetto della differenza) ma che non siano l'anticamera per creare dei ghetti professionali a proposito di sapienza razionale e sapienza emotiva. Io credo che sia un grande spreco di materiale genetico, relegare la donna a ruoli da comprimario. Una donna può avere qualità intellettuali molto più spiccate di un uomo, e magari le ha ricevute dal patrimonio genetico del padre (e viceversa).
Da un diverso punto di vista invece potrei scorgere un aspetto problematico in questo processo di indifferenziazione uomo-donna, che è anche un processo di indifferenziazione uomo-bambino, ed anche uomo colto-uomo incolto e molte altre. L'appiattimento verso il basso e verso una uguaglianza insensata sembra il derivato inquinante dell'industrializzazione a cui servono comunque consumatori (e quindi va bene anche il consumatore maschio di "rossetti") e in secondo luogo di una visione della democrazia come di "tutti ugualmente stupidi".
Grazie per la lettura.
#2937
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 11:03:11 AM
Se permettete partirei da una diversa prospettiva. Il problema iniziale riguardava la preponderanza di figure femminili nei ruoli dell'educazione. Questo effettivamente è un problema, poichè il bambino, specie quello della scuola primaria, deve potersi identificare in figure maschili autorevoli e simbolicamente genitoriali. Fatto sta che i maestri maschi e ormai quasi anche i professori maschi, sono una specie in via d'estinzione.
Intanto il fatto che non ve ne siano perpetua il meccanismo della loro assenza, poichè un bambino mediamente integrato sessualmente , non vorrà fare "da grande" un lavoro da femmine, come la parrucchiera, l'estetista o l'insegnante.
Ma perchè gll insegnanti maschi sono così pochi? La prima ragione la vedo nello standard economico. Si tratta di un lavoro stressante, mal pagato ma che richiede la laurea (ora anche per la scuola primaria). Gli uomini, mediamente più ambiziosi, lo vedono come un ripiego. In secondo luogo è però un lavoro che lascia molto tempo libero  e quindi la donna, a cui sono delegate le funzioni educative e di accudimento anche in casa, in questo modo, riesce a far fronte sia alle esigenze lavorative che a quelle casalinghe. Una terza ragione risiede nelle difficoltà di gestione della classe e delle relazioni con le famiglie. Ormai ad un insegnante si richiedono, molto più che in passato, doti di mediazione con le famiglie e l'occhio clinico dello psicoterapeuta. Sarebbe anche necessario avere delle caratteristiche carismatiche e talvolta dei superpoteri presi in prestito dalla Marvel. Tutto ciò per stipendi che si aggirano dai 1200 di un maestro ai 1900 euro per un prof. di scuole superiori a fine carriera.
Un quarto è che a livello di immaginario collettivo,viene effettivamente considerato un lavoro femminile, allontanando così i maschi potenzialmente interessati. Tra l'altro la supposta deriva verso il "femminile", spesso denunciata in questa discussione, è contraddetta proprio dalla assenza di docenti maschi, che avrebbero dovuto invece riversarsi a fare "le maestrine" per soddisfare il loro intimo lato femminile.
Cosa fare? Aumentare gli stipendi e le ore lavorate sarebbe una prima mossa, che però dovrà affrontare le resistenze di categorie che si sono ormai fossilizzate. Aumentare anche la cura degli ambienti e del setting scolastico sarebbe una seconda cosa da fare. Suddividere meglio il lavoro casalingo fra uomo e donna la terza (come accade nei paesi scandinavi, uno dei luoghi con il maggior benessere al mondo...). Last but not least, considerare l'insegnamento, la formazione, l'educazione, delle professioni nobili e che permettono lo sviluppo di una nazione e non una attività di ripiego per casalinghe part-time. Credo però che si stia andando  in tutt'altra direzione con due leader politici che non sono neanche laureati ed uno che non sa usare neppure il congiuntivo.
#2938
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 02:13:53 AM
"Salve. Il sapere è di stampo anglosassone. Concordo. Il sentire è di stampo latino/mediterraneo, aggiungo. Quindi, accettando una simile distinzione (incomprensibile per la maggior parte di coloro che mi leggeranno) il dilemma sarebbe il dover scegliere tra il sapere senza sentire oppure sentire senza sapere.

Ma sarebbe possibile fruire di un insegnamento che coniughi entrambi gli aspetti ?

Certamente, ma in modo incomprensibile per la maggior parte di coloro che mi leggeranno, e comunque praticamente inattuabile.

Sarebbe sufficiente affidarsi ad insegnanti mediterranei trasferitisi da piccoli in Nord-Europa, i quali sono l'unica categoria che riesce a riassumere tali due diversi approcci al mondo: quello psichico (latino), irrazionale ma ricco di spunti creativi (il binomio grandi chef/italiani vi dice qualcosa ?) e quello mentale (anglosassone), razionale e votato alla strutturazione della conoscenza scientifico-empirica. Tale diverso temperamento interiore è ciò che rende conto di tutte le differenze ed inconvenienti lamentati da Bluemax.

L'anglosassone è il pieno che riempie, il latino/mediterraneo è il vuoto che deve essere riempito. Entrambi sono privi di qualcosa e ciò non deve risultare conflittuale, bensì complementare."


Ho copiato e incollato dall'ultimo post di Viator. Mi piacerebbe capire se la attendibilità di questa configurazione è maggiore o minore di quella di Viator, ed eventualmente una dimostrazione in proposito, senza temere di dover insultare l'intelligenza dei lettori.
#2939
Bluemax. Nel passato la donna non collaborava: era semplicemente sottomessa. Come accade ora nei paesi islamici. In tutti questi discorsi ci vorrebbe maggiore coerenza.
Brevemente la storia di mia madre. Primogenita in una famiglia patriarcale. Sempre trattata come una serva e non come figlia. Dopo la V elementare viene ritirata dalla scuola mentre  i suoi fratelli proseguono fino alle superiori (parliamo degli anni 60 dello scorso secolo). Si sposa e soffre per tutta la vita di crisi depressive che subiamo noi, figli e marito, del tutto innocenti rispetto a quel mondo patriarcale violento e maschilista. Capisci quanto, ai miei occhi, i tuoi discorsi siano falsi, magari con tutte le migliori intenzioni, ma falsi.
#2940
Purtroppo siamo giunti dentro un sistema secondo il quale "democrazia=elezioni" e sistema di votazioni. Vorrei far presente che la democrazia originariamente era qualcosa di diverso, era l'agorà dove si discuteva liberamente dei problemi della polis e su come risolverli. La democrazia è in primo luogo partecipazione nella società attraverso comportamenti concreti. la votazione è solo un passaggio importante ma non l'unico.