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Messaggi - viator

#2941
Salve Ipazia. "Intendendo la felicità come consapevolezza di sè e del mondo di cui siamo parte".

Scusa ma trovo fumoso il concetto. Sto pensando alla consapevolezza di sè di chi nasca tetraplegico e cieco ed alla sua eventuale consapevolezza di vivere magari in isolamento all'interno di un mondo a lui circostante in cui regna eventualmente una profonda miseria.

Il grado di felicità di ciascuno non è valutabile da alcuno. Per questo, secondo me, possiamo solo aggrapparci a disgustose, aride, lapidarie definizioni di una felicità astratta e solo tendenziale. Saluti.
#2942
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'istinto paterno.
02 Gennaio 2019, 13:09:28 PM
Salve. Mi sembra che alcune delle vostre repliche contengano un fraintendimento circa le manifestazioni dell'istinto.

Anzitutto i viventi possiedono un unico istinto fondamentale : quello di sopravvivenza.

Argomento che trovo conturbante, che ho già sfiorato alcune volte, del quale mi sembra pochi abbiano afferrato il senso che io gli attribuisco. Naturale, visto che la mia visione del mondo forse è un pò troppo "collaterale".

Moltissimi pensano invece in termini di "istinti distinti" ciòè considerano esista una pluralità di essi.
Sbagliato, secondo me, poichè tutte le istintività rappresentano solo diverse e circonstanziali manifestazioni dell' IdS. Attacco, fuga, paura, ricerca del piacere, eccitazione sessuale, cooperazione, desiderio di una discendenza, condivisione, egoismo, altruismo........persino la pulsione alla trascendenza sono tutti atteggiamenti generati dalla evoluzione, diversificazione, estensione, adattamento dell'IdS.

Gli stessi molti pensano inoltre che l'esistenza e l'azione dell'istinto (unico o molteplice che lo considerino) risulti in qualcosa di consapevole.

Cioè, ad esempio, che tizio possa risultare consapevole del possesso di un istinto (facciamo quello di fuga, di paura, od anche appunto quello paterno o materno) prima di aver provato una qualsiasi esperienza che glielo confermi.

Il desiderio di diventare madre senza ancora aver avuto prole non rapprsenta la conferma di possedere un istinto materno. Il desiderio è pulsione mentale FORSE generata dalla psiche ma CERTO anche inducibile dalla educazione, dalla cultura, dall'esempio, dall'autosuggestione.

L'istinto vero, di natura esclusivamente psichica, è ciò che può constatarsi solamente DOPO che si sia manifestato attraverso i suoi effetti.
E ciò vale appunto per tutte le sue manifestazioni.

Infatti ci sono donne che pur mostrando grande desiderio di maternità prima di un parto, una volta generata la prole, cadono in depressione, rifiutano la prole, non gli dedicano grandi cure o addirittura giungono ad eliminarla.

Tanto sentivo il bisogno di precisare. Buon prossimo anno a tutti.
#2943
Salve thomas-dQ. Benvenuto e Buon Anno. Certo, impossibile capire quanto ho scritto circa la felicità come condizione statica e permanente. Il senso, che qui riporto come estratto da quanto ho scritto in passato in questo Forum, sarebbe il seguente :

"La felicità consiste nello stato in cui risultino soddisfatti tutti i bisogni e tutti i desideri.

Nessuno la raggiunge da vivo poiché i bisogni (che solo semplicemente l'insieme di quelli detti "fisiologici") si rinnovano automaticamente mentre i desideri (che sono l'insieme delle facoltà, cioè di tutto cio che vorremmo fare una volta liberi dalla costrizione dei bisogni, e che consistono quindi semplicemente nella ricerca del piacere) ci perseguiteranno per tutta la vita a causa del nostro invincibile amore per le novità ed appunto i piaceri.

L'unica possibilità di raggiungere una felicità definitiva consiste quindi nell'eliminare in via definitiva sia i bisogni che i desideri.


Ovvio che solo la morte realizzi tale ultima e definitiva condizione.

Perciò la ricerca della vera felicità consiste nel voler trovare ciò da cui - se raggiunto - tutti vorrebbero sfuggire".

Ecco per quale ragione io sto alla larga dalla felicità assoluta, non cercandola, preferendo la "soddisfacente condizione esistenziale". Saluti.
#2944
Salve Socrate78 : Chiudo l'anno con la mia solita beffarda ironia. Secondo me il sovranaturale esiste e rappresenta il sogno di qualsiasi uomo, anche se è difficilissimo incontrarlo : è una donna che sia un angelo in cucina ed un diavolo a letto. Buon 2019 a tutti quanti !!
#2945
Salve Socrate78 : Nulla di per sè è in grado di rendere felice od infelice la vita di un uomo.

La felicità (che io preferisco chiamare la soddisfazione esistenziale) se risulta raggiunta in modo stabile ed immutabile si chiama morte, se raggiunta per un breve attimo soltanto di chiama gioia, se fatta di nuvolette che giocano tra loro si chiama mutevole equilibrio.

Diciamo che l'intelligente avrà maggiori possibilità di vivere infelicemente se sarà circondato da imbecilli, mentre per l'mbecille dovrebbe accadere l'inverso (gli imbecilli sono dappertutto e si trovano bene quasi dappertutto).

Chi invece cerca e suscita empatia corre ugual rischio di venir sfruttato dai furbi o, a seconda delle vicende, aiutato dagli onesti.

Ma il contenuto esistenziale della vita del singolo rappresenta sempre l'inesplorabile. Saluti ed auguroni quasi in extremis.
#2946
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
31 Dicembre 2018, 16:04:47 PM
Salve Jacopus. Grazie di esserti preso l'onere di un chiarimento certo più efficace di quello che io avrei potuto produrre se fossi stato meno pigro. Saluti ed auguri a te, a Freedom ed a  tutti gli altri.
#2947
Scusa Freedom. Una piccola "coda" per rendere più pertinente la mia replica di poco fa : il tuo esempio di comportamento animale non è comunque accettabile in quanto la "pulsione all'inclusione" rappresentata dall'amore" è presente solo negli esseri dotati di coscienza, quindi riguarda solo il genere umano. Risaluti.
#2948
Salve Freedom. Capisco. Hai solo fatto confusione tra l'amore e i comportamenti programmati generati dall'istinto di sopravvivenza.
Le manifestazioni dell'amore accolgono in sè anche tanti comportamenti dettati da- o utili alla sopravvivenza, ma non tutto ciò che viene generato dall'istinto di sopravvivenza consiste in manifestazione dell'amore.

Ciò è dovuto semplicemente al fatto che è stato il primo a generare il secondo.

Quindi l'IdS è ovviamente ambito più ampio che contiene un "sottoambito" a lui posteriore e più piccolo.
Se così non fosse allora potremmo chiamare manifestazione d'amore qualsiasi evento, incluso lo sbranarsi a vicenda per poter sopravvivere. Salutoni.
#2949
Salve Freedom (tua risposta nr.6) : "Quindi la tua risposta, sempre dalla mia prospettiva, non mi appare esaustiva e dunque non soddisfacente.
Mi pare inoltre riduttivo definire l'amore come "inclusione" poiché anche se certamente vero, è solo uno dei tanti aspetti di esso."


Esaustivo io non lo sono mai. Circa un tema del genere, poi ..............sfido chiunque ad esserlo.

L'inclusione è uno dei tanti aspetti dell'amore ma secondo me è soprattutto un'ottima chiave di lettura, e come tale l'ho usata.

D'altra parte vorrei amichevolmente sfidarti a citarmi un aspetto, una manifestazione d'amore che non possa venir ragionevolmente condotta ad una simile origine, per quanto remota od indiretta possa sembrare.

Amichevoli saluti.
#2950
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
30 Dicembre 2018, 18:50:23 PM
Salve. Poco divertenti le battaglie tra materialisti e spiritualisti. E da materialista - guarda la parzialità - ne attribuisco la colpa soprattutto agli spiritualisti.
Ma perchè essi reagiscono così fieramente alle ipotesi materialistiche ? Il fatto - mi sembra - è che lo spiritualista viva un pò troppo di tabù. Sono i tabù che fanno inorridire chi li vede messi in causa, contraddetti.
Quando mancano i tabù (io credo proprio di esserne privo) si può tranquillamente anche sorridere sia delle proprie tesi che di quelle altrui. Si può persino ironizzarne.
Ma lo spiritualista, quando parla delle proprie credenze, è sempre troppo serio. Con le sue cose non si può scherzare.
Ma perchè hanno così orrore delle formule chimiche e di quelle fisiche e matematiche poste - magari erroneamente - alla base di nostri comportamenti ?
#2951
Tematiche Spirituali / Re:coscienza: cos'è ?
30 Dicembre 2018, 17:39:19 PM
Salve enrico 200 : Il primo passo dopo l'essersi chiesti cosa (attenzione : COSA sia quella tal cosa....non COME sia !) sia appunto una "cosa", consiste nel provare a darne una definizione.
Paradossalmente le definizioni delle cose si danno invece una volta che qualcuno creda di conoscere COME è la cosa.

Proviamo ora invece a partire da una definizione : "la coscienza è quella funzione che permette di mettere in relazione l'esterno di noi con l'interno di noi".
Mettere in relazione significa far interagire i due aspetti della cosa coscienziale in modo da preservare (far continuare ad esistere) sia l'esterno di noi che l'interno di noi (il "sè'").

All'esterno di noi (il mondo oggettivo) la coscienza non interessa poichè esso continuerà ed esistere anche senza di noi. Quindi diciamo che la coscienza è funzione solamente umana perchè a noi serve per vedere in noi il nostro "sè". Una coscienza oggettiva ed extraumana diciamo non esista poichè la natura non crea ciò che risulterà inutile alla sua totalità ma crea soltanto ciò che è utile (evolutivamente necessario) alle sue parti.

Qual'è per noi l'utilizzazione (lo scopo del possesso) della coscienza ? Semplicemente quello di esercitare il primo frutto della coscienza stessa : la facoltà di esercitare delle volontà.

Quindi la coscienza sarebbe la funzione (psichica o spirituale, questo è aspetto del tutto separato che dipende dal credere che l'uomo possieda solamente un sistema nervoso od invece anche un "anima") che ci permette di esercitare il "libero arbitrio" e di conseguenza fissare tutte le nostre convinzioni le quali generano a loro volta le nostre scelte, i nostri comportamenti.

Ho fatto un'ipotesi, l'ho citata sotto forma di definizione, l'ho succintamente illustrata. Tocca ad altri eventualmente contestarla o demolirla. Mi raccomando però : replicando COSA d'altro potrebbe essere la coscienza e non raccontando COME è (questo lo sanno tutti) o limitandosi a dire che non può essere ciò che io ho supposto. Salutoni.
#2952
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
30 Dicembre 2018, 16:42:57 PM
Salve Freedom. Appunto. La gente non capisce che, spingendo un'analisi ad adeguata profondità, ogni genere di contraddizione e di opposizione finisce con lo sciogliersi e giustificarsi davanti alla pura logica consequenziale.

Scritto dal Moderatore
ho fatto una roba che, da moderatore, non mi era mai capitata: cercando di quotare il tuo post ho cancellato le frasi sottostanti. Purtroppo non riesco più a tornare indietro. Me ne scuso e, certo che il significato complessivo non ne sia inficiato, spero che tu possa perdonarmi. Se vuoi che faccia integrazioni sono a disposizione.
#2953
Salve Ipazia. Mi inchino alla tua dialettica. Per forma e per contenuti. Ed anche se ti condanna alla minoretarietà. Salutoni.
#2954
Salve Freedom. All'interno della sezione spiritualistica io no ho nulla da dire a proposito dell'amor di Dio, dell'amor da Dio, della radice spirituale dell'amore, delle sue conseguenze spirituali.
Neppure mi interessa conoscere cosa altri ne pensino da tale punto di vista.

Questo perchè secondo me l'amore umano è una pulsione psichica generata dall'istinto di sopravvivenza (quindi di radice genetico-biologica) che si manifesta attraverso l'impulso ad includere qualcuno o qualcosa oppure - contemporaneamente ed indistinguibilmente - a venire inclusi da qualcuno o qualcosa.

Ciò a me rende conto appunto di tutte le manifestazioni e conseguenze dell'amore umano, sia pratiche che ideali : riprodursi, desiderare sessualmente per potersi riprodurre, cercare compagnia, voler comunicare, aiutare gli altri per sentirsi utili (dare cioè un senso al proprio esistere), cercare di capire ((includere in sè la conoscenza), produrre arte (mettere in comunione con il mondo la propria interiorità) e via con altre decine e decine di comportamenti tutti tendenti all'AMARE od al voler ESSERE AMATI (cioè appunto, voler INCLUDERE o desiderare di venir INCLUSI).

Quindi la relazione appropriata tra uomo ed amore (quest'ultima è una parola quasi sempre VERGOGNOSAMENTE mistificata dalla nostra ipocrisia - basti pensare ad espressioni come "fare l'amore" per intendere l'atto della copula sessuale), la relazione - dicevo - consiste nel considerare l'amore stesso come strumento che ci permetta anzitutto di nascere, poi di vivere compiutamente, quindi e SOPRATTUTTO di non morire.

Infatti il concetto di inclusione (=star dentro od avere in sè = essere compresi o comprendere = essere capiti o capire) rappresenta l'unica possibilità per noi di sognare l'immortalità (scopo tendenziale dell'istinto di sopravvivenza) attraverso il venir appunto inclusi in ciò che ci sopravviverà (il mondo intero a livello intellettuale, la nostra discendenza a livello biologico) oppure attraverso il suo reciproco ed equivalente, cioè l'includere in noi il mondo (attraverso l'appropriazione o la conoscenza) o la persona che ci permetta di riprodurci.

Esiste poi l'amor di Dio. Io considero la parola "Dio" un perfetto sinonimo di "Mondo".
Cioè Dio, secondo me, è solamente (e scusate se è poco!) il completo insieme di tutto ciò che è. Fine, sempre secondo me, del discorso teologico e fideistico.

Quindi a livello totalizzante dal mio punto di vista, l'"amor di Dio" di chiama "amore cosmico".
In che consiste l'amore cosmico ? come si manifesta ?

Si manifesta semplicemente e secondo me "logicamente" attraverso le stesse tendenze che hanno prodotto l'amore umano.

Il mondo fisico tende all'autoconservazione, alla propria persistenza (tendenza alla sopravvivenza). Ciò è affermato dal primo principio della termodinamica.
Tale tendenza viene mantenuta attraverso l'entropia. (per la trattazione del'entropia, vedere fuori dal Forum).
La materia continuamente tende ad includere l'energia con la quale viene a contatto, Ama egoisticamente l'energia, la quale evidentemente la muove e la scalda, quindi la fa "vivere".
La materia continuamente tende a cedere energia verso ciò che ne possiede di meno ed eventualmente a trasformarsi in essa. Ama altruisticamente l'energia, aiutandola a diffondersi ovunque e creandone di nuova, quindi fa "vivere" l'energia stessa.

Ecco descritto dal mio punto di vista il "sempre, comunque, ovunque" dell'amore.
Leggete pure il mio motto personale qui sopra sinistra, sotto il mio "avatar".

Chi vorrà intendere (pochissimi) avrà inteso. Saluti ed amorosi auguri.
#2955
Tematiche Spirituali / Re:La solitudine di Dio
27 Dicembre 2018, 17:30:44 PM
Salve Freedom. L'Ente che "mena il gesso" secondo me si chiama Amore. Cioè, a livello umano, quella tal pulsione ad includere (un altro, tutti gli altri, il mondo stesso) e - contemporaneamente ed indistinguibilmente - a veniri inclusi (da-....idem, idem, idem).

Naturalmente esiste poi la versione extraumana (sovrumana) dell'amore. Si chiama amore cosmico (se vorrai, chiamalo pure Dio) e ha pure una veste fisica che si chiama entropia.

Leggi il mio motto personale qui sopra a sinistra. Salutoni.