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Messaggi - Jacopus

#2941
Caro Don, e' interessante quello che scrivi a proposito di giustizia e stato di diritto. Come ben sai e' un tema dibattuto fin dalle origini della nostra civilta'. Ed e' per conciliare questi due principi che le leggi sono interpretabili (ma in questo caso allora sono i censori dei giudici a protestare, a quelli che li vorrebbero "bouche de loi"). Il mondo precedente allo stato di diritto non era cosi idilliaco come tu credi. Se tu povero servo della gleba violentavi una donna eri sicuramente destinato al rogo o ad altro supplizio. Se lo commetteva Eutidemo, rampollo di una famiglia nobile, poteva destinare alla pena un suo servo. Le giurisdizioni erano poi molteplici. Il clero era giudicato dal clero, i nobili dai nobili e solo il popolo doveva ben guardarsi perche' privo di protettori (tranne i venerati santi). Lo stato di diritto per quanto imperfetto e' stato un salto evolutivo incredibile, collegato molto piu' di quanto credi al ns attuale stato di prosperita' e di progressiva diminuzione della violenza (in Occidente). Il rispetto delle procedure per quanto artificioso ha impedito il proliferare di tanti possibili Ku-klux-Clan, non sempre e non ovunque ma abbastanza per poterci permettere di girare per strada senza paura di essere arrestati senza motivo.
A proposito e'  l'habeas corpus contenuto per la prima volta nella magna charta del XIII secolo (vado a memoria) ad essere indicato come uno dei fondamenti del futuro stato di diritto, proprio quel principio che stabilisce la necessita' di una legge scritta per disciplinare i casi di restrizione della liberta' personale e la necessita' di una autorizzazione del potere giudiziario (portatemi il corpo per valutare se e' stato mantenuto integro e per decidere sulla sua liberta').
#2942
Ammesso che sia l'autore del testo linkato, Paolo Becchi è la dimostrazione della contraddittorietà degli intellettuali. Professore di filosofia del diritto a Genova ha scritto dei testi anche molto interessanti sulla dignità umana. Evidentemente parlare in modo dotto di un argomento è cosa ben diversa che sporcarsi le mani con la scabbia, con i traumi e con il sangue, ma va bene così. Che i vinti esterni vengano scacciati dall'Eden per dare un contentino ai vinti interni, in attesa di governi forti che siano capaci di strutturare la società in modo autoritario, affinchè le imminenti catastrofi climatiche possano garantire alle élites lo stesso stile di vita odierno, sulla pelle di tutti noi.
#2943
Fraenkel scrisse nel 1941 un testo esemplare: il doppio stato. La caratteristica del nazismo era per lui questa sovrapposizione fra stato discrezionale (massnahmenstaat) e stato normativo (normenstaat). In questo modo il rapporto fra politica e diritto si inverte in modo anch'esso discrezionale. Talvolta puo' essere conveniente rivendicare il diritto, altrove la politica. Salvini sta facendo con il caso Diciotti una prova generale eversiva secondo modalita' di stampo fascista. Il consenso innegabile che ha, e' una ferita aperta rispetto ai principi dello stato di diritto. Un vulnus foriero di ulteriore violenza, che, in un circolo vizioso, richiedera' uno stato politico d'eccezione che ci privera' di ogni garanzia (magari lentamente) per farci finire cosi per essere quel popolo realmente islamizzato (cioe' sottomesso) che si crede di voler combattere grazie a Salvini. Probabilmente si crede che un capitano bianco sia meglio di un dittatore nero.
Grazie per la lettura.
#2944
Sono d'accordo Don rispetto alla figura meschina che sta facendo l'Europa. Sul senso dell'onore perduto e presente in mitiche epoche lontane credo che non sia una visione realistica. La politica dei sotterfugi, da "golpe" o "lione" 'non e' una invenzione della modernita'. La modernita' l'ha solo disseppolta per analizzarla e guardarla in faccia. Di solito e' stato piu' bravo chi ha fatto credere di essere onorevole, non chi lo e' stato davvero. La ragione di stato da sempre usa l'onore come slogan pubblicitario.
Rispetto all'Italexit, ora sarebbe un disastro economico di cui forse non sei consapevole. Potremmo uscire dall'Europa solo qualora riuscissimo ad avere un debito pubblico meno imponente ed un sistema industriale e finanziario sano, cioe' fra 40 anni come minimo. Inoltre ho sempre pensato alla ns partecipazione alla Ue come a un antidoto potentissimo agli impulsi mussulmano-retrogradi di tanti miei cari concittadini.
#2945
D'altro canto a sentire le risposte degli altri leader europei si aggiunge desolazione a desolazione.
#2946
E' ormai abbastanza evidente che il problema "migranti" e' l'ennesima riproposizione di "arma di distrazione di massa". I costi per il suo esercizio sono inoltre risibili e la ricaduta mediatica altissima.
#2947
La stessa necessita' di compensazione si applica alla coppia giusnaturalismo-giuspositivismo che insieme all'altra coppia potrebbe creare quattro diverse categorie. Un simpatico giochino retorico che probabilmente qualche studioso a mia insaputa ha gia' illustrato.
#2948
Il mio punto di vista e' esattamente opposto. La contestualizzazione e' il metodo fondamentale per comprendere la filosofia, anche quella filosofia metafisica come il marxismo votata ad un assoluto finale. Del resto sono congruente alle premesse dell'uomo come specie biologica in continua mutazione, a causa dell'adattamento all'ambiente.
La filosofia allora a cosa serve, non e' sufficiente la storia o la scienza?
La filosofia e' un deposito di domande e risposte che serve a non accettare in modo acritico la realta' e le rappresentazioni di essa. Serve a raccogliere gli indizi di una meta-storia che scorre sotto gli eventi quotidiani e da un senso e una interpretazione complessiva a macro-periodi, come hanno fatto Vico, Hegel, oppure attraverso la storia hanno smascherato interpretazioni volgari e di comodo di fenomeni sociali come Focault. La metafisica dell'assoluto in questa prospettiva va studiata esclusivamente come retaggio di un periodo storico ma non ha nulla di oggettivo, tranne l'ardente desiderio dell'uomo di trovare un assoluto, ma questo e' un altro discorso.
#2949
Attualità / Re:Nave Diciotti
23 Agosto 2018, 16:43:09 PM
Buongiorno Viator. Ancora, non so per quanto, viviamo in uno stato di diritto. Questo significa che come singoli individui possiamo essere privati della liberta' solo su specifica disposizione di legge. Pensa che la stessa Costituzione determina i limiti del potere di arresto delle Ff.Oo. che deve sempre essere autorizzato da un giudice. Tutto cio' per evitare che lo stato sia un malfattore, solo piu' potente, come ci ricorda Sant'Agostino. Pertanto l'ipotesi non e' peregrina ma a differenza di Salvini che e' un eversore, le altre forze istituzionali si rendono conto delle conseguenze di un procedimento del genere, poiche' Salvini oltre ad essere il leader di un movimento, ricopre una carica pubblica importantissima. Inoltre Salvini non aspetta altro, ma spero che non si presenti un PM in cerca di pubblicita' che lo aiuti.
Pertanto la tua equiparazione con arresti in flagranza di reato e' pura illazione. I rifugiati non sono accusati neppure di immigrazione clandestina (un reato ridicolo, ma se vogliamo attenerci al diritto dobbiamo accettarlo in toto).
#2950
Come hai gia' scritto, procedere penalmente contro Salvini sarebbe sia una tragedia istituzionale che un assist a Salvini stesso. L'unica strategia e' quella di aspettare proprio perche' non e' possibile farli stare su una nave illimitatamente.
#2951
Ma pensate davvero che i vostri occhiali hi-tech', le rotte intercontinentali, le stupide automobili, fino al frigorifero funzionino grazie alla saggezza semplice dei maestri zen e dei bambini? Non credete che bisognerebbe scindere il discorso?
Leggo prese di posizione contro i poteri forti, contro le varie big-pharma e come si pensa di contrastarle? Con la riedizione della crociata dei bambini? Se vogliamo gestire questo mondo ipercomplesso dobbiamo farcene carico invece di continuare a camminare con la testa rivolta verso il passato.
A proposito di alcune obiezioni di Sileno. L'erudizione giustamente non e' sinonimo di cultura come capacita' di interpretare e gestire il mondo. Metello e' effettivamente un romanzo, ma volevo sottolineare come, nell'arco di una/due generazioni, sono cambiati i valori di riferimento ai quali idealmente tendere. Se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo sforzarci di comprenderlo.
Se invece aspiriamo al regno dei cieli e dobbiamo attraversare la valle di lacrime ben vengano le scie chimiche, le tazze di te', i saggi bambini, la sacra ignoranza e cosi via.
Del resto non credo neppure che questi nuovi fasti dell'ignoranza siano dovuti allo spirito religioso quanto a meccanismi interni all'attuale societa' occidentale.
Infine si consideri che essere "semplici" ma infusi di saggezza e' facile. Basta mettersi un medaglione al collo e iniziare a parlare in modo oscuro. Chi cerca la conoscenza invece deve faticosamente studiare, verificare le sue idee, confrontarle, valutare come incidono sulla realta', fare riferimento agli altri che hanno studiato la stessa materia. Una vitaccia.
#2952
Per il pensiero scientifico moderno "fede nella verita'" e' un ossimoro mentre per il pensiero tradizionale e' la ripetizione dello stesso concetto, traducendosi la fede nella verita'.
#2953
Tanto per restare in tema: il concetto di verita' e' un concetto estremamente complesso. Se possiamo approssimarci ad esso nelle hard sciences e' davvero arduo farlo nelle scienze umane. 
Io penso che la realta' sia molto piu' prosaica: documentarsi, leggere, ascoltare l'altra campana, studiare, sono attivita' faticose che necessitano forza di volonta' e nessuna retribuzione. Questa e' una societa' del "vinco facile" e del penso poco.
Che la saggezza sia appannaggio dell'uomo semplice e' un giochino che serve a sottomettere gli uomini. Saggezza e cultura di solito vanno di pari passo, tranne le ovvie eccezioni sempre possibili. L'uomo semplice resta semplice e basta. Sarebbe compito delle istituzioni renderlo piu' istruito, riflessivo, colto e saggio ma allora potrebbe iniziare anche a diventare fastidioso e pericoloso. Il venite parvolus e' molto piu' accomodante e permette ai manovratori di proseguire la loro attivita' senza noie o pianti che "fanno male al re, al ricco e al cardinale".
#2954
Tocchi un punto interessante Sileno. Tanti anni fa lessi un libro: Metello, di Pratolini. Quello che mi colpi' era il desiderio della famiglia di operai di elevarsi culturalmente, attraverso l'opera, i libri, la casa del popolo. La societa' del secolo scorso era una societa' che credeva nel progresso tecnico e culturale dell'umanita'. L'uno accanto all'altro.
Vi e' stata in seguito una rivoluzione antropologica, direi dagli anni '80 in poi, in cui ha vinto la cultura-pop. Apparire, emozionare, essere in prima fila, rispondere con la frase ad effetto, avere, dimostrare di possedere anche beni immateriali come viaggi o spiritualita'.
Altrove si e' pero continuato a coltivare la conoscenza tecnica dei mestieri necessari alla modernita'. Da noi il processo di abbassamento culturale ha toccato sia l'istruzione tecnica che quella "alta", e pertanto si puo' affermare che i "semplici avvertono meglio la profondita' del reale", che e' un meraviglioso inno all'ignoranza.
Proprio ora che siamo di fronte a sfide della complessita' sempre piu difficili si sta esaurendo la capacita' di interpretare quella complessita'. Direi che siamo pronti a una veloce decadenza del "sapere aude" illuministico a favore di tutti i supporter di un romantico e violentissimo medioevo.
#2955
Presentazione nuovi iscritti / Re:Presentazione
20 Agosto 2018, 21:47:09 PM
Anch'io ho iniziato cosi'. E' un buon inizio. Ben trovato e buona permanenza.