Penso che ad ognuno di noi capiti per motivi per lo più accidentali di doversi dare una ''resettata'' senza disporre di un manuale.
Nulla ci infastidisce più di questa evenienza, ma nulla ci soddisfa più del trovarvi soluzione pur senza disporre di un manuale d'uso, tanto che maldestramente a volte siamo tentati di crearci problemi da soli per poter rinnovare quella sensazione.
In effetti c'è pieno di manuali d'uso viventi, approssimandosi ai quali per le più svariate motivazioni, diciamo poi di ricevere da essi più di quanto credevamo di poter dare.
Inutile negare che gli altri, quando non si tratta dei soliti noti, ci inquietano e direi che ciò non sia innaturale.
Inutile negare che, pur ben sapendo che una maggiore conoscenza degli altri ridimensiona l'inquietudine fino ad annullarla, perchè si tratta banalmente di allargare la cerchia dei soliti noti, non sempre ciò facciamo, perchè non è facile da fare.
Quando però l'inquietudine diventa patologica è proprio ciò che vale la pena fare.
Scopriamo allora, come effetto imprevisto, di entrare in contatto con una miriade di soluzioni viventi a problemi che abbiamo o potremmo avere, e magari anche prevenire.
Al minimo riusciamo così ad uscire da una miriade di contraddizioni con le quali decidiamo giocoforza di convivere, ma che alla lunga ci consumano.
Facile a dirsi, ma difficile a farsi per cui di fatto lo facciamo solo quando la necessità ci spinge o il caso ci assiste, e il risultato è sempre lo stesso, grande soddisfazione, perchè di fatto la nostra natura è quella di risolvere problemi e nel farlo troviamo soddisfazione, ma per lo più facciamo la vita dei cavalli da corsa nella stalla.
Nulla ci infastidisce più di questa evenienza, ma nulla ci soddisfa più del trovarvi soluzione pur senza disporre di un manuale d'uso, tanto che maldestramente a volte siamo tentati di crearci problemi da soli per poter rinnovare quella sensazione.
In effetti c'è pieno di manuali d'uso viventi, approssimandosi ai quali per le più svariate motivazioni, diciamo poi di ricevere da essi più di quanto credevamo di poter dare.
Inutile negare che gli altri, quando non si tratta dei soliti noti, ci inquietano e direi che ciò non sia innaturale.
Inutile negare che, pur ben sapendo che una maggiore conoscenza degli altri ridimensiona l'inquietudine fino ad annullarla, perchè si tratta banalmente di allargare la cerchia dei soliti noti, non sempre ciò facciamo, perchè non è facile da fare.
Quando però l'inquietudine diventa patologica è proprio ciò che vale la pena fare.
Scopriamo allora, come effetto imprevisto, di entrare in contatto con una miriade di soluzioni viventi a problemi che abbiamo o potremmo avere, e magari anche prevenire.
Al minimo riusciamo così ad uscire da una miriade di contraddizioni con le quali decidiamo giocoforza di convivere, ma che alla lunga ci consumano.
Facile a dirsi, ma difficile a farsi per cui di fatto lo facciamo solo quando la necessità ci spinge o il caso ci assiste, e il risultato è sempre lo stesso, grande soddisfazione, perchè di fatto la nostra natura è quella di risolvere problemi e nel farlo troviamo soddisfazione, ma per lo più facciamo la vita dei cavalli da corsa nella stalla.