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Messaggi - iano

#2971
Si può conoscere anche l'area del pavimento contando i tasselli se si conosce l'area del tassello.
Basta risolvere l'equazione

2(L + L/5) = 28,8

dove L è il lato del quadrato formato da 5 tasselli.
Si ricava L = 12

L'area del tassello quindi è  (L quadro) / 5 = 28,8

Per cui credo che il defunto tassellatore abbia scritto perimetro intendendo  area, a meno che non sapesse che i due valori coincidessero.

O forse non poteva saperlo, perchè non è mai esistito, ed Eutidemo non ha messo a posto nessun tassello.
''Mi ricordo un giorno a Varazze.
No, non era Varazze... e non era neanche quel giorno lì.''
(Monica Vitti) :)
E non era neanche Monica Vitti, o meglio, purtroppo,  non è più.
#2972
In altri termini, ammettendo che quel che scrivo me lo invento al momento, come alcuni mi accusano di fare, i fatti generano direttamente fatti, o indirettamente, attraverso ad esempio la mediazione della fisica.
Ma se ammettiamo che la coscienza dei fatti sia un fatto, allora c'è sempre un collegamento diretto fra i fatti.
Possiamo raccontarli come ci pare, perchè non c'è un solo modo di raccontare i fatti, ma di fatto li raccontiamo sempre in modo coerente con la cultura corrente che condividiamo, e il valore ultimo di un racconto, di una ipotesi, sta nella capacità di modificare quella cultura in modo ancora condiviso.
E quando ciò accade è come se le ipotesi prendessero vita iniziando una loro autonoma esistenza.
A furia di raccontarli i fatti iniziamo a confonderli col loro racconto , per cui il big bang si trasforma in un fatto, che in quanto tale può essere vero, cioè propriamente un fatto, o falso.
No, non è un fatto, ma può diventarlo .
#2973
Citazione di: green demetr il 11 Marzo 2023, 17:10:24 PMAnch'io tifo Feyerabend.

La scienza avanza tramite il cambiamento dei paradigmi (kuhn), ma il cambiamento dei paradigmi avviene all'interno delle visioni singole che ribaltano tutti i modelli precedenti (Feyerabend).
Sia Kuhn che il modello Zermelo che parla di modelli coesistenti, dimenticano  Feyerabend, ma sopratutto dimenticano Godel, che invece hai inficiato praticamente tutto ciò che riguarda la fondazione scientifica.
Di Popper mi rifiuto di parlare.

Per quanto riguarda la materia oscura, la ritengo un modello errato, come errato è l'ipotesi su cui si basa: ossia che sia esistito un BIG BANG.

Infatti essendo l'universo infinito (mia ipotesi) come fanno a calcolare il suo centro?

E' dunque normale che esistano galassie coerenti, perchè newton a livello locale "funziona".

Ero rimasto a che il punto fosse come mai le galassie si allontanano l'una dall'altra, visto che te ne interessi Pensarbene potresti ragguagliarci su questo?

Saluti.

Secondo me le ''ipotesi che cercano di spiegare i fatti'' sono da intendere come un modo sintetico, e quindi fruibile, di esporre i fatti.
Quindi ipotizzare un big bang è un modo per dire che le galassie sembrano allontanarsi tutte su traiettorie che hanno in comune un punto.
Ipotizzare la materia oscura è un modo di dire che per quel che finora ne sappiamo non tutte le galassie dovrebbero essere coerenti come ci appaiono.
Quando i motivi della loro coerenza ci sono noti, non abbiamo bisogno di ricorrere alla materia oscura, ma questo fatto non è una prova dell'inesistenza della materia oscura, come il fatto che alcune galassie siano inaspettatamente coerenti non è la prova della sua esistenza.
Non esistono ipotesi errate perché non esistono ipotesi corrette.
Non è esatto ne inesatto dire che vi è stato un big bang, perchè dire che vi è stato un big bang è un altro modo di raccontare un fatto, e il fatto è che le traiettorie delle galassie convergono in un punto.
Il big bang può essere un buon modo o un cattivo modo di raccontarlo, ma non esatto o inesatto.
Le ipotesi però possono andare oltre l'essere una semplice ''fruibile'' esposizione dei fatti quando suggeriscono nuovi possibili fatti.
Le ipotesi sono sempre un racconto parziale dei fatti.
L'ipotesi del big bang non spiega ad esempio lo squilibrio fra il rilevamento della quantità di materia e di antimateria nell'universo, cosa che potrebbe derivare anche dai limiti del nostro modo di rilevare.
Ma in effetti questo squilibrio, quando anche fosse correttamente rilevato, non necessità di spiegazioni, se non fosse che quella dell'equilibrio fra materia e antimateria è a sua volta un ipotesi che spiega altri fatti.
Il valore di una ipotesi sta in quanti fatti spiega, non nella sua esattezza.
Un ipotesi non sarà mai un fatto in sè. Il big bang non è un fatto.
Ma può diventarlo se a partire dall'ipotesi  si riesce a creare un big bang in laboratorio.
Perchè solo i fatti possono generare fatti con la eventuale mediazione di ''non fatti''.
#2974
Riflessioni sull'Arte / Re: Il critico e l'artista
10 Marzo 2023, 14:47:34 PM
Un esercizio di stilo... ;D
#2975
Scienza e Tecnologia / Re: Il "vuoto" e il "nulla"
10 Marzo 2023, 13:41:27 PM
Esistono teorie basate sul discreto come, in alternativa, sul continuo, e il nulla è semplicemente la condizione richiesta in esclusiva dal discreto.
Nel momento in cui si rinunci all'esclusiva possiamo notare che discreto e continuo non sono in sè contradditori, perchè si può dividere il continuo in parti discrete, senza che rimanga spazio per il nulla, come si può ricucire il continuo rendendo contigue le parti discrete, togliendo ogni spazio al nulla.
Se però poniamo il discreto come condizione assoluta, assecondando la nostra percezione, allora ne segue, a bilanciare questa pretesa, l'impercettibile nulla.
#2976
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 09 Marzo 2023, 11:31:43 AMBuongiorno, perché la quasi totalità degli esseri umani ha paura di affrontare il discorso della morte del corpo fisico? Eppure la morte è l'altra faccia della medaglia della vita. Ogni giorno in noi muore qualcosa e nasce qualcos'altro. Dal momento del primo vagito inizia il conto alla rovescia verso la nostra dipartita. O sbaglio?
La morte è un problema nella misura in cui ne abbiamo coscienza, come suo effetto indesiderato. Ci è concesso solo nei primissimi anni essere liberi da questa preoccupazione, dalla quale forse gli animali hanno maggior libertà, anche perchè magari ''non hanno tempo di occuparsene, impegnati senza tregua nella quotidiana lotta per la sopravvivenza'', cosa da cui invece noi siamo relativamente liberi.
Il paradosso, che saggiamente richiami, è che nell'attesa della morte rischiamo di perderci le ''molte vite che ci sono date'', perchè nasciamo moriamo di continuo in effetti, come ben dici, ma  il rifiuto della morte rischia di trasformarsi nel rifiuto delle nostre molte vite, divenendo generico rifiuto al cambiamento.
#2977
Citazione di: daniele22 il 10 Marzo 2023, 08:29:09 AM
Conosco poco il pensiero dei due filosofi, ma Feyerabend mi ha colpito per il testo "contro il metodo" che a suo tempo sfogliai. Trovai la sua critica a Popper più che giusta. Riporto qui uno stralcio da Wp: "La condizione della coerenza, la quale richiede che le nuove ipotesi siano in accordo con teorie accettate, è irragionevole, in quanto preserva la teoria anteriore, non la teoria migliore".

Immagino che la condizione di coerenza appaia ineludibile a chi vede la scienza come un progresso verso la ''verità''.
Diversamente non è un problema la coesistenza, nel residuo senso funzionale, di teorie che derivino da premesse non assimilabili, laddove non esiste più una teoria migliore, posto che una nuova teoria che inglobi la vecchia è sempre un plus desiderabile  se non ci si lascia troppo condizionare.
Non ricordavo che Popper avesse posto questa condizione, evidentemente perchè lontana è la lettura, o perchè magari allora, diversamente da oggi, a me sembrava ovvio porre quella condizione. Mentre purtroppo nulla sò dei successivi autori, ma mi riprometto di rimediare.
#2978
Sarà, ma a me basta considerare che questo catastrofismo apocalittico puzza di dejà vu lontano un anno luce per decidere di disinstallare l'allarme cosmico, perchè l'effetto di gridare continuamente ''al lupo'' anche quello lo conosciamo.
Magari è solo che non si percepisce questa continuità, ma credo che la soluzione non sia colpevolizzare i competenti, ma lavorare per allargarne la platea.
Troppo facile cedere al catastrofismo per me, sentendomi coinvolto, ma bisogna sforzarsi di non personalizzare  fino a sviluppare inutili, quando non controproducenti, ossessioni, foriere di redivive inquisizioni. Porrei come priorità di scansare per quanto possibile certi ''già visti''.
#2979
Citazione di: Pensarbene il 09 Marzo 2023, 23:23:30 PML'ipotesi era proprio relativa alle galassie in generale,fino al momento in cui ne fu scoperta una che non l'aveva:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.nationalgeographic.it/spazio/2022/06/queste-insolite-galassie-sono-prive-di-materia-oscura%23:~:text%3DQuesta%2520istantanea%2520del%2520Telescopio%2520spaziale,che%2520tiene%2520insieme%2520le%2520galassie.&ved=2ahUKEwiilaSI8M_9AhXyOOwKHQt8DOoQFnoECA4QBQ&usg=AOvVaw1X-HrS7pS-CYSBcT6S3qzA

Come vedi io conosco bene la materia anche perché se ne sa e se ne scrive pochissimo.
Per esempio,si parla di m.oscura "fredda" per quanto riguarda quella stabile nelle galassie,di m.oscura "calda" per quella a spasso per l'universo.
Si dice che la Terra sia immersa in un mare di m.oscura:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.focus.it/amp/scienza/scienze/i-capelli-della-terra-e-del-sistema-solare&ved=2ahUKEwiX2cnh8M_9AhVJhP0HHT8_BuMQFnoECA0QBQ&usg=AOvVaw00OOC1IAV_FIOe1jbpgHcA

e altro

Per quanto riguarda l' intelligenza emotiva,parlarne qui non ha senso.Lo scopo di questo thread era quello di proporre un confronto in poche parole di due noti filosofi della scienza.Poi tocca agli utenti interessati approfondirne la conoscenza,qui,ne possiamo discutere tranquillamente le idee sul metodo.
Ho letto, ma temo tu abbia frainteso.
Poco male, altro è l'argomento della discussione. :)
#2980
Citazione di: Estack il 09 Marzo 2023, 20:27:12 PMCon l'arrivo di Internet e i social è nato anche il fenomeno delle ''amicizie virtuali'', in cui le persone si parlavano anche senza vedersi mai di persona. Per te anche queste possono definirsi ''amicizie'' oppure semplici conoscenze virtuali? Ti è mai capitato di averne una che è durata per anni?
Mi è capitato diverse volte, e mi è capitato di conoscerli alcuni di persona, verificando come cambi la percezione, e di uno in particolare che di mestiere faceva propriamente il curatore di immagine, e che perciò si è detto compiaciuto della mia percezione diversificata, in positivo quella virtuale.
Molto, abbiamo convenuto, ha influito sulla mia percezione la scelta del suo avatar, una foto di  UgoTognazzi.
#2981
@Pensarbene.
Non credi che l'intelligenza emotiva sia un modo di mantenere un vecchio modo di vederci, come esseri viventi dotati di intelligenza, una volta che l'IA sembra averci tolto l'esclusiva?
Sono sicuro che tu non lo pensi, e il mio è comunque solo un sospetto che vale un ipotesi di lavoro.
Perchè diciamolo chiaro, senza offesa, questo è il tuo argomento, l'intelligenza emotiva, quello sul quale hai competenza, non la materia oscura.
Affrontiamo allora il vero argomento di cui vuoi parlare, l'intelligenza emotiva, su cui ho già lanciato l'ombra di un sospetto.
A te la palla adesso. :)
#2982
Citazione di: Pensarbene il 09 Marzo 2023, 20:40:08 PMNo, semplicemente viene falsificata l'ipotesi che la materia oscura si trovi in tutte le galassie.


Mah, non mi risulta che nessuno abbia fatto questa ipotesi.
Comunque nel tuo post numero 4 dici un altra cosa.
Essere a favore o sfavore dell'intuito e della creatività non mi sembra cambi molto le cose nei fatti, perchè l'intuito è come il Natale, quando arriva arriva, e Popper non ha abolito alcuna festività.
E' vero però che il nostro atteggiamento mentale, che non deve essere giustificato, influenza le nostre azioni.
Potrei quindi convenire che l'essere a favore dell'intuito posa influenzare positivamente le nostre azioni, ma comunque in un modo non prevedibile.
Quindi, posta questa imprevedibilità di fatto,  quanti più atteggiamenti mentali diversi ci sono meglio è, perchè ciò equivale a maggior probabilità di successo nella ricerca scientifica, purché tu non stia mettendo in campo la vetusta volontà di magnificare l'uomo, che cacciata dalla porta rientra sempre dalla finestra.
Allora non sono d'accordo.
Non è questione di credere che l'antropomorfismo possa superarsi prima o poi.
Io non lo credo infatti.
Credo però che non abbia perciò bisogno di aiutini.

Ogni volta che l'uomo cambia  abbandona un vecchio ''antropomorfismo'' per uno nuovo e viceversa,  ogni volta che l'uomo abbandona un vecchio ''antropomorfismo'' è un nuovo uomo.quindi con un nuovo ''antropomorfismo'', anche se non sà ancora quale, in questo senso intendo che non ha bisogno di aiutini.
Perciò non ritengo sia utile ripescare vecchi ''antropomorfismi''  mascherati da nuovi.

#2983
Citazione di: Pensarbene il 09 Marzo 2023, 19:45:24 PMDiciamolo: spiego bene le cose eh?
 

Ni  ;D
Il fatto è che non siamo allora in presenza di una prova falsificante.
Semplicemente l'ipotesi di materia oscura sopperisce alla mancanza di quella chiara, mentre non occorre appliacarla quando non manca.
Allora, se ho ragione, bisognerà trovare un esempio più calzante per illustrare la diversità di vedute fra Feyerabend  e Popper.
#2984
Citazione di: Pensarbene il 09 Marzo 2023, 16:59:04 PMPartendo dal fatto che la materia visibile non è sufficiente per mantenere coerenti le galassie, gli astronomi hanno dedotto l'esistenza di una materia invisibile che fornisce la massa mancante.
Feyerabend sarebbe ben disposto a considerare la congettura come fosse un'ipotesi e l'abbozzo di teoria che ne consegue, come una cosa seria.
Apprezzerebbe l' intuizione e le prove a favore, inoltre non darebbe peso alla scoperta attuale di alcune galassie coerenti prive di materia oscura.
Popper,viceversa,avrebbe molto da dire in materia.Prima di tutto considererebbe l'idea come una congettura e l'abbozzo di teoria conseguente non più di un' idea.
Inoltre, visto che secondo lui una sola prova falsificante può inficiare tutta una teoria, il fatto che siano state scoperte galassie coerenti prive di materia oscura, gli farebbe scuotere negativamente la testa...






Come hanno fatto a capire che alcune galassie sono prive di materia oscura, se  tale materia non è rilevabile?
Ma forse la domanda giusta è : cosa si intende per  '' mantenere le galassie coerenti? ''
#2985
Nell'infinito, come mi è piaciuto delinearlo, echeggia il fantasma di Alan Turing, coi suoi processi computazionali affidati a un computer che non potremo mai dire quando si arresterà per darci il risultato.
Un altro concetto problematico è quello di infinitesimo legato a quello di continuità, e qui può venirci in soccorso Aristotele, per il quale il continuo non ha il significato moderno di qualcosa di infinitamente divisibile, ma di ''incollaggio'' di parti separate, che perciò possono adesso prendersi insieme, in accordo con l'etimologia del termine ''continuo''.
Il concetto moderno quindi somiglia più all'operazione inversa all'incollaggio, che restituisce le parti separate, o meglio adesso pronte per un eventuale separazione, una volta rese parti contigue.
Da tutto ciò però non sembra consequenziale dire che un segmento è fatto di infiniti punti, se non confondendo l'operazione di divisione di un segmento col risultato dell'operazione, che è sempre un numero finito di segmenti contigui.
Così come le operazioni fra numeri ammettono l'operazione unitaria, quella che lascia invariati i numeri:
N x 1 = N
Allo stesso modo possiamo considerare come operazione unitaria per un segmento la divisione ai suoi estremi, che infatti lascia il segmento invariato, a riprova del fatto che un punto equivale a un processo di divisione, e non al risultato di un processo di divisione.
Se dividendo più volte un segmento otteniamo un punto, è perchè quel segmento era già un punto al quale abbiamo ripetutamente applicato l'operazione unitaria, (dove operazione unitaria non è una terminologia esatta. Più esatto è parlare di operazioni con l'unità.)