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Messaggi - InVerno

#2971
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'uomo forte
09 Dicembre 2019, 23:46:55 PM
C'è un forte senso di impotenza politica che rende necessario l'intervento di un "uomo forte". In qualche modo Lega e M5s sono riusciti a mascherare il fatto che, nonostante le pretese sovraniste, siano tornati da Bruxellens con tre decimali sul debito, ma continuano a promettere  ai propri elettori di riuscire a prendere il timone della barca, perchè tutti gli elettori questo si aspettano, essendo conviti che un timone ancora esista. La sinistra diversamente mette in campo il pacioccone Zingaretti e parla di amore e compassione, un richiamo ad un abbraccio di massa davanti ad un impotenza conclamata di uno stato che viene continuamente preso a pesci in faccia dai cetrioli globali. Nell'accettare la sfida Renzi è finito al 5%, il m5s al 10%, Salvini farà la stessa fine se non potrà parlare di migranti. Molti italiani non ci stanno ad essere derubricati a potenza regionale Europea, alcuni motivatamente essendo che di organismo non democratico si tratta, altri per patriottissmo e senso di esclusività nazionale. L'idea di lasciare una nazione guidata dal "pilota automatico" senza dargli una rappresentanza reale europea, che per ora si basa esclusivamente sulla scaltrezza dei singoli stati nazionali, significa far perdere fiducia nelle istituzioni democratiche. L'attacco dei 5 stelle alla "casta" è solo superficialmente motivato da questioni economiche, ma è un giudizio di merito verso una classe politica ritenuta completamente inutile.Sarebbe stato più interessante misurare quanti sono convinti che in questo momento la democrazia è sospesa e la classe politica non li rappresenti, perchè sono quelli che subito si apprestano a parlare di "tabula rasa".
#2972
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'uomo forte
07 Dicembre 2019, 22:03:47 PM
Ma come era formulata la domanda ? "Lei vorrebbe un "uomo forte" al comando ?" .. sembra più un quesito erotico che politico, data la terminologia sadomaso. Lorenzo de Medici era un uomo forte, io lo voterei, sono fascista ? chi è che pensa di votare per un uomo debole  quando va a mettere la crocetta? Robe da matti ..
#2973
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
04 Dicembre 2019, 10:03:32 AM
Leggo con interesse senza voler partecipare, mi permetto tuttavia un intramezzo musicale che mi pare adeguato

https://www.youtube.com/watch?v=nL5xSDGarFo

Buona continuazione  ;)
#2974
Citazione di: myfriend il 02 Dicembre 2019, 21:18:18 PMTutte le diatribe teologiche che tu hai sottolineato sono la prova storica che il Gesù storico NON PARLO' MAI di queste cose...come invece traspare dai vangeli. Se il Gesù storico avesse davvero detto e fatto le cose che ci sono nei vangeli, non sarebbero mai avvenute le diatribe teologiche che tu hai documentato.
Questa è la prova che Gesù NON DISSE MAI le parole che, invece, ci sono nei vangeli.
Confondi semplicemente l'obbiettivo dei Vangeli, pensando che siano scritti con intenti memorialistici, quando certamente non era quello l'obbiettivo degli autori.. per il semplice fatto che in quell'epoca nessuno scriveva con intenti che oggi potremmo dire "storici". Certo se tu ti aspetti che quello sia l'obbiettivo del testo, non puoi che vedere della malafede in chi lo ha composto. Sarebbe come meravigliarsi del fatto che l'Ulisse "storico" non ha mai accecato Polifemo, o non ha mai detto "fatti non foste per vivere come bruti(..)". Certo che niente di tutto ciò è mai accaduto, e se è accaduto non lo possiamo dedurre da un testo che non ha l'intento di tramandare storicamente ciò che è accaduto. La storicità di quello che scrivevano era semplicemente  agli ultimi posti delle loro priorità, e non perchè fossero falsi o volessero prenderti in giro, semplicemente perchè erano figli del loro tempo.
#2975
Citazione di: Sariputra il 01 Dicembre 2019, 18:34:36 PM
La datazione è data a prima del 70 d.C., si pensa tra il 40 e il 50, quindi sicuramente prima della distruzione del Tempio. Si parla quindi di soli vent'anni dopo la morte di Yeoshwa. Molti apostoli e primi discepoli erano ancora vivi sicuramente...
Vale la pena precisare che un conto è la proiezione della data, un conto è avere il manuscritto a quella data, per prudenza gli storici più attenti le specificano entrambe. Ad esempio seppur evidentemente Paolo sia vissuto nel primo secolo Ac. il primo completo delle lettere ai Galati risale a cinquecento anni dopo, intervallati da qualche frammento dai quale si evince che il senso generale del discorso non è profondamente alterato.. ma una singola scelta lessicale può fare una gigantesca differenza, e riguardo a quelle lettere siamo pressochè nel buio storico per cinquecento anni. Ad altri pezzi del NT è andata pure peggio e risalgono all'anno mille.. giusto per dire a quali difficoltà si va incontro quando si cerca di ricostruire il Gesù "storico".
#2976
Citazione di: myfriend il 01 Dicembre 2019, 11:42:32 AMCosa ne ricaviamo?
Che le parole messe in bocca a Gesù dagli evangelisti non furono le parole vere del Gesù storico. Se infatti Gesù avesse davvero detto quello che c'è scritto nei vangeli non ci sarebbero potuti essere i dubbi e i contrasti che emergono dagli altri documenti (caso eclatante è la diatriba tra Paolo e Pietro ad Antiochia riportata dallo stesso Paolo nella lettera ai Galati).
Per il semplice fatto che in un mondo dove il 99.99% delle persone è analfabeta, e circolano una quarantina di diversi vangeli e un centinaio di sette diverse, ciò che più conta non sono le scritture, ma gli uomini protagonisti dell'evangelizzazione. Giacomo e Paolo non dovevano riferirsi a nessun scritto circolante, fabbricavano teologia dalle labbra, la fonte scritta in antichità è sempre stata considerata di secondo ordine. Uno era il fratello di Gesù, l'altro reclamava di aver avuto visioni dirette di Gesù, nessun scritto circolante avrebbe potuto mettere in discussione un autorità di quel tipo. Libero comunque di credere a qualsiasi versione ti aggradi, ma non chiamarla "Gesù storico", non ha niente a che fare con la storia, è teologia.
#2977
I Galati erano probabilmente persone ragionevoli che si sono chiesti una semplice domanda: Essendo Gesù il messiah ebraico del Dio ebraico apparso agli ebrei a compimento della legge ebraica e delle profezie ebraiche, non dovremmo forse anche noi essere Ebrei? La risposta di Paolo è funzionale al suo obbiettivo principale, costruire una religione su Gesù, in barba a quale fosse la religione di Gesù. I tuoi assunti sul "Gesù storico" sono completamente infondati per il semplice fatto su Gesù gli storici possono andare d'accordo su due o tre punti al massimo (è esistito\è morto\era celibe) e niente è storicamente chiaro riguardo a ciò che egli credesse, anche se desumendo dal contesto, pare improbabile la tua versione. Se fosse vera, avremmo quasi certamente ritrovato qualche testimonianza ebraica che accusava i primi cristiani di palestina di aver rotto con la legge giudaica, ma la vicenda di Giacomo, dimostra l'esatto contrario, i cristiani in palestina continuavano a circoncidersi, mentre questi dubbi sorgevano in Anatolia e in regioni distanti dove la circoncisione appariva come una pratica aliena e immotivata..oltre che un gigantesco ostacolo per Paolo nella sua missione di evangelizzazione. Non so con quale metro vuoi scegliere le fonti, purtroppo Giacomo (probabilmente analfabeta) non è una fonte, ma è chiaro il suo pensiero, ed essendo il fratello di Gesù e avendoci probabilmente vissuto a fianco per anni (a differenza di Paolo) ed essendo che Paolo lo rispetta profondamente (non ne parla mai in maniera dispregiativa, riferisce a lui e si sottomette a lui) pare chiaro che anche Paolo non avesse la forza di contrastarlo (finchè era vivo) salvo fare il doppio gioco una volta uscito dalla Palestina.
#2978
L'ondata ecologica ha diverse gradazioni, a seconda di chi la interpreta per bias confermativo e per soluzioni accettate..il "green washing" è solo una pratica delle tante, forse quella del mainstream, ma sono spesso gli esperti a metterla alla berlina, e spesso sono i semplici a caderci in pieno.. Consumare significa distruggere, ma se lo chiamassimo distruggere, il suo valore sarebbe meno neutrale di quanto appare, compito degli intellettuali è formare le parole del discorso, e le università in alcuni casi si adoperano..c'è un intero ramo di discussione che verte sul chiamarlo "riscaldamento globale" o  "cambiamento climatico" e ad ingegnerizzare memeticamente il discorso. Troppo catastrofismo spinge all'inazione, poco catastrofismo anche, compito dell'intellettuale è trovare un "sweet spot" lessicale che conveisca il significato e determini l'azione voluta.  Il compito degli intellettuali è anche quello di religare queste parole in un credo che sappia trasformare la società. Non si può superare questa sfida individualmente, con quello che io chiamo "ecologismo  della lampadina", lavarsi la coscienza dividendo la spazzatura è forse la pratica più controproducente del "green washing". Serve un nuovo lessico, un nuovo discorso... anche gli economisti possono adoperarsi, con un pò di fantasia, smetterla di misurare una nazione con un indice (GDP) creato in tempo di guerra per misurare il numero di carrarmati potrebbe essere un inizio per non vedere l'economia nazionale come una protesi della guerra. Ci sono così tanti ambiti dove impegnarsi che se anche ci mettessimo tutti all'opera non basterebbe un secolo, putroppo crediamo troppo al presente per immaginare il futuro.. che è il sintomo di un conformismo dilagante e imperante.
#2979
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
30 Novembre 2019, 13:24:00 PM
Capisco non siano comandamenti, ma c'è una differenza tra un ideale perfettibile e uno no, il primo ha un termine di paragone, il secondo deve basarsi sempre su un alto livello di interpretazione. E' la stessa differenza, se volessi imparare il violino, che c'è nel pormi come ideale  i capricci di Paganini (estremamente complessi ma non impossibili) o a suonare senza archetto (assolutamente impossibile). Non nuocere esseri viventi, è come iniziare a suonare il violino ponendosi come obbiettivo quello di riuscirci senza archetto. A quel punto cominceranno diversi gradi di interpretazione (vegetali\animali etc) più o meno arbitrari (senzienti\non senzienti?) pur di sopravvivere al precetto stesso, e li interverrà una tradizione interpretativa, il cui grado di adesione sarà sancito da una gerarchia etc..
Ho praticato per un poco di tempo la filosofia Zen applicata al tiro con l'arco (partendo dall'esperienza di Herrigel ovviamente) e almeno li la questione era piuttosto semplice, la distanza dal centro della freccia misurava la distanza dal mio equilibrio interiore. Eventualmente sono riuscito a prendere qualche centro ad occhi chiusi, o come dicono gli esperti a "centrare me stesso", e almeno potevo capire di essere sulla giusta direzione. Partendo dal primo precetto, e dovendo scegliere da un piatto di insalata o una fetta di maiale, non saprei onestamente da dove cominciare.
#2980
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
30 Novembre 2019, 10:57:42 AM
Tutto quello che si mangia altera la percezione, l'acool è prodotto allo scopo, ma anche tutte le spezie, il sale, l'aglio, l'aria umida, l'aria fredda, l'anidride nel fumo del caminetto.. non è meno difficile del primo.. di tutte le religioni devo dire che il buddismo mi ha sorpreso più delle altre, da una parte sembra una filosofia in grado di capire quanto l'individuo sia la summa di un contesto, ma anzichè riconciliarlo con esso si spende per annullare questo nesso come fosse possibile, mettendo gli adepti in situazioni di particolare ipocrisia costretta. Come i giainisti che non volendo nuocere agli esseri viventi si mettono a fare i mercanti.. ma è ovvio anche ad un bambino che si può fare il mercante solo se qualcuno uccide il coniglio al posto tuo e la tua soluzione al precetto è solo un escamotage.. perciò Sari, ricordati che sarai buddista ma sei anche italiano, fatta la regola trovato l'inganno ;)
In particolare riguardo ai discorsi frivoli, saranno frivoli nel contenuto, ma spesso i suoni di cui sono formati contengono emozioni per niente frivole.. una domanda stupida può contenere una profonda voglia di comunione e di amicizia!
#2981
Non sto giudicando, sto descrivendo, un pò perchè penso che questo fenomeno sia parte di un onda più alta - che questo topic non ha ancora provato a decifrare - un pò perchè non c'è realmente niente di nuovo sotto il sole. La commistione tra fideismo ed economia non è cosa nuova. Ma non c'è bisogno di andare a risvegliare i capi indiani, sarà che vivo nella mia  bolla informativa, ma raramente mi è capitato di trovare un  intellettuale favorevole al consumismo, insieme a ToroSeduto c'è la creme della nostra intelligenza occidentale, il consumismo è un frutto basso che possono raccogliere persino i nani, è una "filosofia" talmente facile da attaccare che raramente si trova qualcuno disposto a difenderla anche nel mondo occidentale..Permane per inerzia, ma non per colpa degli intellettuali onestamente.
#2982
Citazione di: Ipazia il 28 Novembre 2019, 09:56:16 AMTemo che: "Una società sana e dinamica muta da se, non aspetta di incancrenirsi ed arroccarsi finchè la violenza dell' "anti-intellettualismo" non la travolge" sia di là da venire e non possa nemmeno rimandare ad un "arcadico", purtroppo incolto, far west, ma possa realizzarsi solo in una inedita società che superi la contrapposizione tra sudore della fronte e sudore del cervello. Una società senza classi, ma con molto intelletto. Che permetta a ciascuno di essere, come raccomandava Engels, un po' architetto e un po' carrettiere, nell'arco della sua unica e irripetibile vita.
L'architetto-carrettiere avrà mille parole per rispondere ad un padrone economico, ma non gli basteranno per le dieci mila di un intellettuale. In una società altamente specializzata esistono intellettuali di categoria, perciò difficilmente il "beta" potrà trasformare la società marxianamente, certo gli sarà molto utile per accedere alla borghesia, come quasi tutti i marxisti hanno poi effettivamente fatto, trovandosi a essere quelli con mille parole in una società dove la scomparsa della classe media ha ingrassato la fila di quelli con dieci. Non è un caso che la sinistra sia passata in tutto il mondo dal lato conservatore dello spettro politico. Il "recente" utilizzo di bambini nella retorica sociale, è l'esempio lampante di un bisogno profondo di antintellettualità, di irrazionalità emotiva, di fede, di ricerca di purezza. La complessità del mondo specializzato rende gli individui insicuri su tutti gli ambiti che escono il proprio percorso di studi. A questa insicurezza non si può rispondere con una laurea magistrale, l'antivaccinista reclama la possibilità di decidere di virologia con dieci parole, onde evitare di subire supinamente le decisioni degli "intellettuali". Gli sforzi dei divulgatori sono flebili singhiozzi, in un sistema che per spirito autoconservativo tende all'oscurantismo.
#2983
Citazione di: Sariputra il 27 Novembre 2019, 16:27:24 PMIl poeta e drammaturgo russo Majakovskij non era molto tenero con la specie degli intellettuali :
"In una nave che affonda gl'intellettuali sono i primi a fuggire, subito dopo i topi e molto prima delle puttane."
Effettivamente il suddetto si suicidò sulla affondante barca sovietica, il che lo inserisce totalmente nella sua descrizione ma non lo salva dalla propria ipocrisia. Egli stesso era un intellettuale, sempre che intellettuale sia qualcuno che sbarca il lunario solamente attraverso il suo intelletto, in quanto non mi risulta che abbia mai zappato un acro. Alla fine dell'ottocento e agli inizi del novecento di anti-intellettualisti pullulava sopratutto tra gli intellettuali, quale sarebbe la soluzione di questo cortocircuito? Chi stabilisce quali siano gli intellettuali a favore dello status quo, e quali no? Majakovskij avrà avuto più di una ragione di prendersela con gli intellettuali conservatori, salvo egli stesso trasformarsi in uno di essi subito dopo la rivoluzione. Morto un intellettuale se ne fa un altro, uno nuovo magari, è per questo che l'anti intellettualismo ha a che fare con la lotta di classe, è un pretesto per una sostituzione all'apice gerarchico, è antielitismo filosofico, populismo letterario. Una società sana e dinamica muta da se, non aspetta di incancrenirsi ed arroccarsi finchè la violenza dell' "anti-intellettualismo" non la travolge. Nel conformismo odierno, quello pruriginoso del politically correct, molti vedono un intellettualismo facile da sfondare. Ma cosa sono disposti a portare, coloro che li vogliono sostituire? C'è stata una società priva di intellettuali, si chiamava america, almeno finchè era composta solo di ex galeotti e poveracci in cerca d'oro..
#2984
Delle decine di centinaia di delocalizzazioni che hanno lasciato a piedi migliaia di lavoratori in questi anni, mai e poi mai si è visto un rappresentante di queste holdings partecipare ad un dibattito politico ne in via diretta ne indiretta anche se interpellato, ne quelle che avevano un immagine da salvare (es. Pernigotti) ne quelle che dell'immagine pubblica se ne fanno poco o niente. Manco si presentevano ai lavoratori, figurarsi ai salotti di dibattito, alcuni si prendevano pure il gusto di licenziare a natale etc. Tanto il marchio gli rimane, tempo di dimenticare c'è, e salvo rari casi i consumatori raramente si coalizzano nel boicottare i prodotti, imbeccati da fior fior di economisti che ripetono che "non serve a niente" . Il privato "globale" non sente nessuna responsabilità verso la collettività, a cui normalmente non appartiente. Non è il vecchio capo dello stabilimento che alla domenica va a messa con i suoi dipendenti e sente una resposabilità umana verso i lavoratori, o ha paura di essere preso a randellate, sente resposabilità solo nei confronti degli shareholders, vive a migliaia di chilometri e ha i soldi ancora più distante.
#2985
Che io sappia dietro all'anti-intellettualismo storicamente c'è sempre un movente politico, e spesso una lotta di classe, e spesso finisce nel sangue. Ma non tutto l'anti-intellettualismo è uguale, non scambierei per esempio la critica all'accademismo con le rivalse di moderni buzzurri che vorrebbero gli altri cadere al loro livello, e con gli altri non intendo le accademie, ma proprio tutti gli altri.

Questa è una foto che è stata fatta recentemente a degli appunti di un discorso di Trump, un noto "anti-intellettualista", appunti attraverso i quali il suddetto avrebbe voluto difendersi da accuse di impeachment, cioè tenere la barra dritta della leadership della nazione più importante del globo.

Se l'antintellettualismo conduce ad una leadership che scrive i discorsi cruciali con l'uniposca sulle salviette di un aereo, (e quello che produce leggendoli, è una cacofonia logica di assoluta incomprensibilità ai normodotati) forse conviene tenersi gli intellettualisti? Ca va sans dire..