Effettivamente ci sara' sempre qualcosa che non conosceremo ma nulla che non conosceremo mai. Almeno finche' restera' attiva la cultura occidentale ci sara' sempre lo sforzo di conoscere l'inconoscibile. Volevo allargare il discorso poiche' la domanda iniziale da luogo a interpretazioni e ad ambiguita', come ogni discorso umano del resto.
In fondo e' un discorso di filosofia pratica. Cosa dobbiamo fare con cio' che non conosciamo? Quali sono gli strumenti del conoscere? A che scopo conoscere?
Il rischio di accettare l'inconoscibilita' e' il rischio della sottomissione al potere altro (politico o di natura). Il rischio di sfidarlo e' di distruggere la stessa vita nel nome della tecnica.
In fondo e' un discorso di filosofia pratica. Cosa dobbiamo fare con cio' che non conosciamo? Quali sono gli strumenti del conoscere? A che scopo conoscere?
Il rischio di accettare l'inconoscibilita' e' il rischio della sottomissione al potere altro (politico o di natura). Il rischio di sfidarlo e' di distruggere la stessa vita nel nome della tecnica.