Personalmente sono d'accordo con quasi tutto ciò scritto da te. Ora, se mi permetti, aggiungerò anch'io alcuni dettagli supplementari alla tua idea
Non direi, invece, che il martirio è risultato di una rinuncia alla dignità individuale. Direi il contrario - il fatto che la maggior parte dei Santi hanno rifiutato di abbandonare la loro fede di fronte alle condanne di morte, dimostra che loro non hanno rinunciato alla loro dignità, ossia alle loro conoscenze e credenze morali e spirituali.
Per ciò che riguarda la sapienza spirituale, mi permetto di citare un breve paragrafo da un sito cristiano-ortodosso per accentuare ancor di più la tua idea:
"La Sapienza, ancor prima d'essere conosciuta, va incontro a chi la desidera, ed è facilmente contemplata da chi la ama: essa va in giro alla ricerca di chi è degno di lei, e con benevolenza appare sulle loro vie. La Sapienza è iniziatrice alla scienza di Dio".
In altre parole, la Sapienza va mano nella mano con la Fede poiché la Ragione è una qualità valorosa seminata da Dio nell'uomo. Credere nel Divino "ciecamente" senza alcuna capacità di comprendere veramente la sua essenza è come essere il vento - non c'è direzione né da dove parte né dove arriva. Analizzare, paragonare e differenziare sono azioni che aiutano l'essere umano a capire il suo lato spirituale ed intellettuale (almeno per poco, perché ciò che è destinato a rimanere un mistero, rimarrà comunque un mistero, anche contro la nostra volontà. L'uomo, nonostante le sue abilità, rimane tuttavia un essere effimero. Inoltre, se tutto viene "scoperto", a cosa ci servirebbe ancora la Bellezza universale? Il mistero è fascino - stuzzica ma non infastidisce. Ma questo è un altro discorso
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Citazioneil modello ideale di uomo non può coincidere con la figura del santo che, in nome di un univoco "porgi l'altra guancia", rinuncia alle proprie prerogative di coraggio, di nobiltà e di dignità individuale, sconfinando così nella passività (ignavia) e nel martirio.Iniziando da questa premessa, vorrei menzionare che i Santi stessi non si consideravano affatto dei "santi" né cercavano di essere glorificati oppure di comportarsi nel tal modo da far credere che loro erano "puri". In altre parole, loro non pensavano di essere modelli viventi dell'ideale umano; al contrario, provavano in tutti i modi di trasmettere all'uomo "comune" il vero esempio di umiltà cristiana. San Paolo, per esempio, pensava di se stesso di essere "il peggiore" degli uomini.
Non direi, invece, che il martirio è risultato di una rinuncia alla dignità individuale. Direi il contrario - il fatto che la maggior parte dei Santi hanno rifiutato di abbandonare la loro fede di fronte alle condanne di morte, dimostra che loro non hanno rinunciato alla loro dignità, ossia alle loro conoscenze e credenze morali e spirituali.
CitazioneLa fede senza la ragione e la conoscenza si degrada prima o poi in superstizione, mentre la ragione e la conoscenza prive del senso della grandezza della "Sapientia Dei" sfociano nella saccenteria e nella presunzione intellettuale.
Per ciò che riguarda la sapienza spirituale, mi permetto di citare un breve paragrafo da un sito cristiano-ortodosso per accentuare ancor di più la tua idea:
"La Sapienza, ancor prima d'essere conosciuta, va incontro a chi la desidera, ed è facilmente contemplata da chi la ama: essa va in giro alla ricerca di chi è degno di lei, e con benevolenza appare sulle loro vie. La Sapienza è iniziatrice alla scienza di Dio".
In altre parole, la Sapienza va mano nella mano con la Fede poiché la Ragione è una qualità valorosa seminata da Dio nell'uomo. Credere nel Divino "ciecamente" senza alcuna capacità di comprendere veramente la sua essenza è come essere il vento - non c'è direzione né da dove parte né dove arriva. Analizzare, paragonare e differenziare sono azioni che aiutano l'essere umano a capire il suo lato spirituale ed intellettuale (almeno per poco, perché ciò che è destinato a rimanere un mistero, rimarrà comunque un mistero, anche contro la nostra volontà. L'uomo, nonostante le sue abilità, rimane tuttavia un essere effimero. Inoltre, se tutto viene "scoperto", a cosa ci servirebbe ancora la Bellezza universale? Il mistero è fascino - stuzzica ma non infastidisce. Ma questo è un altro discorso
