Eutidemo scrive:
Guarda che in Italia il rischio di una "deriva autoritaria di sinistra" storicamente non c'è MAI stato; semmai, nel '19, "forse", ci fu il rischio di una "deriva rivoluzionaria di sinistra", sulla scia di quella bolscevica, che fu però presto violentemente stroncata dalla reazione della destra fascista."
E meno male. Ti ricordo che il rischio di una deriva autoritaria di sinistra ci fu nel dopoguerra, per la creazione di "uno Stato socialista sul modello sovietico."
Quanto al "potere intellettuale e culturale che la sinistra detiene da 80 anni", secondo me, si tratta di un fraintendimento; ed infatti, per ragioni sociologiche, che non è qui il caso di approfondire, la destra ha "di fatto" espresso pochissimi soggetti dotati di autentico spessore scientifico e culturale negli ultimi decenni, per cui, di riflesso, i restanti sono stati classificati TUTTI "di sinistra", pur non essendolo affatto. Ad esempio, non ho mai trovato un grande spessore culturale negli "stalinisti"; che erano non meno ottusi dei "missini", e forse anche di più!
Non mi sono spiegata, ti cito un articolo che ho trovato poco fa, di un giornalista che stimo, Marcello Veneziani, del quale condivido totalmente quanto scrive:
"La vera svolta avviene col '68: l'egemonia culturale non si identifica più col Pci, che pure resta il maggiore impresario, ma si sparge nell'arcipelago radicale di sinistra. Quell'egemonia si fa pervasiva, conquista linguaggi e profili, raggiunge la scuola e l'università, il cinema e il teatro, pervade le arti, i media e le redazioni.
In che consiste oggi l'egemonia culturale? In una mentalità dominante che eredita dal comunismo la pretesa di Verità Ineluttabile (quello è il Progresso, non potete sottrarvi al suo esito). Quella mentalità s'è fatta codice ideologico e galateo sociale, noto come politically correct, intolleranza permissiva e bigottismo progressista. Chi ne è fuori deve sentirsi in torto, deve giustificarsi, viene considerato fuori posto e fuori tempo, ridotto a residuo del passato o anomalia patologica. Ma lasciamo da parte le denunce e le condanne e poniamoci la domanda di fondo: ma questa egemonia culturale cosa ha prodotto in termini di opere e di intelligenze, che impronta ha lasciato sulla cultura, la società e i singoli? Ho difficoltà a ricordare opere davvero memorabili e significative di quel segnoche hanno inciso nella cultura e nella società. E il giudizio diventa ancor più stridente se confrontiamo gli autori e le opere a torto o ragione identificate con l'egemonia culturale e gli autori e le opere che hanno caratterizzato il secolo (...) L'egemonia culturale ha funzionato come dominazione e ostracismoma non ha prodotto e promosso grandi idee, grandi opere, grandi autori. Anzi sorge il fondato sospetto che ci sia un nesso tra il degrado culturale della nostra società e l'egemonia culturale radical. I circoli culturali, le lobbies e le sette intellettuali dominanti hanno lasciato la società in balia dell'egemonia sottoculturale e del volgare.(...) l'egemonia culturale non ha veicolato idee, valori e modelli positivi ma è riuscita a dissolvere idee, valori e modelli positivi su cui si fonda la civiltà."
Eutidemo scrive:
"Meglio lacchè della UE che degli ZAR."
IO INVECE PER LE PROSSIME ELEZIONI NON VEDO NIENTE DI PEGGIO CHE LA SINISTRA A COMINCIARE DAL PD E DA TUTTI COLORO CHE PREFERISCONO ESSERE LACCHE' DELLA UE O DI CHICCHESSIA. La partita consiste sostanzialmente in questo, tra chi è disposto a vendersi e svendere un intero Paese, e chi ha a cuore la dignità di questo Paese.
In quanto ai migranti non c'è più niente da dire, è spudoratamente tutto chiaro ed evidente.
La sinistra è "il maggior azionista della nuova tratta degli schiavi di stampo neo coloniale esercitata dalle Ong, soggetti politici in teoria operanti sulla base di obiettivi svincolati da interessi di parte o da finalità economiche, ma di fatto molto impegnati nelle attività di "advocacy" e di "lobbying", attraverso le quali mirano ad influenzare i governi costituiti nell'intento di indurli ad adottare decisioni favorevoli ai propri sponsor." La guerra in atto tra il governo italiano e alcune delle più scalcinate Ong presenti sul pianeta ne è un esempio...
Che le suddette, oggi, abbiano preso di mira l'Italia, dove c'è un governo "dissidente", l'ha capito il mondo intero. Avete mai sentito un'attivista Ong chiedere un porto di sbarco alla Francia? Né mai lo sentirete, essendo la Francia parte in causa nel traffico di esseri umani. Se solo in Africa occidentale i giovani si fermassero un momento a riflettere, potrebbero ribellarsi ai loro governi collusi, ma per levarglielo dalla testa "i Macron" e le Ong li spingono verso l'Italia, disinnescando così ogni desiderio di riscatto. E il Pensiero Sinistro cosa fa? Dà ragione ai prepotenti, ovvio, persino quando i gendarmi francesi massacrano di botte i clandestini che varcano i loro confini (comprese le donne incinte) e in Africa il Franco CFA (insieme alle multinazionali USA) affama i popoli."... Per il Pensiero Sinistro i confini sono cose d'altri tempi e parlare di Patria è roba da fascisti. Mentre trasformarsi in fanatici nazionalisti di un macrostato di nome UE va benissimo perché la patria dell'uomo è il mondo, soprattutto quando si possiede il passaporto giusto (Carola docet), si è bianchi e si ha il portafoglio a fisarmonica... L'Italia, il Paese più vecchio d'Europa, è la patria elettiva del Pensiero Sinistro, che non ha nulla a che vedere con "le sinistre" di novecentesca memoria e si distingue per la sua viscerale anti-italianità, presente soprattutto nelle alte cariche istituzionali. Persone da poco, disposte a tutto pur di apparire, persino a prendere ordini da Capitan Missile ("Rackete" in tedesco significa "missile"), o speronare una motovedetta della Guardia di Finanza, con il rischio di farla saltare in aria causando morti e feriti, senza neppure chiedere scusa ai danneggiati, all'Italia e agli italiani. Giudicati dal Pensiero Sinistro degli ignoranti che "ragionano di pancia", azione forse più nobile dal ragionare con l'organo che le sta dietro."
Guarda che in Italia il rischio di una "deriva autoritaria di sinistra" storicamente non c'è MAI stato; semmai, nel '19, "forse", ci fu il rischio di una "deriva rivoluzionaria di sinistra", sulla scia di quella bolscevica, che fu però presto violentemente stroncata dalla reazione della destra fascista."
E meno male. Ti ricordo che il rischio di una deriva autoritaria di sinistra ci fu nel dopoguerra, per la creazione di "uno Stato socialista sul modello sovietico."
Quanto al "potere intellettuale e culturale che la sinistra detiene da 80 anni", secondo me, si tratta di un fraintendimento; ed infatti, per ragioni sociologiche, che non è qui il caso di approfondire, la destra ha "di fatto" espresso pochissimi soggetti dotati di autentico spessore scientifico e culturale negli ultimi decenni, per cui, di riflesso, i restanti sono stati classificati TUTTI "di sinistra", pur non essendolo affatto. Ad esempio, non ho mai trovato un grande spessore culturale negli "stalinisti"; che erano non meno ottusi dei "missini", e forse anche di più!
Non mi sono spiegata, ti cito un articolo che ho trovato poco fa, di un giornalista che stimo, Marcello Veneziani, del quale condivido totalmente quanto scrive:
"La vera svolta avviene col '68: l'egemonia culturale non si identifica più col Pci, che pure resta il maggiore impresario, ma si sparge nell'arcipelago radicale di sinistra. Quell'egemonia si fa pervasiva, conquista linguaggi e profili, raggiunge la scuola e l'università, il cinema e il teatro, pervade le arti, i media e le redazioni.
In che consiste oggi l'egemonia culturale? In una mentalità dominante che eredita dal comunismo la pretesa di Verità Ineluttabile (quello è il Progresso, non potete sottrarvi al suo esito). Quella mentalità s'è fatta codice ideologico e galateo sociale, noto come politically correct, intolleranza permissiva e bigottismo progressista. Chi ne è fuori deve sentirsi in torto, deve giustificarsi, viene considerato fuori posto e fuori tempo, ridotto a residuo del passato o anomalia patologica. Ma lasciamo da parte le denunce e le condanne e poniamoci la domanda di fondo: ma questa egemonia culturale cosa ha prodotto in termini di opere e di intelligenze, che impronta ha lasciato sulla cultura, la società e i singoli? Ho difficoltà a ricordare opere davvero memorabili e significative di quel segnoche hanno inciso nella cultura e nella società. E il giudizio diventa ancor più stridente se confrontiamo gli autori e le opere a torto o ragione identificate con l'egemonia culturale e gli autori e le opere che hanno caratterizzato il secolo (...) L'egemonia culturale ha funzionato come dominazione e ostracismoma non ha prodotto e promosso grandi idee, grandi opere, grandi autori. Anzi sorge il fondato sospetto che ci sia un nesso tra il degrado culturale della nostra società e l'egemonia culturale radical. I circoli culturali, le lobbies e le sette intellettuali dominanti hanno lasciato la società in balia dell'egemonia sottoculturale e del volgare.(...) l'egemonia culturale non ha veicolato idee, valori e modelli positivi ma è riuscita a dissolvere idee, valori e modelli positivi su cui si fonda la civiltà."
Eutidemo scrive:
"Meglio lacchè della UE che degli ZAR."
IO INVECE PER LE PROSSIME ELEZIONI NON VEDO NIENTE DI PEGGIO CHE LA SINISTRA A COMINCIARE DAL PD E DA TUTTI COLORO CHE PREFERISCONO ESSERE LACCHE' DELLA UE O DI CHICCHESSIA. La partita consiste sostanzialmente in questo, tra chi è disposto a vendersi e svendere un intero Paese, e chi ha a cuore la dignità di questo Paese.
In quanto ai migranti non c'è più niente da dire, è spudoratamente tutto chiaro ed evidente.
La sinistra è "il maggior azionista della nuova tratta degli schiavi di stampo neo coloniale esercitata dalle Ong, soggetti politici in teoria operanti sulla base di obiettivi svincolati da interessi di parte o da finalità economiche, ma di fatto molto impegnati nelle attività di "advocacy" e di "lobbying", attraverso le quali mirano ad influenzare i governi costituiti nell'intento di indurli ad adottare decisioni favorevoli ai propri sponsor." La guerra in atto tra il governo italiano e alcune delle più scalcinate Ong presenti sul pianeta ne è un esempio...
Che le suddette, oggi, abbiano preso di mira l'Italia, dove c'è un governo "dissidente", l'ha capito il mondo intero. Avete mai sentito un'attivista Ong chiedere un porto di sbarco alla Francia? Né mai lo sentirete, essendo la Francia parte in causa nel traffico di esseri umani. Se solo in Africa occidentale i giovani si fermassero un momento a riflettere, potrebbero ribellarsi ai loro governi collusi, ma per levarglielo dalla testa "i Macron" e le Ong li spingono verso l'Italia, disinnescando così ogni desiderio di riscatto. E il Pensiero Sinistro cosa fa? Dà ragione ai prepotenti, ovvio, persino quando i gendarmi francesi massacrano di botte i clandestini che varcano i loro confini (comprese le donne incinte) e in Africa il Franco CFA (insieme alle multinazionali USA) affama i popoli."... Per il Pensiero Sinistro i confini sono cose d'altri tempi e parlare di Patria è roba da fascisti. Mentre trasformarsi in fanatici nazionalisti di un macrostato di nome UE va benissimo perché la patria dell'uomo è il mondo, soprattutto quando si possiede il passaporto giusto (Carola docet), si è bianchi e si ha il portafoglio a fisarmonica... L'Italia, il Paese più vecchio d'Europa, è la patria elettiva del Pensiero Sinistro, che non ha nulla a che vedere con "le sinistre" di novecentesca memoria e si distingue per la sua viscerale anti-italianità, presente soprattutto nelle alte cariche istituzionali. Persone da poco, disposte a tutto pur di apparire, persino a prendere ordini da Capitan Missile ("Rackete" in tedesco significa "missile"), o speronare una motovedetta della Guardia di Finanza, con il rischio di farla saltare in aria causando morti e feriti, senza neppure chiedere scusa ai danneggiati, all'Italia e agli italiani. Giudicati dal Pensiero Sinistro degli ignoranti che "ragionano di pancia", azione forse più nobile dal ragionare con l'organo che le sta dietro."