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Messaggi - odradek

#31
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
06 Giugno 2019, 13:55:55 PM
v:
 "Infine l'etica. Quale è l'ontogenesi dell'etica?".
L'opportunismo in nome della sopravvivenza individuale la quale deve fungere opportunisticamente - attraverso la riproduzione - alla sopravvivenza sia individuale che di specie, le quali devono fungere opportunisticamente al mantenimento e diffusione della vita, la quale deve fungere opportunisticamente al rinnovamento ed alla variegazione-complicazione del mondo, i quali devono fungere opportunisticamente alla persistenza dell'esistente attraverso l'entropia, (cioè l'andamento fondamentale del mondo di cui ti-ci chiedevi), la quale consiste nella tendenza all'uniformità (raggiunta la quale il mondo morirebbe perchè non avrebbe "più nulla da fare") attraverso il suo contrario, cioè appunto la diversificazione (mantenendo la quale il mondo invece vive).
Mirabile apparente contraddizione che permette l'intera DINAMICA, quindi cioè LA VITA dell'esistente. Saluti.

o:
non riesco a capire perchè usi opportunismo invece che necessità e poi opportunamente invece che meccanicamente.

La mia ipotesi è che tu inserisca il concetto di opportunità (convenienza) per "fondare" una base biologica che sostenga il concetto di etica riferito all'umano. Sino a qua ti seguo e sono d'accordo.
Successivamente lo stesso concetto viene applicato ad "enti" che non sono più biologici, e qua non riesco più a seguirti perchè non si parla più di opportunità ma -secondo me- di necessità.

Anche l'opportunismo etico di origine animale potrebbe essere definito come necessità, ma siccome era un concetto inserito per i motivi detti sopra -motivi "secondo me"- non c'era motivo di tanti distinguo.

Tu dici "opportunamente" l'animale si comporta così, io invece dico "meccanicamente" l'animale si comporta così; io (per mie inferenze da altri tuoi post) posso benissimo assimilare le due cose, nel senso rendermi conto che stiamo intendendo concettualmente la "stessa cosa", ma altri potrebbero intendere opportuno\opportunamente come sottointendente una concezione finalistica -nel senso è bene che sia così in quanto si deve raggiungere il fine di-

v:
 Già più volte qui dentro ho asserito che per me l'etica è l'insieme dei comportamenti INDIVIDUALI scelti da qualcuno o imposti da qualcosa.
La REGOLA naturale di cui tu parli dovrebbe riguardare quindi i comportamenti che la natura impone più o meno automaticamente agli individui (biologici) privi di facoltà di scelta ragionata.
Io comunque ed infatti  ho trattato di etica su base  biologica (inclusi anche gli animali i cui comportamenti rientrano tutti nell'etica naturale espressa come semplice opportunismo biologico. L'etica umana, la cui esistenza rappresenta un caso speciale benchè inserito SEMPRE nei meccanismi naturali originari, è basata su quella animale ed è perfettamente inutile cercarne altra e diversa origine. Nè il mondo nè l'etica sono certamente apparsi contemporaneamente o successivamente all'uomo !
Sottolineo e confermo di star parlando di ETICA, non di MORALE, la quale ultima si manifesta solo all'interno di comunità umane come insieme di regole collettive.
Robinson Crusoe visse da naufrago utilizzando l'etica e potendo bellamente trascurare qualsiasi precetto morale.
Certo il credente non accetterà mai una simile visione. In cosa gli resterebbe da credere ?. Saluti.
 A me dell'hs (homo sapiens per i distratti o gli sprovveduti) frega assai poco all'interno di questo argomento. Io ho parlato di ciò che secondo me ha generato l'etica ANCHE nell'hs.
Tu invece, mi sembra, pensi che l'etica non possa riguardare livelli inferiore od estranei a quello umano, e ciò forse perchè tendi (e me ne meraviglio !!) a confondere etica e morale,  la quale ultima è sì affar esclusivo (e parecchio ipocrita) della specie umana.

o:
si, son questioni terminologiche di poca importanza.
Il succo del discorso è che -distinzioni lessicali e minuzie assortite varie- trovo poco o nulla da obiettare a quel che dici e bene o male siamo d'accordo.
Per conto mio non estenderei il concetto di "etica" al mondo animale, ma nella maniera in cui lo hai posto è accettabile e ragionevole secondo me.

C'è però un ma:
la discussione filosofica sull'etica non può prescindere dalla "discussione" sull' etica (o come vuoi chiamarla) cristiana.
Una volta "apparsa" è ben difficile sfuggire alla sua forza gravitazionale. L' etica (chiamala come vuoi) cristiana, costituisce tuttora "scandalo" e come tale merita molte e molte attenzioni.

Sono d'accordissimo sul discorso che fai innestando l'etica sul biologico, ma quando "appare" un etica che di biologico ha ben poco allora bisogna fermarsi un poco e ragionarci sopra.
Oppure la si può mettere da parte, accantonando il fatto come scelta personale. Io ancora non ci riesco.
#32
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
04 Giugno 2019, 15:34:36 PM
I:
Sul resto concordo pienamente con odradek: che ci importa sapere se la natura ha un linguaggio e se questo è la matematica ? Vogliamo vederci a tutti i costi un disegno intelligente ?

o:
Non importa a fini scientifici che funziona e tanto basta, ma alla filosofia interessa invece tantissimo.
La "natura" spesso -alcuni dicono sempre ma poi tocca fare discussioni complicate- giunge a quella che può essere definita una ottimizzazione dei processi e datosi che molti dei metodi matematici si riferiscono appunto alla ottimizzazione (di qualsiasi processo) è stupefacente come funzioni matematiche diano conto dei fenomeni naturali, dato che la matematica è umana e la natura no.
La spirale logaritmica non è stata desunta dalla osservazione naturale. Una volta riconosciutala e formalizzatala concettualmente, la si è ritrovata nel mondo naturale ed in quello biologico, nella formazione degli uragani, delle conchiglie  e nella distribuzione del fogliame, solo per qualche esempio.
Quindi, sarebbero più le difficoltà nell' immaginare un Dio matematico od un Dio filosofico ?

I:
Uscendo dall'illusionalità, cosa cambia se consideriamo l'evoluzione matematica umana un utile strumento di interpretazione e manipolazione della realtà - senza troppe complicazioni ermeneutiche - fosse pure il risultato di un mero accidente evolutivo ?

o:
Non è questione soltanto di interpretazione. Il fatto, ripetendomi, è che :
a-la natura segue modelli di ottimizzazione (a cui è giunta tramite processi evolutivi)  
b-la matematica (per altre vie) ha individuato, e continua a ricercare, modelli di ottimizzazione (una tra le sue discipline).
c-questi modelli coincidono, la "magia" è quella.

Qua non si è più nel campo della interpretazione siamo già nel campo della ricerca della "verità", ed il pericolo che indicava paul11 era il fatto che si tenda a traslare il riflesso di questa "onnipotenza" matematica sulle discipline scientifiche che si basano su di essa, accreditando quindi quasi automaticamente maggior credito filosofico ad ideologie scientiste e svalutando (non di poco) ogni scienza che non si basi sulla matematica e sulla ripetibilità dell' esperimento.

Se colleghi questo discorso generale all'"attualità filosofica" -consistente nella filosofia della mente- hai in evidenza le ragioni del "pandemonio" scatenato dal contrapporsi di opposte -o anche non ben coincidenti- ideologie, in quanto la maggior parte dei pubblicisti -divulgatori consapevoli od inconsapevoli di ideologie-e spessissimo non scienziati e non filosofi, ma giornalisti colti o divulgatori più o meno aggiornati, trasforma in una questione ideologica -sottintesa alle loro personali inclinazioni- quella che dovrebbe essere una questione filosofica.  E spesso si finisce a discutere di questo.

I:
più importante mi pare sia gestire al meglio questa facoltà, non lasciarsi strumentalizzare dai giochi di potere mascherati da "oggettività" che intorno ad essa si fanno e si son fatti fin da tempi degli astrologi e maghi (quelli moderni peggio degli antichi), e
capire in maniera trasparentemente scientifica come svilupparla e farla fruttare all'interno di un contesto valoriale che rimane esclusivo dominio del pensiero filosofico.

o:
Si, l'oggettività è una delle cose più pericolose da maneggiare; in filosofia poi attualmente è quasi "innominabile".
#33
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
04 Giugno 2019, 00:35:35 AM
paul11
Se la genesi non è naturale, non è psicologica, la forma matematica e logica da qualche parte deve "saltare fuori".Sicuramente è un sistema autoconsistente e universale per cui non può appunto uscire dalla "pancia" dei singoli individui umani che ne farebbero opinione,seppure appartenga a tutti i singoli umani, ma come linguaggio costruito,formale, non naturale.
E' un apriori perchè le forme geometriche e il numero non sono nemmeno in natura, semmai anlogicamente applicabili alla natura, ma rimangono una costruzione trascendentale umana..La matematica e la geometria sono assai più antichi di Aristotele. Euclide, degli stesi pitaogorici.Non può essere scaturito quindi dal rapporto unità dei molteplici.

o:
Fondamenti della matematica è compito della matematica e della logica, genesi della matematica è compito di non saprei bene cosa, forse dell'antropologia, ma si fa prima a dire che sarebbe compito della filosofia, ma in realtà il problema è un altro.
Tutti si chiedono perchè la matematica funzioni, e nessuno riesce a dare una risposta. L'evidenza è che appariene alla costruzione umana. Il problema vero è perchè la matematica funzioni così bene; rispondere a questo è risolvere la questione, non chiedersi da dove venga. Dove venga lo sappiamo tutti, dalla nostra testa.

La matematica e la geometria sono molto più antichi degli stessi pitagorici, come dicono la geometria sia più vecchia della matematica, perchè la geometria è fatta di paletti e corde tese (e prima erano tracce di piede, ramo, sasso trascinato da un paletto all'altro) e dalla suddivisione di quella "traccia" tra un paletto e l'altro, nasce l'unità di misura che diventerà numero.
Oppure dicono che la matematica venga prima della geometria, che può essere nata dal fatto che i primi pastori avevano un sacchetto che conteneva tante pietre quante pecore avevano. Una pecora una pietra, una fila di pietre, una fila di pecore, e poi una pietra bianca per le pecore che puoi contare su una mano e una pietra nera per quelle che rimangono (magari la pecora nera è uscita da lì...)e poi un conto corrente on-line, è solo questione di tempo, anche se è facile dirlo dopo.

Difficile pensare ad una matematica "pastorizia" (per la matematica serve gente che pensi e non che lavori) e quindi comunemente si pensa che la matematica derivi dalla "geometria naturale" -o emergenza della geometria, chi o sa- scaturita della necessità delle "pezzature" agricole nei primordi delle civiltà fluviali.
Per inciso, nelle isole della polinesia, le suddivisioni venivano eseguite a raggera (partendo dalla sommità dell'isola) di modo che i clan avessero la ragionevolmente "stessa quantità" di terreno costiero, collinare e montuoso, però stavano in Polinesia che non a caso, attualmente è lussuosa meta di pellegrinaggio laico.
 

paul11
Ma apre un'altra aporia il formalismo logico matematico, quella stessa denuncia della crisi della scienza positivista di fine ottocento inizi novecento, la cui origine Husserl indica in Galileo, nella "matematizzazione delle scienze" dichiarata da Heidegger, nella netta separazione fra scienza e filosofia, che nonostante le scoperte e invenzioni della tecnica scientifca, separa conoscenza e umanità, perdendo il senso "del mondo della vita". Quindi la forma e i formalismi non possono neppure esssi pervenire ad un orizzonte di senso della vita umana, anzi.

o:
Il formalismo logico matematico non apre nessuna aporia in nessun campo perchè non serve a dar senso alla vita, o a fornire risposte di tipo psicologico o filosofico.
Il formalismo logico matematico serve a dar conto della conformità (si\no conforme-non conforme) che gli enunciati hanno rispetto alle regole di inferenza logica, ed in quell' ambito viene utilizzato.

Le aporie nascono quando lo si voglia intendere in altra maniera che non sia quella per cui è stato "creato" (simbolizzato graficamente) o lo si voglia attribuire ad una corrente di pensiero per svalutare la corrente medesima, attribuendogli assunzioni non corrispondenti. 

paul 11
Gli atti delal coscienza, dal punto di vista fenomenologico, non sono solo atti formali linguistici.

o:
Ma vengono espressi riferiti e comunicati come atti linguistici.
E se gli atti linguistici vengono espressi riferiti o comunicati in forma grammaticalmente e sintatticamente corretta allora possono essere formalizzati, indipendentemente dal fatto che questa formalizzazione possa servire a qualcosa.

paul11:
Husserl essendo  di formazione scientifico matematica già nell' opera "ricerche logiche" implica l'intera coscienza  e la riduzione di soggetto e oggetto, separazione metodica delle scienze,a soggettività di un io trascendentale superando sia l'empirismo ,sia il noumeno della cosa-in-sè kantiana.E' l io intenzionale, intesa come coscienza motivata alla datità, al conoscere a "inglobare" assimilare gli oggetti del mondo ponendoli nella coscienza che apre all'orizzonte della creatività e progettualità umana.  Realismo, idealismo, soggetto e oggetto, queste separazioni vengono ridotte al soggetto cogitante, pensante che modella e rappresenta il mondo sempre dal topos origianrio che non può essere che un io che trascende gli oggetti gli altrui, divendeno intersoggettivo e non separato dal mondo e dai propri simili

o:
le frasi contengono tante e tali assunzioni che ci vorrebbero cento pagine per focalizzarle una per una. Si dovrebbe iniziare ad esaminare le implicazioni di Husserl, contestualizzarle e poi metterle a confronto con le risultanze attuali.
E' impossibile replicare ad affermazioni che implicano montagne di assunzioni ed intere concezioni su questioni che sono ancora oggetto di accanita discussione non solo, ma anche di difficile collocazione.
#34
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
03 Giugno 2019, 13:35:15 PM
Capisco che non sia accettabile il rifiuto di fronte ad una paginetta di link, ma mi pare eccessivo anche linkare 1000 e rotte pagine per poter discutere della causalità aristotelica.

:)
Duecento anni fa si.
Adesso, se ti interessa la voce Categoria\e la scrivi nella casella ricerca e ti escono tutti i riferimenti. Lo stesso per qualsiasi termine. La "potenza" dei documenti digitali è la immediatezza nell'avere sotto gli occhi ogni accezione del termine che l'autore ha usato nel corso della sua produzione.
Nel caso si stia parlando di moto o movimento in due secondi hai sott'occhio tutte le ricorrenze del termine senza dover appunto spulciare le millanta pagine e magari tralasciare la definizione o la citazione che cercavi.

In questa maniera anche chi non lo ha mai sfiorato (anche se si fa davvero fatica a crederlo) non deve impazzire con indici problemi di memoria e difficoltà di ricerca. Scrivi natura ed il programmino ti "sputa fuori" tutte le volte che Aristotele l'ha nominata.

In questa maniera leggi solo quello che ti "interessa" e non devi "acquistare" il pacchetto completo, e per chi inizia è una facilitazione enorme.
#35
Tematiche Filosofiche / Re:Materia e sostanza
02 Giugno 2019, 18:12:01 PM
Vi domando : secondo voi esistono idee prive di qualsiasi effetto ? Saluti.

A domanda secca risposta secca. 
No, secondo me non esistono idee prive di qualsiasi effetto.
Giustificare la risposta per fortuna non è stato chiesto  :)  ma nel caso potrei provare a farlo. Ci vorrebbe molto tempo e tante obiezioni, tantissime.
#36
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
02 Giugno 2019, 14:41:29 PM
a Davintro:
La replica contiene due argomenti che han la precedenza nei confronti di quel che si è scritto prima. Son due "cose" secondo me davvero importanti, e son queste:

cit Davintro:
a- per operare misurazioni su un oggetto occorre delimitarlo spazialmente, dunque riconoscere una forma immateriale, aspaziale che lo limiti

b-In assenza di tale limite formale non si può fissare nessuna misura quantitativa di fronte a uno spazio infinito e indeterminato, come sarebbe la pura materia.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Il luogo (topos) in cui si trova l'oggetto, l'oggetto, lo spazio, la materia, la forma e l'indeterminazione, di questo si sta parlando.

Siamo alle sorgenti della filosofia, che è sempre e per sempre un bene, siamo anche nella storia della filosofia e per alcuni siamo anche nel campo della "didattica della filosofia".

Secondo me le quattro cause fan capo ad altre radici, la prima delle quali sta nella "lotta" di Aristotele contro l'indeterminatezza ed il vuoto.
Contro l'indeterminatezza ed il vuoto io penso sia impostato il "discorso" di Aristotele che conduce alla concezione delle quattro cause.

La questione nostra (ovvero leggenti e scriventi) però, è che sono argomenti "tecnici" e quindi devo sospendere la condizione autoimpostami che consisteva nell'obbligo della  non-citazione e di uso del linguaggio comune.
Quindi, da qui in poi sarebbe interessante (penso io) che il discorso si leghi alla Fisica di Aristotele.
 
Dico questo non per "squalificare" (ed introdurre quindi altri argomenti sulla base di questa pretesa "squalifica") la Fisica di Aristotele rispetto alla nostra -cadrei semplicemente nella palese imbecillità- ma per dire che da qui in poi (anche per stabilire il "terreno comune" estendendolo pure alla terminologia) sarebbe "istruttivo" riferirsi ad essa per chiarire la "genesi" delle quattro cause, all' interno del suo pensiero.
Dovremmo usare termini e definizioni solamente ed esclusivamente aristotelici (per quanto possibile), e dove saranno male-interpretati o "storicizzati" penserai tu (o viceversa io, od altri) a puntualizzarli in "termini aristotelici".

Quindi niente scappatoie (lo dico sopratutto per me); solo ed esclusivamente Metafisica.

La proposta diventa quindi:
rimaniamo con Lui (se ti va bene farlo e sintantochè sarà utile farlo, o sino a che il discorso ci porti da altre parti) e mal che vada, ne ricaveremo tutti una maggior comprensione di Aristotele cercando di capire cosa dice Lui, interpretando il reale (non il sociale o la mente, il reale) con la sua Metafisica e con i suoi concetti, cercando di comprenderli e non di "discuterli" o di "storicizzarli".

Non facciamo "discussioni", non decidiamo chi "regge il mondo" ma cerchiamo di capire cosa diceva davvero Lui e di cosa voleva render conto.
Se sei d'accordo con questa impostazione del "discorso", scegli solamente il "punto" o la traccia da cui vuoi partire per chiarire la "genesi" aristotelica delle quattro cause.

Per chi non abbia carta e libri, i riferimenti stanno qua sotto. Sono traduzioni in "linguaggio moderno" e non di 400 anni fa, quindi leggibili da chiunque.
 
https://unisafilosofiateoreticaonline.files.wordpress.com/2014/01/aristotele-organon.pdf
https://unisafilosofiateoreticaonline.files.wordpress.com/2014/01/aristotele-opere-vol-1.pdf
https://unisafilosofiateoreticaonline.files.wordpress.com/2014/01/aristotele-opere-vol-2.pdf
#37
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
01 Giugno 2019, 01:03:18 AM
I:
a-lo spirituale, avulso dal materiale, non riesce a sussistere.
E questa constatazione si può applicare anche all'aristotelica causa formale che ha certamente a che fare con lo spirituale umano, ma inteso nel senso di capacità progettuale a partire da una causa materiale: no marmo, no statua. Impossibile sarebbe anche solo pensare una statua di marmo se il marmo non esistesse.
b-La correlazione tra spirito e materia a me pare insuperabile, [così come]
c-è contraddittorio il concetto di sintesi a priori: la sintesi appoggia le sue riflessioni su cause materiali date per cui è a posteriori.

o:
Qualcosina è da precisare, perchè siamo sul "sottile" e ci si deve veder chiarissimo sui particolari per distinguere le sottiglienze.

a-No marmo no statua è tautologico e vale anche no uomo no statua, quindi l' argomento è debole.
Tu intendi spirituale, come "senso di capacità progettuale", e va bene in caso si  parli di statue ed artifatti, in cui, distinguere causa materiale e causa formale è questione di evidenza.

A questo livello puoi anche (dal punto di vista  materialistico) assimilare il concetto di causa formale a "senso di capacità progettuale" ma rimarrebbe una questione relativa all'insieme degli artifatti e non avrebbe validità generale.
Se dovessi applicare i concetti di causa materiale e causa formale al "vivente" ti troveresti già in grosse difficoltà a giustificare il "senso di capacità progettuale" riferito  alla causa formale, e sopratutto ad una sola causa formale.

Questo perchè i concetti di causa materiale e causa formale inziano a mostrare difficoltà esplicative qualora si esca dagli "artifatti" e diventano meno precisi e meno esplicativi quando applicati al "vivente" in generale.
Bisogna render conto anche di cose che Aristotele (padre delle quattro cause) nemmeno immaginava lontanamente potessero esistere, ma ancora una volta riuscendo a fare il meglio (e quanto meglio fosse lo dimostra il fatto che ne stiamo parlando e lo stiamo "usando" adesso), esattamente come Kant, con i mezzi a sua disposizione.

b- se intendevi scrivere "contraddizione nella correlazione tra spirito e materia" al posto di "correlazione tra spirito e materia" la frase riesco a capirla altrimenti no.
 
c-Il concetto di sintesi a priori non è tanto contradditorio, quanto "poco" definito.
Quel che Kant "tenta" (e con i mezzi a disposizione riesce perfettamente a fare) di definire con "sintesi a priori" è "definire" tutta una serie di problematiche irrisolte ancora adesso.
 
Kant con la "sintesi a priori" riassume nient'altro che i problemi relativi alla filosofia della mente e della percezione. Questioni che comprendono teoria della percezione, elaborazione della percezione ed infinite altre questioni che attualmente rimangono come minimo ferocemente discusse quando nemmeno ancora teoricamente affrontate, e che inoltre "radicano" le radici profonde per cui le visioni ad un "certo punto" obbligatoriamente divergono.

Kant con la "sintesi a priori" ha perfettamente definito un "segnaposto". Allora non si poteva far di meglio.
"Sintesi a priori" è però, attualmente un concetto "gravido" -significa che ne contiene altri- perchè dietro la "sintesi a priori" (operata in frazioni di secondo) si è scoperto esistere un mondo fenomenico sconosciuto a Kant, ma noto a noi, e con cui la filosofia deve fare i conti. Merito di Kant è stato di individuare e indicare il segnaposto, definendolo al meglio delle sue possibilità. Compito attuale invece è riempire di significato la "sintesi a priori".
#38
Tematiche Filosofiche / Re:Etica e neuroscienze.
31 Maggio 2019, 20:22:37 PM
a Davintro
cit: il modello di razionalità perfettamente logico deduttivo, come quello utilizzato dai sistemi metafisici classici, abbia una valenza solo logica-formale, senza alcuna utilità conoscitiva nei confronti della realtà concreta,

ed in seguito il post intero.


Argomento "enorme". Nemmeno per me (o per ora) confutabile perchè concordo con molte delle tue affermazioni e sopratutto son d'accordo nella conclusione, il che rende "difficoltoso" porre argomentazioni su "quello che sta in mezzo", che, o non riesco a far quadrare con la conclusione, o lo concepisco come "non giustificato" o "non definito".

Quello su cui vorrei (voglio) pignolare è la frase estrapolata; vorrei sapere se concordi con le implicazioni che ne ho tratto io:

un modello di razionalità perfettamente logico deduttivo è un modello matematico.
un modello matematico è perfettamente traducibile in "computerese".
un modello di razionalità perfettamente logico deduttivo diventa un programma eseguibile da un computer.
Questo è stato fatto ed attualmente i programmi eseguono elaborazioni di "logica formale" -che risponde pienamente alla definizione di modello di razionalità perfettamente logico deduttivo- "oscenamente" complesse, e ci sono programmi che controllano i risultati di questi programmi.

Da ora in poi posso considerare lecito riassumere "modello di razionalità perfettamente logico deduttivo" con il termine "programma" inteso come linee di codice eseguibile da una unità di elaborazione ?

A me sembrerebbe di si ma prima di continuare con "quello che sta in mezzo" vorrei sapere se "va bene" anche per te, considerare lecita questa sostituzione di "termini" e se no perchè.
Non è una considerzione oziosa, perchè gran parte di quel che seguirà nel mio ragionamento si basa sulla intrinseca "matematicità" della frase sottolineata ed è inutile che io inizi se prima non son certo che anche tu concordi su questa matematicità.
#39
Tematiche Filosofiche / Re:Materia e sostanza
31 Maggio 2019, 11:09:24 AM
ognuna delle tesi che hai presentato è stata confutata con abbondanza di argomenti, qui e ovunque tu sia comparso (non sei l'unico che circola per i forum dimezza italia) ti sono state rivolte le stesse identiche obiezioni a cui rimani costantemente sordo.

Tu vuoi millantare scientificità nelle tue dichiarazioni supportato da tesi (finalismo nell'evoluzione) e concezioni fisiche basate sulla dialettica invece che sulla realtà sperimentale.

Questo non è far "filosofia" ne discorrere tra persone sensate (e  ti è stato detto dappertutto da decine di persone diverse) ma è solo ottusa cocciutaggine e poco rispetto.
Sei una afflizione ed una piaga per chiunque voglia far due chiacchere senza esser molestato in maniera ossessiva e petulante.

Mi rendo perfettamente conto di mettermi sul tuo piano venendo dietro alle tue manifestazioni egotiche, ma è l'unica maniera per cercare di renderti meno molesto quale a me sembri davvero essere.

In tutta sincerità.
#40
Tematiche Filosofiche / Re:Materia e sostanza
31 Maggio 2019, 10:42:12 AM
Mentre il mio "sciamano del villaggio" ha un profondo rispetto per la ragione e per la scienza.  


ma sicuro che ce l'ha.
Lo sciamano rispetta tutti e noi rispettiamo lui,; e lo rispettiamo nel suo villaggio della sua tundra.
Quando batte il tamburo in città è solo folklore d'importazione, buono per il circo.
#41
Tematiche Filosofiche / Re:Materia e sostanza
31 Maggio 2019, 10:16:30 AM
La crisi della metafisica storica è dovuta alle superstizioni dei preti e dei metafisici storici che offendono la ragione, non alla metafisica in sé.

quindi noi materialisti offendiamo la ragione mentre tu con lo sciamano del villaggio ed i fratelli Capone jungassistiti risolvi tutto e salvi scienza e razionalità. Grazie
#42
@odradek
Sbaglio o hai il dente avvelenato col mondo accademico?

o:
no, anzi ci campo  :) 
Forse ho esagerato un pochino con l'ironia; cercavo di "valorizzare" il tuo biennio nei confronti della patafisica.
#43
Iano:
Io ho fatto il biennio di fisica.E tu?

o:
il fatto che tu abbia fatto il biennio di fisica ti pone già nella casta dei baroni che ha maneggiato numeri e formule nei termini e nei contesti appropriati.
Quindi ti pone assolutamente al di fuori della teosofia e della patafisica letteraria pseudo-quantistica.

Se questo ti può consolare sei in compagnia di persone che fanno andare avanti il mondo senza badare al resto.
Comitato editoriale, cestino spazzatura, fuori dai piedi.
#44
Tematiche Filosofiche / Re:Materia e sostanza
30 Maggio 2019, 13:21:05 PM
Ipazia:
La vita e l'opera di Wilhelm Reich sono emblematiche di tale tentativo. E non si può dire che non fosse dotato di talento e formazione sulla materia di studio psiche.

o:
Reich l'han messo in galera ( in America del Nord) perchè ha provato a mettere in commercio la sua macchina orgonica, o qualcosa del genere, da cui, carcerazione per truffa.
La sintesi dell'opera di Reich mi sembra conclusa.
Reich è un ciarlatano, questo è il giudizio storico (non mio) su Mr. W. Reich.

P.s.: non era per te ma per restringere subito il campo su Reich.
#45
Tematiche Filosofiche / Re:Materia e sostanza
29 Maggio 2019, 23:42:52 PM
CARLO
Ho già segnalato a Ipazia il testo di fisica che tratta questo argomento. Cercalo, comprati il libro e studia invece di chiacchierare a casaccio. Con te la chiudo qui.

Fammi capire  ;D 
tu hai "segnalato" un testo di fisica ad un chimico (di professione) che tentava (bontà sua) di spiegarti che quel che dicevi sull'esplosione della nitroglicerina erano sciocchezze.
E' questo che vuoi dire ?
Che un testo di fisica contraddice Lavoisier.
Chiudi pure con chi vuoi, sono io che non chiuderò con le cose che scrivi.