Citazione di: Jacopus il 24 Luglio 2021, 12:45:31 PMCome scritto precedentemente, ma ora più approfonditamente: parente anziano ma totalmente in salute, influenza, dura qualche giorno, sintomi lievi. Poi infiammazione respiratoria, faccia totalmente gonfia, sembrava una maschera, liquidi in eccesso. Episodi di svenimento, ricovero. Piccoli casi di momentanei scollegamenti sensoriali (non rispondeva per qualche secondo). Sparizione dei sintomi, dimissione. Il giorno dopo coma, morto in poche ore.
Aumkaara? Ma sei serio? Non avrei più voluto intervenire in queste discussioni altamente patologiche sull'esistenza o meno di COVID-sars-2. Effettivamente, come, dichiarato da Ipazia, una metafisica del coronavirus è presente, anche se, a mio parere, con dinamiche differenti da quelle complottistiche.
Ti descrivo i miei sintomi, così, per amore della verità. Ho 57 anni. Nessuna patologia grave. Sono tornato a casa il 1 febbraio a casa con 38,5. Questa temperatura è rimasta stabile per una settimana. Saturazione bassa a 89-90, livello per il quale si inizia a prospettare il ricovero. Difficoltà di respirazione. Dovevo fare respiri corti e continui, dovuti a una polmonite bilaterale. Dopo la prima settimana stanchezza fisica esagerata e problemi respiratori episodici, oltre alla presenza di bolle con liquido sui piedi. Ho ripreso la mia efficienza fisica dopo due mesi, all'inizio di aprile. A marzo risultato del primo testo sierologico 2600 IgG, le IgG sono le risposte anticorpali specifiche per quel virus, in questo caso per cov-sars 2. Francamente ho avuto tante influenze nella mia vita ma come questa mai.
Aprile 2015. Non gliene è fregato niente a nessuno di cercare un virus specifico.
Le malattie respiratorie, le polmoniti, le polmoniti atipiche, le tomboembolie (di quest'ultime ho un parente acquisito che ci lotta da un anno, l'unica fortuna è che il tampone è risultato negativo), sono in aumento da anni.
Se questa "nuova malattia" avesse dei sintomi specifici tutti suoi, e avesse davvero numeri pandemici, cioè vedessi malati e morti anche solo relativamente spesso intorno a me o comunque nei contesti vicini, potrei farmi venire due dubbi, ma se sento solo casi lontani e rari, aneddotici (come quello raccontato da me, certo, che però prima non mi sarei sognato di raccontare in giro, anche se è stato uno dei 54 mila morti in più del 2015; ora invece è normale raccontare il proprio "caso di covid", facendoli sembrare più frequenti), pur lavorando in un ospedale, casi in cui la diagnosi è basata principalmente su di un test, i dubbi dovrebbero venire a te, anche se forse dopo la sofferenza e la paura per una malattia, ed essendoti dovuto giustamente affidare alle procedure mediche, è più difficile farseli venire.
