Buona sera a tutti
Penso che la difficoltà a credere sia legata alla presenza del dolore nell'esistenza umana, di più se è un dolore definito come innocente. E' questa la lama che taglia la nostra anima e su cui stiamo in equilibrio incerti o cadiamo. Nessuno perde la fede in Dio perché un chierico pederasta insidia i giovani seminaristi o collegiali, ma la può tranquillamente perdere di fronte al dolore senza speranza di un bimbo, per esempio. Il dramma della sofferenza, la teodicea, porta sempre alla ricerca e al confrontarsi interiormente con l'idea che ci siamo fatti di Dio. Se è il caso di passare cioè ad una fede meno superficiale o allontanarsi e rifiutarla. Anche il rifiuto però, a meno di essere persone insensibili, fredde o superficiali non placa il cuore. Cercare l'oppio del piacere, per dimenticare la sofferenza, propria o altrui , dura il tempo di una giovinezza e di una buona salute, che prima o poi se ne va. E il dramma dell'esistenza è sempre là, senza risposta
P.S. Bisogna poi considerare che le religioni sono molto diverse fra loro: diverse premesse, diverso humus culturale, diverse finalità, ecc. Ci sono molti punti d'incontro ma anche grosse difficoltà ad equipararle, come la storia dell'ecumenismo insegna.
Penso che la difficoltà a credere sia legata alla presenza del dolore nell'esistenza umana, di più se è un dolore definito come innocente. E' questa la lama che taglia la nostra anima e su cui stiamo in equilibrio incerti o cadiamo. Nessuno perde la fede in Dio perché un chierico pederasta insidia i giovani seminaristi o collegiali, ma la può tranquillamente perdere di fronte al dolore senza speranza di un bimbo, per esempio. Il dramma della sofferenza, la teodicea, porta sempre alla ricerca e al confrontarsi interiormente con l'idea che ci siamo fatti di Dio. Se è il caso di passare cioè ad una fede meno superficiale o allontanarsi e rifiutarla. Anche il rifiuto però, a meno di essere persone insensibili, fredde o superficiali non placa il cuore. Cercare l'oppio del piacere, per dimenticare la sofferenza, propria o altrui , dura il tempo di una giovinezza e di una buona salute, che prima o poi se ne va. E il dramma dell'esistenza è sempre là, senza risposta
P.S. Bisogna poi considerare che le religioni sono molto diverse fra loro: diverse premesse, diverso humus culturale, diverse finalità, ecc. Ci sono molti punti d'incontro ma anche grosse difficoltà ad equipararle, come la storia dell'ecumenismo insegna.