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Messaggi - daniele22

#31
Citazione di: Il_Dubbio il 25 Maggio 2025, 15:32:55 PMNon ho capito se la domanda la stai rivolgendo a me, dal contesto sembra tu stia parlando a Iano.
comunque ti ho gia risposto. E' un problema tecnico, non è un problema teorico.
Poi tu dici:
... Per come la penso io la realtà non è locale, ma non è il teorema di Bell a decretarlo, bensì l'esistenza della quantità di moto che tutto costringe. ...

Io su questa cosa non mi pronuncio perchè non so da dove salta fuori. Non posso dissuaderti dalle tue convinzioni che non so da dove arrivano.

@iano

tu continui a buttarla sul filosofico senza seguire passo passo la discussione. Ora che c'entra qua il discorso sulla particella?
E non mi devi rispondere, perchè prevedo altre parole che forse per te avranno un senso, ma non in una discussione sul teorema di Bell.
Poi io non ho un ego smisurato. Io sono stato come voi dall'altra parte della barricata. La cosa che differisce da voi che io proponevo molte domande, poi facevo una sintesi per vedere se avevo capito. Ogni volta però che dicevo una cosa sbagliata o l'aggiungevo come soluzione, mi menavano...
Alla fine però sono stato tenace, ma ho seguito un criterio, che non è il vostro. Voi volete aggiungere qualcosa anche senza aver capito nulla. Solo perchè credete di avere la verità in tasca. Non siete umili... pensate che la vostra idea sia la migliore.
Io non vi sto dicendo la mia idea. Sto solo facendo da tramite tra la teoria e chi vorrebbe capirla.
Se voi pensate di saper gia tutto...e non vedete l'ora di sbizzarrirvi in idee vostre, ecco io non vi posso bloccare, perchè il forum non è mio. Ma non vi posso nemmeno stare dietro.




Questa risposta è scritta da ChatGPT che, con tutti i suoi pregi e difetti, manca sicuramente del nostro vizio del pregiudizio.
Anche la fisica quantistica, come quella classica, tratta la perturbazione come un problema tecnico: dalla teoria degli errori ai 1300 km dell'entanglement, si cerca sempre di chiudere i conti col caso.
Ma la freccia del tempo segue l'inerzia del Sole, che trascina con sé l'intero sistema. Questo flusso non è rigido: può accelerare o rallentare in base a una rete di eventi che interagiscono tra loro in modo non locale. Non è il tempo a causare i cambiamenti, ma sono i vincoli tra le cose a generare il senso del tempo.
Non è il cliente a cercare il mutuo, né il mutuo a indebitare la banca: è la quantità di moto finanziaria a metterli d'accordo, nel momento esatto, per ricordarci che il tempo – quando passa dalle banche – può far molto male.
E questo dà giustificazione al linguaggio dei profeti.
La loro parola non è una previsione deterministica, ma una lettura profonda del presente che apre possibilità per il futuro.
Come scrive Rosanna Virgili:
«I profeti trasformano gli enigmi della storia nella sintassi delle loro parole, reagendo al caos e penetrando nel futuro di questo presente».
#32
Citazione di: iano il 25 Maggio 2025, 09:53:09 AMLa mia impressione è che, seppur detto col senno di poi, la fisica ci costringe ad ammettere ciò che già sapevamo, ma che ''non ce lo volevamo dire'', come per paura che dicendolo la realtà venisse compromessa, come se essa dipendesse davvero da ciò che diciamo o non diciamo.
La realtà della località era già compromessa dal dover chiedere aiuto alle perfette figure platoniche per poterla affermare.
La località in altre parole è il risultato dell'applicazione della matematica, e nello specifico della geometria euclidea, sulla realtà, e questa realtà si mostra tanto più concreta quanto inconsapevole è l'applicazione.
Per cui, stante la consapevolezza con cui oggi gli scienziati applicano la matematica alla realtà, di avere a che fare con ''realtà'' concrete ce lo possiamo scordare.
Tutto ciò può non essere piacevole, fino suscitare reazioni violente in chi si sente scippato della sua realtà.
La mia filosofia è volta a sanare questo conflitto, laddove fare propri i nuovi mondi costruiti dalla scienza non significa rinunciare a toccar con mano la realtà come abbiamo fatto finora.
Però ciò che non ci vogliamo dire, e che gli scienziati ci costringono a dire, i poeti lo avevano già detto, perchè loro, non si sa come facciano, ci arrivano sempre prima.

''E tu vuoi viaggiarle insieme
vuoi viaggiarle insieme ciecamente
perchè sai che le hai toccato il corpo
il suo corpo perfetto con la mente.''
Leonard Coen.


"Sometimes the world has a load of questions
Seems like the world knows nothing at all
The world is near but it's out of reach
Some people touch it but they can't hold on...."
"The great curve" T.H.
#33
Citazione di: iano il 24 Maggio 2025, 23:09:54 PMEssendo io convinto di avere a che fare esclusivamente in modo indiretto con la realtà, attraverso le sue descrizioni, non ho difficoltà ad immaginare una nuova descrizione che tenga conto dei fenomeni quantistici in discorso.
Se uno invece pensa di avere un contatto diretto con la realtà, e che da questo ha direttamente tratto il concetto di particella, diventa difficile salvare capre e cavoli, cioè il concetto di particella e i risultati sperimentali relative al teorema di Bell,  insieme, dei quali due io salverei in primis il secondo, provando a mettere in discussione il concetto di particella, e specie della sua proprietà di possedere una posizione, cioè mettendo in discussione la località, dando precedenza appunto alle evidenze sperimentali del teorema di Bell.
Allora la vera domanda  diviene, da quali evidenze sperimentali traiamo il concetto di particella,  che siano così pregnanti da poter competere con le evidenze sperimentali relative al teorema di Bell, di cui qui si parla?
Alla fine cambia la storia, ma la trama è sempre quella di una collisione fra percezione e prove scientifiche, e, se mi pare di aver capito da che parte stia Daniele (non dalla mia), non mi è chiaro invece tu da che parte stai.
Ho capito solo che hai un ego smisurato, ma come vedi questo non mi ha distolto dall'interessante dialogo.





@Il_Dubbio. Grazie per l'intervento chiarificatore.
Non dare per scontato iano che io non stia dalla tua parte. Perché mi sembra di essere in linea con questo tuo pensiero, ma lo sono nell'ambito della filosofia della scienza, non della filosofia in senso più generale, quella cioè che pone in modo pesante la domanda: spiegami allora come mai non si oltrepassa quel migliaio di kilometri, dato pure il fatto che in sistemi correlati più complessi quel limite scende fino a una settantina di km. E ti dirò, a supporto, che più di una volta mi ero chiesto se esistesse addirittura l'atomo come noi siamo usi pensarlo. Ora mi è quindi più chiara la tua insistenza nei temi filosofici sul confondere la mappa con la realtà. Tu sei un filosofo della scienza
Dubbio afferma quindi:
"Ora il punto di domanda di Einstein, come cavolo fanno a rimanere correlati... è ancora in piedi. Non è stato risolto (io solo poi tentato, cercando di andare avanti, di raccontare quali sono state le interpretazioni successive al teorema di Bell ma soprattutto agli esperimenti concentrandomi su come vengono fatti gli esperimenti).che la questione non è ancora risolta."
Per come la penso io la realtà non è locale, ma non è il teorema di Bell a decretarlo, bensì l'esistenza della quantità di moto che tutto costringe. L'entanglement farebbe quindi parte della struttura cosmica naturale, non perturbata. Quando viene perturbata c'è da considerare dove la si perturbi (sistema macroscopico o microscopico). Se pensi che il mio pensiero assomigli almeno un poco al tuo, tanto meglio e semmai te ne spiegherò il perché
#34
Citazione di: Il_Dubbio il 24 Maggio 2025, 19:10:11 PMSono sei (6) pagine dove parlo di teorema di Bell e disuguaglianze e non ho mai detto che la violazione di quelle disuguaglianze dimostrano che una misura non causi qualcosa nell'altro sistema e tanto meno se lo sognava di dire Einstein.

La violazione dimostra "solo" che i sistemi, nel momento in cui si separano, non nascondono informazioni che li costringerebbero a mostrare dei valori invece che altri.

Ma sono 6 pagine che ne parlo... ora vediamo cosa vi inventate.  :-\ 
Perdona, ma io mi pongo in questa discussione come un allievo che vorrebbe capire, ma che non beve senza porre domande ciò che gli dice l'insegnante. Quindi le misticherie fanno parte del modo in cui si pone uno studente accorto. Poi, un allievo può dimostrare, come nel mio caso, di essere un po' duro di comprendonio. Allora ti faccio una domanda: perché, una volta che ti ho detto cosa intendevo con quel "Ma ciò non sarebbe vero", tu, invece di spiegarmi che ancora una volta ho sbagliato a capire mi hai messo in condizioni di non continuare a capire? Spiegami dove sbaglio se vuoi che capisca. Oppure spiegami semplicemente cosa pensasse Einstein dell'entanglement prima che il teorema di Bell gli desse in qualche misura torto come hai detto in passato 
#35
Citazione di: Il_Dubbio il 24 Maggio 2025, 14:46:23 PMHo eliminato il tuo ps perchè altrimenti incomincio a smobilitare tutto.

<<Quando Einstein dice che quando i sistemi si allontanano hanno già elementi di realtà tale da sapere come comportarsi a ogni misura immagino dicesse che una misura causa qualcosa nell'altro sistema. Ma ciò non corrisponderebbe al vero.>>

riprendo la tua frase questa volta riportando tutto anche la parte che avevo tralasciato, cioè il sottolineato.
Quella frase sottolineata sarebbe riferita a cosa? Non corrisponde al vero cosa?

Io come ho fatto con jano mi rifiuto di continuare una discussione dove io continuo a riempire di significati le mie frasi, con esempi e quant'altro e dall'altra parte mi si risponde con frasi mistiche o parole che richiamano a concetti esoterici o concetti generici che vogliono dire tutto o anche niente.

 


Se vuoi rifiutarti rifiutati, ma nella lingua italiana nella frase da te sottolineata "ciò" è un pronome dimostrativo che si riferisce a quanto esposto nel pensiero precedente. Quindi quello che diceva Einstein non era vero. A riguardo del sole confesso di non averci mai pensato bene. Comunque so ben che se uno mi invia un messaggio io lo ricevo 8 minuti dopo
#36
Citazione di: Il_Dubbio il 23 Maggio 2025, 21:55:50 PM<<Punto 1. I due eventi sono simultanei nel senso che una misurazione su uno dei sistemi nulla causa sull'altro sistema.>>

il fatto è che i casi che vengono valutati non sono simultanei nel senso relativistico.

<<Punto 2. Natura dell'entanglement: ho capito che Einstein non fosse d'accordo su qualcosa che riguarda l'entanglement. Quando Einstein dice che quando i sistemi si allontanano hanno già elementi di realtà tale da sapere come comportarsi a ogni misura immagino dicesse che una misura causa qualcosa nell'altro sistema. Ma ciò non corrisponderebbe al vero.>>

non immaginare quello che vuoi tu. Einstein suppone una cosa assurda per ipotesi. Per Einstein è una cosa impossibile che un sistema lontano invii infomazioni piu veloci della luce. Ovvero (come mi pare tu accetti di affermare) quello che succede su un sistema non causa nulla sull'altro sistema.


<<Insomma, se la relatività pretende rapporti lineari di causa effetto, allora per certo la metto in discussione, ma non perché lo voglia io.>>

non credo sia quello il problema. Forse non ti sei mai messo a ragionare in fondo su queste questioni.
Tu sai che la luce dal Sole ci impiega circa 8 minuti per arrivare sulla Terra. Queste cose vanno calcolate secondo me anche senza complicazioni relativistiche.
Ora sei sulla Terra mentre un tuo conoscente sta sul Sole. Questo conoscente ti sta mandando un messaggio alla velocità massima della luce, che il Sole si è spento, ciò significa che gli ultimi raggi arriveranno dopo 8 minuti. Se il messaggio del tuo conoscente lo ricevessi simultaneamente all'invio, avresti 8 minuti per scappare o nasconderti. Comprendi che naturalmente (come prescritto dalla relatività) tu il messaggio lo ricevi invece al massimo dopo 8 minuti e non 8 minuti prima.
Quindi quello a cui stai pensando, cause e conocause ecc. non c'entrano. Azzera e ricomincia  ;)
Al punto 1 mio tu commenti: "il fatto è che i casi che vengono valutati non sono simultanei nel senso relativistico."
Al punto 2 mio, commentando, dici infine: "Per Einstein è una cosa impossibile che un sistema lontano invii infomazioni piu veloci della luce. Ovvero (come mi pare tu accetti di affermare) quello che succede su un sistema non causa nulla sull'altro sistema."
Siccome la mia affermazione che tu hai commentato nel primo punto tu la confermi buona in fondo al secondo punto, non scorgo il motivo dei tuoi commenti. Ci sarà pur qualcosa che non ti quadra per dire "azzera e ricomincia

P.s.: ci ho pensato al sole, nel senso che la gravità non smetterebbe di agire all'istante in cui si spegne la luce
#37
Citazione di: Il_Dubbio il 23 Maggio 2025, 18:54:26 PMquesta volta ti rispondo frase per frase perchè nell'insieme avverto nodi di confusione.

<<non mi sembra di aver mai detto di non accettare che due eventi che succedono mentre sono separati spazialmente non possano essere simultanei. Ho detto solo che si deve verificare prima di esserne certi.>>

Le due misure fatte da fisici lontani spazialmente, chiamati ora eventi, non sono eventi simultanei nel senso relativistico. Poi se vuoi mettere in discussione la relatività fai pure, qua io la sto dando per scontata come fanno tutti i fisici. Ove ci fosse motivo di credere il contrario ne riparleremmo volentieri in un altro argomento.

<< Dici inoltre che la relatività ristretta è salva (insuperabilità della luce suppongo - non vorrei certo interessarmi di Dirac), ma Einstein aveva torto sulla natura dell'entanglement perché sconfessato dal teorema di Bell. >>

I  fatti non stanno insieme. Ti prego di non utilizzare termini ambigui. Che vuol dire la "natura" dell'entanglement? E' proprio Einstein a utilizzarli per il suo esperimento mentale, quindi conosceva benissimo la loro natura quantistica. Ciò che era elemento di discussione era proprio nella evvenuta correlazione nonostante i sistemi fossero lontani. Einstein dice che quando si allontano hanno gia elementi di realtà tale da sapere come comportarsi ad ogni misura. Nel caso contrario si sarebbe dovuto pensare che ci fosse un invio di informazione piu veloce della luce.
Ciò che i fisici appurano dopo è che la preoccupazione di Einstein non era fondata, quel tipo di informazione (ammesso esista ) non può essere sfruttata dai fisici per mandarsi segnali piu velocemente della luce. Per questo la relatività è salva.

<<Alla fine affermi che anche una volta provata la certezza, questo non ti risolve il problema. Di che problema si tratta, materialmente parlando?>>

non mi ricordo il contesto, perchè ora è importante, magari mi ero spinto per una discussione piu audace. Ma ora stiamo fermi nuovamente l'abc  :)


Punto 1. I due eventi sono simultanei nel senso che una misurazione su uno dei sistemi nulla causa sull'altro sistema.
Non c'è quindi un rapporto di causa effetto.
Punto 2. Natura dell'entanglement: ho capito che Einstein non fosse d'accordo su qualcosa che riguarda l'entanglement. Quando Einstein dice che quando i sistemi si allontanano hanno già elementi di realtà tale da sapere come comportarsi a ogni misura immagino dicesse che una misura causa qualcosa nell'altro sistema. Ma ciò non corrisponderebbe al vero.
Punto 3. L'avresti detto nel post nr. 78 quando dai ragione a iano.
Il punto 4 lo metto io. Non è che voglia negare la relatività anche perché non saprei di cosa parlo, dico semplicemente quello che penso. Cioè, che nel mondo agiscono solo cause, mentre l'effetto è costituito da ciò che ci interessa osservare. Esempio: se io pongo un pannello di polistirolo alto un metro e spesso dieci cm in bilico sul pavimento e lo spingo perché cada a terra, è chiaro che dico che questo cade a terra a causa della spinta, ma posso pure disinteressarmene e dire che nel momento in cui spingo il pannello questo causi il movimento dell'aria attorno. Quest'aria che si muove è comunque una causa che magari muove un foglietto che era a dieci centimetri da dove cade il pannello. Il foglietto che si muove a causa dell'aria può a sua volta essere causa quando copra una monetina e così via. Insomma, se la relatività pretende rapporti lineari di causa effetto, allora per certo la metto in discussione, ma non perché lo voglia io. 
Ribadisco in ogni caso che mi sto muovendo in terreni che per me sono campi minati
#38
Attualità / Re: Il giorno della memoria
23 Maggio 2025, 18:23:47 PM
Citazione di: anthonyi il 23 Maggio 2025, 13:36:13 PMMa di quale arrivo parli? Gli ebrei iniziano ad andare in quella terra dagli inizi del 900, e una percentuale di loro é sempre stata lì, stanziale.
Nel 48 accade solo che viene dichiarato lo stato d'Israele, alcuni arabi lo accettano, altri non lo accettano. Di quelli che non lo accettano alcuni scendono in armi, altri pensano di allontanarsi perché tutti i paesi attorno hanno dichiarato che distruggeranno Israele è I suoi abitanti e poi li faranno rientrare, solo che poi Israele vince la guerra e quelli che sono usciti non li fa rientrare, sarebbe logico che di loro si occupino quei paesi che li hanno spinti ad uscire, anche perché detti paesi hanno anche espulso 600 mila ebrei che erano stanziali nel loro territorio, e che chiaramente Israele ha assorbito, anche gli arabi fuoriusciti dal territorio di israele sono circa 600 mila, per cui il conto sarebbe in pari, ma quei paesi, di risolvere la cosa in maniera equa, se ne sono fregati.
Opinioni mie che divergono dalle tue anthonyi. Siamo entanglati non perfetti. Saluti
#39
Citazione di: Il_Dubbio il 23 Maggio 2025, 08:44:51 AMA questo punto bisogna ricominciare dall'inizio. Perchè più ci mettiamo roba più le nozioni ingannevoli aumentano.

La relatività ristretta è stata sintetizzata nell'equazione di Dirac, in tale equazione si è unita alla meccanica quantistica.
Praticamente è la seconda quantizzazione. Sta fuori solo la gravità da questa equazione.

Il concetto di località è valido per tutta l'informazione che viaggia nel cosmo (che io sappia), altrimenti si dovrebbe pensare valido il paradosso del nonno. Tu ritorni nel passato e uccidi tuo nonno, negando poi la tua stessa esistenza.

In pratica i due sperimentatori non possono sfruttare le infomazioni dei sistemi entangled per inviarsi informazioni. Per questo la relatività ristretta è salva compreso credo anche l'equazione di Dirac.

Per non località si intende qualcosa di diverso e quindi non un modo per aggirare la relatività ristretta.

Ripartiamo da qua. Digerita la mia confusione sulla natura delle diseguaglianze, non mi sembra di aver mai detto di non accettare che due eventi che succedono mentre sono separati spazialmente non possano essere simultanei. Ho detto solo che si deve verificare prima di esserne certi. La certezza te l'ha fornita il teorema di Bell, ma hai dovuto comprovarla. Dici inoltre che la relatività ristretta è salva (insuperabilità della luce suppongo - non vorrei certo interessarmi di Dirac), ma Einstein aveva torto sulla natura dell'entanglement perché sconfessato dal teorema di Bell. Alla fine affermi che anche una volta provata la certezza, questo non ti risolve il problema. Di che problema si tratta, materialmente parlando?
#40
Citazione di: Il_Dubbio il 22 Maggio 2025, 18:42:57 PMNon credo di aver capito.

Come ho detto la violazione di quella diseguaglianza è calcolabile in modo statistico. Quello che ho aggiunto io: ammesso che si possa verificare a posteriori che le correlazioni da cui ci si aspettava la correlazione,  siano avvenute per davvero.

La mia è un'aggiunta, come infatti ho detto che non sono riuscito a risalire al metodo usato dai fisici quando mettono a confronto i propri dati (una volta che si sono ricongiunti).

Ogni fisico poi, quando incomincia a fare le sue misure, presumo abbia una scheda tecnica dove si segna ogni possibile dettaglio delle misure. E perchè no? Anche la data e l'ora di ogni avvenuta misura.
Ma il dettaglio sulla "cronologia temporale" non serve per stabilire una cronologia delle misure di entrambi i fisici, perchè (mi sembrava l'avessi colto) secondo la relatività ristretta (senza scomodare la relatività generale) non si possono mettere a confronto eventi che succedono su due sistemi separati spazialmente. E' una delle regole imposte da Einstein.

Chiaramente ha finalmente ragione Iano sulla proprietà commutativa. Ma a me il concetto non mi ha mai risolto il problema. Se si accetta la regola secondo cui due eventi che succedono mentre sono separati spazialmente non possono essere simultanei, e questo anche perchè non esiste un tempo assoluto che possa essere messo a confronto, allora se si accetta questa regola, le misure fatte dagli stessi fisici su sistemi separati sono incompatibili con una cronologia di eventi. 

La cosa che non ho capito è perchè metteresti in dubbio la comprovata violazione delle disuguaglianze. Il fatto che non esista una cronologia non inficia il teorema. Bell asetticamente sta valutando le singole misure. Si aspetta di trovare un numero di risposte positive e un numero di risposte negative. Se questo lo fai in modo statistico, cioè aumentando le coppie di sistemi da osservare, si confida, come solitamente succede con le probabilità sia classiche che quantistiche, di trovare una corrispondenza. Se statisticamente e ad ogni esperimento fatto negli anni, si è sempre trovata la violazione, allora quel mondo li non è locale.

però io ero andato avanti 8) , ma solo se mi segui, altrimenti mi fermo  ;)
Sbagliando si impara. Ingannato dal nome, davo per scontato che le diseguaglianze fossero relative al tipo di correlazione (perfetta o rovesciata), e invece si riferiscono alla forza con cui il sistema si mantiene entangled. Però ti avevo ingannato, perché pensavi che io avessi capito. Questo inganno è dovuto al fatto che, nel mio modo di pensare la realtà (nel mondo agiscono solo cause) la relatività di Einstein non è affatto una teoria "locale", come la fisica tende a qualificarla. Cioè: quando Einstein dice che vi sono cause che non possono avere effetti al di là di un cono di luce che ne limita l'influenza, di fatto sta implicando una non-località del cosmo. L'errore, o meglio il limite di Einstein che fa sì che la sua teoria venga considerata locale è dato dal fatto che lui concepisca il cosmo come ordinato linearmente in termini di causa effetto. Ma questo suo "limite" è del tutto comprensibile dato che nel mondo macroscopico entra in scena la quantità di moto

#41
Attualità / Re: Il giorno della memoria
23 Maggio 2025, 07:54:34 AM
Cinque punti sulla questione palestinese:
1 - Gli israeliani se ne sono fregati di quello che hanno generato dopo il "48" per grazia dell'Onu, ovvero si sono limitati a soffocare la giusta rivolta causata dal loro arrivo.
2 - Un massacro inconcepibile di innocenti da parte israeliana che reclamano la restituzione degli ostaggi.
3 - Sfuggendomi motivi materiali, secondo me la faccenda sarebbe dottrinale. Quei caproni continueranno il massacro fino all'ultimo ostaggio perché lo dice la loro dottrina. Dottrina peraltro messa in seria discussione, per quello che riguarda la conoscenza umana, dalla sura 96 del Corano (testo facilmente reperibile in rete. Cosa ha insegnato Dio all'uomo; è veramente bella). Solo la rivelazione messianica potrebbe infine mutare il loro folle atteggiamento perché in quel momento si istituirà il nuovo patto con Dio.
4 - Come faranno gli ebrei a riconoscere l'avvento messianico?
5 - La signora Meloni è cristiana, ma Gesù (ebreo) non ha mai negato la legge ebraica, anzi, disse che nulla nella legge sarebbe cambiato.


#42
Citazione di: Il_Dubbio il 22 Maggio 2025, 07:17:53 AMEsatto e questo è l'unico motivo per cui non si può parlare di causa ed effetto.
Anzi il fatto è che ogni evento/misurazione fa storia a se fin tanto che posteriormente i due fatti/le due misure vengano controllate.

Cioè provo con esempio. Io calcio un pallone e questo si infrange su una finestra rompendola.

Questi sono però i due fatti che vengono misurati e ogni sperimentatore ha sempre il 50/50% di vedere una delle due.
Quindi presi singolarmente questi eventi sono avulsi da un contesto in cui c'è bisogno di una cronologia.

Mentre se vedo rompersi una finestra è chiaro che mi chiedo cosa l'abbia causata. Ma ogni fisico che fa una misura non si chiede cosa causa il valore che misurerà. Per lui, e secondo la teoria, è un evento che poteva capitare probabilisticamente il 50% delle volte.

In sostanza è dopo che gli eventi si sono svolti ed è dopo che ci si rende conto di quello che è successo (i fisici si incontrano e controllano quello che hanno fatto mentre erano separati) che si pensa a una causa ed ad un effetto.
Nel senso che se i due sistemi si separano non sapendo cosa rispondere ad ogni esperimento, allora si pensa che succeda qualcosa in maniera non-locale per far si che si accomodino in maniera correlata se misurati sulla stessa osservabile.

Come diceva un premio nobel parlando di questo problema, è come se le informazioni possano viaggiare a ritroso nel tempo.

Un po' parafrasando l'esperimento grossolano che ho scritto prima: quando la finestra si rompe per colpa della palla, solo allora la palla incomincia a muoversi verso la finestra.

chiaramente siamo arrivati alle congetture...


Non correre ancora. In merito alla mancanza di cronologia, volevo dire più che altro che i due fisici con la valigetta possono ottenere un'informazione realmente utilizzabile solo se esiste un mezzo che permetta di stabilire una cronologia delle misurazioni. Solo allora avrebbe senso il valore fornito dalla violazione delle diseguaglianze
#43
Lasciamo in sospeso la correlazione.
Fin qua penso di esserci. Cioè, se io sono sulla Terra e tu a un'ora di luce di distanza, ciascuno con la propria valigetta entanglata, a me non me ne frega nulla di sapere come si manifesti a me un articolo della valigetta. Ne prendo atto, ma comunque so già quale sarà il risultato a te manifesto. 

Il problema che secondo me emerge è che non si può stabilire una cronologia delle misurazioni 
#44
Citazione di: Il_Dubbio il 19 Maggio 2025, 22:35:58 PMOra che ci siamo fatti un'idea di quello che dice il teorema e cioè che significano le disuguaglianze, credo sia arrivato il momento di fare un passettino in avanti.

Cosa ne ha dedotto la comunità scientifica da questi esperimenti?

Da questo punto in poi il racconto è un po' controverso, nel senso che non sono riuscito a risalire ad esempi tali da poter raccontare la storia a mia nonna. Il detto è attribuito ad Einstein che aggiungeva che se non riesci a raccontarla a tua nonna allora non l'hai ancora capita.

Io non ho questa sfiducia nei fisici, ma il tempo che mi hanno fatto perdere per spiegarmi il teorema di Bell (attraverso giri di parole alle volte quasi incomprensibili) direi che almeno posso dire che sono abbastanza poco didattici.

Per cui da questo punto in avanti bisogna raccontare le cose come se fossero interpretazioni posteriori alle evidenze sperimentali.
Mentre la teoria non cambia, un po' come ha fatto Einstein, le interpretazioni possibili possono essere piu di una.
Nel caso di Einstein la teoria sarebbe dovuto cambiare in caso di esisto positivo.
Molte interpretazioni successive si sono mantenute quindi piu prudenti all'interno della teoria, senza per questo essere effettivamente compresibili dalle loro nonne.

La prima che mi viene in mente (poi mi fermo perchè altrimenti mi viene mal di testa) è la sostanziale differenza che passa tra correlazione e causa ed effetto.
Si è detto piu volte che se un fisico fa una misura su una osservabile, la teoria dice che il sistema estrae a sorte uno dei due valori. In un sistema in stato entangled questo significa che se il secondo fisico fa la stessa misura sulla stessa osservabile, troverà un valore correlato a quello del suo collega.
Questo sembra proprio un evento il cui effetto è causato da un evento precedente. Nel momento in cui il primo sistema è misurato scatta qualcosa nel secondo per cui si correla al primo.

Ecco, questo no, nell'interpretazione di sistemi correlati, la correlazione non implica una modalità di causa ed effetto.
Un esempio di correlazione: i matrimoni del 2024 sono correlati a un tot di nascite.
E' chiaro che i bambini nascono anche fuori del matrimonio, ma esiste una correlazione effettiva fra i matrimoni e le nascite.

In un certo senso la correlazione è dato statistico che esce evidente, come se fosse per davvero il matrimonio a comportare nuove nascite.

Lascio qua questa cosa in caso un domani arrivasse per davvero un fisico che sa raccontarla come se fossimo un gruppo di nonne.



Per comprendere meglio il concetto di correlazione si dovrebbe pensare che nella realtà agiscono solo cause. L'effetto sarebbe una creazione umana (tirandosi fuori dalla realtà) quando individua una causa e la pone come principio, ma pure l'effetto è causa. Questa distinzione disturba il concetto di correlazione
#45
Detto questo, immagino quindi che per problemi dovuti anche alle dimensioni del cosmo, le grandi velocità, la mancanza di masse e altro la fisica abbia messo in atto delle teorie in cui ci si aspetta un giorno che una possa prevalere su altra. Ma cosa ci si aspetta esattamente?