È anche una questione di mode e di qui ed ora storico.
Freud aveva a che fare con isteriche e isterie,da cui la scelta di una teorica sessuale basata sulla psicopatologia che curava.
Prrò lui onestamente ha sempre detto che i suoi concetti NON SI RIFERIVANO A COSE REALI ma erano idee utili per la sua psicoterapia.
Quindi:Io Es,Super Io ,Libido,ecc ... pnon sono "soggetti o oggetti sichici reali" ma idee strumentali.
Stranamente,i suoi discepoli li hanno presi invece troppo sul serio come pure i suoi avversari!
Lacan non si occupa di isterie ma di un altro genere di problemi,quindi parla d'altro e fa altro,convinto però,forse più di Freud,di quello che dice e fa.
"C'è un soggetto nel soggetto" scrive Lacan,introducendo l'idea dell'autopossessione ,una schizofrenia che non proietta al di fuori ma al di dentro,si svolge all'interno.
Da ciò l'idea di usare le parole come fa lo schizofrenico rompendole in significanti diversi:la differenza è nel modo di farlo e nell'uso della frammentazione.
Lo schizofrenico va a pezzi ,il paziente di Lacan dovrebbe invece ricostituirsi:a terapia lacaniana è una astuta e intelligente forma di schizofrenia....curativa.
Non è una novità: i teorici dell'antisichiatria dicevano che la pazzia è un tentativo di autoguarigione,Lacan la vede quasi nello stesso modo ma usa uno schizzo metodo per ritrovare la mente del paziente e usarne la psicopatologia funzionalmente e a suo modo.
Niente da dire,può essere una buona idea ma comunque limitata ,come tutte le terapie ad una certo tipo di malattie e di pazienti.
Un paranoico iracondo non sarebbe certo un paziente ideale per Lacan,mentre un intellettuale nevrotico si.
Una cosa importante che vi invito a capire:la mente umana è in costante evoluzione o involuzione ,cambia non è mai la stessa.
Segue la sistemica terrena la quale è in continuo mutamento,di solito,purtroppo ,improduttivo e distruttivo.
Quindi le psicoterapie CAMBIANO esse stesse al loro "interno" e ne nascono di nuove.
Se io fossi uno psichiatra ,oggi, sceglierei un metodo soffice e idee neutrali per la mia terapia.Punterei a pochissimi aspetti mentali,quelli oggi più deficitari nella maggioranza delle persone:fiducia,ottimismo,buon umore,relatività,sdrammatizzazione.
Oltre a questo userei un lieve qualunquismo nel senso di portare il paziente a "fregarsene" funzionalmente di tutto ciò e di coloro che non sono indispensabili per il SUO benessere e,nel contempo favoriscono il SUO malessere.
Questo ed altro con idee e strumenti tutto sommato "OVVII" per la gente che curo ma utili per guarirla.
Forse sarei definito "banale" da molti colleghi o magari anche peggio ma sono sicuro che io guarirei ,forse, meglio e di più la gente!
Freud aveva a che fare con isteriche e isterie,da cui la scelta di una teorica sessuale basata sulla psicopatologia che curava.
Prrò lui onestamente ha sempre detto che i suoi concetti NON SI RIFERIVANO A COSE REALI ma erano idee utili per la sua psicoterapia.
Quindi:Io Es,Super Io ,Libido,ecc ... pnon sono "soggetti o oggetti sichici reali" ma idee strumentali.
Stranamente,i suoi discepoli li hanno presi invece troppo sul serio come pure i suoi avversari!
Lacan non si occupa di isterie ma di un altro genere di problemi,quindi parla d'altro e fa altro,convinto però,forse più di Freud,di quello che dice e fa.
"C'è un soggetto nel soggetto" scrive Lacan,introducendo l'idea dell'autopossessione ,una schizofrenia che non proietta al di fuori ma al di dentro,si svolge all'interno.
Da ciò l'idea di usare le parole come fa lo schizofrenico rompendole in significanti diversi:la differenza è nel modo di farlo e nell'uso della frammentazione.
Lo schizofrenico va a pezzi ,il paziente di Lacan dovrebbe invece ricostituirsi:a terapia lacaniana è una astuta e intelligente forma di schizofrenia....curativa.
Non è una novità: i teorici dell'antisichiatria dicevano che la pazzia è un tentativo di autoguarigione,Lacan la vede quasi nello stesso modo ma usa uno schizzo metodo per ritrovare la mente del paziente e usarne la psicopatologia funzionalmente e a suo modo.
Niente da dire,può essere una buona idea ma comunque limitata ,come tutte le terapie ad una certo tipo di malattie e di pazienti.
Un paranoico iracondo non sarebbe certo un paziente ideale per Lacan,mentre un intellettuale nevrotico si.
Una cosa importante che vi invito a capire:la mente umana è in costante evoluzione o involuzione ,cambia non è mai la stessa.
Segue la sistemica terrena la quale è in continuo mutamento,di solito,purtroppo ,improduttivo e distruttivo.
Quindi le psicoterapie CAMBIANO esse stesse al loro "interno" e ne nascono di nuove.
Se io fossi uno psichiatra ,oggi, sceglierei un metodo soffice e idee neutrali per la mia terapia.Punterei a pochissimi aspetti mentali,quelli oggi più deficitari nella maggioranza delle persone:fiducia,ottimismo,buon umore,relatività,sdrammatizzazione.
Oltre a questo userei un lieve qualunquismo nel senso di portare il paziente a "fregarsene" funzionalmente di tutto ciò e di coloro che non sono indispensabili per il SUO benessere e,nel contempo favoriscono il SUO malessere.
Questo ed altro con idee e strumenti tutto sommato "OVVII" per la gente che curo ma utili per guarirla.
Forse sarei definito "banale" da molti colleghi o magari anche peggio ma sono sicuro che io guarirei ,forse, meglio e di più la gente!