Citazione di: niko il 22 Febbraio 2023, 00:11:29 AMIl solito predicozzo da buoni borghesi che sarebbe virtualmente europeista se l'europa (referente del predicozzo) come fenomeno antropico esistesse; nell'inesistenza -attuale ed essenziale- dell'europa... atlantista.certo che Pilsudky era un fascista, direi un clerico-fascista. ma è morto nel 1935, quattro anni prima dello scoppio della guerra.
Predicozzo atlantista.
E quindi guerrafondaio.
E quindi pericoloso.
Chi parla del nulla, deve pur parlare di qualcosa.
O quantomeno tramite, qualcosa.
Pilsudsky era un fascista.
Chi riabilita Pilsusky, non e' tanto lontano da chi riabilita Bandera. Perche' le rivalita' tra nazionalismi lasciano il tempo che trovano, e solo l'inutilita' e la vanita' del nazionalismo fa da denominatore comune anche tra gli avversari, e merita, cone esempio negativo, di restare nella storia.
L'unica vera forza antimperialista e rivolta al sogno dell'ultima guerra in vista di una kantiana pace perpetua ai tempi del fascista Pilsudsky e della sua generazione era la gloriosa ARMATA ROSSA della RSFS/UNIONE SOVIETICA.
Altre io non ne conosco.
Il che ci riporta a bomba alla questione iniziale: l'europa non esiste specificamente nel suo rinnegare la sua appartenenza al tutto supercontinentale dell'Eurasia.
La nostra vera patria.
Per quanto mi riguarda, non c'e' ancora stato il terremoto a separare le due placche tettoniche (voialtri lo avete sentito?), unica eventualuta' che potrebbe giustificare l'esistenza dell'Europa come entita' separata a parte epifenomeni come Carlo Magno e il -suo- cristianesimo, e rispondero' ad ogni calunnia metafisica e metadinamica rivolta alla terra sotto ai miei piedi.
Perche' la terra sotto ai miei piedi non ha la parola, e qualche volta devo essere io, a prestargli la mia, di parola.
L'inesistenza ATTUALE, dell'europa, e' epifenomeno della sua inesistenza ESSENZIALE, e in essa si radica.
E per inciso, se il crollo dell'URSS fosse dovuto ad un problema di mancato fondamento dell'ideale comunista, resterebbe da spiegare perche' ad oggi la Cina resista, in quanto Stato comunista, e perche' la Korea del nord resista.
Il mancato fondamento dell'ideale capitalista, sotto gli occhi di tutti coloro che, evangelicamente, hanno fame e sete della GIUSTIZIA, e che con tali occhi guardino un qualsiasi panorama urbano, non sta impedendo al capitalismo di prosperare, da duecento anni almeno.
La giustizia dunque, che al netto delle chiacchiere e' l'unica possibilita' per la pace.
Oggi, come ai tempi dell'armata rossa.
Rivedrei dunque in linea generale la critica idealista (fatta sempre) alle ideologie degli altri come motore della storia.
O quantomeno della geopolitica.
Anche Pilsusky, che era un fascista, alla fine ha vinto contro i rossi. Al suo tempo e nella sua generazione.
Io a livello di un discorso serio sono per la pace.
A livello di tifo da stadio tifo per i russi.
E questo mio tifare e' coerente con il mio essere per la pace.
Perche' questa guerra finira' quando (non se, quando, nel senso che lo do praticamente per certo) la Russia si sara' presa il Dombass e poco altro e sara' disposta a trattare.
Altri finali possibili non ce ne sono.
L' "occidente" scritto tra mille virgolette, non scendera' mai in guerra guerreggiata, piu' che fornire armi, e fare la voce grossa, e fare sanzioni inutili e autodistruttive per la gioia di cinesi e americani, non fara'.
E una formica, anche superarmata da tutte le armi degli amichetti, contro un gigante perde. Lentamente, inesorabilmente, con le armi altrui che la "aiutano" a durare di piu' (quindi di fatto ad avere piu' morti inutilmente) ma perde.
Realismo, che comanda come sempre sull'idealismo:
Rapida vittoria della russia, naturalmente sui suoi obbiettivi minimalisticamente ridefiniti=rapida pace.
Chi pensa che l'Ucraina possa ricacciare gli invasori non ha capiti niente.
A breve avremo notizia della caduta di Bakmhut.
E il mondo si svegliera' multipolare. E post-neoliberista.
Avendo finalmente capito di esserlo.
Forse.
e certo che la Polonia, anche dopo la morte di Pilsudsky, era un paese dominato da una dittatura clerico-fascista.
e certo che la Polonia non ha avuto il minimo tentennamento a prendersi le briciole di Cecoslovacchia che le aveva lasciato Hitler all'inizio del 1939.
ma sono stati Hitler e Stalin ad invadere la Polonia nel settembre di quell'anno, con singolare coincidenza di intenti.
a quel punto mi è un po' difficile pensare che l'unica vera forza antiimperialista e antifascista fosse l'Unione Sovietica, così pronta a mettersi d'accordo con i nazisti per papparsi i paesi baltici e la sua brava metà di Polonia.