Citazione di: Kob il 15 Agosto 2025, 18:25:45 PMTu insisti molto su questa cosa dell'accettazione della Parola, come se fosse un evento singolo, che una volta fatto è fatto, e tutto il resto ne verrebbe di conseguenza.Non ho creato io le regole di questo "videogame"... volenti o nolenti tutti debbono giocarci (decidendo che "tattica" usare attraverso la fede soggettiva)!
Citazione di: Kob il 15 Agosto 2025, 18:25:45 PMPrimo: la Parola, come ogni parola, non ha un significato univoco. Il suo senso va decifrato. Come fosse per esempio la lettura di un testo su cui mettiamo le mani ogni cinque anni: ogni volta ci sembra qualcosa di nuovo, si ha proprio l'impressione di averlo compreso realmente solo ora, e che le nostre precedenti letture non siano state altro che fraintendimenti.Certo, per i dettagli, ma la pietra fondante non ha più nulla da essere decifrata.
Infatti, il cristianesimo non è una religione fondata sulla Parola, se non nell'univoco senso che quella Parola è una persona: Gesù... quindi nessuno può decifrare qualcuno se non lo conosce (o perlomeno frequentato un minimo).
"L'ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo" (San Girolamo, già nel IV sec. a. C. aveva determinato che: Se Cristo è la Parola di Dio che si è fatta carne, tutta la Bibbia è stata scritta perché possiamo conoscere Cristo, pertanto se ignoriamo la Bibbia ignoriamo Cristo... e viceversa!).
Citazione di: Kob il 15 Agosto 2025, 18:25:45 PMQuindi perché la Parola dovrebbe fare eccezione? È Parola di Dio solo nel senso di essere l'espressione di persone ispirate. Persone che quindi hanno cercato di esprimere la loro esperienza spirituale, o quello che credevano di avere vissuto.Nessuna eccezione, è questione di fare esperienza come si fa esperienza quando si vive in relazione con il prossimo... tutto qui!
Certo, hanno espresso la loro esperienza spirituale particola, ma sempre sotto i dettami dello Spirito Santo.
Dalla Dei Verbum:
CAPITOLO III
L'ISPIRAZIONE DIVINA
E L'INTERPRETAZIONE DELLA SACRA SCRITTURA
Ispirazione e verità della Scrittura
11. Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cfr. Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa [17] per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità [18], affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo [19], scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte [20].
Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture [21]. Pertanto «ogni Scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona».