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Messaggi - Lou

#32
Citazione di: daniele22 il 23 Giugno 2021, 17:55:32 PM
Citazione di: Lou il 23 Giugno 2021, 16:11:35 PM
Direi che l'idea di una una ricerca e scientifica pura, disinteressata e neutrale senza alcuna commistione con il potere e fini da esso perseguiti (per fare un esempio banale, la ricerca scientifica applicata a fini militari) più che minare il rapporto tra scienza e verità (definendo e circoscrivendo l'ultimo termine: per la scienza applicata intendo vero ciò che funziona), ha messo di fronte la comunità scientifica  alla consapevolezza di non rappresentare quella innocenza che possa preservarla da essere anch'essa un prodotto sociale ed essere immersa ed essere chiamata a rispondere, o per lo meno a riflettere, anche sul fronte etico delle proprie azioni, a mio parere ovviamente. E questa assunzione di responsabilità contribuirebbe in grande misura a renderla maggiormente libera.
Detto ciò trovo necessario esprimere un aspetto fondamentale della scienza che affianca la critica sopra esposta: il contributo apportato da essa rispetto all'emancipazione e liberazione da superstizioni, credenze e ideologie e proprio al principio di autorità che hai menzionato, grazie allo sviluppo di conoscenze e saperi che si sono rivelati preziosi per una maggior consapevolezza di noi stessi, rappresenta un fatto innegabile.


Ciao Lou, il tuo discorso non fa una grinza fino al secondo paragrafo.
Detto ciò, non mi sembra che la scienza abbia contribuito a qualche emancipazione nell'essere umano. La maggior parte delle violenze contro le donne avviene tra le mura domestiche. I partiti vorrebbero farci capire che non è giusto prendersela con gli ebrei, con i negri o gli albanesi ... che non bisogna fidarsi dei cinesi etc. etc. La storia non ci ha insegnato nulla se non a raccontarla secolo dopo secolo. Alla fine sono gli storici i migliori filosofi che sempre ci ammoniscono con le loro ricerche. Prendiamo però una scienza che a noi è molto cara: la medicina. Qualsiasi medico ti dirà che se stai bene mentalmente il corpo ne trarrà beneficio. Pochi si azzarderanno però ad andare oltre tale affermazione. Allora io dico che quando la scienza filosofica si renderà conto che siamo un branco di solipsisti, pensando invece di essere altra cosa, forse la scienza medica cercherà con più convinzione delle eventuali correlazioni tra squilibri psichici e patologie (Big pharma o chi per essi permettendo)
La strada è assai lunga, tuttavia daniele22, faccio un esempio spicciolo terra a terra, non è oggi che quando ho il ciclo mestruale devo rinchiudermi ( o esser rinchiusa ) in una capanna e considerami "impura", cosa mai significhi e agli occhi di chi? Sai la scienza è una opportunità di libertà, la conoscenza apre mondi inediti.
#33
Tematiche Filosofiche / Re:Lo starec Zosima
23 Giugno 2021, 17:47:02 PM
Citazione di: paul11 il 23 Giugno 2021, 13:39:25 PM
Essendo l'argomento posto nel forum filosofia, lo sviluppo appunto filosoficamente.


Se esiste il peccato è perché esiste il male. E sembra che il male sia connaturato nell'uomo, come individui, come stirpe, generazione, come storia che si ripete e si perpetua.
Quindi è il male ontologicamente sussistente? Sembrerebbe di sì, poiché le leggi, comandamenti religiosi, o leggi laiche negli Stati, tentano di regolare ciò che è insito nella natura umana.


Se si accetta la possibilità che esista il male, scaturisce l'esigenza morale del suo contraltare, il bene.


Negare l'ontologia del male porta conseguentemente  all'eliminazione della morale e quindi al pensare che lo "stato di natura" oserei dire la condizione "edenica" primordiale, dimentichi il peccato e la colpa. Quindi ,qualunque forma e sostanza umana che si realizzi, concretizzi,  ad esempio nell'egoismo e altruismo, nell'uccidere o nel gesto di misericordia, sarebbe accettato "al di là del bene e del male"......e nessuno sarebbe colpevole. Cadrebbe il concetto di giustizia.
L'amore sarebbe non la condizione salvifica contro il male, ma solo una, come tante, delle manifestazioni comportamentali umane...uno stato d'animo quanto quello di fare un torto ad un proprio simile. E allora sorgerebbero contraddizoni ben più potenti di quelle sostenute dal senso morale e di giustizia.


A mio parere ,oggi, nel nostro tempo, viviamo in entrambe le visioni, quella morale e quella a-morale e infatti la giustizia è in crisi ...e non solo la giustizia.
Da un punto di vista teologico/filosofico non sono sicura che la negazione dell'antologia del male porti alle conseguenze che descrivi. Giusto per fare un esempio, Agostino nega consistenza " ontologica " al male con la teoria della privatio boni di derivazione plotiniana, male come assenza di bene, quindi privo consistenza ontologica per l'appunto. Il male si giocherebbe su un piano diverso da quello strettamente ontologico. Peró occorrerebbe una chiarificazione di " ontologia del male", perchè non so se ho colto in modo corretto cosa intendevi con questa dizione.
#34
Direi che l'idea di una una ricerca e scientifica pura, disinteressata e neutrale senza alcuna commistione con il potere e fini da esso perseguiti (per fare un esempio banale, la ricerca scientifica applicata a fini militari) più che minare il rapporto tra scienza e verità (definendo e circoscrivendo l'ultimo termine: per la scienza applicata intendo vero ciò che funziona), ha messo di fronte la comunità scientifica  alla consapevolezza di non rappresentare quella innocenza che possa preservarla da essere anch'essa un prodotto sociale ed essere immersa ed essere chiamata a rispondere, o per lo meno a riflettere, anche sul fronte etico delle proprie azioni, a mio parere ovviamente. E questa assunzione di responsabilità contribuirebbe in grande misura a renderla maggiormente libera.
Detto ciò trovo necessario esprimere un aspetto fondamentale della scienza che affianca la critica sopra esposta: il contributo apportato da essa rispetto all'emancipazione e liberazione da superstizioni, credenze e ideologie e proprio al principio di autorità che hai menzionato, grazie allo sviluppo di conoscenze e saperi che si sono rivelati preziosi per una maggior consapevolezza di noi stessi, rappresenta un fatto innegabile.
#35
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
22 Giugno 2021, 19:10:54 PM
Citazione di: Alexander il 22 Giugno 2021, 17:40:01 PM
Buongiorno a tutti


La vita (naturale) è assurda in se stessa. Insensata. Non ha quindi molto senso parlare di concezioni assurde. Su cosa si può basare una concezione "meno assurda" se non nell'assurdità dell'esistere stesso?
Interessante il naturale messo tra parentesi, se pure la distinzione naturale/non naturale sia di per sè stessa assurda? I più e meno assurdi secondo quale metro?
#36
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
22 Giugno 2021, 17:54:16 PM
Pur sottoscrivendo alcuni rilievi critici che sono da voi emersi alla lettura e riflessione sul passo, Dostoevskij con profondità inedite, a mio parere, è stato capace di indagare un senso, quello di colpa, che ha caratterizzato la psiche umana come forse nessun altro "senso" abbia fatto. Tant'è che le voci dei personaggi che si intrecciano nei suoi romanzi sviscerano questa indagine in maniera magistrale, una emozione con cui volenti o nolenti,  affonda le radici in origini antiche e ne mostra tutt'ora la portata. In ottica dostoevskiana, mi azzardo a dire che le parole di Zosima si collocano nella sua volontà di inveramento del dio, in questo caso cristiano: un antidoto al nichilismo, ateismo, individualismo e derivati, posizione che si trova ben espressa nel passo citato.
Detto ció, la magistralità con cui è affrontato il tema sul piano psicologico è assolutamente inestimabile, e, pur manifestando estrema assonanza con le vostre critiche, sostengo che, in ogni caso, il senso di colpa manifesti in tutta la sua portata uno stimolo all'indagine e a una ricerca interiore che ne sancisce un primato rispetto all'esteriorità.
#37
Citazione di: Alexander il 16 Marzo 2021, 13:50:21 PM
Buongiorno a tutti


cit.Lou:In realtà il mondo, inteso come dalla definizione proposta "tutto quello che c'è", ovvero inteso come campo che abbraccia la totalità, essendo un "concetto" limite, è proprio ciò che non esiste. Non c'è un fatto chiamato "mondo".



Il termine "mondo" indica infatti piuttosto un processo cognitivo che non qualcosa di effettivamente esistente. Se c'è qualcosa "là fuori", e probabilmente c'è, non è un mondo. La mente tende a entificare ogni cosa, necessariamente per nominare (il pensiero non funziona senza dare un nome a ogni percezione). Considerando poi che disponiamo di una coscienza "appetitiva", che si protende cioè all'esterno, verso ciò che può "divorare", possiamo dire che il mondo è una costruzione umana.
Esattamente, e, in base a quanto hai scritto, io amo concepire la parola, più che temine, "mondo" una estensione di-(coscienza) umano, in una apprensione costante. Nel mondo,in fondo, l'uomo cerca e trova sè stesso, nient'altro.
#38
Citazione di: viator il 16 Marzo 2021, 13:46:28 PM
Salve Lou. Non capisco il tuo utilizzo del termine "fatto". "Fatto" per me significa "evento accaduto od accadente", mentre il "mondo" non è un "evento" bensi " il "luogo" degli eventi" (ovverossia l'ambito della realtà, intesa come successione appunto di eventi (cause-effetti) i quali possono appunto venir considerati dei fatti.
Ma gli eventi-fatti sono i contenuti del "luogo", mentre il "luogo" è il mondo. Saluti.
Appunto,  non ho utilizzato a casaccio il termine "fatto", hai capito bene, sono io a non capire il tuo appunto: il mondo non c'è un fatto ( l'ho scritto, no? ) chiamato mondo. Tu lo chiami "luogo", io "campo". Mi pare stiamo dicendo la stessa cosa.
#39
Citazione di: Ipazia il 03 Marzo 2021, 19:41:45 PM
Che esista un mondo-realtà a prescindere dalla nostra coscienza individuale lo dimostrano i nostri genitori che ci pre-esistevano. Che ci sia un mondo-realtà a prescindere dalla nostra specie lo dimostrano geologia e astronomia. Questo è il dato fisico non ancora falsificato da nessuno. Il dato metafisico ognuno se lo può girare come vuole.
In realtà il mondo, inteso come dalla definizione proposta "tutto quello che c'è", ovvero inteso come campo che abbraccia la totalità, essendo un "concetto" limite, è proprio ciò che non esiste. Non c'è un fatto chiamato "mondo".
#40
Tematiche Culturali e Sociali / La poesia
13 Marzo 2021, 11:20:59 AM
Accolgo la puntualizzazione, che io chiamo integrazione, a dire il vero, tuttavia mi interessa molto indagare il nesso ta arte e pubblicità e comunicazione: la poesia, che è il tema del topic, in che misura partecipa alla pubblicità? Lo slogan è poesia? E ,ancora, certo la poesia è comunicazione, ma per quale rispetto l'hai associato alla pubblicità?
Al vendersi?
No che pare che non ci siano nè poeti, nè poesia, ma a me pare una falsità. Se uno cerca li trova, pure sui social e pure esenti dal marketing.
Chiedo.
#41
"Il tempo qui non è stato
che un pezzo di cartone,
un sobbalzo. La porta
si chiude per l'ultima volta.
Il fascio di forze domestiche
il genio del luogo
saluto ora con ringraziamento.

A tutto ciò che tace perfettamente
e che sempre qui dentro ha taciuto
a ciò che non appare
in questa casa vuota
e resta come il larga attesa.[...]"

(tratto da "Bestia di gioia")
#42
Tematiche Culturali e Sociali / La poesia
12 Marzo 2021, 17:21:05 PM
Citazione di: Estack il 23 Febbraio 2021, 18:20:24 PM
E' da molto che non scrivo, ho notato che in questa epoca, la poesia è sparita. Non leggo ne sui social ne in tv, qualcuno che legga una poesia o che l'abbia scritta di suo pugno. Non sono amante della poesia, ma credo che anche questa sia una forma di arte. Che ne pensate?
Rovistando un po' sui social, se cerchi poesie scritte di proprio pugno, le si trova. E pure esistono case editrici che promuovono la diffusione odierna di questa - la poesia - forma d'arte che pare essere in via d'estinzione. "Pare" per l'appunto, per due ragioni, a mio parere: troppi forse scrivono di proprio pugno senza disciplina e senza alcuno studio, abbassandone il tiro: a meno di non pensare che per essere poeta basti tirar giù di getto parole. Ma se ne può certamente disquisire a riguardo, le obiezioni sono ben accette. Secondo punto, viviamo in una epoca dove la componente visiva, anzi lo dico più banalmente,
l' "immagine" fa da padrona, lo virgoletto perchè pure la poesia è immagine sonora, è immagine visiva, è immagine per parole, è a suo modo il linguaggio  per eccellenza di chi non rinuncia all'immaginazione e all'originario essere di ogni parola, ascoltata, pronunciata, scritta - disegnata.
Rovista, i poeti e le loro voci non spariscono, sono solo adombrati dalle chiacchiere, non sono vati magari, ma perseverano in un'arte che non ha eguali, per me. É come respirare.
#43
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
28 Gennaio 2021, 09:30:41 AM
Citazione di: green demetr il 25 Gennaio 2021, 10:33:27 AM
Si, sono d'accordo Viator: vediamo se ho capito, tu dici che credi nell'astrologia intesa come quella vecchia forma culturale secondo cui gli antichi si conformavano, e su cui pesava un certo senso magico, che però allarga gli orizzonti della semplice lettura causa-effetto, come correttamente ha fatto notare Kobayashi.

Temo che l'intro, che ho cercato di mettere il più possibile sull'ironico, mi rubi troppe energie!!

Non ce la faccio a essere solare. (gli scorpione sono oscuri  ;)  )

Comunque io l'ultimo pezzo del MEME lo vedo come il cervello che irradia, che butta fuori in un certo senso, che si libera (delle mere catene causa-effetto).
Essendo il meccanismo proiettivo ciò su cui di basa l'astrologia, sono portata a leggere il meme come il fatto che i contenuti psichici vengano appunto proiettati fuori, letteralmente -  alle stelle!  E' così che, pianeti, costellazioni e i le loro relazioni acquisiscono le "caratteriologie" degli individui".  ;D
#44
Tematiche Filosofiche / Credete nel libero arbitrio?
08 Gennaio 2021, 21:59:54 PM
Molto interessante, il potere di scegliere è effettivamente distinto dalla libertà di agire. Esiste un rapporto, come descritto nel testo citato, ma non sono lo stesso.
#45
Qui si parla di libero arbitrio, una delle tante declinazioni di libertà. E storia non "è", nè equivale a genealogia. Mi spiace.
In merito al desiderio e ai suoi appagamenti, sono contenta sia una chiaro non possa essere assimilato a una esperienza di libertà, che è altra "cosa".