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Messaggi - mchicapp

#31
'ìoccidente è tecnologicamente più progredito di quanto non siano i paesi del terzo mondo e questo progresso attrae. il nostro modo di vivere risulta seducente. alcuni vengono qui perché scappano da guerre, ma la maggior parte scappa solo dalla povertà e dalla arretratezza. più dalla arretratezza che dalla povertà. vengono qui da clandestini anche dalla nigeria. ma che bisogno avrebbero di venire su barconi pericolosissimi? con la nigeria ci sono collegamenti aerei regolari. basta andare al consolato e chiedere un regolare visto di ingresso. se vengono su barconi è perché il nostro consolato negherebbe il visto. c'è un solo motivo per il quale il nostro consolato nega un visto di ingresso: avere subito condanne penali. sono convinta che la maggior parte delle persone di colore che sono arrivate clandestinamente in italia siano ex-galeotti. non nego che il colonialismo sia stata una bruttissima cosa, credo però che come colonialisti gli italiani siano stati abbastanza incapaci e sfigati. non hanno sfruttato proprio niente. l'unica colonia dove ci sarebbe stato qualcosa da sfruttare era la libia, ma gli italiani non si erano accorti del petrolio.  non hanno sfruttato neanche il petrolio libico. se l'etiopia, l'eritrea e la libia fossero rimaste sotto l'italia sarebbero diventate probabilmente delle rinomate località balneari o qualcosa del genere. siamo bravissimi a costruire località balneari attraenti anche dove il mare è orrendo. la riviera romagnola ne è un ottimo esempio. meglio così. ci hanno tolto le colonie e non si è dovuta versare una sola goccia di sangue in inutili guerre di liberazione. bene. sono settanta anni che gli italiani non hanno più colonie. vorrei capire cosa  eritrei, libici ed etiopi abbiano ancora da recriminare. c'è rimasto ancora qualche vecchietto che ancora si ricorsa che quando era bimbo c'erano gli italiani, ma la maggior parte degli abitanti è nata e cresciuta in un paese libero. non è colpa degli italiani se la arretratezza culturale ha impedito di raggiungere  progresso e benessere. 
quanto all'occidente esso è vulnerabile proprio a causa del suo progresso tecnologico.
basterebbe un guasto su internet e nessuno riuscirebbe più a espletare alcune normali attività.
senza collegamenti non funzionerebbe il bancomat. non riuscirei a fare la spesa. 
se poi ci dovesse essere un black out elettrico si rischierebbe veramente la catastrofe. 
in molti villaggi africani non hanno l'energia elettrica e vivono sempre in uno stato che qui causerebbe svariati milioni di morti.
capisco che vogliano venire qui. chi vuol venire qui secondo me non si rende conto di quanto possa essere pesante la vita in un paese tecnologicamente progredito.
non si farà tanta fatica fisica, ma in compenso si vive sempre di corsa. da noi è tutto complicato e la complicazione nasce dall'essere tecnologicamente progrediti. l'interrelazione è più forte e si è in correlazione anche con chi non si conosce affatto. la mia sicurezza per esempio dipende anche dall'autista del bus o della metropolitana senza che io abbia la più pallida idea di come si chiami o che faccia abbia.
la vita nel villaggetto agricolo sarà sicuramente fisicamente più dura, ci sono però molte meno interrelazioni e quelle che ci sono sono più dirette e più forti.
la nostra tecnologia ci rende più vulnerabili. basterà un black out protratto per un po' di tempo e la nostra nazione crollerebbe. non si riuscirebbe ad organizzare l'esercito. basterebbero poche migliaia di barbari armati rozzamente ed essi avrebbero la meglio sul nostro esercito.
l'esercito romano era efficiente, ma la sua efficienza era anche garantita dai loro impianti tecnologici.  ai barbari è bastato demolire qualche pezzo di acquedotto per scatenare a roma epidemie e pestilenze come da secoli non se ne vedevano.
il nostro progresso tecnologico ci ha reso vulnerabili e questa vulnerabilità sarà per un motivo o per un altro la nostra fine.
chi ci sconfiggerà non avrà né le conoscenze né le competenze per adottare il nostro stile di vita e proprio per questo riuscirà ad annientarci.
ci stermineranno con la arroganza e la presunzione di essere in grado di possedere tecnologie sofisticate e poi non sapranno costruire neanche un normalissimo schiaccianoci o una normalissima bottiglia di vetro.
quante fabbriche di bottiglie di vetro o di posate esistono ad addis abeba? provo ad indovinare. neanche una. chissà... magari... se ci fossero stati gli italiani forse le cose sarebbero andate meglio.
i barbari poi non potranno più avere nemmeno il desiderio di recarsi in un posto dove basta toccare un interruttore con un dito per avere luce anche di notte oppure aprire un rubinetto per avere acqua a volontà. non ci sarà più nessun posto del genere, avranno ammazzato tutti quelli che sapevano come si faceva ad avere energia elettrica e acqua - è così che fecero in buona approssimazione i barbari con i romani -. il nostro occidente amato e vituperato verrà ridotto a cumuli di macerie, devastato da questi nuovi barbari, che noi con una buona dose di imbecillità continuiamo a chiamare immigrati e clandestini. chiamiamoli con il loro nome: barbari, barbari che ci stanno invadendo. barbari che ci ammazzeranno. barbari che vorranno il nostro mondo e che lo distruggeranno.
i barbari in fondo volevano solo vivere come vivevano i romani, non avevano chiaro che quello stile di vita era stato possibile grazie a intensi studi e ferrea organizzazione. 
i barbari di allora e gli immigrati di adesso non hanno né una cosa né l'altra.
#32
il nesso tra progresso e ondate di profughi forse te lo posso spiegare io.
in occidente grazie ad enormi progressi tecnologici viviamo in condizioni migliori di altre popolazioni. abbiamo energia elettrica e acqua corrente in tutte le case, possiamo disporre di elettrodomestici che ci eliminano molti lavori faticosi e ci rendono più gradevole la vita quotidiana. 

queste cose che per noi sono normali spingono migliaia e migliaia di persone qui.
come i barbari all'epoca del crollo dell'impero romano sono in milioni e milioni coloro che premono per entrare. i barbari avrebbero voluto acquedotti, strade, ponti, impianti fognari e anche case riscaldate. non erano tecnologicamente in grado di realizzare niente del genere. quando arrivarono distrussero tutto quel che potevano. l'impero romano crollò e loro non furono in grado di ripristinare acquedotti e ponti. a ridosso del crollo dell'impero si assistette ad una grandissima involuzione dal punto di vista tecnologico.
addirittura si persero le nozioni per coltivare i campi.
le abbazie sorsero allora. si erano resi necessari luoghi dove poter riprendere a coltivare i campi e dove non abbandonare l'uso della lingua scritta.

migranti e clandestini di oggi non sono nient'altro che i barbari di ieri.
#33
Tematiche Culturali e Sociali / Re:figli e scuola
07 Dicembre 2016, 17:58:21 PM
per inverno


mi pare un po' inverosimile l'idea di adottare gli stessi criteri della finlandia.
intanto da loro non esiste il mito della integrazione.
i sordi vanno nelle scuole per sordi, i ciechi vanno nelle scuole per ciechi, le persone con rendimento altissimo vanno in classi a loro riservate e così via.
nessuno in finlandia si sognerebbe di mettere un ragazzino down insieme a ragazzini  normodotati. non che non sia previsto che un ragazzino down non vada a scuola. a scuola per andarci ci va, ma non nella stessa classe degli altri. da loro ovviamente è tutto più efficiente. 
da loro il parere degli insegnanti è vincolante. se gli insegnanti non reputano quel particolare ragazzino all'altezza di frequentare un percorso analogo al nostro liceo quel ragazzo non viene accettato in nessun liceo.
ho visto iscrivere al liceo classico un ragazzino al quale gli insegnanti avevano giustamente consigliato un istituto professionale. ti lascio immaginare quel ragazzino alle prese con il latino e il greco. non ti dico nulla della matematica. gli stessi genitori erano perfettamente consapevoli che il figlio non capisse nulla di matematica.
ecco in finlandia questo non potrebbe succedere.
#34
fino agli anni '70 e anche oltre c'era una fiducia nel progresso tecnico. adesso questa fiducia si è persa.  forse abbiamo perso la sfida tecnologica. forse abbiamo capito di stare perdendo la sfida tecnologica.
una società tecnologicamente avanzata è più vulnerabile di una società meno avanzata.
i barbari non avevano acquedotti, gli antichi rimani sì. ai barbari bastò a volta distruggere gli acquedotti per conquistare paesi e città. forse il loro sogno era poter vivere come vivevano i romani con fogne, strade, ponti, acquedotti e terme.  una volta distrutti gli acquedotti e conquistati i territori non furono però in grado di ripristinare il corretto funzionamento di quanto avevano distrutto.

propongo questo spunto di riflessione

https://www.loccidentale.it/articoli/2431/ricordo-di-sergio-cotta
#35
Tematiche Culturali e Sociali / Re:figli e scuola
07 Dicembre 2016, 09:31:56 AM
in finlandia hanno classi separate per livelli di apprendimento.
esistono classi per normali e classi per tonti e classi per diversamente abili. esistono anche classi speciali per superintellingenti. conosco abbastanza bene la realtà scolastica finlandese. io e mio marito siamo stati in contatto per anni con una famiglia finlandese. poi ci siamo persi  di vista. il figlio grande era risultato essere molto portato per lo studio ed era stato inserito in una classe di ragazzini di livello di apprendimento superiore alla media. la figlia femmina invece era in una classe normale, ma erano tutti di livello normale. chi non riusciva a reggere i ritmi veniva inserito in una classe di livello inferiore.
non so se sia il caso di osannare il sistema finlandese che però è molto efficiente

mia nipote ha studiato alla bocconi nel corso internazionale e riporta che gli studenti migliori, più preparati erano italiani.
che all'estero si prepari meglio è un mito da sfatare.
ogni volta riportano che i nostri livelli in matematica siano bassissimi. non è così. abbiamo un livello altissimo. noi facciamo a scuola quel che in america fanno nei precorsi  universitari. in america e credo in ogni altro posto danno un'infarinatura. noi impostiamo in maniera più rigorosa. purtroppo il nostro modo di insegnare la matematica è adatto a pochi, il loro è adatto anche ai più tonti. hanno un approccio pratico.

https://www.youtube.com/watch?v=O5YBMyBR48I&t=21s

verso il minuto 9 la tizia spiega il diverso approccio tra usa e italia e il confronto è a nostro favore.
#36
Tematiche Culturali e Sociali / Re:figli e scuola
06 Dicembre 2016, 23:16:09 PM
mah.....
in matematica e fisica non si va da nessuna parte senza una vera assimilazione e una rielaborazione dei contenuti appresi. 
in matematica e fisica non c'è quindi istruzione senza educazione.
presumo che lo stesso succeda anche in altri ambiti.
una vera assimilazione richiede una rielaborazione personale. questa attività a volte risulta essere piuttosto  pesante e onerosa. non tutti sono portati per lo studio.
non (sempre ) è una questione di intelligenza.
è una questione di volontà, di motivazione, di impegno

poi ... certo.... talvolta c'è quello un po' tontolone . forse anche più spesso di talvolta....  in certi licei è la normalità.  ricordo che al sociopsicopedagogico c'era una ragazzina, figlia di un ingegnere, pur sapendo a memoria tutte le formule dei prodotti notevoli, non c'era verso che sapesse svolgere una semplice equazione con calcoli banali senza sbagliare i prodotti notevoli. secondo me era scema. quando il padre veniva a parlare non dovevo fare altro che mostrargli il compito della figlia. il padre sospirava e scuoteva la testa. lui si rendeva conto di avere una figlia scema, la madre invece continuava a dire che si sbagliava metodo di insegnamento. era convinta della intelligenza della figlia e riteneva che la scuola non fosse stata in grado di individuare e valorizzare le doti.
ovviamente la madre della figlia scema era una sostenitrice dell'idea che la scuola non funziona.
un ragazzo intelligente va. magari è un po'  discolo, ma va.
quello scemo è scemo proprio
#37
ho votato no e la borsa ha messo a segno un bel segno +.
va bene, lo so, lo so. la finanza è tutta una roba speculativa, però l'idea che renzi si dimetta piace ai mercati. purtroppo la sinistra ha perso l'occasione d'oro.
sarebbe bastato che avessero promulgato una leggettina atta a dimezzare gli stipendi di deputati, senatori, assessori regionali sia di regioni normali che speciali. è scandaloso quanto prendano i consiglieri regionali siciliani. è davvero scandaloso. ci sarebbero riusciti perché il m5s avrebbe dato il sostegno.
il pd è un partito di codardi e mangioni.


spero nelle elezioni anticipate e per dare un chiaro segnale voterò meloni.
basta con questa sinistra farlocca
#38
Tematiche Culturali e Sociali / Re:figli e scuola
06 Dicembre 2016, 17:44:20 PM
bah.....
che discorso sciocco.

cominciamo con il dire che imparare i rudimenti di matematica, fisica, chimica e biologia costituisce un'ottima base per tutti coloro che vorrebbero poi studiare medicina, scienze infermieristiche, fisioterapia, farmacia, biologia, chimica, ingegneria, fisica, matematica, scienze naturali, economia e molti altri  rami del sapere.
da quando lo studio della matematica è assimilabile ad un inculcare informazioni? è tutto ragionamento. anzi la matematica è l'esercizio stesso del ragionamento. platone non accettava discepoli che non eccellessero in matematica.
la fisica e la chimica servono per riuscire a capire il molti fenomeni e il funzionamento di relative applicazioni. 
chi conosce bene la matematica possiede chiavi di lettura più precise, se non altro si sa fare i conti e possiede un superiore grado di capacità logiche. e la logica male non fa.
senza inglese si è dei tagliati fuori. esistono i tagliati fuori. esistono quelli che saranno sempre dei tagliati fuori.
ed occorre conoscere bene la propria lingua madre per potersi esprimere in maniera ricca e corretta.
sarebbe anche opportuno conoscere a grandi linee il percorso storico, filosofico, artistico e letterario della umanità. si chiama cultura. la cultura risiede nella capacità di cogliere connessioni, collegamenti. per far questo occorre un minimo di base nozionistica. e capisco che questa base possa essere vissuta come un inculcare di nozioni. non è lì che ci si deve fermare.
francamente quando leggo commenti simili a quello tuo ho l'impressione di trovarmi di fronte ad uno che ai suoi tempi è stato un pessimo studente. la scuola non offre nulla ai pessimi studenti. offre invece una base di partenza a coloro che hanno saputo impegnarsi.
#39
Tematiche Culturali e Sociali / Re:figli e scuola
05 Dicembre 2016, 23:34:30 PM
un insegnante può fare ben poco. 
o un ragazzo ha di suo capacità e curiosità o si può fare ben poco.
c'è chi non è portato per lo studio. non è portato punto e basta.
non sarebbe un dramma se i genitori e i ragazzi ammettessero questa loro scarsa propensione a scegliessero un percorso tecnico o professionale. invece purtroppo vanno a intasare i licei. i sociopsicopedagogici sono il peggio del peggio.  vi ho visto studenti che sarebbe stato meglio  indirizzare verso un altro tipo di percorso. 
mi ci sono pure fatta del sangue amaro. bastano 3 o  4 ragazzi imbecilli per rovinare tutta una classe.
succede anche al classico.
ai tempi ho frequentato il classico. è un percorso impegnativo, pensato per ragazzi che amano passare il proprio tempo a studiare, seduti sulla sedia per ore e ore. non è un percorso per tutti. in un prestigioso liceo classico ho visto iscrivere e frequentare ragazzi che con molto impegno nella migliore delle ipotesi sarebbero riusciti in un liceo linguistico e sarebbe stato meglio. almeno avrebbero imparato a parlare due o tre lingue oltre l'italiano. così non hanno imparato né il greco e il latino né l'inglese e lo spagnolo. non hanno imparato un vero metodo di studio e si schianteranno alla prima difficoltà che incontreranno all'università. suppongo che siano moltissimi i fregati dalla vita per colpa del liceo. se poi non si va avanti un liceo non serve a nulla.
ragazzi poco studiosi a scuola sono quelli che più si lamentano di avere conseguito una scarsa preparazione.
#40
Tematiche Culturali e Sociali / Re:figli e scuola
05 Dicembre 2016, 15:16:09 PM
la scuola non è propriamente finalizzata alla omologazione e alla uniformità. 
è finalizzata a fornire ai ragazzi strumenti con i quali potranno scegliere il lavoro che più idoneo o proseguire in studi successivi.
il diritto allo studio è l'ultimo diritto ad essere salvaguardato: si può facilmente perdere il diritto alla patria potestà. non è necessario aver commessp chissà quale reato. è sufficiente che i servizi sociali segnalino, a ragion veduta, l'inadeguatezza ad occuparsi della prole. si può facilmente perdere il diritto a muoversi liberamente, basta aver compiuto un'azione che prevede il carcere. si può perdere il diritto di voto. non si perde nai il diritto allo studio. 
la scuola è il luogo deputato per esercitare questo fondamentale diritto. 
per stare in una classe è richiesta fondamentalmente una cosa sola:  non disturbare le lezioni.  disturbare le lezioni lede infatti il diritto allo studio. 
è opportuno che ogni ragazzo si impegni a scuola per acquisire le competenze con le quali affrontare il futuro. sarebbe opportuno che partecipasse alle lezioni e studiasse. 
la scelta della scuola secondaria è molto importante proprio per le conseguenze.
sono dell'avviso che in classi troppo variegate a volte si possano creare situazioni difficili. una certa uniformità forse sarebbe pure auspicabile, ma tutto sommato neanche più di tanto.
è sempre interessante avere ragazzi che pensano in maniera autonoma.
#41
Tematiche Culturali e Sociali / figli e scuola
04 Dicembre 2016, 12:49:26 PM
molti fanno un figlio con l'idea di passare il proprio testimone a una generazione futura. nel figlio depongono le loro speranze, soprattutto quelle di riscattare frustrazioni e fallimenti personali. il figlio deve riuscire a fare quel che a loro non è riuscito. il fallimento del figlio, rispetto alle loro aspettative, pesa il doppio.
ovviamente la speranza più diffusa è legata allo status sociale. per alcuni lo status sociale è  legato a un lavoro meglio retribuito del loro, per altri a conseguire un titolo di studio che possa dare un prestigio sociale.  tutti i genitori vorrebbero un figlio laureato, senza minimamente valutare cosa potrebbe rendere più sereno il loro figlio e soprattutto se questo loro desiderio sia adeguato.

se il figlio non riesce a scuola, la colpa ovviamente non è del figlio che studia poco o non è sufficientemente sceglio. la colpa è della scuola che non motiva, che è incapace. gli insegnanti sono pigri e non sanno spiegare.
tutti siamo dei geni, dobbiamo trovare solo chi sa far emergere il nostro talento.
tutti siamo dei geni è una frase consolatoria. tutti siamo dei geni è una frase falsa, atta solo ad alimentare recriminazione.
c'è un filmato in youtube molto significativ
https://www.youtube.com/watch?v=w91gibhOiRY
accanto a critiche vere e plausibili si sostengono tesi francamente preoccupanti.
è una roba fatta dagli americani e si vede.
in realtà siamo tutti diversi, ma con buona approssimazione la maggioranza si colloca tutta entro una determinata fascia. questa fascia si chiama normalità. la normalità non è propriamente un concetto filosofico o psicologico. la normalità è un concetto statistico. nasce da considerazioni di natura matematica su distribuzioni gaussiane. la scuola si deve rivolgere alla maggioranza, deve andare bene per i ragazzi normali. un genio superintelligente e creativo si troverà sempre male a scuola. è un po' come il pensiero di berchet sull'arte. l'arte si deve rivolgere a tutti meno che agli ottentotti (=persone di livello troppo basso) e ai parigini (=persone di livello troppo alto) e così la scuola - soprattutto quella pubblica - non deve essere confezionata per lo studente superbrillante. lo vediamo tutti che lo studente superbrillante si annoia. consiglio al superbrillante, che non si sente valorizzato a sufficienza, una serie di precettori con cui può progredire secondo le sue istanze e capacità. la scuola - nessuna scuola - può essere adatta a lui. lui però - se fosse davvero un genio - potrebbe sforzarsi di adattarsi.
in fondo è più difficile per uno stupido adeguarsi alle richieste standard, che non per un superintelligente. a scuola si tratta di trasmettere saperi. è dall'epoca dei sumeri che la scuola fa o prova a fare questo. la sua mission non è cambiata di una virgola e non cambierà in futuro. si tratta di trasmettere saperi- utili a formare un pensiero critico per scegliere in maniera consapevole -, fornire strumenti utili per entrare nel mondo del lavoro o proseguire negli studi,
nulla sappiamo oggi di come sarà il futuro. potrebbe anche darsi che scoppierà una guerra tremenda che ci costringerà a sfollare in mezzo ai boschi e solo chi sarà in grado di adattarsi a vivere in mezzo ai boschi sarà in grado di sopravvivere. in italia abbiamo tanti percorsi differenti. si tratta di scegliere per un ragazzo il percorso ottimale.
la scelta della scuola superiore però rischia di essere condizionante. bisogna veramente sforzarsi di scegliere un percorso adatto. si deve cambiare la scuola? forse un po' sì. ci sono altri strumenti che potrebbero essere utilizzati per fini didattici. forse si potrebbero rivedere i programmi, ma non più di tanto. non sono neanche dell'avviso di modificare il liceo classico, che è quanto di più ammuffito possa sembrare. va data la possibilità a chi lo desidera di studiare in maniera approfondita i classici. magari si studieranno con il tablet, ma il greco e il latino più o meno vanno spiegati in maniera frontale, secondo un modello che viene presentato come obsoleto.
insegno in una scuola che non ha nella modernità il suo punto di forza e veniamo scelti per questo. dobbiamo rifiutare molte iscrizioni.
#42
gli immigrati hanno maggiore probabilità di cadere nella malattia mentale proprio perché la condizione di sradicamento è un fattore di rischio. finché si ha casa propria, tra persone che si conoscono il fattore ambientale gioca un ruolo stabilizzate. 

i casi di ritardo mentale certificati sono comunque in aumento
#43
Attualità / Re:violenza di genere
28 Novembre 2016, 17:22:25 PM
Citazione di: maral il 28 Novembre 2016, 14:49:03 PMLa visione della donna idealmente esente da ogni atto di violenza, è evidentemente il prodotto specifico di quella visione cristiana prodottasi in Occidente soprattutto a partire dal Basso Medioevo che trova nella figura della Madonna, il riferimento archetipico. Il sacro femminile viene qui depurato sia del suo elemento autenticamente generativo che di quello distruttivo ad esso implicito, limitandolo da un lato a quello di accuditrice vergine e sommamente amorevole del Figlio, dall'altro a quello puramente seduttivo da cui il maschio-figlio deve difendersi e la difesa consiste sia nella violenza contro colei che seduce demonizzando, sia nella sublimazione della donna in Madonna, ossia nella santificazione della seduzione femminile in una figura idealizzata che ricalca di nuovo i tratti di un'assoluta purezza celebrata poeticamente. Da un lato quindi un demone strega da schiacciare e bruciare, dall'altro una purezza assoluta da venerare, mentre la capacità generatrice e pertanto letale del femminile viene sottratta in nome della religione prima e della scienza poi, finché maschio e femmina costituiscono sempre meno una complementarietà di genere e sempre più un'eguaglianza economica di sessi solo biologicamente diversi: l'uguaglianza dell'unità produttiva e consumatrice. In tal modo la tanto deprecata e deprecabile violenza di genere (quella che ancora esiste in quelle parti del mondo "barbariche" che ancora non si sono doverosamente convertite alla nostra "civiltà") diventa violenza di sistema, giustificata dal suo sguardo oggettivo che parifica ogni differenza che non riguardi il conto di quanto, maschio o femmina, consumando si produce in termini monetizzabili. Ma questa stessa "oggettivazione" pubblica apre le porte a una violenza privata peculiare del mondo occidentalizzato, in cui maschio e femmina si fanno reciproca violenza, ognuno nelle modalità in cui eccelle e, incapaci di vedere alcuna complementarietà reciproca, si singolarizzano in un'autonomia sempre più eterodipendente dal contesto tecnologico, economico e sociale in cui solo possono a volte sognare di esistere come individui.

appunto maschio e femmina si fanno reciproca violenza.  non c'è una violenza di genere, ma c'è violenza in famiglia, nella coppia.

ho trovato molto interessanti gli stralci da te postati

il mio punto era la negazione della violenza delle donne. ogni negazione è sempre preoccupante.
che poi in asia, africa e altri posti la situazione della donna sia di maggiore sottomissione rispetto a noi probabilmente è vero, ma non sono mai vissuta in quei paesi. io posso parlare dell'italia e infatti parlo dell'italia. tutta questa faccenda del femminicidio mi sembra esagerata, di parte. ci sono anche uomini che vengono ammazzati dalle donne. nessuno ne parla.
ci sono donne che riducono il loro uomo in uno stato di sudditanza

la violenza può assumere diverse modalità 

mi ricordo un caso. un rampollo di ricchissima famiglia si era fidanzato con una ragazzotta che a ventisei anni non si era ancora laureata in lingue. non doveva essere molto studiosa. la ragazza lavorava come commessa da qualche parte. anche la ragazza era di buona famiglia, ma non era miliardaria. avrebbe potuto permettersi - con l'aiuto della famiglia - un bilocale in periferia. vivere in un grande appartamento del centro a milano è però molto più bello.
il rampollo ricco era però un tantino squinternato, aveva dato segni di instabilità. prudenza consigliava di starsene lontano, ma l'appartamento bello, il tenore di vita, oggetti di lusso facevano gola.
fu ammazzata dallo squinternato rampollo, la cui unica attrattiva era in effetti il suo denaro.
la ragazza fa comunque pena. mi domando però quante di queste donne uccise abbiano accettato un legame pericoloso per motivi di vantaggio economico.
per una donna  che ha il senso della propria dignità è meglio mangiare pane e cipolla in un monolocale di periferia che vivere con uno squinternato mezzo drogato, per una ragazzotta senza né arte né parte, la cui aspirazione massima sarebbe potuta essere far da segretaria in un ufficio, il bell'appartamento, gioielli e borsette di gran marca l'hanno spinta verso una scelta demenziale.
lui sarà stato uno squintarnato senza rimedio, ma lei se lo era scelto.
#44
Attualità / violenza di genere
27 Novembre 2016, 18:04:18 PM
scrivo qui il riassunto di un intervento postato altrove
far della violenza una questione di genere non aiuta.
c'è violenza ogni volta che c'è una prevaricazione.
alcune percezioni di prevaricazione fanno parte della vita e sono ineliminabili.
secondo me, per esempio, è prevaricazione anche quando viene calpestato il diritto allo studio da un compagno che disturba le lezioni. se è normodotato alla peggio lo si fa allontanare dall'aula e la cosa finisce lì. se non è normodotato non si può perché secondo alcuni ha tutto il diritto di star in classe, anche se di fatto impedisce le lezioni. un impedimento alle lezioni per me costituisce una violazione del diritto allo studio, per altri invece mandar chi disturba fuor dalla classe lederebbe il suo diritto alla integrazione, anche se a ben veder è solo il diritto a sognar un'integrazione. per me violenza e sopruso sono una cosa, per altri sarebbe violenza e sopruso quel che per me sarebbe la cosa giusta da fare.

il senso di aver subito un'ingiustizia, una prevaricazione genera un senso di frustrazione e rabbia. a volte - per fortuna non sempre - questo senso di ingiustizia esplode con atti violenti.
la violenza è quindi insita nella percezione di un diritto negato. ho precedentemente dimostrato, con un caso concreto, quanto questa percezione sia assolutamente soggettiva. esistono persone che mi danno ragione e altre torto. io non sono violenta e accetto di buon grado di confrontarmi con chi la pensa diversamente, se non sono d'accordo rispondo e controbatto. è rarissimo che io segnali un post al moderatore. non segnalo nemmeno post contenenti palesi insulti al mio indirizzo. non ho segnalato nemmeno un post che mi dava della sciacalla.
devo invece notare che, per esempio, i pro disabili sono molto meno tolleranti di me:invece di controbattere le mie opinioni mi hanno allertato più volte e adesso devo aspettare che il moderatore approvi ogni mio post.
è questa una forma di violenza? secondo me sì
siamo arrivati, con un esempio concreto, ad avere altre importanti informazioni circa la genesi di un atteggiamento violento. una è fornita dall'incapacità di sostenere le proprie idee, le proprie istanze in un confronto. si tratta di un'incapacità generata da una forma di ignoranza. non si controbatte perché non si sa farlo. un'altra caratteristica risiede nella incapacità di tollerare una divergenza di opinioni. alcune persone sono per loro struttura intolleranti. forse questa incapacità risiede in un disturbo di tipo narcisistico. non so. bisognerebbe andarlo a chiedere a qualche genitore di diversamente abile. probabilmente questa forma di intolleranza esplode in maniera violenta in un rifiuto in campo affettivo. per alcuni è intollerabile non essere ricambiato dall'oggetto del proprio amore. mi limito a notare che è sempre doloroso accettare di non essere ricambiati in amore. chi è di sua natura tollerante riesce a tollerare anche un rifiuto doloroso.
ha tutto questo a che fare con il genere? non mi pare. forse per alcuni uomini è particolarmente difficile accettare un rifiuto. probabilmente si tratta di persone disturbate, non abituate a reggere una sconfitta. a volte non c'è nessuno di più debole di un maschio alfa.
come ultimo spunto di riflessione propongo la visione di questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=yWeQ4U19Mmo&t=279s
chi parla è una psichiatra. sostiene, sulla base di dati clinici e di episodi accaduti, che negare la violenza delle donne è una questione di stereotipi culturali. le donne sono violente tanto quanto gli uomini con modalità a volte diverse.
a essere legati al genere sono soprattutto i nostri schemi mentali, i nostri preconcetti.
ci sono famiglie malate, malate di violenza, malate di intolleranza. la violenza è insita nelle relazione.
mi sono chiesta come potrebbe essere la vita familiare con una persona che non sa stare in un confronto, non tollera opinioni diverse dalle proprie e reagisce con ripicche e dispetti. mi sono data la risposta che sarebbe un inferno, un vero inferno. e quando non si riesce a scappare da un inferno la violenza è inevitabile
ricapitoliamo
0) nessuno nega che esistano donne vittime di violenza maschile.
1) c'è una negazione di una realtà sperimentalmente osservabile: la violenza operata dalle donne.
2) mi preoccupa ogni forma di negazione. alcuni negano sapendo di mentire. altri negano perché sono vittime dei loro schemi e preconcetti. si aggregano acriticamente al pensiero maggioritario. vedono il re vestito anche se il re è nudo. ci saranno sempre persone così. probabilmente sono pure la maggioranza.
3) una relazione di coppia funziona se i tra i due c'è accordo sui grandi temi fondamentali. non funziona se questo accordo non c'è e uno dei due pretende di cambiare la controparte a propria immagine e somiglianza.
4) meglio soli che male accompagnati, chi vive sperando muore cagando.e a buon intenditor poche parole.
#45
Riflessioni sull'Arte / mostra d'arte
27 Novembre 2016, 12:06:20 PM
a corbetta c'è una mostra di artisti russi. si intitola prima e dopo il muro. mi hanno stupito la grande padronanza tecnica, l'uso dei colori. il talento artistico, la ricerca artistico, la capacità di suscitare emozioni. 
è morta l'arte ufficiale, di mercato, legata al potere, ma ancora adesso ci sono artisti validi e seri, che però non hanno il riscontro  che meritano. 
la vera arte adesso si coltiva in piccoli cenacoli e con pochi mezzi,  mentre critici di fama e riflettori sono rigorosamente altrove.

una mostra a corbetta vale di più di tante altre.