Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - acquario69

#31
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
01 Luglio 2019, 04:38:39 AM
Ma che schifo !!
Mi sono venuti i conati di vomito (si può ancora dire vomito? ..o nel frattempo mi sono perso qualcosa!??) leggendo le belle notizie che giungono dall'Italia (e dall'Eurocrazia)
Tutti uno in fila all'altro e a raffica!

Prima lo scandalo della magistratura
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62113

A seguire gli affidi "horror" sulla pelle innocente dei bambini (!)
https://www.maurizioblondet.it/capiscono-magistrati-e-progressisti-cio-che-stanno-suscitando/

E infine (si fa per dire) l'episodio della Sea Watch
https://www.youtube.com/watch?v=ZVBbprDAqtA
https://www.youtube.com/watch?v=xWHJ-0u_J0w


Domanda:

Italiani..vi sentite ancora di vivere in un paese cosiddetto "libero e democratico" ?
...2+2 per voi fa ancora 4 ??
https://www.youtube.com/watch?v=4_aLQbVqzIY
#32
Citazione di: Sariputra il 09 Maggio 2019, 09:58:53 AM
Non è l "'immateriale" che emerge dal "materiale" ma semmai il materiale si fa presente alla coscienza immateriale. Il corpo stesso è una struttura di pensiero in un certo senso. 

Esatto!  
Non saprei esattamente come ma mi sarebbero tornati alla mente gli esperimenti di masuru emoto sull'acqua...
https://www.youtube.com/watch?v=rXkEWjDkPiE
e che ci dicono la stessa cosa 

CitazioneTogli la coscienza e il "materiale", che esista o non esista, non è più dato di sapere ad alcuno.

in verità, come dimostra anche il video sopra,tutto e' Coscienza (ovviamente immateriale e dunque non locale!) cambiano solo le sue diverse forme,di cui anche la nostra,oppure quella del pianeta...perché la forma/e e' l'esistenza,il suo manifestarsi di questa Unica Coscienza


CitazioneComunque "materiale" è un termine obsoleto. Sarebbe da superare ormai. fa così "ottocento", primi novecento...mi ricorda il Titanic...la belle epoque, la Torre Eiffel in metallo e tutto l'ottimismo finto e forzato... ecc.   
Un saluto a voi tutti filosofi

proprio cosi...finto e forzato !! ...anche da qui,si capisce che i termini sono appunto tutti rovesciati   ::)
#33
Citazione di: davintro il 02 Maggio 2019, 23:34:24 PM
 non creiamo i significati delle cose, bensì li riconosciamo.

...e credo che questo sia il punto essenziale...la chiave di accesso (la rivelazione)
e' la perfetta corrispondenza,tra l'intelletto (che non e' sinonimo di ragione come deficitaria-mente la intendono i moderni contemporanei) e la "cosa"..e' la nostra vera identità che si svela.

Adaequatio rei et intellectus: (Tommaso d'Aquino) 
#34
Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2019, 22:37:28 PM
 Ma alla fine è il feeling la cartina di tornasole sì-no. Determinato da cosa ? Chissà !

secondo me e' determinato dalla stessa lunghezza d'onda,piu o meno simile.
ma essendo roba invisibile coloro che della realtà credono si riduca solo ai nostri sensi o quello ancora più grossolano della materia, ("sostanziale" e "visibile") avranno una certa difficolta ad avvertirlo e nei casi peggiori manco più quello...tutt'al più siccome simile attira simile (e questo e' appunto un principio universale) un determinato feeling sarà perciò proporzionato alla simil distanza,e la sua conseguente qualità...nella maggior parte dei casi sarà comunque solo la "quantità" ad intervenire...(il calcolo e l'interesse..sia pure e per l'appunto,ben camuffato come accade di solito) ed e' logico visto che il motivo di attrazione rimane solo il lato superficiale "sostanziale e "visibile", le uniche facoltà rimaste...e che prende il posto di quello "essenziale e invisibile" ..alla stessa maniera per cui si arriva a concepire il mondo e la realtà...esattamente come spiegato all'inizio
#35
Citazione di: Ipazia il 24 Aprile 2019, 12:36:01 PM
Con o senza Dio i vermi ringraziano comunque quando finisce la nostra personale avventura vitale. Ma, come insegna la saggezza orientale, possiamo far loro un dispetto con la cremazione, raggiungendo in qualche modo alfine il cielo. Quanto alla speranza, vale sempre la pena di cercare vie alternative al canonico oppio. La filosofia esiste per questo. Il suo soggetto elettivo, piaccia o non piaccia, rimane sempre l'umano. Modellabile anzichè no. Ma, convengo, così duro da lavorare da portare ad un'autentica disperazione. Ci vuole molto amor fati e perseveranza, come predica il "Maestro" Friedrich Nietzsche.

Parlando in questi termini (palesemente deliranti) dimostri semplicemente di non sapere nulla sulla saggezza orientale (e sulla saggezza tout court) ... in ogni tuo post hai sempre manifestato un disprezzo gratuito e ingiustificato per il "cielo" ed ora te ne esci con la baggianata della cremazione per fare dispetto ai vermi !!!..."raggiungendo in qualche modo alfine il cielo"...ma di quale cielo straparli?
Lascialo perdere il cielo e rimane appunto nell'umano che ritorna ad essere un verme.. ti risparmieresti le tue continue contraddizioni
#36
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
17 Aprile 2019, 08:16:10 AM
Uscire dalla crisi con la filosofia  

Stiamo attraversando un periodo di crisi oggettiva e soggettiva. La crisi oggettiva è determinata dal fatto che le leggi del mercato confliggono con il mondo della vita: dai giovani che non trovano lavoro, agli occupati che lo perdono, dagli imprenditori che chiudono le loro imprese, all'aumento progressivo e generalizzato della soglia dalla povertà. E la domanda che spontanea e drammatica sorge è quella del filosofo Franco Totaro: «Ma i fini dell'economia sono anche i nostri fini?».
La crisi soggettiva è determinata dalla rassegnazione generalizzata, perché il conflitto non è più tra imprenditori e lavoratori, perché sia gli uni che gli altri si trovano dalla stessa parte e hanno come controparte il mercato. E come fai a prendertela con il mercato? Il mercato è nessuno, anche se il filosofo Romano Madera ci ricorda che, come leggiamo in Omero: «Nessuno è sempre il nome di Qualcuno», ma questo Qualcuno non è identificabile. Da questa considerazione prende avvio il libro di Moreno Montanari "Vivere la filosofia", la cui lettura consiglio a tutti, perché segnala come una possibile via d'uscita quella di tornare al messaggio che la filosofia, al suo nascere e prima di diventare disciplina di Accademie, ha consegnato all'uomo, invitandolo a rispettare la sua natura che, a differenza di quella animale, non si accontenta della realtà quale è data, ma la vuole trascendere, la vuole oltrepassare, rifiutando la rassegnazione, il cinismo, i vissuti di impotenza, gli atteggiamenti vittimistici e persino l'indignazione, se poi questa lascia le cose così come sono.
La filosofia, infatti, non è nata come "teoria", ma come "rifiuto a imprigionare la vita in ciò che è", e quindi nell'accettazione rassegnata del dato, nell'inerzia che non promuove la problematizzazione dell'ovvio, dell'opinione diffusa e acriticamente accolta come inoltrepassabile, riducendo l'uomo, da attore della propria vita, a semplice spettatore e vittima di poteri che lo sovrastano e, soggiogandolo, ne decidono il destino. Si tratta della filosofia che si pone domande non tanto per trovare risposte teoriche, ma, come scrive María Zambrano, per indurre gli uomini ad «essere loro stessi risposte che mettono in moto la vita».
Per questo occorre superare lo sguardo individualistico che giudica lo stato delle cose dall'angolatura ristretta del proprio punto di vista, e guardarle nella prospettiva del Tutto, dove la scala dei valori subisce una radicale trasformazione. E allora diventeremo responsabili delle sorti dell'aria, dell'acqua, della biosfera, della vegetazione, della sorte degli animali, in una parola della Terra, nei confronti della quale non abbiamo ancora formulato alcuna etica, perché finora abbiamo limitato l'etica a regolare i conflitti tra gli uomini, ma non ancora a farsi carico degli enti di natura. E già la Terra non regge, se è vero, come ci informa il "Global Footprint Network", che se tutti vivessimo con lo stile di vita americano avremmo bisogno di cinque terre, e con lo stile italiano di 2,7. Quello di guardare le cose dall'alto e non dal nostro particolare punto di vista, quello di pensarci parte di un Tutto e non al vertice del creato,è il primo esercizio filosofico trasmessoci dagli antichi Greci.
Un altro esercizio filosofico è quello indicato da Platone come "esercizio di morte" dove l'aver presente che si deve morire, si trasforma, come scrive Pierre Hadot, nell'invito a "ricordarsi di vivere", e quindi a fare una nuova gerarchia dei nostri bisogni e desideri soprattutto in riferimento a quelli superflui, una diversa gradazione delle nostre urgenze e dei nostri valori, una più significativa valorizzazione delle nostre relazioni affettive, in una parola un modo nuovo di essere uomo, non appiattito sulle istanze del presente, ma prospettico e rivolto al futuro, non col tratto passivo di chi spera o attende, ma con quello attivo, conforme alla natura propria dell'uomo che non si consegna alla realtà di fatto, ma vuole oltrepassarla.
Questi sono alcuni degli esercizi filosofici ben illustrati ed esemplificati da Moreno Montanari. Altri se ne aggiungono come la scrittura meditativa che riflette sui testi che leggiamo, disposti a farci modificare da loro non solo in ordine alle nostre idee ma soprattutto in ordine alla nostra esperienza, accompagnati in questo da quell'atteggiamento che è l'amore, che per Platone è "filo-sofo", perché non possiede l'altro, come la filosofia che non possiede la verità, ma la cerca perché la ama.
Si dirà: con questi esercizi filosofici si trasforma se stessi, ma non il mondo. Non è vero perché, come ci ricorda Michel Foucault ne La cura di sé: «Il punto di Archimede sul quale posso da parte mia sollevare il mondo è la trasformazione di me stesso», perché «quando riusciamo a curare le ferite del nostro mal di vita – scrive Montanari – ne beneficiano tutte le persone che intrecciano la loro esistenza con la nostra, mentre quando ciò non riesce finiamo inevitabilmente per intossicarle». 

Fonte:
Recensione di Umberto Galimberti del libro; "vivere la filosofia" di Moreno Montanari

——

Philo-sophia = amore per la saggezza

Questa parola è sempre stata impiegata per qualificare una preparazione a questa acquisizione della saggezza, ed in particolar modo gli studi che potevano aiutare il philosophos, o chi aveva per essa una certa attitudine, a diventare sophos, cioè saggio.
Così come il mezzo non può essere preso per un fine, analogamente l'amore per la saggezza non può costituire la saggezza stessa. E poiché la saggezza è di per sé identica alla vera conoscenza interiore, si può dire che la conoscenza filosofica non è che una conoscenza superficiale ed esteriore. Essa non ha dunque in sé e per sé un valore proprio. Essa costituisce solamente un primo grado nella via della conoscenza superiore ed effettiva che è la saggezza.

(Rene Guenon)
#37
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
14 Aprile 2019, 03:13:53 AM
Citazione di: Sariputra il 13 Aprile 2019, 23:58:40 PM
Citazione di: Ipazia il 13 Aprile 2019, 23:01:17 PMEsiste qualcosa che non sia parte di un processo ?

Nella concezione buddhista solo l'elemento chiamato 'Nirvana' (Nibbana in pali), che letteralmente significa 'estinzione', non fa parte di un processo impermanente.
Ciao

;)
ed e' lo stesso identico per il Vedanta (Liberazione)
Per il cristianesimo (Resurrezione)
#38
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
11 Aprile 2019, 07:20:24 AM
Itagliani tenetevi pronti...tra non molto vi toglieranno pure le mutande!


ATTENZIONE: VOGLIONO FARE IL GOVERNO DRAGHI! - Francesco Amodeo

Non si nascondono più: vogliono la dittatura
#39
Tematiche Spirituali / Re:Esoterismo religioso
08 Aprile 2019, 10:39:43 AM
Citazione di: Kobayashi il 08 Aprile 2019, 09:49:56 AM
L'isola di Poveglia, a leggere il racconto di Mazzanti, più che un luogo esoterico mi sembra un luogo maledetto...


Hai ragione!
Non si spiega nemmeno il motivo per cui l'esoterismo verrebbe solitamente associato a qualcosa di sinistro,e a prescindere....viviamo un tempo di mostruosi pregiudizi!


CitazioneQuindi, mettendo da parte per qualche istante lo spirito critico che tutti condividiamo e di cui a volte vorremmo fare a meno, possiamo immaginare che gli eventi terribili abbiano la sinistra capacità di sedimentare nei luoghi in cui sono accaduti?
O sono i luoghi, attraversati da energie (positive o negative), a influenzare gli eventi, a spingere verso gioiose rivelazioni o crimini orribili?

Si indubbiamente!...come e' anche vero che un certo "clima" lo si crea già da noi
#40
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La comunicazione
09 Marzo 2019, 03:45:31 AM
Un altro aspetto in parte già accennato e' che la stessa comunicazione al pari di tutto il resto e' diventato qualcosa di estremamente indefinito volatile e inconsistente dove tutto e il contrario di tutto sono ormai la stessa cosa..cioe pari ad un nulla...
si può dire tutto quello che si vuole,per poi venire smentita a sua volta e cosi all'infinito.

Comunicare non credo abbia più senso se non quello rovesciato e distopico di una inarrestabile dissoluzione
#41
Tematiche Filosofiche / Re:Darwin Cafè
07 Marzo 2019, 03:35:30 AM
Citazione di: sgiombo il 06 Marzo 2019, 14:05:18 PM
NO, il cosiddetto "darwinismo sociale" é pessima ideologia antiscientifica (ultrareazionaria) che con la scienza darwiniana non ha nulla che vedere.

Sgiombo la mia impressione (per quanto possa interessarti) e' che i tuoi NO spesso siano condizionati già a priori da una rigida presa di posizione.
A me non interessa convincere nessuno e a parte questo se fosse pure che Darwin non sia stato direttamente l'artefice del darwinismo sociale, ma e' da li che prende forma,ed altri dopo di lui ne hanno pienamente applicato e giustificato la concezione in ambito sociale e poi anche politico.

Da dove pensi che provenga il colonialismo e il neo colonialismo attuale?..o la presunta superiorità - su basi scientifiche s'intende - della razza piu "evoluta" e "avanzata" mai esistita prima di allora, cosi che si doveva esportare al resto del pianeta (gli esiti di questa esportazione di "civiltà" per giunta "democratica" dovrebbero essere evidenti oggi più che mai)

Che dire poi sulle conseguenze del sistema sociale basata appunto sulla competizione "naturale"...germe del capitalismo poi degenerato nell'ultra-liberismo odierno..
#42
Tematiche Filosofiche / Re:Darwin Cafè
06 Marzo 2019, 12:31:37 PM
Citazione di: Sariputra il 06 Marzo 2019, 12:09:34 PM
 Considerando però che anche le "brame egoistiche" sono un effetto naturale facendo parte di tanha ( la sete d'esistere..).La cultura interviene per accrescere smisuratamente queste brame egoistiche... ;) 

Appunto...quale "cultura" ? (quella darwiniana naturalmente! - da cui deriva direttamente il darwinismo sociale..del "successo"  ;)

Tempo fa ho letto un aforisma che secondo me centra in pieno il tipo di "cultura" in questione

Nessuna donna farebbe un matrimonio d'interesse:
Prima di sposare un miliardario se ne innamora 
(Cesare Pavese)
#43
Citazione di: Eutidemo il 05 Marzo 2019, 13:35:45 PM
Ciao Sariputra. :)
In effetti, per quanto concerne il FUTURO, anche io sono propenso a credere che, senza una radicale inversione di rotta in molti campi (a cominciare da quello dell'inquinamento), siamo effettivamente a rischio di estinzione; con l'ulteriore rischio di condurre all'estinzione anche molte altre specie, oltre alla nostra.
Tuttavia, per quanto concerne il PASSATO, non si può negare che la specie sapiens abbia sinora ottenuto uno strepitoso successo evolutivo rispetto alle altre specie; ed invero, almeno zoologicamente ed ecologicamente parlando, il successo evolutivo di una determinata specie si misura precipuamente dall'aumento costante del numero dei suoi esemplari, dalla loro diffusione territoriale, e dal loro accesso alle risorse.
Comunque, a prescindere dal fatto se questa sia una cosa globalmente positiva o meno, per il futuro, come ho premesso, "la vedo dura" anch'io! ;)


Secondo me non e' affatto cosi..
Innanzitutto evoluzione...non credo che sia mai esistita in realtà alcuna evoluzione, semmai ci sarebbe solo un processo di trasformazione che di per se non implica nessun concetto di evoluzione.

successo...quale? e dove sarebbe?...e poi cosa vuol dire veramente?
Se si va a vedere l'etimologia indica un "venire dopo" una "successione" che e' appunto frutto di un processo di trasformazione (come sopra)

..su l'aumento del numero di esemplari, della loro diffusione e del loro accesso alle risorse..questo secondo me segnala al contrario un disequilibrio, una profonda anomalia e che essendo tale non può che condurre alla sua stessa eliminazione..proprio come fenomeno essendo che 
in Natura (e l'uomo non e' certo qualcosa di estraneo ad essa) tutto tende all'equilibrio ad ogni microistante,quindi nel momento in cui avviene un anomalia (un momentaneo disequilibrio) e' cosa certa che verra subito ripristinato.

Prima che intervenisse l'idea di "evoluzione"...e di tutti i suoi corollari, quali il progresso e via di questo passo,tutte le civiltà precedenti avevano profonda consapevolezza di cio che erano e in stretta interconnessione con la Natura stessa...lo erano ad esempio gli indiani d'america,gli aborigeni australiani, lo stesso oriente..prima che arrivassero gli anomali e quanto mai stupidi occidentali...tremila anni di storia,cioe da quando e' nato l'occidente come lo conosciamo noi e' in paragone lo spazio-tempo di un battito di ciglio ed e' come se assurdamente tutta l'attenzione,tutti i parametri fossero misurati solo su quel breve istante - cosi circoscritto da essere asfissiante - cosi del tutto insignificante e in realtà del tutto anomalo
#44
Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Febbraio 2019, 19:28:18 PM
Ciao Acquario
Concordo. A tal proposito Severino parla di "ricostituzione dell'Inflessibile", cioè di ricostituzione
di una dimensione sacrale ("inflessibile") che pur era stata lacerata ("flessione").
Naturalmente il momento in cui si è preso prosaicamente atto di questa "flessione dell'Inflessibile"
è stato quello della "morte di Dio" nietzschiana, ma il processo era già in atto da secoli nella
civiltà occidentale.
Perchè l'"inflessibile" tende a ricostituirsi? Severino, a parer mio molto acutamente, dice che
l'essere umano è troppo angosciato dal "divenire" per consegnarsi completamente all'indeterminazione,
al relativo, all'"eterno ritorno": in sostanza al "kaos". Per cui cerca di ricostituire le certezze
perdute; ma tale ricostituzione, esattamente come per un bambino che perde l'originaria innocenza,
è una chimera, e presto mostra i suoi connotati psicopatologici...
Mi par insomma di capire che anche per Severino l'"oltreuomo" nietzschiano sia una necessità; ma una
necessità ancora là da venire, esattamente come in Nietzsche, che appunto fa dire all'"oltreuomo":
"vengo troppo presto"...
saluti


Ciao

Condivido l'analisi...

Secondo me se l'uomo e' in effetti "relativamente" angosciato dal divenire, ma ritrovava comunque il suo equilibrio, proprio attraverso il Sacro (forse l'inflessibile per Severino)..cosi che il flessibile stesso vi si adattava, ed e' la cosa più naturale,essendo appunto flessibile...proprio per via di questa relazione presente e di quello che era perciò il suo punto di riferimento costante...ma eliminato il quale,il flessibile, non si flette più (non svolge più la sua normale funzione) ma più semplicemente si spezza. 
(spero la descrizione in forma allegorica,sia sufficientemente comprensibile)

Fatto sta che ad imperare oggi sia proprio quell'indeterminazione per cui verrebbe da pensare che in realta ha finito proprio per consegnarsi completamente a questa, e del divenire,che pure lo angosciava,ne avrebbe invece fatto addirittura la sua unica "forma mentis" (da qui l'importanza fondamentale di risalire alle origini di questa..e tra parentesi,a mio avviso la risposta che hai dato sopra a jacopus in tal senso,coglie nel segno)
ed e' chiaro, almeno cosi mi risulta,che tutto questo produca un terribile corto circuito,che si rivede tradursi in tutti gli aspetti possibili, e non solo individuali

Ciao
#45
Tematiche Spirituali / Re:Lo spirito privo di sensi
25 Febbraio 2019, 12:57:18 PM
Citazione di: Sariputra il 25 Febbraio 2019, 12:33:44 PM
cit. Acquario: Percio mente o psiche non ha nulla a che fare con Spiritualita...

Uso il termine 'mente' nell'accezione buddhista. Quindi sicuramente in senso spirituale e non psicologico...
Qualcosa che a sta 'a monte' dell'esperienza psicologica vibratoria...( tra l'altro, detto tra noi, senza che ci senta nessuno, se usassi il termine "Dio", al posto di "Mente" cosa pensi che succederebbe in questo nobile consesso?... ;D  ;D  Mente è termine 'neutro')

L'importante e' capirsi..anzi com-prendersi  ;)  (senza mettere da subito i muri,come pare avviene di consuetudine ..detto tra noi :) )  ...al di la,appunto,della sua ininfluente formalità descrittiva ;)