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Messaggi - Freedom

#31
Se davvero aspiriamo alla pace in Palestina allora dobbiamo dimenticarci di tutte le considerazioni che la allontanano. Come, per esempio, chi ha ragione e chi ha torto. Che le mie simpatie vadano ai palestinesi, un pò perché i più deboli, in sostanza gli ultimi, mi hanno sempre attirato e un pò perché, pur nella tremenda complessità del problema, mi pare che abbiano qualche ragione in più degli israeliani. Anche se, è bene non dimenticarlo, qualche ragione ce l'hanno pure gli ebrei. E, lo dichiaro prima, non risponderò a nessuna replica che guardi il problema da una prospettiva che non sia quella della pace. La giustizia è una gran bella cosa ma in politica il più forte vince. Non tenerlo presente condanna a stare fuori dalla realtà.

Quindi, a mio avviso, la pace è la cosa più importante da perseguire. Sinceramente la mia coscienza comincia a disturbarmi parecchio di fronte a questa tragedia. Non che la guerra Russo-Ucraina sia da meno ma, la lunghezza del conflitto, la disparità di forze, le crudeltà quotidiane sono davvero troppe in Palestina.

E dunque mi domando: cosa si può fare?
E la risposta è di una semplicità disarmante: gli unici che possono fare qualcosa sono gli Usa. Questo li rende, se continuerà così ancora a lungo, complici. Non che la Cina, l'India, l'Europa siano assolte. Un pò per menefreghismo un pò per irrilevanza politica non combinano e, forse, non possono combinare niente. Ma rimangono (rimaniamo!) dei grandissimi pusillanimi. Sicuramente non innocenti.

Quindi, e adesso prenderò qualche pomodoro  8) credo che non ci sia alternativa ad un intervento che immagino (forse è meglio dire sogno) così:
1) immediato cessate il fuoco di tutti.
2) tavolo di pace nel quale non ci si alza sino a che non si trova un accordo ragionevole che possa, in qualche modo, permettere alla guerra di terminare.

Non è possibile? E allora qual è l'alternativa? Continuare così?

E' ancora vivissimo in me il ricordo di quel pomeriggio nel quale, io giovane uomo commosso, vedevo Arafat e Rabin stringersi la mano davanti ad un benedicente Clinton. Che momento! Sembrava fatta.
Poi ci hanno pensato i maniaci dell'estrema destra israeliana ad assassinare Rabin e i matti estremisti palestinesi ad esautorare Arafat. Fu una tragedia nella tragedia.

Ma quello che è accaduto può riaccadere. Magari non saranno Il premier israeliano e Hamas/Hezbollah e compagnia bella a stringersela nuovamente. Occorre trovare politici di spessore e di grande coraggio.

E, come l'altra volta, solo gli Usa possono essere decisivi.
#32
Io sono uno che fa fatica ad uccidere le zanzare (lo riesco a fare solo dopo ripetute e pruriginose punture e comunque con un malcelato senso di colpa) perché credo profondamente nella sacralità della vita, premesso questo dicevo, non posso che rifiutarmi di rispondere ad una domanda così evidentemente capziosa (dico capziosa per non offendere nessuno ma, forse, sarebbe più appropriato definirla in altro, più scurrile, modo).

Un pò di buonsenso no?
#33
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
08 Ottobre 2024, 20:53:32 PM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 16:37:04 PMMa è logico che se si parla di euro, non è possibile attribuirne la voce al Cristo.
Questa risposta è capziosa: mi riferivo alla quantità (uno paragonato a un milione) non al conio.
Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 16:37:04 PMCome è inconfutabile - visto che ci tieni - che non c'è nemmeno scritto il contrario, ossia che rubare un euro non è uguale a rubare un milione di euro, oppure che un adultero non è equiparabile a un assassino.
Purtroppo rilevo anche qui capziosità: dunque tutto ciò che non è scritto è (ipoteticamente) possibile? Roba da azzeccagarbugli non argomento di ricerca spirituale. Anzi, visto che l'hai precedentemente citato, roba da Berlusconi che propose una legge per regolamentare le attività economiche in Italia: "tutto ciò che non è vietato si può fare". Non se ne fece nulla ma rimane significativa delle idee del proponente.

Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 16:37:04 PM-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
P. S. = se può servire, gentile @Freedom, proprio venerdì sera, in una parrocchia cattolica italiana, spiegavo - distorcendo il messaggio evangelico e depistando i presbiteri, i diaconi, i religiosi e i fedeli lì raccolti che ascoltavano - di come l'apparente innocua azione di ricevere un semplice lavoro di segretario in ufficio o di commessa alla cassa di un supermercato, senza nessun tipo di merito, ma soltanto per una "normale" (al giorno d'oggi) raccomandazione familiare o di un conoscente, equivale - agli occhi di Dio - come una rapina in banca in stile hollywoodiano.
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Non c'ero e non posso giudicare il contesto. Se lo hai fatto a mò di iperbole ci può anche stare: è innegabile l'amarezza che suscitano i raccomandati. Magari, per loro, quel posto di lavoro non è nemmeno indispensabile. Mentre viceversa, magari, quello che ha fatto la rapina in banca lo ha fatto per acquistare le medicine per suo figlio. Non sta a me giudicare né da un punto di vista di giurisprudenza umana né spirituale. Penso tuttavia che nemmeno tu possa spiegarci come vedono gli occhi di Dio. Ci provano coloro che sono comandati a farlo e, purtroppo, qualche volta non ci beccano neppure loro. Persino gli esegeti non sembrano perfetti e, talvolta, sono contraddetti addirittura da eminenti gerarchie cattoliche.

E' per questo che mi sono preso la briga di intervenire: va benissimo ricercare Dio e, per chi ci crede, approfondire il tema da una prospettiva da fede.
Ma rimango perplesso quando leggo quello che Dio pensa e vuole espresso con così grande certezza. Sarà che, rispetto a questo tema qua, sono così pieno di dubbi e incertezze.
#34
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
08 Ottobre 2024, 16:22:34 PM
Citazione di: iano il 08 Ottobre 2024, 14:23:34 PMIl problema è che la fede in Dio si attua, senza che in ciò vi sia necessità, attraverso un testo scritto la cui caratteristica è quella di essere infedele  a qualunque  cosa a partire dalla quale si generi, fosse pure un ispirazione divina.
Credere in uno scritto significa fare del verbo un Dio, ciò che equivarrebbe a credere in un Dio imperfetto, essendo imperfetta la parola.
Un ispirazione, da qualunque parte si generi, può tradursi solo in modo imperfetto in parole., ma questa imperfetta parola può essere a sua volta fonte di ispirazione.
Sarebbe veramente un Dio imperfetto quello che per ispirarci non potesse fare a meno di un profeta.
Il cristianesimo sembra aver risolto questa contraddizione facendo di Dio e del suo profeta una cosa sola.
Questo però di fatto significa aver fatto della parola un idolo.
Liquidare la cosa come un arbitrarietà sarebbe però un errore.
Perchè tutto questo può spiegarsi se dietro questa operazione non necessaria, vi sia una inderogabile necessità umana, per soddisfare la quale qualunque contraddizione diviene accettabile.
Per cui, per quanto noi si possa razionalmente criticare l'operazione, essa dall'alto della sua necessità continuerà a ripetersi in qualche modo.
Le fedi dell'uomo vanno prese in seria considerazione se vogliamo comprendere la sua natura.
Ma il vero pericolo/opportunità è che la fede nella parola possa insinuarsi anche nel non credente.
La parola descrive, ma non è l'unico strumento di descrizione, ma cosa si descrive a fare qualcosa se non per assumere che la descrizione possa stare al posto della cosa?
Se questo assunzione è cosciente si chiama scienza, e se è incosciente si chiama fede.
Se questa descrizione è incosciente noi vivremo dentro una descrizione della realtà  come fosse la realtà, delle cui meraviglie non ci resterà che cantare le lodi, restando commossi e incantati di fronte al creato.

 

Per il credente la Bibbia è parola di Dio. Da qui non si scappa. Se nel credente nasce qualche dubbio sulla interpretazione può farsi aiutare dal magistero della chiesa.
Non ci sono altre opzioni. D'altra parte non lo dice il dottore di farsi cattolico.
#35
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
08 Ottobre 2024, 13:28:58 PM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 09:42:55 AMAncor più strano potrebbe apparire che un criminale sgozzatore, in punto di morte per i reati commessi, sia stato il primo essere umano a entrare in "Paradiso", precedendo i tanti probi e fedeli che avevano servito Dio, prima e durante l'incarnazione del Cristo.

Oppure - qui siamo addirittura nel paradosso, nel surreale - che dire pazzo o stupido a qualcuno equivale a una pena maggiore che litigare con quella stessa persona.

Che gli ultimi saranno i primi...

Che i pubblicani e le prostitute passeranno innanzi...

Ecc. ecc. ecc.

A Dio non interessa la nostra pignoleria, se ne frega di ciò che può sembrarci; Lui ci chiede solo di fidarsi credendogli.
Sei libero di credere letteralmente al testo... o che il signor Berlusconi sia riuscito a portare la prescrizione pure nel tribunale divino.

Pace & Bene

Non è questione di credere o non credere a Dio ma a te. Spacci una parola  come di Cristo (che è invece solo la tua) e dunque distorgi il messaggio evangelico depistando chi legge.
Non sta scritto da nessuna parte che per Cristo è uguale rubare un euro oppure un milione di euro. Nemmeno che un adultero è uguale ad un assassino.

#36
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
08 Ottobre 2024, 00:04:06 AM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Ottobre 2024, 22:34:46 PMEgregio @Freedom, basta leggere "Il giudizio finale" dalla buona notizia annunciata dall'apostolo Matteo (Capitolo 25, 31-46).
Ove Gesù evince che un semplice negare un bicchiere d'acqua o non visitare un ammalato - azioni, sulla carta delle trasgressioni umane, molto meno "peccaminose" di rubare qualche euro o spassarsela con un amante - conduce alla dannazione eterna (tanto quanto aver rubato un milione di euro o aver ucciso qualcuno).
Lo so che non è facile da comprendere e da accettare, ma, come dice Isaia: "i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie - oracolo del Signore!".
Hai scritto che per Cristo non c'è differenza tra chi ruba un milione di euro e chi ruba un euro. E tra l'adulterio e l'assassinio.
Ti chiedo dove hai trovato queste parole e citi Mt 25  31-36 ma non ci sono queste parole.
Non è per pignoleria è solo perché mi sembrava un pó  strano che per Cristo non vi fosse differenza tra chi ruba un euro e chi ruba un milione di euro. E mi sembrava anche strano che un adultero fosse uguale ad un assassino.
Infatti, se la memoria non mi tradisce, il Nuovo Testamento non riporta quelle parole.
#37
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
07 Ottobre 2024, 00:12:51 AM
Citazione di: Duc in altum! il 03 Settembre 2024, 18:04:07 PMPeccato è peccato, per il Cristo non c'è nessuna differenza tra l'adulterio e l'assassinio, tra chi ruba un euro o un milione di euro.
Da dove evinci quanto hai affermato?
#38
Citazione di: Visechi il 19 Settembre 2024, 11:48:44 AMLa storia siamo noi, ma è la scienza, arcigna tiranna, che rende inadeguata La Sapienza del disturbato mentale, ma anche della massaia o del maestro d'asilo.
Innanzitutto un grandissimo bentornato!! :D

Come mai tanto tempo lontano da qua? Dove sei stato? 8) ;D

Nel merito: certo le competenze contano, sarebbe singolare, anzi grottesco che un muratore discettasse di meccanica quantistica come lo sarebbe altrettanto se un cardiochirurgo volesse dire la sua sulla costruzione di un muro. Ad ognuno il suo mestiere e le sue competenze.

Pur tuttavia, affinché il parere dell'esperto possa valere qualcosa dobbiamo prima sincerarci che sia scevro da interessi personali di qualunque natura, da eventuali patologie subentrate e delle quali non siamo a conoscenza e da qualsivoglia elemento che possa, in qualche modo, inficiare la ricerca della verità (relativa) perché di assolute non ne vedo traccia su questo pianeta. 

Insomma la questione è assai complessa, il classico ginepraio.

Ancora bentornato.
#39
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
09 Agosto 2024, 15:04:42 PM
Rileggiti e rileverai agevolmente che la ratio del tuo discorso tend
e a giustificare il golpe cileno. Ma rimane la tua opinione non una cosa giusta. Tra l'altro un'opinione non condivisa in tutto il mondo. Tranne che nei Paesi fascisti o come gli Usa che hanno condotto guerre di aggressione e attuato crimini di guerra in quantità. Questo ho argomentato è non è fuori tema perché volevo dimostrare che chi ha aiutato Pinochet non era certo un cavaliere bianco della libertà.

Se un governo viene democraticamente eletto ha diritto di governare. Sorprende che questa elementare verità non venga colta all'istante. Questa è l'incontrovertibile verità storica.

P.s.
Questa cosa del 30% non ha nessuna valenza storica. È come dire che chi non vota conta qualcosa. Non è così. In democrazia la maggioranza governa. Tutto il resto sono argomentazioni capziose.
#40
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
09 Agosto 2024, 13:14:48 PM
Citazione di: anthonyi il 08 Agosto 2024, 10:29:50 AMIl comunismo é rivoluzionario, e quindi non democratico per definizione. Non bisogna confondere la politica socialdemocratica riformista con la violenza che l'ideologia comunista e anche anarchica porta nella società. Quando poi questa violenza diventa sistema internazionale, come era con la Russia bolscevica, allora siamo al massimo del pericolo. Sia nel caso della Spagna che del Cile c'era questo condizionamento internazionale, e c'era soprattutto un disegno di rivoluzione  di tutta la società che, nel caso di allende, aveva il sostegno di poco più del 30 % dell'elett
orato.
Non si tratta di fare apologie, si tratta di valutare il senso storico degli eventi politici e la necessità che ha tutta la società, nelle sue istituzioni religiose e laiche, di proteggersi da ideologie che quelle stesse istituzioni vogliono distruggere.

la violenza che l'ideologia comunistasa e anche anarchica porta nella società. Quando poi questa violenza diventa sistema internazionale, come era con la Russia bolscevica, allora siamo al massimo del pericolo. Sia nel caso della Spagna che del Cile c'era questo condizionamento internazionale, e c'era soprattutto un disegno di rivoluzione  di tutta la società che, nel caso di allende, aveva il sostegno di poco più del 30 % dell'elettorato.
Non si tratta di fare apologie, si tratta di valutare il senso storico degli eventi politici e la necessità che ha tutta la società, nelle sue istituzioni religiose e laiche, di proteggersi da ideologie che quelle stesse istituzioni vogliono distruggere.


In Cile Allende vinse democraticamente le elezioni e fu rovesciato, con un feroce e sanguinoso colpo di Stato, da Pinochet. Sostenuto dagli Usa.

Successivamente (e anche precedentemente) gli Stati Uniti hanno commesso numerosi crimini di guerra all'interno di guerre di aggressione. Vietnam, Iraq, etc.


Discutiamo di tutto ma rispettiamo verità storiche oggettive.
#41
Secondo me è il buon senso la guida da ascoltare.
Vanno perseguiti i desideri che riteniamo corretti e ignorati (è difficile ma andrebbe fatto) quelli che riteniamo non corretti.
Un sano desiderio è il motore della vita.
Scusa la banalità della risposta.  :)

#43
Credo sia importante valutare con attenzione i tempi nei quali viviamo. Noi non possiamo che esserne i figli. Non sto affermando che dobbiamo vivere proni all'ineluttabilità delle circostanze ma che, semplicemente, non dobbiamo opporvi una strenua resistenza. Mi pare del tutto inutile. La storia è un pò la grande madre di tutto.

Non so se riesco a spiegarmi. Perchè negli anni '60 e '70 tutto il mondo, ripeto tutto il mondo, era pervaso da un flusso di nobili ideali rivoluzionari o comunque simil-rivoluzionari? E, sia chiaro, non era una caratteristica di una parte politica. Era un patrimonio condiviso. Che non sempre ha dato gli esiti sperati, anzi, a volte ha condotto al risultato opposto. Ma non è su questo che desidero soffermare il vostro interesse. E' sullo lo stato d'animo che vorrei riflettere. I pensieri, gli obiettivi, lo spirito di sacrificio che c'era allora. Io c'ero e molti di voi anche. E non erano uomini migliori di noi. Persino alcuni di noi erano nel flusso e dunque come è mai possibile che gli stessi uomini siano diversi a seconda dei tempi? Siamo forse noi peggiori di allora? Forse. Ma non per colpa nostra. Per carità, lungi da me qualsiasi tentativo di deresponsabilizzazione. Però io sono profondamente convinto che, anche se ci mettessimo in un milione a soffiare in una certa direzione, non si andrebbe comunque nella direzione del soffio (se non è nelle "corde del tempo"). Ma in quella voluta dalla storia. Che, intendiamoci, è pur sempre fatta dagli uomini. I quali sono figli dei tempi. Lo so sembra un cane che si morde la coda o, peggio, un ragionamento capzioso. Però perdonatemi ma non riesco a dirlo meglio.

Per concludere, già mi sono dilungato troppo per i miei canoni, mi accontento di questo Forum che mi pare essere una oasi di pensiero libero e qualche volta, costruttivo. E comunque mi sembra essere sempre un'occasione di crescita personale. I problemi che ci sono riguardano sostanzialmente e perlopiù aspetti caratteriali esattamente come nella vita in presenza. E non sono risolvibili dalla moderazione (che si occupa del rispetto del Regolamento e basta) ma da autocontrollo, pazienza, umiltà e maturità.

L'unica cosa veramente auspicabile, a mio modesto avviso, sarebbe l'ingresso di un numero significativo di utenti. Ma, in tutta onestà, non credo che sia colpa del Forum e dunque un problema risolvibile con maggiore attrattiva, organizzazione, obiettivi, etc.

E' semplicemente, scusate la ripetitività, il segno dei tempi.
#44
Citazione di: bobmax il 30 Gennaio 2024, 07:18:45 AMPer cercare di evitare il più possibile fraintendimenti, vorrei a questo punto chiarire un aspetto, che ritengo sia difficile tener sempre presente, ma che è fondamentale: noi qui cerchiamo di dire ciò che in realtà è inesprimibile, ma dobbiamo comunque provarci.
È la nostra stessa fede nella Verità a pretendere da noi questo slancio nel vuoto.

Perché è indispensabile utilizzare il linguaggio. Ma le parole non possono che riferirsi alla esistenza. Cioè a un che di necessariamente oggettivo, che c'è, è "esserci", è qualcosa.
Mentre ciò di cui vorremmo invece parlare "qualcosa" non lo è. Non c'è perché è.

Perciò si può cercare di forzare il significato di queste benedette indispensabili parole, fino a fare percepire il limite dell'esistente a cui si riferiscono. Ma senza però mai riuscire ad andare davvero oltre...
L'Essere, che sta oltre l'esistenza, non è esprimibile, in quanto non esistente. È Nulla.

Ogni affermazione compiuta è necessariamente  logica, se vuol avere un senso, e il senso è relativo alla esistenza (a che altro mai potrebbe riferirsi se non a "qualcosa"?).
Quindi termini come "nessuna speranza", "per sempre", "nulla" e persino "essere", si riferiscono alla esistenza.

Ma non per questo sono allora illusori, tutt'altro!
La esistenza è reale, è solida, concreta, è tutto quello che c'è.
Non è maliziosa l'esistenza, se lo fosse... allora sì che saremmo perduti definitivamente.
Perciò quei termini sono pregni di significato, sono pesanti, sono "veri". Assolutamente veri, esistenzialmente...

Come per esempio la morte della persona amata. Che sconvolge perché l'amato è perduto per "sempre".
Davvero!
La morte è vera!
L'esistenza è vera!

Ed è proprio questa verità, accettata nella sua assolutezza esistenziale, a condurmi al limite, dove traspare il Nulla... E lì devo resistere, in attesa.
Perché non posso fare altro che attendere, lì, sul bordo dell'abisso.

Fatta questa premessa, vorrei confermare che l'inferno è proprio il luogo senza speranza.
Questa evidenza è una conseguenza della ricerca della Verità. E del fatto che io sono "esistenza".
La ricerca della Verità implica l'inferno. Qui nella esistenza.
Questo è un dato di fatto.

Per la semplice ragione che il male in me, il male che io stesso sono, è vero!
Ed essendo vero male, riconoscendolo io come male indubitabilmente... Merito l'inferno.
Che è per sempre.

E già qui, si può scorgere una frattura nella esistenza...
Il naufragio definitivo mi porta al limite. La dannazione eterna è in realtà una mazzata alla stessa esistenza. Senza però che vi sia altro, oltre alla stessa esistenza.

Ma vi è di più...

Perché sì, ho letto in più autori che questa sofferenza è il destino di chi cerca Dio, cioè la Verità.
Ma qui non vale nessun mal comune mezzo gaudio. Perché gli altri... in fin dei conti, son tutti innocenti!

Siamo di nuovo sul confine.
Che diamine sto dicendo!
Perché gli altri no e io sì?
L'inferno è solo per me?

Sembrerebbe proprio una assurdità.
Come mai l'altro, anche il più malvagio, in fin dei conti non è davvero colpevole, e non merita perciò di andare all'inferno, mentre io sì?

Il motivo è che l'altro un po' lo intravedo, ne percepisco i condizionamenti, i vincoli, insomma la sua totale non libertà.
Mentre io avrei invece potuto fare diversamente, ma non l'ho fatto!

E poiché il male, una volta commesso, è per sempre.
È del tutto inutile che vada cercando una scappatoia, un mezzo per salvarmi.

Ma qui siamo giunti di nuovo al limite.
Perché se l'altro, qualunque altro, è innocente, allora tutto quello che mi circonda è innocente.
Ma se è del tutto innocente... allora non può che essere una diretta manifestazione di Dio.
L'altro è, nella sua essenza, Dio.

Perciò in questo mondo, in questa esistenza, vi sono solo io e... Dio.

E io esisto in quanto figlio unigenito gettato nel mondo. Dove ho smarrito la strada.
Sono il figliol prodigo, che ha lasciato il Padre, lo ha rinnegato. E non merita perciò alcun perdono.

Possiamo fare però un altro passo, sempre sul limite.
Perché se riconosco la realtà dell'altro, che è in essenza Dio, ma pure comunque esistenza, allora anche l'altro è figlio unigenito.

E qui siamo in pieno paradosso!
Perché tu sei figlio unigenito, gettato nel mondo. E il mondo è Dio.
Ci sei solo tu e Dio.

Così come ci sono solo io e Dio.

"Amor che move il sole e l'altre stelle"
Non estrapolo nulla poichè il tuo messaggio, credo, va colto nella sua interezza.

Rispondo esclusivamente tuttavia a due concetti che mi hanno suscitato non solo pensieri ma, anche, sentimenti.
Il primo è che anche io, non saprei dirti come e perchè, ho pensato diverse volte all'opzione che, in questo mondo, addirittura in questo Universo, esistiamo solo Dio e io. Qualcosa, non so esattamente cosa, mi fa sospettare che sia così. Però questa ipotesi si scontra con il paradosso che giustamente rilevi tu: e gli altri? Se sono dunque solo io quello vero allora tu chi e cosa sei? La faccenda assume dimensioni rilevanti se, per esempio, dobbiamo decidere chi è quello fasullo tra te e me :D 8)

Come puoi immaginare mi sono fermato davanti a questo paradosso rimandando la sua soluzione a tempi più appropriati. Dopo morto? ;D  Chissà......

La seconda cosa che mi ha colpito è quello che hai espresso sull'inferno. Non credo assolutamente che tu lo meriti più di chicchessia (perchè anche se sei solo in questa dimensione esisteranno altri esseri da qualche parte. Non ti pare?) e comunque non lo ritengo eterno. O meglio lo ritengo eterno ma non eterna la permanenza di qualunque anima in esso. Sarebbe contrario al buon senso. Se Dio esiste ed è buono è impossibile che la permanenza all'inferno sia eterna. Certo è necessario credere che Dio sia buono. E considerando che un pò buoni lo siamo addirittura noialtri, bè mi sembra improbabile che Dio non lo sia. Almeno un pò caspita!  ;) :D

In conclusione comunque mi premeva condividere un concetto credo molto importante, forse decisivo, sull'esistenza umana. Comunque stiano le cose, qualunque sia la Verità della vita e della morte, qualsivoglia sia lo scenario; se uno si comporta con amore e vivendo con impegno e interesse tutti fatti della vita non sbaglia. Almeno così credo e penso.

Un grandissimo abbraccio!
#45
Citazione di: ricercatore il 06 Dicembre 2023, 10:41:15 AME' possibile amare per "comando"?

Nel momento in cui decido di rispettare il comandamento dell'amore, questo si trasforma in dovere.

Posso forse agire come se provassi amore, ma posso forse amare veramente?

Come interpretate questo "comandamento" evangelico?
E' certamente vero che c'è una componente spontanea nell'amore. Ma, a mio parere, ce n'è anche una cercata, coltivata, razionale, in definitiva voluta.

Penso a quando si "studia" un' opera d'arte (visiva/musicale/etc.) magari solo perchè incuriositi e poi si scopre di essersene innamorati. O quando una persona ci fa arrabbiare e, invece che farci trascinare in un conflitto, per amore non per quieto vivere, decidiamo di sorvolare/perdonare.