Il capitalismo può contribuire a scatenare una guerra, ma soltanto se ritiene di trarne direttamente o indirettamente profitto.
Guerre per la conquista di mercati commerciali oppure per l'appropriazione di risorse del territorio conquistato, hanno quasi sempre una spinta capitalistica.
Anche i produttori di armi o comunque di beni il cui valore si accresce con una guerra, posso favorirla.
Tuttavia ritengo che la causa di gran lunga predominante sia da ricercarsi nella brama di potere.
Potere che si vuole prendere, potere che non si vuole perdere.
Il nemico è lo strumento più utile per conservare e accrescere il potere di regimi autoritari.
Se poi il nemico, magari appositamente creato, appare sufficientemente debole, meglio ancora! Si può impunemente arrischiare una guerra.
Guerre commerciali potranno senz'altro avvenire in futuro. Ma attualmente il capitalismo non ne gioverebbe. Anzi, il profitto è favorito dalla pace.
La pace è di gran lunga l'opzione preferita dal capitalismo.
Per la semplice ragione che il profitto deriva dai consumatori. I quali, per consumare il più possibile, devono stare tranquilli.
Attualmente la guerra per motivi economici non conviene pressoché a nessuno.
E questo è il grande errore, a mio avviso, nella gestione della guerra in Ucraina.
Perché sarebbe sufficiente che l'Occidente dichiarasse ufficialmente coinvolta la Cina, per il suo supporto alla Russia, e applicasse perciò le relative sanzioni, per far cessare subito la guerra.
Essendo proprio il capitalismo cinese a determinare la politica estera della Cina.
Guerre per la conquista di mercati commerciali oppure per l'appropriazione di risorse del territorio conquistato, hanno quasi sempre una spinta capitalistica.
Anche i produttori di armi o comunque di beni il cui valore si accresce con una guerra, posso favorirla.
Tuttavia ritengo che la causa di gran lunga predominante sia da ricercarsi nella brama di potere.
Potere che si vuole prendere, potere che non si vuole perdere.
Il nemico è lo strumento più utile per conservare e accrescere il potere di regimi autoritari.
Se poi il nemico, magari appositamente creato, appare sufficientemente debole, meglio ancora! Si può impunemente arrischiare una guerra.
Guerre commerciali potranno senz'altro avvenire in futuro. Ma attualmente il capitalismo non ne gioverebbe. Anzi, il profitto è favorito dalla pace.
La pace è di gran lunga l'opzione preferita dal capitalismo.
Per la semplice ragione che il profitto deriva dai consumatori. I quali, per consumare il più possibile, devono stare tranquilli.
Attualmente la guerra per motivi economici non conviene pressoché a nessuno.
E questo è il grande errore, a mio avviso, nella gestione della guerra in Ucraina.
Perché sarebbe sufficiente che l'Occidente dichiarasse ufficialmente coinvolta la Cina, per il suo supporto alla Russia, e applicasse perciò le relative sanzioni, per far cessare subito la guerra.
Essendo proprio il capitalismo cinese a determinare la politica estera della Cina.
