Citazione di: iano il 07 Settembre 2024, 01:50:11 AMSicuramente ciò è vero quando viene approntato un esperimento in laboratorio, perchè lo si costruisce sulla base di teorie note.esatto, di tutta una serie di teorie collegate fra di loro che ne fanno un gruppo . Qual'è dunque il problema?
Duhem scrive ; «Un esperimento di fisica non può mai condannare un'ipotesi isolata, ma soltanto un insieme teorico.
il fisico non può mai sottoporre al controllo dell'esperienza un'ipotesi isolata, ma soltanto tutto un insieme di ipotesi. Quando l'esperienza è in disaccordo con le sue previsioni, essa gli insegna che almeno una delle ipotesi costituenti l'insieme è inaccettabile e deve essere modificata, ma non gli indica quale dovrà essere cambiata»
poiché ogni modello teorico (ad esempio, la meccanica newtoniana, o l'elettromagnetismo) costruito per spiegare una serie di fenomeni è costituito da una moltitudine di ipotesi tra loro interconnesse, un'eventuale falsificazione del modello alla luce dei dati sperimentali non chiarisce di per sé stessa l'ambiguità riguardo a quale (o quali) delle tante ipotesi è falsa. In questo modo la tesi di Quine-Duhem è spesso interpretata come una critica alla teoria falsificazionista di Karl Popper.
ho riportato questo perchè spiega bene il motivo del mio intervento. Cioè se faccio un esperimento e l'osservazioni non collimano con le teorie , non posso sapere quale delle tante teorie interconnesse al nucleo centrale della teoria deve essere modificata o se è la teoria centrale sbagliata o lo strumento usato o il procedimento dell esperimento, o è da rivedere la lettura dei dati empirici e così via.
