Nel 1963, anno molto importante per il sottoscritto visto che "ridiscendevo nell'utero"
, vinceva il premio Hugo un romanzo di science fiction dal titolo "The Man in the High Castle" ("La Svastica sul Sole" in italiano) di Philip K. Dick- Si trattava di un romanzo del genere "ucronico" (L'ucronìa, anche detta storia alternativa, allostoria o fantastoria, è un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Per la sua natura, l'ucronia può essere assimilata al romanzo storico o alla fantascienza e si incrocia con la fantapolitica, mescolandosi all'utopia o alla distopia quando va a descrivere società ideali o, al contrario, indesiderabili... def.da Wikipedia). Venne pubblicato in Italia anni dopo, quand'ero un adolescente inquieto e spesso malato che usava fantasticare. Lo lessi non capendoci granché. DicK infatti escogitò un "romanzo nel romanzo" così contorto che lo rendeva molto ostico e poco 'lineare'.
Il romanzo in pratica narrava di una società attuale in cui l' Asse però aveva vinto la guerra. Il nazismo e l'imperialismo nipponico dominavano il mondo intero. Hitler era morto e i suoi successori continuavano una politica di pulizia etnica all'interno di un un regime fortemente dittatoriale. Avevano tentato, fallendo in parte, il genocidio della gran parte della popolazione africana (vi ricorda qualcosa?...). L'imperialismo nipponico invece si era molto stemperato e incominciavano a manifestarsi i primi vagiti di una sorta di democrazia . L'Italia , come alleata poco influente sull'esito della guerra, anzi come 'palla al piede' del nazismo si era dovuta accontentare delle briciole dalla spartizione post bellica (tutto molto coerente e plausible quindi...). In pratica estendeva il suo domino solo sul MedioOriente e parte del Maghreb. Gli Statu Uniti, sconfitti, avevano subito il destino speculare riservato alla Germania: gli stati orientali erano sotto controllo nazista , gli stati occidentali sotto quello giapponese e quelli centrali formavano una sorta di "cuscinetto" . Si manifestavano infatti già i segni dell'inimicizia tra i due grandi vincitori (Usa e Urss nella realtà storica..) che si contendevano il dominio del pianeta. All'interno di questa narrazione , Dick inserisce la storia di uno scrittore che scrive un libro ucronico in cui si narra che la guerra è finita con la vittoria degli Alleati e con la spartizione del mondo tra USA e Urss...(La cavalletta non si alzerà più -The Grasshopper Lies Heavy- "cavalletta" come simbolo del nazismo...) .
Si formano così due universi paralleli che si escludono e tuttavia si sognano e si temono l'un l'altro. Due binari della Storia su cui corrono due Mondi.
Questa lunga premessa per porre un quesito: se, ad ogni causa succedesse più di un effetto, creando così in continuazione mondi altri, coerenti con la causa che li ha prodotti, sarebbe possibile, secondo voi, dimostrarne l'impossibilità? E visto che si discute di causa-effetto, casualità o di 'probabilità' la butto là...

Il romanzo in pratica narrava di una società attuale in cui l' Asse però aveva vinto la guerra. Il nazismo e l'imperialismo nipponico dominavano il mondo intero. Hitler era morto e i suoi successori continuavano una politica di pulizia etnica all'interno di un un regime fortemente dittatoriale. Avevano tentato, fallendo in parte, il genocidio della gran parte della popolazione africana (vi ricorda qualcosa?...). L'imperialismo nipponico invece si era molto stemperato e incominciavano a manifestarsi i primi vagiti di una sorta di democrazia . L'Italia , come alleata poco influente sull'esito della guerra, anzi come 'palla al piede' del nazismo si era dovuta accontentare delle briciole dalla spartizione post bellica (tutto molto coerente e plausible quindi...). In pratica estendeva il suo domino solo sul MedioOriente e parte del Maghreb. Gli Statu Uniti, sconfitti, avevano subito il destino speculare riservato alla Germania: gli stati orientali erano sotto controllo nazista , gli stati occidentali sotto quello giapponese e quelli centrali formavano una sorta di "cuscinetto" . Si manifestavano infatti già i segni dell'inimicizia tra i due grandi vincitori (Usa e Urss nella realtà storica..) che si contendevano il dominio del pianeta. All'interno di questa narrazione , Dick inserisce la storia di uno scrittore che scrive un libro ucronico in cui si narra che la guerra è finita con la vittoria degli Alleati e con la spartizione del mondo tra USA e Urss...(La cavalletta non si alzerà più -The Grasshopper Lies Heavy- "cavalletta" come simbolo del nazismo...) .
Si formano così due universi paralleli che si escludono e tuttavia si sognano e si temono l'un l'altro. Due binari della Storia su cui corrono due Mondi.
Questa lunga premessa per porre un quesito: se, ad ogni causa succedesse più di un effetto, creando così in continuazione mondi altri, coerenti con la causa che li ha prodotti, sarebbe possibile, secondo voi, dimostrarne l'impossibilità? E visto che si discute di causa-effetto, casualità o di 'probabilità' la butto là...
