Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#301
CitazioneIl relativismo va combattuto.
Alcuni esempi di civiltà dove il relativismo è stato combattuto: 1) socialismo reale, 2) nazifascismo 3) società medioevale, 4) attuali società islamiche integraliste.

Alcuni esempi di civiltà dove il relativismo non è stato combattuto: 1) antica Grecia e antica Roma, 2) Rinascimento, 3) Mondo occidentale.

Ho ovviamente tagliato con l'accetta una storia molto più complessa, ma se vogliamo restare in un ambito didattico, direi che le differenze fra i due tipi di civiltà, pro o contro il relativismo, sono notevoli. Altra cosa è cercare un fondamento non relativista in un ambiente che però deve accettare la presenza di principi e valori non assoluti e totali. Questa è la vera difficoltà della nostra epoca ed anche il nostro incubo, poichè da un lato si sentono le voci di chi vagheggia un ritorno a società chiuse nei loro valori assoluti e dall'altro chi, relativizzando tutto, distrugge ogni valore. 
#302
CitazioneIo comunque sia prima ancora di capire se e quando un comportamento sia etico, devo poter stabilire cosa vuol dire un comportamento etico. I comportamenti umani sono scelte, queste sono scelte consapevoli, ovvero sono fatte per ottenere un risultato migliore, o piu giusto, o anche etico. La natura invece non ha dei comportamenti, ma segue delle regole e delle leggi. Queste leggi naturali avevano creato le montagne e le foreste. Siamo arrivati noi e abbiamo bucato le montagne e abbattuto le foreste. 
Che questo sia stato sbagliato o meno, le nostre sono state scelte. Per cui i comportamenti etici saranno altre scelte, forse continueranno ad essere sbagliate, ma si differenzieranno da ciò che non è 
Assolutamente. È proprio così. O meglio il nostro repertorio di scelte è estremamente più vasto di quello di un cane o di una scimmia e ciò dipende ancora una volta dall'interazione fra un cervello complesso e una cultura complessa, l'uno e l'altra contemporaneamente causa e conseguenza dell'altro. Rispetto a gallerie, cellulari, penicillina e bidet, ovvio che sono miglioramenti della nostra condizione, ma bisogna considerare il rovescio della medaglia. Se nel Pacifico c'è un'isola di rifiuti di plastica grande come la Francia, bisogna riconoscere che il nostro forgiare il mondo, se da un lato ci fa vivere più comodamente, dall'altro crea le premesse, in futuro, per farci vivere molto scomodi.

Quello che è ancora difficile da capire è la capacità sempre più limitata da parte del mondo fisico di assorbire il nostro "consumo" del mondo. Leggi Serge Latouche su questo argomento. È molto istruttivo. Con questo concordo con te sul fatto che homo sapiens non è più natura, né naturans nè naturata.
#303
A me sembra che la natura, a certe condizioni, sia più etica dell'umana specie. La legge del più forte è una legge tutta umana. In Natura una legge del più forte, in termini di semplice potenza, non funzionerebbe perchè minerebbe l'equilibrio vitale fra le specie. Esattamente quello che sta facendo l'uomo in questa epoca, innescando la sesta estinzione di massa. Prima estinzione di massa provocata da una singola specie. In realtà io penso che homo sapiens sia stato fornito, come in una sorta di esperimento, di un "eccesso" sia nel bene che nel male, soprattutto un eccesso di ricerca di potenza. E inoltre abbiamo creato una cultura di artefatti umani così complessa che ormai incide sulla nostra stessa struttura biologica. Artefatti culturali che ci persuadono di essere etici o malvagi a seconda della prospettiva, mentre la pulsione primordiale del resto del mondo animale è fondato esclusivamente sulla ricerca del mantenimento della vita.
La cultura, unita ad un cervello notevole, ci ha condotto ad un intraprendere un viaggio che nessuna altra specie aveva sperimentato sul pianeta terra. In questa relazione sbilenca fra umanità e natura, dobbiamo domandarci se vale la pena sentirci superiori e diversi dal resto della natura, se questa diversità diventa l'alibi per distruggere la natura e contemporaneamente noi stessi.
#304
ciao Aspirante. Premesso che faccio un tentativo assolutamente da principiante e senza voler recarti danno in alcun modo, il sogno potrebbe dirti, con il linguaggio dei sogni, che ognuno di noi deve accettare la propria condizione, per quanto essa sia "oscura".
Credo che ti piacerebbe avere più luce nella tua casa "reale" e ciò si avvera attraverso il prato all'inglese, ma subito dopo, inesorabili arrivano tre alberi e non due. Il sogno addirittura sembra dirti non solo di accettare la nostra condizione, ma che essa potrebbe adirittura peggiorare. Chi vuol essere lieto sia....
Dimmi se ti sembra accettabile come interpretazione....
#305
Applausi Visechi.
#306
Storia / Bambino e acqua sporca
15 Novembre 2024, 16:53:35 PM
Sulla scia di Eutidemo che ci diletta con i suoi excursus storico-filologici vi racconto come è nata l'espressione "buttare il bambino con l'acqua sporca". Nel Medioevo l'acqua era un bene prezioso e serviva molta forza muscolare per trasportarlo dove serviva. Per questo pulirsi a fondo si faceva una volta all'anno, in prossimità dell'estate, per via del fatto che c'era più acqua e si cambiava l'abito invernale con quello estivo (di solito uno a persona). Il lavaggio era un rito e iniziavano gli uomini con l'acqua ancora cristallina, poi toccava alle donne, poi i giovani maschi e poi le giovani femmine ed infine i bambini. A quel punto l'acqua era talmente sporca che, se non si faceva attenzione, si rischiava di buttare via l'acqua sporca e qualche bambino ancora all'interno della tinozza. Metaforicamente il significato è diventato quello di sapere distinguere all'interno di un argomento gli aspetti positivi (il bambino) da quelli negativi (l'acqua sporca) senza sacrificare i primi ai secondi.
#307
Il problema che in alcuni casi divento idrofobo verso alcuni utenti e non va bene. Viator mi irritava con il suo tono irrisorio nei confronti della cultura e della competenza ma aveva sicuramente degli estimatori e con il senno del poi avrei potuto anche essere meno rigido, ma ci sono in ognuno di noi dei punti deboli (devo lavorarci su). In ogni caso è stato lui a decidere di andarsene. Io mi limitavo a non fargliene passare una.😆
#308
Viator l'ho fatto arrabbiare io.
#309
A me sembra Iano che il tuo discorso, molto interessante, non riguardi tanto le domande sul "perchè della vita" o sul "conflitto bene-male", quanto su "cosa è la realtà". Mentre in fisica, nelle scienze dure, la realtà è stata convenzionalmente fissata nella sua misurazione, in filosofia ancora una convenzione condivisa da tutti non c'è. Ci aveva provato il marxismo ma è finita come sappiamo. E quindi mentre il metodo scientifico conosce le sue leggi che sono (bene o male) sempre quelle, appena ci discostiamo da quel modello, arrivano le suggestioni delle "mille chiese": junghiano, freudiano, sistemico-relazionale (psicologia, e potrei continuare ma sono clemente), epistemico, esistenzialista, funzionalista, francofortese (filosofia), determinista, compatibilista, libertarista, epifenomenologo (dibattito sul libero arbitrio, ovviamente). Per non parlare della politica: finiti i tempi platonici, quando esistevano solo tre modelli (in realtà sei) e solo uno era quello giusto.
Inevitabilmente proprio perchè siamo animali molto complessi, non possiamo più separare realtà e mappa della realtà ed anzi ci avviamo in una direzione dove la realtà sarà sempre più mappa, e già lo è, al punto che non solo è mappa, ma è mappa di mappe di mappe. Per questo motivo siamo così disorientati e privi di un centro di gravità permanente, ed è anche per questo che la scienza ci affascina così tanto. Cavolo, loro il centro di gravità permanente lo hanno. Peccato che il centro di gravità permanente della scienza assomigli più ad un buco nero, visto che è animato solo dal criterio della funzionalità. La scienza è eminentemente "tecnica" e in quella tecnica butta dentro tutto ciò che può, anche contro ogni criterio di sopravvivenza della stessa specie umana. La scienza è sovraumana. Forse è la scienza l'Ubermensch di Nietzsche, altro che stirpe di padroni.
E allora, che fare? Intanto umilmente riconoscere che l'umano non è riducibile a misurazioni assolute e che quindi dovremo sempre "misurarci" con la parzialità e il dubbio delle posizioni. Punto due, assumere le posizioni nostre e altrui sempre con beneficio d'inventario e connetterle al periodo storico, alla biografia, all'ambiente di ognuno di noi. Non viviamo in un laboratorio d'analisi. Punto tre, praticare gentilezza e riconoscimento reciproco, abbandonando questo tossico amore per il proprio ego, che sta portando alla sesta estinzione di massa (comunque tranquilli...noi potremmo anche non esserci più, ma sarà dura far estinguere i batteri e i virus).
#310
Ciao Sapa. Basterebbe che i poveri autoctoni si considerassero della stessa classe sociale dei poveri eteroctoni. Dividerli in due categorie è un vecchio giochetto. Credo che i nodi stiano venendo al pettine e bisognerà decidere da che parte stare, se con l'ordine e la disciplina o con la giustizia.
#311
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
08 Novembre 2024, 18:56:24 PM
In realtà chi vuole fare il padrone qui è mammona, nella sua configurazione di industria farmaceutica. Ci sono moltissimi psichiatri che condividono l'idea della fratellanza, della vicinanza, della relazione come fattore terapeutico, il cui primo a teorizzare fu, in un contesto clinico, Freud.
#312
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
06 Novembre 2024, 04:33:03 AM
Non ho capito la profezia sibillina di Eutidemo, e aspetto che ce la spieghi. Assisto però con inquietudine e perfino un po' di angoscia alla vittoria che si profila per Trump. A quest'ora (4.30 del mattino, ora di Berlino), Trump ha quasi il doppio dei delegati di Harris. È l'ennesimo segnale della fine di un'epoca o Trump è il Nerone dell'impero Romano Americano, a cui succederanno ancora molti altri imperatori assennati e lungimiranti?
#313
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
05 Novembre 2024, 23:31:45 PM
@Dubbio. La tua sintesi non mi dispiace. Solo qualche precisazione.

CitazioneCos'ha di filosofico un trattamento psicoanalitico?
Molto. La psicoanalisi afferma che si deve provare a conoscere ciò che è nascosto, ciò che sembra irriconoscibile, ciò che è frammentario, sommerso dal tempo. È un esercizio di "gnothi seatoun" in chiave dialogica. La psicoanalisi nasce (anche) dall'analisi del mito di Edipo, che ancora una volta ha a che fare con la sete di conoscenza, una conoscenza virile, cruda, che non fa prigionieri e che "libera" mentre "imprigiona". Faccio un volo pindarico e arrivo alla frase di Gesù "chi vorrà salvare la propria vita la perderà, chi la perderà a causa mia la troverà". Il senso è affine e dimostra ancora una volta, la radice ellenistica del cristianesimo (FN dissentirà). Una conoscenza "vera", libera l'uomo ma per farlo bisogna rischiare di restare ciechi, di uccidere il proprio messia e di affrontare i propri mostri interiori e scendere con loro nell'abisso. Come dice Recalcati, la psicoanalisi è in ciò l'alter ego del cristianesimo. Entrambi alla ricerca degli scarti, di ció che escluso, di ciò che è terreno, di ciò che è imperfetto e da quel materiale, dal materiale degli "ultimi" che è dentro ognuno di noi, ricostruire un uomo "autentico", lontano in entrambi i casi da ogni religione (anche Gesù era contro la religione giudaica di allora). Ed in ciò sta anche la necessità dell'uccisione (simbolica) di ogni maestro, di Gesù come di Freud. In ciò sta l'integrazione dell'umano in una vita vera non scissa, non proiettata, non polarizzata e che si compie nel "lavoro che è dentro il nostro desiderio". È un lavoro iniziato da appena un secolo e che deve disorganizzare e riorganizzare discorsi che hanno millenni di storia e sono delle gabbie di titanio dentro ognuno di noi.
La psicoanalisi è un viaggio su sentieri marcati appena nel fitto bosco dell' inconscio, del corpo umano, nel rapporto con il mondo. Simile al viaggio distopico di un ipotetico quartetto Dante-Virgilio-Beatrice e il Lucifero di Milton.
#314
Racconti Inediti / Re: L’ANIMA SARDA
05 Novembre 2024, 23:00:09 PM
Meravigliosa Sardegna. L'unica regione italiana dove vorrei trasferirmi. Non lo farò, ma sognerò sempre di farlo.
#315
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
04 Novembre 2024, 15:35:26 PM
CitazioneMeglio un numero infinito di bimbi-minchia che adulti ben addestrati a stare attenti al lupo.
La psicologia contemporanea è il male.
Grazie al cielo c'è Platone.
Il lupo sarebbe il relativismo? È il relativismo forma una società infantile? Io credo, al contrario che sia l'idea di assoluto che rincorra idee di potenze "sciolte" dal l'ambivalenza del vivere quotidiano.