Si può dire quello che si vuole, ma nel mondo attuale (mondo comunque dominato dall'impronta economica e culturale occidentale di cui andiamo anche giustamente fieri con tutti le sue implicazioni tecnico nichiliste che ne garantiscono la suggestiva potenza) predicare l'isolamento dai barbari islamici, anche se lo predica Sartori, è assolutamente risibile. E' l'Occidente che ha preparato e costruito questo mondo globalizzato (a partire proprio dalla grande visione razionale illumista che comprende la netta separazione tra la sfera religiosa e politica), e ora ne ha più che mai bisogno, non l'Islam. Non serve a nulla pensare di costruire muri o bombardare le barche per impedire nuovi arrivi, semplicemente perché loro sono già qui e sono i figli e i nipoti dei vecchi immigrati colonizzati, sono tra quelli che hanno conosciuto e sono anche nati nella cultura occidentale, aderendo al suo ineluttabile franare mentre di fatto rifiutavano la loro tradizione.
La Francia, l'Inghilterra hanno colonizzato il mondo e, crollati gli imperi coloniali, hanno continuato con la medesima politica peggiorandola, fuori come in casa propria. Prima o poi la storia presenta il conto, non c'è scampo. Il grande sviluppo dell'Occidente è stato e continua a reggersi sulle spalle di uno sfruttamento globale protrattosi per secoli, la rapina più sistematica e spietata è stata la nostra fonte di arricchimento. E oggi, dobbiamo rassegnarci, per quanto medioevale sia la concezione sociale islamica, e forse proprio per questo, è l'ultima bandiera degli oppressi e degli schiavi, quelli che non hanno bombe e missili teleguidati, ma prolificano figli, sono giovani e hanno tutto il coraggio della disperazione.
Dobbiamo farci i conti seriamente, perché finora abbiamo totalmente fallito nelle periferie delle grandi capitali occidentali, perché sarà sempre più lì che si combatterà la guerra, non ai confini, e nelle periferie delle metropoli del terzo mondo, perché è lì che abbiamo stivato gli schiavi di un modello economico.
Capisco la "casalinga di Voghera" che si chiede, ma che colpa ne ho io. Ha perfettamente ragione. Ma la storia purtroppo non va per il sottile e men che meno è andata per il sottile quella che ha fatto la nostra fortuna consentendo il nostro sviluppo.
Dobbiamo imparare a fare i conti, rendendoci conto.
La Francia, l'Inghilterra hanno colonizzato il mondo e, crollati gli imperi coloniali, hanno continuato con la medesima politica peggiorandola, fuori come in casa propria. Prima o poi la storia presenta il conto, non c'è scampo. Il grande sviluppo dell'Occidente è stato e continua a reggersi sulle spalle di uno sfruttamento globale protrattosi per secoli, la rapina più sistematica e spietata è stata la nostra fonte di arricchimento. E oggi, dobbiamo rassegnarci, per quanto medioevale sia la concezione sociale islamica, e forse proprio per questo, è l'ultima bandiera degli oppressi e degli schiavi, quelli che non hanno bombe e missili teleguidati, ma prolificano figli, sono giovani e hanno tutto il coraggio della disperazione.
Dobbiamo farci i conti seriamente, perché finora abbiamo totalmente fallito nelle periferie delle grandi capitali occidentali, perché sarà sempre più lì che si combatterà la guerra, non ai confini, e nelle periferie delle metropoli del terzo mondo, perché è lì che abbiamo stivato gli schiavi di un modello economico.
Capisco la "casalinga di Voghera" che si chiede, ma che colpa ne ho io. Ha perfettamente ragione. Ma la storia purtroppo non va per il sottile e men che meno è andata per il sottile quella che ha fatto la nostra fortuna consentendo il nostro sviluppo.
Dobbiamo imparare a fare i conti, rendendoci conto.