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Messaggi - Socrate78

#301
Tematiche Spirituali / Scienza e religione.
10 Maggio 2021, 14:01:21 PM
La scienza insegna e propone cose FALSE (e lo sa anche.....) e le spaccia per vere a volte in malafede. Fin dalla prima infanzia ai bambini vengono inculcate falsità assolute, come il fatto che l'uomo derivi dalla scimmia, e si fanno vedere nei libri di testo quelle foto di scimmioni che prima camminano a quattro zampe e poi successivamente diventano eretti sino all'Homo sapiens. L'uomo discende dalla scimmia? FALSO! Infatti l'uomo ha 46 cromosomi mentre le scimmie ne hanno 48, quindi per produrre l'uomo sarebbe stata necessaria la perdita di ben due cromosomi. Ma nell'essere umano basta la perdita di un solo cromosoma (anzi che dico, anche solo di un gene di un cromosoma....) per produrre sindromi incompatibili con la vita, in pratica se manca un cromosoma il feto viene abortito. L'unica sindrome compatibile con la vita che comporta la perdita di un cromosoma è la sindrome di Turner della coppia 23 di cromosomi (quelli sessuali), ma anche in questo caso si ha patologia, non evoluzione, gli individui che hanno questa sindrome (tutte donne) hanno una serie notevole di problemi e sono sterili. Non solo, anche se c'è l'aggiunta di un cromosoma si hanno solo malattie e sindromi a non finire (sindrome di Down, di Turner, per citarne solo alcune, ecc.) non si ha affatto evoluzione, poiché evoluzione significa miglioramento e invece queste mutazioni creano solo malattie e peggioramenti a non finire. Da tutto questo emerge quella che secondo me è una verità: "Il codice genetico non è fatto per produrre evoluzione (cioé miglioramenti) attraverso le mutazioni, soprattutto se tali mutazioni riguardano la perdita di cromosomi o materiale genetico".
L'evoluzione non è scienza, è solo una teoria non supportata dai fatti e che va contro i principi di verifica e di ripetibilità tipici della scienza galileiana, poiché in realtà da quando esiste l'uomo sulla Terra ogni specie si riproduce secondo la sua specie e la natura ha dei meccanismi eugenetici di protezione della specie, in pratica quasi sempre impedisce che si verifichino incroci tra specie diverse ponendo una barriera tra le diverse specie (gli ibridi in natura sono molto rari e sono sterili). Da ciò si deduce che la natura non è fatta per far mutare le specie e trasformarle in qualcos'altro di geneticamente diverso. Se l'evoluzionismo fosse vero, allora là fuori dovremmo osservare tantissime specie che sviluppano organi di transizione, specie a metà strada tra un soggetto ed un altro, ma questi individui non esistono.
Allora perché sui libri di testo si vedono quegli scimmioni ominidi che si trasformano? Il motivo sta nel fatto che l'uomo è stato creato originariamente perfetto da Dio e solo successivamente si è ibridato con esseri animaleschi (gli incroci tra i figli di Dio e i figli degli uomini di cui parla la Genesi nel capitolo 6) e quindi ha perso le caratteristiche originarie: gli scienziati non riescono a distinguere la specie umana perfetta da quelle animali poiché la prima si è talmente mimetizzata con il regno animale da diventare irriconoscibile. Solo successivamente Dio ha guidato una rievoluzione parziale della specie, per cui quella che gli scienziati chiamano evoluzione è soltanto una "RIEVOLUZIONE guidata", ma prima c'era stata la caduta.
#302
Il problema all'origine è anche un altro, cioè per quale vero motivo Adamo ha disubbidito essendo creato perfetto da Dio? Non avrebbe dovuto in teoria disobbedire e secondo me esiste un motivo vero ermeticamente nascosto nella Bibbia, che è stato spiegato nelle lezioni di Renza Giacobbi, che è la persona a cui Don Guido Bortoluzzi ha consegnato la sua rivelazione e i suoi scritti sul peccato originale affinché fosse divulgata. Al capitolo 2 della Genesi si dice che Dio plasmò l'uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita.  Ma il Dio di cui parla il capitolo 2 della Genesi in realtà non è lo stesso del capitolo 1, quello della Creazione. Il Dio della creazione si traduce dall'ebraico con ELOHIM, mentre il Signore Dio del capitolo 2 si traduce dall'ebraico con JAHWE' ELOHIM. JAHWE' ELOHIM vuol dire "Il Signore della Terra" e il Signore della Terra è Adamo, a cui Dio aveva affidato la podestà di tutti gli esseri viventi creati.
Anche i verbi cambiano, infatti nel capitolo 1 si usa il verbo CREARE che vuol dire appunto creare dal nulla (si ripete sempre Dio creò), mentre nel capitolo 2 si usa il verbo "plasmare" che in ebraico significa MODIFICARE. Ora, tra modificare e creare vi è grossa differenza, modificare vuol dire cambiare qualcosa che già è stato creato. Quindi l'uomo plasmato dalla polvere dal suolo non è Adamo fatto ad immagine di Dio, ma è CAINO, che è il frutto di una modifica (in peggio) dell'uomo perfetto già esistente e il fatto che sia plasmato con la polvere significa che deriva da una materia bassa, meschina, priva dello Spirito di Dio. L'alito di vita non è altro se non la capacità di vivere e respirare che da Adamo gli è stata data con il naturale concepimento.
Ma vi è molto di più:  questo JAHWE' ELOHIM compare anche dopo nella Genesi, si dice infatti che quando il Signore Dio (Il Signore della Terra) FECE (fare in ebraico significa modificare) la Terra e il Cielo, nessun erba campestre era spuntata perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla Terra e non c'era nessuno che la coltivasse ed irrigasse i campi.
Il Signore della Terra secondo Renza Giacobbi è sempre Adamo che avrebbe modificato (in peggio, introducendo il male) la creazione divina nei tempi inziali della creazione della vita, ma come avrebbe potuto se in realtà ancora non era nato? Renza Giacobbi dà questa spiegazione con la teoria della reincarnazione, secondo cui in realtà Adamo prima della sua incarnazione in uomo sia stato un angelo ribelle (in pratica un diavolo!) che avrebbe per ribellione a Dio modificato la natura introducendovi la violenza e il male all'interno e poi Dio, per redimere quest'angelo ribelle, lo avrebbe fatto incarnare in un uomo, e l'incarnazione avrebbe portato con sé anche l'oblio di tutti i peccati commessi in precedenza. Per Renza Giacobbi Dio infatti nel suo Amore vuole salvare anche i demoni, e per redimerli li farebbe incarnare in corpi umani. Adamo è stato quindi resettato, messo alla prova da Dio per redimerlo e dargli la possibilità di emendare i suoi errori con una vita santa, ma siccome nel suo carattere esisteva comunque il ricordo (inconscio) della ribellione precedente, allora avrebbe messo in atto il suo piano disobbediente, poiché in lui vi sarebbe stato qualcosa di male sin dall'origine (essendo appunto un diavolo incarnato).
Il tutto può sembrare un delirio, ma sta di fatto che Elohim e Jahwè Elohim sono due realtà diverse, come anche sono diversi i verbi che accompagnano le azioni di questi due soggetti della Bibbia.
#303
@Sapa: Dalla Bibbia non risulta che non esista però il tempo cronologico, anzi, vi sono frasi che esprimo l'esistenza del tempo. Ad esempio Adamo quando vede la prima Donna dice: "Questa volta essa è carne della mia carne ed ossa delle mie ossa. La si chiamerà Donna, perché dall'uomo fu tolta", quindi se si usano espressioni come "Questa volta", "Fu tolta", significa che esiste un prima e un dopo. Non vi sono indizi che il tempo non esistesse.
#304
Comunque la Genesi parla di mondo perfetto PRIMA del peccato d'origine, quando Dio lo vide e disse che era cosa buona il peccato d'origine non era stato ancora commesso. Di conseguenza dopo il peccato d'origine il mondo non può più essere considerato perfetto, perché la specie umana si perverte, si spezza l'amicizia con il Creatore e quindi anche il rapporto tra l'uomo e il creato (derivazione di Dio) diventa negativo e tirannico, caratterizzato dalla prevaricazione. Nasce il conflitto tra uomo e donna, con la prevaricazione del maschio sulla donna, espressa dalle parole bibliche rivolte alla donna: "Verso l'uomo sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà", Dio si riferisce non alla prima Donna, ma alle donne discendenti dal peccato d'origine. Dio in realtà non maledice veramente le donne con queste parole e non è felice della tirannia maschile, semplicemente constata, espone le conseguenze derivate dalla colpa primordiale. La morte? Eh beh, la morte almeno dell'uomo è anch'essa biblicamente conseguenza di quel maledetto peccato d'origine, infatti se non ci fosse stato quel fatto la specie umana sarebbe stata esentata da tutto quel calvario che accompagna il morire, con i ben noti dolori, sofferenze, malattie, agonia, sino alla distruzione totale del corpo fisico con la putrefazione. L'umanità senza peccato avrebbe sperimentato la dormizione, com'è accaduto secondo la credenza della Chiesa alla vergine Maria, che alla fine della vita è stata assunta in Cielo con corpo e anima, per intenderci il corpo non è stato distrutto, ma TRASFIGURATO. La morte non è quindi un fatto normale, è un male enorme non voluto da Dio per l'uomo.



#305
@Viator: Secondo me l'uomo attuale possederebbe un libero arbitrio menomato, che non è paragonabile a quello che Dio gli aveva dato in origine, a quello che aveva Adamo in pratica.  Infatti spesso gli uomini si lasciano prendere ad esempio dall'ira, per cui compiono il male che non vorrebbero veramente, mostrando incapacità a controllare gli impulsi improvvisi. La capacità di discernere il bene dal male appare parzialmente compromessa nell'uomo attuale, al punto che molti agiscono male credendo di compiere il bene, ma si ingannano. Un libero arbitrio perfetto vorrebbe dire che il soggetto, per ogni scelta che compie, sia in grado di soppesare tutto il bene o il male per gli altri che nelle varie opzioni è presente, senza lasciarsi trascinare da impulsi come aggressività, invidia, gelosia, voglia di competere, ecc.
#306
La risposta è che Dio ha creato l'uomo a sua immagine, cioè con il libero arbitrio. Adamo era stato creato libero anche di disobbedire a Dio e di agire contro il suo progetto, e Dio se l'uomo lo esclude rispetta la volontà umana RITIRANDOSI, ma poi l'uomo deve assumersi le conseguenze negative di questo, deve comprendere che al di fuori del progetto di Dio non vi è che dolore. Dio poteva rimettere insieme i pezzi distrutti? Certo che poteva, ma se lo avesse fatto non avrebbe rispettato la libertà umana, ad esempio se mi consegnano un bellissimo vaso e io lo spacco in mille pezzi e poi all'infinito qualcuno rimette tutti i pezzi in ordine, io non ho la vera libertà di romperlo!  Io credo che Dio abbia creato l'uomo perfetto e che la morte come noi la conosciamo, con il suo carico di dolore e di distruttività non era prevista nel piano divino, come non erano previste tutte le molte malattie genetiche che affliggono l'umanità e che deturpano e fanno soffrire l'uomo nel fisico e nella mente.  Non era prevista la guerra tra gli uomini, non era prevista la cattiveria, non era previsto il cancro, perché Dio era presente nei primi uomini in maniera diretta e personale, con il so Spirito, e quindi avrebbe esercitato anche sul corpo un'influenza benefica. Ma la ribellione del primo uomo (che secondo me come ho spiegato in altri post è consistita nei fatti nell'IBRIDAZIONE della specie umana) ha causato la corruzione della specie umana, l'oscuramento del libero arbitrio (infatti spesso facciamo il male che non vogliamo), la difficoltà per l'uomo a rimanere nel bene morale e moltissimi mali che non ci sarebbero stati se tutto fosse andato secondo il piano originario. Ovviamente per chi non crede tutte queste sono solo sciocchezze per gonzi.
#307
Attualità / Re:Riflessioni sul caso Vannini.
02 Maggio 2021, 17:04:11 PM
Sì, infatti, hai assolutamente ragione, in Italia non esiste la CERTEZZA della pena, ma solo sconti, indulti, revisioni, ecc. Tuttavia a te personalmente, Viator, ti sembrano corrette le mie riflessioni sul fatto che il reato commesso con tutti i suoi risvolti, esaminandolo bene, è molto più grave di quanto i giudici hanno comminato come pena? La sproporzione tra gravità e pena in questo caso mi sembra più evidente che in altri casi, ad esempio nel caso Bossetti i giudici, vista la crudeltà e la gravità del caso, hanno comminato l'ergastolo, stavolta invece si sono lasciati a mio avviso proprio fuorviare dalla versione ad hoc elaborata dai Ciontoli.
#308
Attualità / Riflessioni sul caso Vannini.
02 Maggio 2021, 14:12:39 PM
Domani, 3 maggio, la Cassazione si pronuncerà definitivamente sul caso di Marco Vannini, che venne ucciso (il 17 maggio 2015) da un colpo di pistola partito dall'arma di Antonio Ciontoli, il padre della fidanzata di Marco, Martina Ciontoli. La Corte d'Appello aveva dapprima derubricato il reato ad omicidio colposo dando 5 anni ad Antonio Ciontoli (nel gennaio 2019), ma poi la famiglia Vannini ha fatto ricorso e si è giunti, lo scorso 30 settembre, a comminare 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale al capofamiglia e anni e 9 anni e 4 mesi agli altri membri della famiglia.
Ora, mi chiedo se le pene comminate siano davvero adeguate alla gravità del fatto, la gravità emerge da molti indizi. Innanzitutto, i vicini di casa prima di sentire il colpo dello sparo hanno sentito litigare, e hanno udito la voce di Martina che diceva: "Lo vedi papà, lo vedi papà....", dopo pochi minuti da questo litigio i vicini sentono il colpo, anche se non si allarmano subito. Il colpo di pistola è entrato dal braccio ed è emerso dalle dichiarazioni dei Ciontoli che il ragazzo è stato VESTITO e spostato più volte, ma se una persona è colpita da un proiettile è un errore gravissimo spostarla e addirittura vestirla, significa far spostare il proiettile nel corpo causando lesioni interne! Sono stati proprio questi spostamenti del corpo a causare la progressione del proiettile che, dal braccio, ha perforato un polmone e poi il pericardio, la membrana che riveste il cuore.
Ma la cosa grave sta nel ritardo enorme nei soccorsi, una vicina di casa ha affermato in un'intervista concessa alle Iene che Marco urlava in una maniera straziante, terribile, e ha paragonato le sue urla a quelle di un maiale portato al macello (sono parole testuali), ora mentre Marco urlava i Ciontoli che cosa facevano? Mentivano al 118, parlavano di attacco di panico, di caduta su un pettine a punta a cui era seguito un attacco di panico, di scherzo, senza fare un minimo accenno al colpo che era stato sparato. Quindi non è credibile pensare che non si fossero resi conto della gravità della cosa come hanno dichiarato in tribunale, visto che dalla ferita una certa quantità di sangue dovrà essere uscita e le condizioni del ragazzo era sempre più gravi di minuto in minuto. Il ritardo dei soccorsi è di due ore dal fatto, infatti solo al PIT Antonio Ciontoli riferirà che Vannini era stato colpito da un proiettile.
Inoltre la fidanzata di Marco studiava scienze infermieristiche, e quindi aveva cognizioni sull'anatomia del corpo umano, sul significato dei sintomi che Marco manifestava , non era affatto una sprovveduta per cui si può dire che non sapesse quello che stava succedendo.
Quindi perché non hanno detto al 118 la verità? Secondo me perché se Marco fosse sopravvissuto avrebbe detto com'erano andate le cose, e cioè che gli avevano sparato per un motivo preciso (la chiave sta nella frase "Lo vedi papà...") e non per puro incidente, quindi hanno aspettato intenzionalmente la morte di Marco per coprire il tutto e per dare una versione dei fatti in cui la loro responsabilità fosse di molto mitigata. Il capofamiglia si è addossato la colpa, affermando che il resto della famiglia non si fosse reso conto del fatto che fosse partito un colpo di pistola.   Infatti se non si ha niente da nascondere e si tratta solo di un mero incidente, per quale motivo mentire al 118? Il tutto anche con l'aggravante della crudeltà, poiché lasciar morire una persona dissanguata mentre urla disperata è qualcosa di crudele, tanto più che era una persona quasi di famiglia, nemmeno un estraneo.
Quindi la pena di 14 anni è ingiusta in quanto troppo mite, sarebbe giusto comminare almeno trent'anni e il dolo non dovrebbe essere eventuale, ma diretto con anche una certa premeditazione, visto che  hanno previsto le conseguenze mortali del mancato intervento medico.
Secondo voi sono plausibili le mie osservazioni sulla maggiore gravità del fatto rispetto alla pena comminata?


#309
Il Figlio di Dio si è scarificato per togliere l'umanità dal peccato originale, San Paolo nelle sue Lettere dice che Cristo ci ha comprati a caro prezzo, nel senso che ha pagato Lui in prima persona l'espiazione che avrebbe dovuta essere di Adamo, tra l'altro nelle Lettere San Paolo di Tarso attribuisce proprio ad Adamo, più che ad Eva, tutto il peso e la responsabilità del peccato primordiale. San Paolo dice che con il sacrificio di Cristo siamo diventati "figli adottivi" di Dio, in che senso adottivi? Nel senso che prima per il peccato di Adamo sostanzialmente non eravamo come Dio ci aveva progettati in origine, eravamo una specie decaduta spogliata della Grazia, in pratica soltanto degli animali intelligenti (e spesso anche malvagi) su cui Dio non aveva nessun obbligo. Ma attenzione, Cristo salva soltanto coloro che accolgono nella vita il suo messaggio di amore o almeno si sforzano seriamente di seguirlo, gli altri non sono in una condizione di salvezza, ma di peccato. anche adesso la Chiesa insegna che lo Anche adesso la Chiesa insegna che lo Spirito di Dio non viene riversato nell'anima con il concepimento, è necessario il sacramento del Battesimo perché ci sia questo, quindi è come se ancora adesso noi non siamo di per sé degni di avere lo Spirito, sarebbe necessario un rito specifico.
#310
Il libero arbitrio esiste ma è parzialmente oscurato, alcuni soggetti non l'hanno quasi per nulla, si tratta dei soggetti che hanno gravi menomazioni della sfera intellettiva e psichica e quindi non sono in grado di discernere ciò che fanno, altri lo hanno invece in grado buono, ma non si può negare che l'uomo sia dotato di libero arbitrio. La negazione totale del libero arbitrio nell'uomo è contrario al concetto di dignità umana, perché significherebbe che l'essere umano sarebbe forse persino al di sotto degli animali stessi che dimostrano una certa consapevolezza, sarebbe solo una macchina biologica che può agire solo in un modo in base ad impulsi biochimici. E le macchine sono oggetti, quindi la negazione del libero arbitrio riduce l'uomo a COSA.
#311
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
24 Aprile 2021, 13:42:24 PM
In verità secondo me la psichiatria risente anche di influssi culturali, ed il fatto che l'omosessualità sia stata esclusa come malattia mentale (o come parafilia, deviazione sessuale) non significa che ciò sia vero, ma a mio parere è accaduto per il fatto che l'omosessualità con il passare del tempo è stata pian piano accettata dalla società, le associazioni gay hanno fatto sentire sempre di più il loro peso, e hanno fatto sì che l'omosessualità venisse alla fine depennata dal manuale diagnostico dei disturbi mentali. Ma tuttavia esistono, sia pure a livello minoritario, alcuni psichiatri non necessariamente cattolici (come Nicolosi, che scrisse "Omosessualità, un nuovo approccio") che affermano come non si tratti in molti casi di un istinto naturale, ma sia il frutto di traumi, di condizionamenti ambientali, di disfunzioni familiari, che hanno pesato sullo sviluppo dell'identità di genere e hanno fatto sì che l'individuo sviluppasse attrazione erotica verso il proprio sesso.
Nel mondo animale è discutibile che ci siano comportamenti omosessuali, infatti anche quando sembrerebbe che ad esempio un cane monti un altro cane, non lo farebbe per compiere un atto sessuale, ma solo per esprimere rapporti gerarchici di dominanza/sottomissione, oppure al limite si avrebbero atti omosessuali solo quando ci sarebbe scarsità di partner dell'altro sesso per motivi ambientali. Sarebbe quindi una pseudo-omosessualità.


#312
Tematiche Spirituali / C’ERANO UN VOLTA I GIGANTI
23 Aprile 2021, 19:59:41 PM
E' ben evidente che la tua è un'affermazione da ATEO, che si basa sul presupposto (pregiudiziale) che qualsiasi forma di rivelazione inerente il mondo spirituale sia falsa a priori e da rigettare. L'ateismo del resto è una fede, che si basa sul presupposto che non esistendo nessun Dio ma solo il mondo materiale allora qualsiasi cosa che proverrebbe dal mondo spirituale sarebbe falsa. Tu infatti non argomenti, ma semplicemente neghi senza spiegarne il motivo.
#313
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
23 Aprile 2021, 16:57:10 PM
Comunque oggettivamente e al di là di qualsiasi speculazione filosofica o religiosa a me sembra un dato di fatto che la specie umana sia piena di malattie dal punto di vista sia fisico (ci sono molte sindromi genetiche) ma soprattutto mentale. Non esistono, almeno che io sappia, malattie mentali come la schizofrenia o l'autismo negli animali, al limite possono esistere forme equiparabili alla depressione (un cane che si affeziona al padrone e si lascia morire....), ma tutto il corredo di patologie mentali che vedono la psicosi come protagonista non mi sembrano esistere nel mondo animale, come non esistono i disturbi del comportamento e della personalità che invece si riscontrano in maniera purtroppo non infrequente nell'uomo
#314
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
22 Aprile 2021, 21:59:25 PM
@Doniquixote: Ripeto che la conoscenza del bene e del male descritta dalla Genesi non ha secondo me proprio niente a che vedere con il SAPERE, ma è ben altro, "avere conoscenza" significa "avere rapporti procreativi" e in questo caso si allude ad una discendenza non voluta da Dio, quella generata da Adamo ibridandosi con Eva (in pratica la madre che era ancora un animale sia pure evoluto). In questo modo è nato Caino, in pratica un ibrido, sicuramente intelligente ma con istinti animali e selvaggi ereditati dalla madre, e quindi malvagio perché in lui vi era una combinazione squilibrata di geni che non stavano bene insieme, in pratica una combinazione stonata e distorta di intelligenza con impulsi animali. Poi Caino ha trasmesso tali tare ai suoi discendenti.  La Donna di cui parla la Genesi è invece la compagna data da Dio ad Adamo e da cui nasce Abele, è la stirpe della Donna in opposizione a quella tarata dal peccato di Eva (che è poi il serpente). Infatti, la conoscenza del bene e del male non può essere proibita da Dio per l'uomo, anzi, la Bibbia dice che l'uomo è stato creato poco meno degli Angeli e ricoperto di gloria e di onore, ad immagine e somiglianza di Dio, e Dio è onnisciente, e ha dato all'uomo una gran parte della sua onniscienza, tanto che addirittura viene detto che gli ha affidato il DOMINIO sul creato intero, e quindi è assolutamente impossibile per un essere che non conosce il bene e il male esercitare tale podestà, poiché non avrebbe capacità di discernere ciò che è giusto e sbagliato e di comprendere gli effetti derivanti dalle cause!
Il vero peccato non è stato quello di sapere qualcosa che non si doveva, ma ben peggio se ci pensi, quello descritto dietro le allusioni e i simboli è stato il peccato del primo uomo Adamo che ha voluto essere lui il Creatore della Vita senza Dio e ha contaminato l'intera vita biologica e spirituale della vita, il massimo della superbia possibile che si è tradotto poi in un atto concreto. Almeno, io la vedo in questo modo, mi sembra un modo molto migliore di interpretare la Genesi rispetto a quello che considera la colpa originaria come una trasgressione ad un divieto che riguarda la sfera del sapere.



#315
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
22 Aprile 2021, 06:25:41 AM
A mio avviso alcuni soggetti sono più simili al modello di Caino (tendenzialmente malvagi) e altri più o meno vicini ad Abele. Nessuno è comunque veramente perfetto e innocente ed anche gli uomini più santi hanno le loro magagne, ad esempio la storia della Chiesa parla di santi (comunque moralmente integerrimi) che si autopunivano mortificando con digiuni, penitenze dolorose il loro corpo, ma è una deviazione dalla normale spiritualità, poiché il corpo ci è stato dato da Dio ed è unito all'anima, se lo mortifichi di conseguenza commetti il male. Il concetto di espiazione attraverso il dolore è a mio avviso un'enorme menzogna. E' forse più vicino alla verità il concetto ebraico che possono esistere semmai i "giusti", ma non i santi.