La formulazione del quesito è un po' ambigua. Infatti le due condizioni 1) "Se parte Massimo, parte anche Patrizio" e 2) "Se non parte Luciano non parte nemmeno Patrizio", rischiano di entrare in conflitto: cosa decide Patrizio se Massimo (che non ha vincoli decisionali) decide di partire e Luciano (che pure non ha vincoli decisionali) decide di non partire? Una delle due condizioni diventa necessariamente falsa e la decisione di Patrizio indeterminata (in pratica Patrizio si sarebbe posto due vincoli potenzialmente contradditori).
Quindi l'affermazione B può essere considerata una deduzione logica delle premesse, solo se assumiamo che le due condizioni 1) e 2) non possano entrare in conflitto (ossia che Patrizio non sia così distratto o sprovveduto da porsi due condizioni potenzialmente incompatibili), il che implicherebbe un vincolo diretto (non dichiarato) anche tra la decisione di Massimo e quella di Luciano, che renda impossibile il caso conflittuale "Massimo decide di partire, Luciano di non partire".
Nel contesto specifico (prova d'esame) potrebbe essere ragionevole dare per scontata questa assunzione, ma la formulazione resta (volutamente?) depistante.
Quindi l'affermazione B può essere considerata una deduzione logica delle premesse, solo se assumiamo che le due condizioni 1) e 2) non possano entrare in conflitto (ossia che Patrizio non sia così distratto o sprovveduto da porsi due condizioni potenzialmente incompatibili), il che implicherebbe un vincolo diretto (non dichiarato) anche tra la decisione di Massimo e quella di Luciano, che renda impossibile il caso conflittuale "Massimo decide di partire, Luciano di non partire".
Nel contesto specifico (prova d'esame) potrebbe essere ragionevole dare per scontata questa assunzione, ma la formulazione resta (volutamente?) depistante.