Citazione di: baylham il 11 Novembre 2019, 11:51:28 AMDovresti raccontarlo ai miei amici, che hanno cominciato un azienda qualche mese fa, tutti contenti e giulivi hanno comprato una decina di capre, e la mattina dopo se le sono trovate dilaniate sul pascolo. Potrebbero essere stati animali su cui hanno lavorato mesi, "fortunatamente" sono sparite in una notte, lasciandogli solo due migliaia di euro di debito. Non credo verranno rimborsati, ma se lo saranno sarà sul prezzo del capo, nessuno rimborsa il lavoro che eventualmente c'è dietro e se lo si facesse realmente sarebbero milioni di euro. "Fortunatamente" invece che chiedere rimborsi una tantum, la gente semplicemente smette le attività a meno che non abbia intenzioni industriali, e quindi poter accedere a risorse tali da difendersi anche su piccola scala. La difesa su piccola scala può essere un misto di difesa tra non-letale e letale, il letale è necessario per creare pericolo nelle zone limitrofe ai terreni. I pastori mongoli appendono pellicce di lupi tutte intorno ai pascoli come dissuasore, e funziona molto bene, evitano di doverne uccidere a centinaia. Gli animali sanno dove esistono rischi letali e cercano altre zone, con l'ossessione per il non-letale ormai pascolano nel centro delle città perchè non avvertono rischi.Citazione di: InVerno il 11 Novembre 2019, 10:30:39 AM
Per migliaia di anni lavorare con la terra voleva dire poter difendere il proprio territorio, oggi lo si può fare solo con pratiche "non letali" a meno di non partecipare in uno "sport". Eliminare la caccia cosi come è svolta oggi, e rendere possibile la "legittima difesa" letale dei propri terreni è la soluzione.
Non c'è soluzione come premessa.
L'agricoltore o pastore o allevatore non sono specializzati nella caccia, mentre i cacciatori si. Inoltre la caccia è regolata, mentre la difesa "spontanea" dei proprietari no.
Certamente non spetta al singolo proprietario, agricoltore o pastore o allevatore che sia, stabilire quali siano le difese da adottare contro i predatori o parassiti.
Se una collettività ha stabilito ad esempio che è importante salvaguardare gli orsi o i lupi o qualunque altra specie, a queste regole si deve attenere il proprietario dei terreni. I danneggiati dalla predazione mi risulta siano adeguatamente risarciti. Faccio presente che molte attività agricole sono ampiamente sovvenzionate dalla collettività, senza le quali non starebbero in piedi.
Se il sistema ha un predatore apex al suo interno (l'uomo) renderlo inattivo non fa altro che far crollare l'intera piramide. Gli animalisti possono piangere tutte le lacrime che vogliono, in alcune zone il lupo è proliferato a tal punto che serve solo un incidente, un bambino o un anziano morso, e tutta italia vedrà la caccia aperta al lupo il giorno dopo. Se l'uomo agisse da regolatore anche sui lupi, non esisterebbe emergenza.E l'unico modo per farlo agire come regolatore responsabile è quello di legare la sua azione alla difesa dei terreni, non un metro più in la.