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Messaggi - viator

#3046
Salve Lou. La penso diametralmente all'opposto. La bellezza corporale (di questa parlo) è la madre della vanità di eserciti di persone e rappresenta uno dei più iniqui vantaggi che possano essere in dote ad un individuo.

Un esercito altrettanto numeroso di poveri di spirito poi, verrà trascinato chi all'imitazione, alla falsificazione e chi addirittura alla demoralizzazione nei confronti di ciò che non possiede e vorrebbe possedere.

E qui entra in gioco una certa mia personale massima :

"Chi meno è più sente il bisogno si apparire". Saluti.
#3047
Salve. Vero che l'Euro danneggia il nostro Paese. Il cui problema è molto semplice : non è adatto ad affrontare le problematiche della globalizzazione planetaria, non può e non vuole (politicamente per ragioni demagogiche) accettare il nuovo in termini competitivi. Neppure restando a livello continentale.

Paradossalmente, tale aspetto è proprio ciò che l'appartenenza all'Unione dovrebbe attutire, ammortizzare.
Ma, visto che l'Italia non si sogna di voler mutare i propri multidecennali andazzi, essa non accetta quel minimo di rigore finanziario che dovrebbe permetterle di "armonizzarsi" con i parametri degli altri Paesi dell'Unione.

In parole povere l'Italia, lasciata a sé stessa, andrebbe incontro ad un semplice e piuttosto rapido tracollo, schiacciata dalle dinamiche planetarie.

L'Euro rappresenta il minore dei mali, ma i demagoghi nostrani fingono che rappresenti unicamente il male in sé, dandone naturalmente la colpa a coloro che l'Unione ed i suoi meccanismi riescono a reggerli benissimo, magari avvantaggiandosene grazie alla loro ben diversa serietà e forza economica.
#3048
Ipazia !! Non capisco come faccio a resisterti ! Perdipiù ora che mi hai appena convinto a rinunciare ai miei propositi di suicidio intellettuale ! Preziosa !
#3049
Salve Ipazia. Tornando indietro di qualche intervento, devo confermarti che  effettivamente io ho un sacco di fisse. Fortunatamente mi manca quella marxiana la quale sarà forse quella giusta (dubito) ma che temo, trovandola inauditamente pallosa.

Ti ringrazio anche dell'attenzione nel richiamarmi etimologia e significato dottrinalscolastico dei termini "etica" e "morale".

Le definizioni che io ne ho dato infatti ed a questo punto si dimostrano catastroficamente errate e frutto di mia vana presunzione intellettuale. Perdonatemi tutti e non fatemi più molto caso. Salutoni.
#3050
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 12:54:55 PM
Salve. Per cvc : secondo me i politici devono sparire nel senso che il popolo deve costituirsi in Potere Propositivo (libere associazioni che presentano proposte di legge) mentre il Parlamento viene sdoppiato in Potere Legislativo (attuale Camera) e Potere Rappresentativo (attuale Senato).

I Legislatori si limitano ad approvare o respingere le Proposte di Legge altrui (del Propositivo) operando a titolo personale e solo a scrutinio segreto. Tralascio i particolari di una simile utopia.

Il problema attuale e che i tre Poteri classici non sono per nulla indipendenti tra loro.

Nella prassi oggi ci si avvia verso l'oligarchia dei 5 Poteri :
Potere mediatico, che controlla gli altri quattro, Potere Politico, che controlla gli altri tre, fantasmi dei Poteri Legislativo, Esecutivo e Giudiziario che sono solo le assi del pavimento del palcoscenico. Saluti.
#3051
Salve Everlost. Vedo che insistiti sui rapporti tra etica e Diritto. Non capisco come fai a dirti d'accordo con me dopo che ho sostenuto che il rapporto corretto è solo quello tra MORALE e DIRITTO. Comunque buona serata.
#3052
Salve Socrate78. Perché la ricerca di un senso della vita rappresenta semplicemente l'espressione psichica - quindi ultrabiologica - dell'istinto di sopravvivenza.

Il corpo vuole sopravvivere biologicamente e cerca di farlo attraverso tale istinto.
Una volta che in un corpo si siano instaurate una psiche e soprattutto una COSCIENZA, anch'esse per sopravvivere al loro livello hanno bisogno di sostenersi a qualcosa che sia oltre la biologia corporale.

Per questo, essendo psiche e coscienza degli "extra" (delle specie di "optionals" della carrozzeria corporea), necessitano di una motivazione "extra" che noi chiamiamo senso della vita. Saluti.
#3053
Salve Everlost. Quando  si tratta di queste questioni occorrerebbe aver chiara la distinzione  tra l'etica e la morale.

L'ETICA  (dal greco ethos, comportamento) è l'insieme dei valori che IL SINGOLO pone alla base delle proprie convinzioni, sceltre, decisioni, comportamenti. Ciascuna etica individuale è poco o tanto diversa dalle altre, riflettendo appunto valori ed esperienze individuali dei più variegati. Per questa ragione al mondo esistono circa sette miliardi di etiche diverse.

LA MORALE (dal latino mores, i costumi, le usanze) è l'insieme delle regole, esplicite od implicite, che una SOCIETA' provvede a generare allo scopo di regolare i rapporti interpersonali tra i suoi componenti.
Le morali sono numerose quanto le diverse società e culture ospitate dal pianeta.
Le società generano le proprie culture le quali esprimono le proprie morali le quali infine sono alle base delle proprie regole scritte, cioè del DIRITTO.

Capisci quindi che, a fronte di sette miliardi di etiche, al cui interno si potrà trovare di tutto, esistono solo qualche centinaio di Diritti diversi.

Poichè poi una qualsiasi etica individuale (la mia ad esempio prevede che sia giusto, utile ed appetitoso fare a pezzi i miei nemici e poi cibarmene) è sempre perfettamente giustificabile e lecita SOLO SINCHE' NON DANNEGGI ALTRUI ETICHE ED INTERESSI, è ovvio che essa potrebbe entrare in conflitto con la morale della società di cui si fa parte.

Quindi il Diritto è imparentato solo con la morale e malissimo fa quando si occupa di etica. E' questo il perchè dei danni che, all'interno delle Aule di Giustizia, fanno sia il buonismo che lo spirito di pura vendetta. Saluti.
#3054
Salve. Per Everlost. Sostenere l'assenza del libero arbitrio avrebbe certo la conseguenza di veder giustificato ogni comportamento. Ma si tratterebbe di giustificazione puramente filosofica.

Giustificare non significa assolvere.
Il sano di mente che compia un reato sarà forse vittima di meccanismi più grandi di lui, ma se il suo comportamento è stato conseguenza di un suo credere di possedere il libero arbitrio, egli non l'ha usato per astenersi dal reato. Perciò penalmente egli risulta personalmente responsabile benché filosoficamente giustificato.

Se viceversa egli sostiene di aver agito in assenza di proprio libero arbitrio (perché inesistente - ed io come giudice infatti così crederei sia avvenuto) gli si dirà che chi lo sta giudicando e forse lo condannerà penalmente pur giustificandolo filosoficamente è anch'egli privo di libero arbitrio (non vedo l'imputato cosa potrebbe mai obiettare) ed in balia di quanto dispone il Codice Penale. Il quale non si occupa di valutare responsabilità etiche o filosofiche, ma solo di tutelare la società confinando altrove quelli la cui mancanza di libero arbitrio ha prodotto ed ancora potrebbe produrre intollerabili conseguenze.

Come vedi, la questione del libero arbitro può risultare del tutto ininfluente sul Diritto. Saluti.
#3055
Salve. Dopo rapida incursione in Wikipedia ritiro volentieri la definizione di mentecatto di cui ho gratificato il buon Hume.

Socrate d'altra parte si è espresso corrrettamente.

Hume comunque si limita a sostenere - nel confronti dei rapporti di causa-effetto - che essi, riferiti ad una qualsiasi evento, non risultano DA NOI MAI INTERAMENTE CONOSCIBILI E QUINDI RIGOROSAMENTE PREVEDIBILI.

Prassi, memoria ed esperienza ci insegnano a giudicare probabilisticamente "certe" o meglio "costanti" le conseguenze di cause a noi note, quindi ci aiutano a "prevedere" ed a scegliere di conseguenza i nostri comportamenti e reazioni futuri.

Ma poiché anche le cause a noi macroscopicamente ed approssimativamente note non ci sono MAI MICROSCOPICAMENTE E RIGOROSAMENTE NOTE, nulla vieta che la più convenzionale e radicata delle nostre "certezze" possa un bel dì rivelarsi errata.

A margine di ciò occorre notare che, anche in assenza di nostre valutazioni, la dinamica del divenire è tale da produrre continuamente cause MAI IDENTICHE ad altre trascorse anche se apparentemente simili.
Ogni situazione ed ogni evento contiene quindi una propria - non imposta quanto minima o nascosta - specificità che rende impossibile reiterare perfettamente un identico effetto-

Ancora scuse per Hume e saluti a voi tutti.
#3056
Salve Bobmax.
Ma non ti sembra di stare osando un pò troppo nell'affermare "noi siamo il nulla" ?.

Ma come si fa ad affermare l'esistenza del nulla, cioè della presenza dell'assenza ?
Oppure a sostenere che noi siamo il nulla, cioè la negazione di ciò che siamo ?

Io comunque sostenevo e confermo di credere di essere semplicemente la mia FORMA. Saluti.
#3057
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
19 Novembre 2018, 22:27:08 PM
Salve. Mah, dovrei dar ragione ad Ipazia. Voi costringete me, semianalfabeta, a balbettare qualcosa del greco antico che non ho mai studiato : il fatto è che qualsiasi nobile ed antico ethos risulta sempre stranamente sensibile (talvolta troppo) anche alla praxis. Misteri dell'istinto di sopravvivenza !! Saluti.
#3058
Salve. Di Hume conoscevo l'esistenza storica ed il fatto che si trattasse di un (insigne ?) filosofo (mi sembra - senza aver consultato Wikipedia - del XIX secolo).
Nulla ne ho letto.

Mi auguro che Socrate78 ne abbia frainteso il pensiero, diversamente, al quasi nulla che credo di sapere di Hume, potrei solamente aggiungere che si trattava di un mentecatto che abusava delle proprie condizioni mentali per approfittare della troppo grande libertà di opinione che è sempre esistita nel mondo anglosassone. Saluti.

Ooooops !! vedo di essermi sbagliato di un secolo. Avrei potuto modificare in tutta fretta il post ma a questo punto lo sto facendo solo per ammettere - in sincerità - la mia ignoranza (peraltro sconfinata) a costo di andare incontro al vostro ludibrio. Risaluti.
#3059
Salve Bobmax. Voglio essere pedante.
Io distinguo tra lapidarietà (una espressione laconica, assai stringata, non importa di quale senso), la concisione (un modo di esprimersi che cerca di evitare parole superflue) e la sintesi, la quale è una impostazione del discorso - che può anche essere lungo, dipende dall'argomento - che si concentra nella ricerca di DEFINIRE COSA sia quella tal cosa e non di DESCRIVERE COME sia quella tal cosa.

Circa la mia mancata reazione, penso che abbia secondo te riguardato la mia mancanza di commento al tuo inciso "Una svista tipica del nichilismo, un nichilismo onesto indentiamoci bene, e direi pure necessario. Che tuttavia, basandosi sullo stesso principio di contraddizione, non riesce ancora a intravederne l'auto annichilimento.
L'Essere, che permette tutta la tua ineccepibile logica, è proprio ciò che, fondandola, la annulla inevitabilmente."


Non ho reagito alla prima parte di esso poichè io non mi considero certo un nichilista (vedere il mio motto personale sotto il mio avatar), mentre la seconda parte non l'ho proprio capita.
Se credi, chiariscimi. Saluti.
#3060
Salve Bobmax. A proposito di completamenti della mia "analisi", sarei costretto a ripetermi (per educazione) ma mi limiterò a richiamare la presenza, in questa sezione, dei miei post in "l'IO DI ME STESSO" dell'inizio di novembre, che contiene anche un tuo intervento da me trovato troppo laconico e troppo sibillino. Saluti.