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Messaggi - viator

#3061
Salve. Per Ipazia : noi abbiamo incrementato quel grado di libertà avendo conquistato finalmente la libertà di illuderci. Salutoni.
#3062
Salve. Dopo il mio intervento precedente, di taglio unicamente "provocatorio", aggiungo il mio "serio" punto di vista :

- in ottica logico-filosofica il libero arbitrio ovviamente non può esistere poiché, come già detto, su tutto regna l'essere, per cui ogni effetto (evento o "scelta") rappresenta necessaria ed inevitabile conseguenza della causa che lo produce.

- in ottica umana ed esistenziale, funziona così : quasi tutti ragionano creandosi un dominio mentale che tende ad escludere dalla propria visione ciò che è distante ed apparentemente ininfluente sulla propria realtà. E' naturale, non potendo vivere alla rincorsa di tutti i singoli ingredienti del mondo.
Limitando in questo modo e per forza di cose il proprio orizzonte mentalmente sensibile, ovvio che il proprio "Sé" tenda a dilatarsi ed a farsi sovrano della propria vita (come d'altra parte voluto dal nostro stesso istinto di sopravvivenza).
Quindi quando costoro prendono una decisione in apparente libertà, avendo escluso dalla propria consapevolezza ogni lontana influenza esterna sulla propria volontà, troveranno che tale decisione sia stata prodotta da quella che credono essere la genuina autonomia appunto dalla propria volontà, cioè dal proprio "libero arbitrio". Saluti.
#3063
Salve. Ma non avete ancora scoperto che - essendo l'essere la condizione per la quale le cause producono i loro effetti - se la causa è il nostro desiderio di veder esistere qualcosa, l'effetto sarà che noi prenderemo a credere che quella cosa esista ?.

La questione non riguarda l'esistenza del libero arbitrio bensì la distinzione tra la eventuale realtà del nostro possederlo e la eventuale illusione del nostro credere di possederlo.

Ma perché mai rompere l'incanto in cui vive chi crede di possederlo ? Tanto va bene così e non cambierà neppure una virgola della sua e della nostra vita.

E' lo stesso che l'accanirsi nel voler dimostrare l'assenza della vita eterna : se ci riuscissimo rovineremmo la prospettiva esistenziale di centinaia di milioni di sofferenti, di virtuosi per forza, di speranzosi, di "proviamo a crederci....tanto è gratis !). Saluti.
#3064
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
17 Novembre 2018, 23:02:03 PM
Salve. Sono abbastanza costernato. Il soggetto è ciò che soggiace, che risulta cioè esposto all'esistere ad all'influenza dell'oggetto, cioè di ciò che giace.

Questo è il significato letterale dei due termini, che però noi utilizziamo unicamente all'interno del mondo inanimato.

Senza rendercene conto, all'interno invece del mondo animato noi capovolgiamo tali significati.
Infatti chiamiamo soggetto (vivente) la parte attiva, quella che agisce, ed oggetto quella che subisce.

Purtroppo lo scambio di ruolo tra soggetti ed oggetti avviene, intorno a noi e persino dentro di noi, imprevedibilmente, continuamente ed alla velocità della luce.

Da qui è ugualmente lecito considerare che i soggetti umani, ad esempio, possano inopinatamente essere oggetto di...... (ridicolo?) oppure risultare soggetti a ..... (raffreddore ?).

Come mai ? Perché il trattare di soggetti ed oggetti è null'altro che trattare di cause ed effetti.

Certo, se si vuol fare confusione basterà poi introdurre il concetto di "concetto" il quale (originale conclusione) non è un "oggetto" (materialmente inteso). Saluti.
#3065
Salve Ipazia. Un secondo applauso.
#3066
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
13 Novembre 2018, 13:08:09 PM
Salve Ipazia. Un applauso.
#3067
Salve Socrate78: Citandoti "a me sembra di poter fare questo tipo di diagnosi"......ed io aggiungo "....perfetta". Saluti.
#3068
Salve Jacopus. Grazie per il tuo intervento. Mi è piaciuto il nickname attribuitomi spiritosamente ma anche appropriatamente.
D'altra parte le nostre limitatissime menti non possono che operare per categorie in quanto incapaci di funzionare rispettando la fondamentale unicità del mondo e la rigorosa interdipendenza di tutti i suoi aspetti. Pensare per categorie permetterà poi .- secondo me - di poter lavorare sui confini (artificiali) tra di esse per poterli cancellare. Analisi che deve portare ad una sintesi.

Comunque la tua equilibrata pacatezza ti merita a tua volta uno pseudonimo : Pacificator.

Nel mio intervento avevo omesso che intendevo esaminare solo il versante penale del Diritto, come invece tu hai fatto risaltare.

Ovvio comunque che quanto ho detto non sarà realizzabile. Comunque il Pubblico Difensore dovrebbe operare unicamente a vantaggio-tutela dell'accusato, quale che sia la sua resposabilità.
Il fatto dei fondi pubblici che pagano per un reo è inevitabile, come per i fondi che vengono spesi per retribuire legioni di parassiti che si sa benissimo esistano all'interno della Funzione Pubblica ma che non si riesce (non si vuole) individuare. E' aspetto sistematico.

D'altra parte il sostenere insopportabile l'aggravio per le finanze pubbliche è del tutto realistico ma rappresenta questione di prassi e non di principio. Gli aspetti sono simili a quelli che riguardano la prescrizione dei reati.
Un aiuto potrebbe venire dal fronte degli abbienti trovati colpevoli, che dovrebbero venir assoggettati a importantissime sanzioni patrimoniali. (la società ti ha concesso la possibilità di diventare ricco e tu ti sei permesso di trasgredire alle sue Leggi ? Allora paga ?).

Circa la conflittualità tra tre anzichè due ruoli processuali, essa esiste od esisterebbe in funzione della insufficiente distinzione, indipendenza e responsabilità di ciascuno di essi, aspetto che andrebbe sanato. E' questione di mentalità collettiva non riguardante precisamente l'organizzazione giudiziaria.
In Italia, ad esempio, tutte le strutture pubbliche sono caratterizzate da eccessive licenze. In esse quasi tutti possono coltivare i propri interessi di ruolo e categoria (nonchè spesso personali) poichè mancano le vere responsabilità gerarchiche. A moltissimi delle briciole di potere ed a nessuno un briciolo di responsabilità concreta.

Il PM secondo me resta il PM e tale dovrebbe restare anche avendo accanto l'utopistico PD.
Preciso che i ruoli di PD e PM dovrebbero risultare distinti e del tutto impermeabili. Chi entra in carriera come PD o PM (o una volta raggiunto tale gradino), dovrà andare in pensione come PD o PM (la carriera la faranno a suon di stipendi maggiorati se verrà parametrata la loro efficienza all'interno del ruolo).

Attualmente che fa un PM ? Esamina il caso, incarica le Forze dell'Ordine di realizzare le indagini in mentalità possibilmente colpevolistica (le FF dell'O lamentano sempre ed in parte giustamente che il loro operare nel teatro sociale venga troppo spesso vanificato dalla Magistratura giudicante), costruisce tesi e strategia  accusatoria, chiede la condanna quindi poi diventa contento e sereno se incontra un vizio procedurale che vanifichi il suo lavoro ? Molto idealistico ma assai poco umano.

Purtroppo è toccato a me l'annoiare. Saluti a tutti.
#3069
Salve Iano. Citandoti : "Che almeno in parte noi funzioniamo come computer (è ancora con maggiore efficienza) era già sotto i nostri occhi".

Naturalmente si tratta di un modo di dire improvvisato che io giustifico ampiamente.

Si tratta però, se presa alla lettera, di una considerazione degna di ironia.

Sembrerebbe che l'evoluzione autonoma ed intrinseca dei computer un bel dì abbia generato una rozza e parziale copia di sè.

Non è che la tecnologia umana tenda  a produrre oggetti che riproducano in parte le funzioni del nostro corpo, cervello incluso ? Saluti.
#3070
Salve. Per Apeiron : citandoti : "In realtà,  non riesco nemmeno a concepire cosa succederebbe se una tempesta solare di grosse proporzioni ci investisse... non voglio neanche sapere il caos che ci sarebbe se tutto il mondo andasse in black-out improvvisamente"-

Ci ha già pensato il cinema di fantascienza a prefigurarci - a modo suo - un simile futuro, rappresentato naturalmente attraverso rozze emblematizzazioni.
L'uomo, attraverso la tecnologia, in realtà cerca di costruirsi un futuro da drogato. Sogna di affidare la realtà alle macchine che gli eviteranno di lavorare, ai medicamenti che gli eviteranno di ammalarsi, alla scienza che gli eviterà il dubbio e l'incertezza.
Tutto ciò per potersi dedicare al piacere puro.
Naturalmente il prezzo sarà la dipendenza da ciò che non sarà più in lui ma si limiterà a circondarlo.

Catastrofi naturali terrestri od extraterrestri ? Semplicemente si produrrà la retrocessione della civiltà verso modelli o addirittura stadi di vita più adatti e flessibili, ovvero più semplici ed "arretrati"
Società a tecnologia semplificata oppure comunità ridotte allo stadio della sussistenza oppure eliminazione della nostra specie e, in funzione della gravità e pervasività dell'evento catastrofico, di quelle di "vertice" evolutivo sino a gradini più bassi. Saluti.
#3071
Tematiche Culturali e Sociali / Il diritto alla difesa
08 Novembre 2018, 23:31:51 PM
Salve. Una delle - per me- inquietanti perplessità suscitate dal tradizionale assetto delle nostre società è il seguente : la condizione di parzialità in cui un imputato deve affrontare la Giustizia.

In pratica (ed alla faccia del bellissimo quanto ipocrita motto che campeggia nelle aule alle spalle dei giudici : "La Giustizia è uguale per tutti") abbiamo giudici togati e popolari che speriamo imparziali.

Poi abbiamo l'accusa, incarnata da un funzionario dello Stato (il Pubblico Ministero) che per funzione deve privilegiare l'atteggiamento accusatorio e sostenerlo "fino a prova contraria". La sua figura però è o dovrebbe essere imparziale nel senso che né a lui come persona né allo Stato né alla collettività importa che l'imputato venga comunque condannato (a dire il vero occorre considerare una quota di tendenziosità a carico dell'accusatore in quanto ottenendo la condanna dimostra la propria abilità professionale e potrò aspirare a miglior carriera giudiziaria).

Abbiamo quindi la difesa la quale rappresenta un diritto di ciascun reo o presunto tale (diritto sacro sancito dalla Costituzione e valido anche per i non abbienti).

La difesa deve venir organizzata dall'imputato. Giusto. Chi meglio dell'imputato conosce la propria situazione ed è naturalmente incentivato a tutelarsi ?.

Lo farà privatisticamente, affidandosi a dei professionisti. Il cui numero e la cui competente solerzia sarà funzione delle leggi di mercato. Tanti soldi, tanti avvocati tanto bravi. Pochi soldi.....beh arrangiati.

Non parliamo degli indigenti, il cui destino dipenderà largamente dal buono o cattivo umore dell' Avvocato di Ufficio che il Giudice gli assegnerà dopo aver fatto affacciare sul corridoio l'Usciere, il quale con un fischio fermerà un qualsiasi scalzacani forense, impedendogli di proseguire verso la buvette dove stava per andar a prendersi un meritato cappuccino.

Ma nessuno al mondo ha mai farneticato di processi in cui accusa e difesa fungano in sostanziale parità di mezzi, capacità pur in antagonisticità di scopi ?

Un Pubblico Difensore ed un Pubblico Accusatore entrambi appartenenti al Ruolo Giudiziario, designati da un Procuratore.
Lavoranti ad armi pari ciascuno secondo il proprio ruolo e scopo, la cui carriera ed adeguata remunerazione dipenda dalla parametrazione della loro efficienza ed abilità professionale (percentuale di assoluzioni o condanne ottenuti nei casi loro affidati, i quali verranno selezionati ed attribuiti in modo pseudocasuale dal loro Superiore ?).

Certo, io sono solo un utopista pericolosissimo. Meglio non esporsi troppo perché l'Ordine degli Avvocati potrebbe assoldare dei sicari per eliminarmi.

Voi che ne pensate dell'argomento ? Saluti.
#3072
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
08 Novembre 2018, 21:16:52 PM
Salve Ipazia. Vogliamoci bene. Possibilmente sempre. Io mi riferivo all'insieme del Forum, non a te.

Infine perdona la mia capziosità : la tua era una descrizione (poiché non discerneva tra gli attributi e  "l'essenziale discriminante" tra etica e morale).

Non una definizione, quindi. Tanta cordialità.
#3073
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
08 Novembre 2018, 21:06:40 PM
Salve Bobmax. Splendido intervento a livello metafisico. A livello esistenziale e sulla base del fatto - già da me affermato - che la verità è solamente ciò che noi crediamo vero, la verità infatti è la negazione del dubbio. Salutoni.
#3074
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
08 Novembre 2018, 17:50:10 PM
Salve Ipazia. Beh, qui mi sembra che ciascuno intervenga "pro domo propria".

Circa la mia definizione di etica ti assicuro di averla data non solo "pro domo mea" ma anche "ex domo mea".

Circa la sinonimia di etica e morale io avrei forti dubbi.

Certo, dei valori individuali contenuti dall'etica molti possono  consistere in quelli proposti da una morale collettiva. Nessuno è impermeabile al mondo in cui vive ed anzi la maggioranza è persin troppo permeabile, fino alla suggestionabilità.

Ma per me la distinzione resta quella tra l'ambito sociale della morale e quello individual-personale dell'etica.

Resta il mio crescente stupore nel constatare che nel forum si odiino le definizioni. Forse perchè è meglio restare nel vago in modo da prolungare le discussioni. Una specie di elogio della logorrea.
Salutoni.
#3075
Tematiche Filosofiche / Re:Amore ed etica
08 Novembre 2018, 16:10:07 PM
Salve. Ulteriore precisazione per Jacopus.
Il tuo accenno all'amore "equo ed universale" introduce la distinzione tra i tre diversi ambiti dell'amore :
- quello "cosmico" (per chi crede all'esistenza del cosmo). Argomento separato di cui non è il caso di trattare qui.
- quello "umano" (per chi crede all'esistenza dell'uomo), di cui appunto stiamo trattando.
- quello "divino" (per chi crede in Dio), che non posso trattare non credendo nel Dio delle religioni.
Salutoni.