Salve. Per Kobayashi e Jacopus (le vostre obiezioni vengono da me trovate simili) ;
Nella mia definizione di amore parlo di "inclusione in-di qualcuno o qualcosa".
L'amore non si rivolge solo alle persone. Esso è un sentimento di predilezione. Amo quella persona o quella cosa perchè la preferisco alle altre in quanto sono convinto che essa è chi o ciò che - meglio delle altre - potrà soddisfare la mia necessità (psichica ?)(spirituale ?) di "inclusione".
Ho poi detto che - sempre secondo me - l'etica è qualcosa di rigorosamente individuale e personalissimo.
Nel caso di conflitti, essi non nascono da- e non generano alcuna etica SINGOLA, ma si svolgono come confronto tra le (almeno DUE) singole etiche individuali che ne generano l'andamento.
Per quanto riguarda l'obiezione di Jacopus, in realtà anche quando - in nome dell'etica - si dà torto a qualcuno che amiamo, non stiamo dandola vinta all'etica, ma sempre all'amore.
Per la precisione poi io ho affermato che l'amore fonda l'etica, non l'etica e la morale.
C'è gente che ama assai più la propria squadra "del cuore", il gioco d'azzardo, i cani, l'uncinetto, l'arte, l'automobile......dei propri cosiddetti "cari" o "simili". Esistono persone che non si sono mai innamorate ma non per questo esse sfuggono al bisogno di amore come da me definito.
In questi casi viene quindi rivelato che le cose che ho elencato sono considerate - da chi le ama - meglio adatte a realizzare il proprio bisogno di amore-inclusione. Naturalmente solo perchè fino a quel momento essi non hanno incontrato (oppure ne sono stati delusi) l'amore propriamente interpersonale.
Quindi il caso del dar torto a chi si "ama" è semplicemente quello di chi ama l'etica più di quanto ami "l'amato". Saluti.
Nella mia definizione di amore parlo di "inclusione in-di qualcuno o qualcosa".
L'amore non si rivolge solo alle persone. Esso è un sentimento di predilezione. Amo quella persona o quella cosa perchè la preferisco alle altre in quanto sono convinto che essa è chi o ciò che - meglio delle altre - potrà soddisfare la mia necessità (psichica ?)(spirituale ?) di "inclusione".
Ho poi detto che - sempre secondo me - l'etica è qualcosa di rigorosamente individuale e personalissimo.
Nel caso di conflitti, essi non nascono da- e non generano alcuna etica SINGOLA, ma si svolgono come confronto tra le (almeno DUE) singole etiche individuali che ne generano l'andamento.
Per quanto riguarda l'obiezione di Jacopus, in realtà anche quando - in nome dell'etica - si dà torto a qualcuno che amiamo, non stiamo dandola vinta all'etica, ma sempre all'amore.
Per la precisione poi io ho affermato che l'amore fonda l'etica, non l'etica e la morale.
C'è gente che ama assai più la propria squadra "del cuore", il gioco d'azzardo, i cani, l'uncinetto, l'arte, l'automobile......dei propri cosiddetti "cari" o "simili". Esistono persone che non si sono mai innamorate ma non per questo esse sfuggono al bisogno di amore come da me definito.
In questi casi viene quindi rivelato che le cose che ho elencato sono considerate - da chi le ama - meglio adatte a realizzare il proprio bisogno di amore-inclusione. Naturalmente solo perchè fino a quel momento essi non hanno incontrato (oppure ne sono stati delusi) l'amore propriamente interpersonale.
Quindi il caso del dar torto a chi si "ama" è semplicemente quello di chi ama l'etica più di quanto ami "l'amato". Saluti.