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Messaggi - InVerno

#3106
Mi pare, ma non vorrei sbagliare, che quello che si definisce in questo topic, più che essere il famoso orologiaio è il cosidetto Dio dei vuoti https://it.wikipedia.org/wiki/Dio_dei_vuoti. Storicamente non è stata una grande tattica quella di accostare Dio alla propria ignoranza, una volta dipanata l'ignoranza si è dovuto spostare Dio ancora più in la, ormai risiede in una quarta dimensione subatomica quantistica volatile.. strano che la gente non ci crede più!
#3107
Non è che abbandonare la TV e darsi ai libri o alle serie TV, o al cinema, in qualche modo supera la legge di Sturgeon: il 90% di tutto è sempre e comunque spazzatura. Non so se questa serie ne faccia parte, non l'ho vista e non intendo giudicarla, ma rimango sempre un pò stranito da queste affermazioni del "ho abbandonato la TV" .. Anche io, ma non nell'illusione che gli altri medium avessero percentuali maggiori di opere di valore, sempre 9\10 sono spazzatura.
#3108
Scienza e Tecnologia / Re:Scienza e maree
12 Novembre 2019, 09:55:36 AM
Non penso ci sia un mistero.. l'acqua in alta marea va dove la marea è bassa. Questa cosa degli spostamenti delle acque oceaniche è studiata da almeno quattrocento anni, per tanto tempo si provò a spiegare come avesse fatto il diluvio universale a coprire l'Everest (e da dove veniva l'acqua) e si sono trovate risposte ad altre cose (tra cui le maree) su cui non penso vi siano grosse incertezze. Comunque aspettiamo tua integrazione..
#3109
Attualità / Re:Solidarietà per i cinghiali
12 Novembre 2019, 09:27:11 AM
Citazione di: baylham il 11 Novembre 2019, 17:03:13 PM
Il risarcimento per le perdite di animali va limitato ai costi sostenuti dall'allevatore o agricoltore, altrimenti diventerebbe vantaggiosa l'attività con perdita di animali.

Per l'agricoltore o allevatore danneggiato la soluzione per difendere i suoi interessi sarebbe lo sterminio degli animali predatori.
Aprire la caccia indiscriminata al lupo o all'orso per qualche occasionale aggressione o danneggiamento economico è una sciocchezza.
I lupi e gli orsi, i carnivori in generale, vanno regolati nel numero attraverso la caccia e l'uccisione regolata, con l'obiettivo di dare un equilibrio stabile tra le specie del territorio. Questo compito non spetta agli agricoltori, i quali comunque lo appalterebbero ai cacciatori: è un compito collettivo che deve tenere conto di interessi diversi e confliggenti. Non sono un esperto di lupi o di orsi per capire le loro modalità di apprendimento: suppongo che per i lupi, animali sociali, sia più facile.
Non so cosa hai letto, ma diminuire i terreni di caccia del 90% (stima a occhio tra terreni privati\abitativi e demaniali\lontani abitazioni,  dove i secondi sarebbero alla stregua dei parchi) e togliere la caccia per "divertimento" ma lasciare come unica motivazione valida la difesa dei territori (magari previa autodenuncia) non so come lo consideri una "caccia indiscriminata", probabilmente il numero di animali uccisi diminuirebbe dello stesso 90% e lascerebbe le zone naturali a riequilibrarsi da sole, senza ripopolamenti, battute di sterminio , ripopolamenti, che sono la meccanica che crea squilibri demografici.
#3110
Un intervento condivisibile quasi in toto, salvo alcuni punti

- "OGM" è una definizione giuridica, non scientifica, dal punto di vista scientifico anche le "sementi antiche" sono geneticamente modificate. La gran parte delle varietà che utilizziamo oggi e che vengono spacciate per "antiche" fanno riferimento a sementi modernissime, alcune ottenute addirittura attraverso l'esposizione a sostanze radioattive. Ci sono mille modi per alterare geneticamente l'ambiente, dalla selezione per ibridazione al ritocco di alcuni singoli geni, cambia il metodo ma non la sostanza. Parlare di OGM è fuorviante.

- L'iperconsumo di carne è sicuramente un problema. Ma Bolsonaro non intende fare solo allevamenti da carne nella foresta amazzonica liberata, ci sarà anche la soia e il tofu per i vegani. Se è vero che riducendo drasticamente gli allevamenti diminuiremmo le emissioni di metano, è vero anche che sostituire tutto il consumo di carne con vegetali darebbe problemi diversi ma sempre problemi. Prendendo l'esempio del Sauropode, non è tanto quello che mangia, ma il fatto stesso che esiste e che quindi scoreggia ad essere un problema. Il problema sta nel numero degli scoreggioni (gli uomini) e di quanto territorio abbiano bisogno per mangiare, che siano insetti o insalata, sempre una valanga di territorio è. Se continuiamo ad aumentare di numero qualcuno proporrà di mangiare le pietre..

- Riguardo alla produttività, in australia la carbon tax è stata approvata e tenuta in vigore per due anni prima di essere abolita, ed è il paese "provetta" che ci permette di vedere che succede. In quegli anni le industrie si erano efficientate, e avevano creato un mercato secondario per le licenze emissioni di co2, le due cose erano sufficientemente remunerative per le industrie, che sono stati alcuni imprenditori a far campagna per rimettere la carbon tax, perchè ora vedevano i nuovi imprenditori come "concorrenti sleali". E' probabile che questo "efficientamento" aumenti i prezzi sia d'impresa che dei beni di consumo, con le ripercussioni del caso, ma una volta messo a regime le industrie lo adattano (sempre che non delocalizzino in bangladesh)
#3111
Attualità / Re:Solidarietà per i cinghiali
11 Novembre 2019, 12:47:31 PM
Citazione di: baylham il 11 Novembre 2019, 11:51:28 AM
Citazione di: InVerno il 11 Novembre 2019, 10:30:39 AM
Per migliaia di anni lavorare con la terra voleva dire poter difendere il proprio territorio, oggi lo si può fare solo con pratiche "non letali" a meno di non partecipare in uno "sport". Eliminare la caccia cosi come è svolta oggi, e rendere possibile la "legittima difesa" letale dei propri terreni è la soluzione.

Non c'è soluzione come premessa.

L'agricoltore o pastore o allevatore non sono specializzati nella caccia, mentre i cacciatori si. Inoltre la caccia è regolata, mentre la difesa "spontanea" dei proprietari no.

Certamente non spetta al singolo proprietario, agricoltore o pastore o allevatore che sia, stabilire quali siano le difese da adottare contro i predatori o parassiti.
Se una collettività ha stabilito ad esempio che è importante salvaguardare gli orsi o i lupi o qualunque altra specie, a queste regole si deve attenere il proprietario dei terreni. I danneggiati dalla predazione mi risulta siano adeguatamente risarciti. Faccio presente che molte attività agricole sono ampiamente sovvenzionate dalla collettività, senza le quali non starebbero in piedi.
Dovresti raccontarlo ai miei amici, che hanno cominciato un azienda qualche mese fa, tutti contenti e giulivi hanno comprato una decina di capre, e la mattina dopo se le sono trovate dilaniate sul pascolo. Potrebbero essere stati animali su cui hanno lavorato mesi, "fortunatamente" sono sparite in una notte, lasciandogli solo due migliaia di euro di debito. Non credo verranno rimborsati, ma se lo saranno sarà sul prezzo del capo, nessuno rimborsa il lavoro che eventualmente c'è dietro e se lo si facesse realmente sarebbero milioni di euro. "Fortunatamente" invece che chiedere rimborsi una tantum, la gente semplicemente smette le attività a meno  che non abbia intenzioni industriali, e quindi poter accedere a risorse tali da difendersi anche su piccola scala. La difesa su piccola scala può essere un misto di  difesa tra non-letale e letale, il letale è necessario per creare pericolo nelle zone limitrofe ai terreni. I pastori mongoli appendono pellicce di lupi tutte intorno ai pascoli come dissuasore, e funziona molto bene, evitano di doverne uccidere a centinaia. Gli animali sanno dove esistono rischi letali e cercano altre zone,  con l'ossessione per il non-letale ormai pascolano nel centro delle città perchè non avvertono rischi.
Se il sistema ha un predatore apex al suo interno (l'uomo) renderlo inattivo non fa altro che far crollare l'intera piramide. Gli animalisti possono piangere tutte le lacrime che vogliono, in alcune zone il lupo è proliferato a tal punto che serve solo un incidente, un bambino o un anziano morso, e tutta italia vedrà la caccia aperta al lupo il giorno dopo. Se l'uomo agisse da regolatore anche sui lupi, non esisterebbe emergenza.E l'unico modo per farlo agire come regolatore responsabile è quello di legare la sua azione alla difesa dei terreni, non un metro più in la.
#3112
Attualità / Re:Solidarietà per i cinghiali
11 Novembre 2019, 10:30:39 AM
L'equilibrio della fauna è ampliamente instabile, la reintroduzione di diverse specie e il loro sovrappopolamento hanno già difficoltà a trovare un equilibrio da sole, ci si aggiunge la caccia come variabile umana. I cinghiali sono tanti perchè dovevano essere una certa quota per i cacciatori, la reitroduzione del lupo li ha limitati in alcune zone, e li ha fatti riprodurre a dismisura in altre. I "cacciatori" spesso si danno a pratiche che nulla hanno a che fare con il "fair play" che una certa etica di caccia vorrebbe, questo costringe al rilascio di ulteriori capi e la continua alterazione dell'equilibrio. Ci sono zone letteralmente infestate dai cinghiali, altre dai lupi, altre dai caprioli, è tutto sbilanciato. I tartufi crescono da soli, ma vegetali e animali "da fattoria" richiedono mesi di lavoro, e possono sparire in una notte e i cinghiali non pregano dopo averti distrutto un anno di lavoro. Le battute di "caccia riparativa" sono la conseguenza del fatto che allevatori\agricoltori non possono difendere il loro territorio con mezzi letali, per uccidere devono partecipare a battute di caccia che vanno ad alterare l'equilibrio in zone a casaccio. Per migliaia di anni lavorare con la terra voleva dire poter difendere il proprio territorio, oggi lo si può fare solo con pratiche "non letali" a meno di non partecipare in uno "sport". Eliminare la caccia cosi come è svolta oggi, e rendere possibile la "legittima difesa" letale dei propri terreni è la soluzione.

Ps. Sono d'accordo che la caccia all'inglese sia una assurdità ma finchè è così è inutile prendersela con chi addestra i cani a farla. Il mio cane non è allenato, è tornato un giorno a casa con un buco che gli perforava due intestini fatto da una zanna di un cinghiale. I cinghiali non sono "allenati alla violenza" ma la esercitano eccome. Rendere illegale (per esempio) questo tipo di allenamento avrebbe come risultato solo una montagna di cani morti.
#3113
Citazione di: viator il 09 Novembre 2019, 00:27:31 AM
Salve Niko. Hai voglia discuterne tra di noi. Impossibile intendersi poichè tu e molti altri affrontano questi problemi armati di buoni sentimenti e pieni di attenzione per i (comprensibilissimi e rispettabilissimi) problemi esistenziali dei SINGOLI COINVOLTI.
In poche parole, voi privilegiate il particolare, l'umano, il sentire.

Io e qualche altro - invece - pur consapevoli che risulteremo ingiusti od offensivi per i singoli, ci concentriamo sul problema sociale COLLETTIVO, senza riguardo per casi singoli, poichè il problema nel suo insieme NON SI PUO' RISOLVERE ACCONTENTANDO TUTTI QUELLI CHE HANNO BISOGNI, ALTRIMENTI SI SPARGE LA VOCE E NEL GIRO DI UN PAIO DI ANNI ARRIVEREBBERO TRE O QUATTROCENTO MILIONI DI PROFUGHI, TUTTI - secondo il vostro punto di vista - bisognosi e meritevoli di tutto quello che a casa loro manca.

L'atteggiamento pietistico rappresenta solamente il suicidio sociale, demografico, economico del Paese che lo adottasse.

Ecco perchè questi problemi vanno affrontati come i tanti altri argomenti di ampio respiro che una politica, un'etica, un governo dovrebbero affrontare. IN MODO POSSIBILMENTE EQUO PER TUTTI MA SENZA BADARE AI CASI PERSONALI DI NESSUNO.
Si chiama dura lex sed lex. Saluti.
Chi pensa ancora più collettivamente di te dice spesso che i migranti ci servono per sostenere il calo demografico, la Merkel li ha fatti entrare per farli lavorare se ci riesce, mica perchè è pietista. In quel caso a lamentarsi sono gli individui, che magari puntano il dito verso notizie di piccola criminalità o di destabilizzazione sociale, e non capiscono i "grandi disegni" per contenere il calo demografico. Se non badiamo ai casi personali di nessuno, quando un migrante verrà a rubarti in casa i carabinieri ti diranno "non badiamo ai casi personali, pensiamo in grande :la criminalità è in calo". Ci sono molti più fattori sul campo di quanti ne ha impostato Salvini, ma siccome è lui il capo della comunicazione sulle migrazioni, dopo dieci anni siamo ancora all' aut-aut.
#3114
Citazione di: altamarea il 07 Novembre 2019, 08:39:12 AMQuella parvenza di colonialismo dell'Italia in Libia, Eritrea, Somalia, Etiopia, fu di breve durata. Fu l'occasione per dare terre da lavorare ai contadini e ad artigiani italiani.   In cambio, in quegli anni, abbiamo costruito strade, ospedali, anche cinema. Il padre del mio vicino di casa fu uno di quelli che costruirono sale cinematografiche in Eritrea e Somalia. Ha portato la modernità in quelle zone. Che sbaglio !
Che è l'equivalente di esportare pesci, anzichè insegnare a fare canne da pesca (o qualsiasi altra variante della metafora si voglia usare).
L'idea che la modernità possa essere esportata come un astronave aliena che sbarca in territori vergini è parecchio comica. Assomiglia all' uso di esportare "democrazia" che finisce sempre con il ritrovarsi con delle dittature. Cosa va storto?
Selassié aveva già intrapreso opere di modernizzazione prima dell'arrivo dei "modernissimi", dalla fondazione della prima università alla graduale abolizione della schiavitù, alla riforma del sistema feudale, la biografia di Selassié è costellata di interventi di modernizzazione del paese, in cui l'intervento italiano è solo una pagina nera di stop. Gli Italiani parteggiavano per i "medievalissimi", provarono persino a ristabilire il precedente reggente per ribaltare il governo di Selassié . Gli avrebbe fatto comodo uno stato pupazzo per mettere la cannuccia nel milkshake. Fallito, decisero poi di invadere, con la differenza che Selassié stava al fronte,  e il Duce aveva già intrapreso quell'andazzo modernissimo del "armiamoci e partite, io resto a casa".
Il fratello di mio nonno era presente durante l'invasione etiope, qualcosa so dell'esportazione della modernità col gas nervino, salvò una donna i cui genitori erano stati massacrati e la sposò in Italia. Questi migranti proprio non vogliono stare al loro posto quando passa l'aereo col gas nervino, hanno pure la pretesa di spostarsi di lato!
#3115
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
07 Novembre 2019, 10:19:44 AM
Ciò che è più fastidioso in realtà dei film hollywoodiani è la pulizia, la fobia del germe, la barba pulita, i colori nitidi, i costumi impeccabili, le motivazioni vitree.
E' uno stile che ben si adatta alla mitologia, anche moderna, come nei film dei supereroi,
ma cosa ha a che fare con i film "realistici" e "storici" ?
E sopratutto cosa ha a che fare con l'arte?

Per curarsi di cotanto asetticismo mentale, si può fare una cura con l'ultimo sforzo di Alexei German (2013) "Difficile essere un Dio" - Hard to be a God

https://www.youtube.com/watch?v=11sMDQIgggA

Non meraviglia sapere che le riprese del film sono durate sei anni, ogni singola inquadratura è un capolavoro di arte visiva, grottesca e surreale. E' come prendere un dipinto di Hyeronimus Bosch, togliergli i colori e metterlo in movimento. Senza cadere nel divertissment, sulle orme di Tarkovskji.

Un gruppo di scienziati approda su un altro pianeta, e trova un umanità parallela, ferma ad un epoca prerinascimentale. E' un film sporco, un letamaio da cui nascono fiori, che contrasta bene i diamanti hollywoodiani da cui non nasce niente.
#3116
Citazione di: anthonyi il 07 Novembre 2019, 08:14:51 AMDiversamente dalla visione Marxista, che crede che l' economia sia standardizzabile, la realtà economica è disomogenea, fatta di tante opportunità che poi gli individui, a seconda delle situazioni, delle capacità e della volontà, possono cogliere. Per cui non sta scritto da nessuna parte che quelle che possono essere opportunità per un Africano che sta sul posto lo siano anche per chi vive a migliaia di chilometri e ha altri tipi di opportunità. E poi non è vero che gli Europei non valorizzano le opportunità che l'Africa offre, lo fanno, e lo fanno anche i Cinesi e i Canadesi, caricandosi dei rischi connessi (E' di oggi la notizia che un convoglio di una multinazionale Canadese in Africa è stato assalito) ciascuno secondo le proprie convenienze. Un Africano può impegnare i soldi che ha per organizzare meglio l'attività che già esiste dalle sue parti, naturalmente sono tanti gli africani che questo già lo fanno, infatti quelli che prendono la strada del viaggio verso l'Europa sono una piccola minoranza rispetto a quelli che restano.  
Un saluto
Non c'è bisogno di teorie economiche per spiegare perchè le persone migrino in direzione del capitale, non a caso gli Italiani non migrano verso l'UK ma verso Londra, che sono due cose molto diverse. Mi perplime tuttavia questo paternalismo del "potrebbero fare business li", così come tutte le varie distinzioni tra migranti economici e non, particolarmente in un paese dove un intera generazione sta emigrando per cause economiche, e nessuno si sogna di credere che questi "figli della nazione" siano delle specie di parassiti ma bensì "cervelli". I calabresi evidentemente hanno diritto di cercare miglior vita, i somali no.
[Ben inteso che io non sono per nulla a favore dell'immigrazione incontrollata, neanche e soprattutto quando è giustificata con motivi demografici, ma si può essere razionali senza ricorrere a narrative pretestuose]
A marzo avrei la possibilità di andare un mese in Kenya, mi piacerebbe pagarmi il viaggio vendendo qualche articolo, ma onestamente sono così preso dalla noia al solo pensiero che penso di desistere.A parte qualche convoglio ribaltato, sappiamo bene cause e motivi di quel che succede, non c'è niente di nuovo da raccontare, ci sono solo orecchie che non vogliono sentire. Si può fare tutte le piramidi di bicchieri che si vuole, ma quando nel bicchiere di testa c'è una cannuccia che beve il milkshake (cit. il petroliere) è difficile che in fondo arrivi qualche goccia. Situazione che tralaltro si sta ripetendo anche in europa, cosa di cui sicuramente  gli africani andrebbero avvisati.
(Ps. la Farnesina sconsiglia vivamente di anche solo avvicinarsi al confine somalo, perchè c'è il rischio di sparire come è accaduto a Silvia Romano, ma evidentemente anche questi rischi valgono solo per gli Italiani, gli africani ne sono immuni)
#3117
La questione sull'illegalità è triviale, stando come ad oggi i flussi. La mia compagna rinnova visti su visti da sei anni e non mi sembra di vedere molte altre alternative legali se non sposarla, e non viene dall'africa, anzi rinuncia ad un posto di lavoro sicuro e ben pagato per questo buco in depressione economica. Ha due lauree e parla sei lingue, ma il nostro sistema  è così all'avanguardia che dovrei passare dal prete per certificare la sua attitudine al suolo italiano. Con un sistema come questo, l'illegalità è quasi un vanto.

La questione che avevo posto era di opportunità economica, non mi hai risposto, ma se vuoi la espando. Se con cinquemila euro si apre una startup in Kenya, perchè nessun europeo sfrutta lo spazio economico lasciato dai "choosy" africani? Perchè i calabresi non vanno in Mozambico o in Etiopia? Se i neri non conoscono le loro ricchezze, approfittiamone noi!
#3118
Citazione di: anthonyi il 06 Novembre 2019, 07:44:20 AM
Ciao Niko, c'è una cosa che accomuna gli Italiani, la faziosità. Il fatto che una volta che hai preso una posizione di parte accetti solo i ragionamenti che sono da quella parte. Io non sono fazioso, sono razionale e non riesco a concepire razionalmente come un tizio possa essere alla fame e spendere 5000 dollari per un viaggio verso l'Europa. Con 5000 dollari in Africa non si può solo mangiare, si può anche organizzare un'attività d'impresa in loco. Il punto è che venire in Italia conviene, perché si usufruisce dell'assistenza pubblica e poi magari si arrotonda con l'accattonaggio o con lo spaccio di droga (Naturalmente non mi sono dimenticato di chi viene in Italia per lavorare, nel rispetto della nostra legge sull'immigrazione, ma riguardo a questi, che sono i soli che assomigliano ai nostri emigrati di un tempo, io non ho nulla in contrario).
Un saluto
Lo stesso si applicherà anche agli Italiani, il prezzo del biglietto per Londra o l'Australia è nettamente inferiore, ma nessun italiano parte con la prospettiva del marciapiede, e almeno 5-10mila prima di partire li mette da parte. Perchè non fanno una startup in calabria invece che partire?
#3119
Attualità / Re:Questione ILVA
06 Novembre 2019, 18:34:58 PM
Citazione di: Elia il 06 Novembre 2019, 14:51:53 PM
Riporto un articolo non mio, ma di un collega che vive a Taranto:

"Se l''acciaio è così importante per il paese Italia, che allora il governo (che ce l' ha costruita 50 anni fa) la rilevi con tutti gli oneri di pensare ai suoi dipendenti, alla sua sostenibilità, e all'impatto ambientale con le sue bonifiche tecnologiche che esistono certamente, o la trasformi In una mini acciaieria come stanno facendo negli Stati Uniti per soddisfare il fabbisogno interno.
Ce lo vedo DiMaio andare in Germania a chiedere uno "slancio" di 10miliardi per favorire i concorrenti sul mercato, compreso le recenti brindate con Winnie, auguro tanta fortuna al signore tarantino.
http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/la-bomba-ilva-un-altro-regalo-alla-cina-esplode-proprio-mentre-di-maio-brinda-con-xi/
https://europa.today.it/lavoro/acciaio-europa-crisi.html
#3120
Attualità / Re:Questione ILVA
05 Novembre 2019, 19:05:02 PM
L'ILVA è una questione europea, qualora l'EU abbia mai ambito ad essere uno stato, essendo l'acciaio una risorsa strategica fondamentale nel caso vi fosse una corsa al riarmo. Siccome l'EU è una banca, può permettersi di pensare di subappaltare tutta la produzione in Cina, senza preoccuparsi che andando a creare un monopolio simile, un giorno i rubinetti dell'acciaio potrebbero essere chiusi, tanto a difendersi con le fionde ci andrebbero i poveracci (qualcuno crede). Eventuali dazi alle importazioni cinesi non possono essere affrontati su scala nazionale, ma lo saranno molto presto, Taranto si appresta a diventare un pozzo senza fondo di voti per nazionalisti, sempre che gli stessi, un giorno alzeranno il naso dai migranti e lo rivolgeranno all'estero.