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Messaggi - iano

#3121
Se sostituiamo il software di un computer avremo una nuova macchina, e ''non lo stesso computer con un software diverso'', anche se in modo inesatto è quello che colloquialmente diciamo.
La nuova macchina possiede memoria della vecchia?
Se potesse parlare ci direbbe forse che a volte è come se avesse ricordi di una vita precedente. Però quella vita non era la sua, ma un altra vita, perchè si trattava di un altra macchina.

Parlando di computer moderni occorrerebbe correttamente chiamarli ''computer multipurpose'' col quale termine in effetti  non si intende una macchina, ma un insieme potenzialmente infinito di macchine, una per ogni software, e in tal senso si ritiene funzionalmente utile astrarre il software dall'hardware, ma ciò non ci autorizza a confondere l'hardware con la macchina, intesa come entità che svolge un compito specifico.
Ora ragionate voi se non sia possibile che l'idea di anima possa essere nata dallo stesso malinteso descritto relativamente al software.
#3122
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Febbraio 2023, 11:34:39 AMIl software mentale non appartiene all'hardware cervello. La morte di questo libera quello che, con la reincarnazione dell'io funzionerà con un nuovo cervello hardware. Non confondiamo ciò che è fisico con ciò che non lo è. 


Una macchina resta tale indipendentemente dalle parti che riusciamo ad astrarne  in senso funzionale, e una loconotiva a vapore non è una macchina sostanzialmente diversa da un computer, anche se non riteniamo utile dover astrarre da essa un software , astrazione eventuale che avrebbe comunque solo un valore funzionale.
Se definiamo una macchina come quella cosa che svolge un compito, un hardware senza software, non svolgendo alcun compito, non è una macchina, come non è una macchina una locomotiva a vapore a cui togliamo, astraendole, le bielle.
Se poi aggiungiamo le bielle, e perciò locomotiva si mette in moto, se abbiamo identificato erroneamente la macchina con la locomotiva priva di  bielle, tenderemo a credere di aver aggiunto un anima alla macchina, e che le bielle siano appunto quell'anima.
Se potessimo sottoporre ad ipnosi un elettrotreno con certezza scopriremmo in esso il ricordo di una vita precedente come locomotiva a vapore.
Chi dice di poter dimostrare che noi abbiamo ricordi di una vita precedente, deve certamente credere di sapere  ormai tutto quello che c'e' da sapere sul meccanismo del ricordo.
E' cioè un povero illuso, se in buona fede.
O un manipolatore di illusioni altrui, diversamente.
Allo stesso modo di un elettrotreno io non escludo di poter avere i ricordi della  vita precedente alla mia di una locomotiva a vapore, ma che non era mia, appunto.
#3123
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
11 Febbraio 2023, 23:31:16 PM
Ciao Daniele.
Condivido abbastanza il tuo post, ma a parte forse il diverso significato che diamo a ''ragione'' (io intendo applicazione della logica, e siccome la logica si applica a qualcosa, a quel qualcosa viene ad essere subordinata) io sono entrato in questo forum certamente con un punto di vista, e certamente avrò cercato di imporlo, ma senza neanche ben sapere quale fosse. L'intento era quindi di provare ad esternarlo a me prima che agli altri.
Nel fare ciò ho avvertito con onestà che mi sarei preso il lusso di poter essere incoerente, proprio perchè non conoscendo a fondo il mio pensiero, non potevo garantire coerenza a priori.
Ogni mio post in effetti è una sorpresa anche per me.
Non so cosa scriverò prima di scriverlo.
A posteriori posso notare un mio pensiero sempre più coerente, ma senza aver cercato coerenza, perchè volevo che il mio pensiero scorresse libero , sperando che una coerenza venisse fuori da sè.
Ho svolto sul compito assegnatomi con successo.
Potrei ritirarmi adesso in buon ordine.
Se non fosse che non posso giurare, e anzi mi auguro, che il mio pensiero fosse predeterminato, ma si è formato e continua a formarsi dentro questo forum.
Ma alla fine posso dire banalmente che non ho fatto altro che prendere maggiore coscienza della forma mentis che mi hanno lasciato i miei pur poveri studi di stampo scientifico, arricchendola al contempo di forme mentis diverse dalla mia.
Hai ragione tu. Credo che chi entri in questo forum per esternare solo quello che ha chiaro in mente, magari perchè ne ha fatto preventivo padellò da proporre, non riuscendoci, e non trovando spunti diversi rispetto a quelli per i quali vi è entrato, alla fine ne uscirà deluso.
E quando succede, per me che della diversità mi sforzo di alimentarmi, è sempre una perdita.
Poi si uno può andare via dal forum semplicemente perchè trova di meglio da fare, ma quando ciò succede si capisce dal fatto che uscendo non sbatte la porta.
Prendiamo ad esempio Viator.
Per me una grande perdita, e ti spiego perchè.
Cercando di spiegare a lui quante lacune avesse in fisica, mi sono reso conto che di fisica capisco più di quanto credessi.
In altri termini cercando di spiegare la fisica a lui ho capito la fisica.
Non c'è uno in questo forum che in un modo o nell'altro non possa essere utile agli altri, ma non sempre sappiamo cogliere questa ricchezza.
Bello possedere delle idee.
Brutto quando le idee posseggono noi, e questo mi sembrava tu intendessi quando parlavi di affettività, quando ci identifichiamo con le nostre idee, per cui reagiamo ad un attacco alle nostre idee come un attacco alla nostra persona. Questo è comunque quello che penso, nel caso avessi frainteso quello che hai detto.
Succede anche a me di sentire come attacco alla mia persona un attacco alle mie idee, ma ho preimpostato un allarme rosso che scatta quando ciò avviene.
E quando suona l'allarme so che sono entrato in un vicolo cieco nel labirinto dei miei pensieri a ruota libera.
#3124
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
10 Febbraio 2023, 22:41:00 PM
@Daniele.
La ragione sarà sempre subordinata, ma non perciò impura come dici, intendendola impura immagino in quanto non esclusiva.
Materialismo en idealismo sono due fasi dello stesso processo, che possono mettersi in opposizione, in quanto distinte, se sfugge il processo nella sua unità.
Si può essere utilmente materialisti, come Ipazia ha ben sintetizzato nel suo precedente post, e parimenti utilmente idealisti.
Resta da aggiungere la consapevolezza di essere operai dentro una catena di montaggio, e questo intendo per superamento della contrapposizione.
Un ulteriore step piò essere riconsiderare la suddivisione del processo, eliminando le fasi materialista e idealista, ma senza illudersi di creare fasi nuove di sostanza essenzialmente diversa.
Si tratta come sempre di rendersi conto dell'acqua in cui nuotiamo, consapevolezza che per alcuni equivale al nichilismo, e di fatto lo è se non si contempla la possibilità di ''porre in essere'' nuove categorie che caratterizzino l'intero processo, allo stesso modo che materialismo e idealismo lo hanno caratterizzato finora.
La possibilità di evolversi come vita sulla terra ferma.
E' un errore comprensibile privilegiare un aspetto su un altro, possedendo la visuale in genere di una sola parte della catena di montaggio.
Pensare che tutto debba sottostare a ragione, o al suo contrario, pur avendo buoni motivi per sostenerlo, è un errore.
Ma gli errori faranno sempre parte di noi, innocui finché non vengono come nodi al pettine, invitandoci a considerare la possibilità di sbrogliarli.
In tal senso intendo che materialismo e idealismo siano un errore, perchè lo vedo col senno di poi, ma non mi illudo di sostituirli con cose nuove che non siano fatte della stessa sostanza.
Urge una suddivisione nuova, non più giusta, ma più attuale, più congruente ai nuovi fatti.
Intendediamoci, gli scienziati ci stanno dimostrando che il materialismo è capace di continuare a procedere sulle sue sole gambe, ma sarebbe un peccato lasciarglielo fare.
Di sicuro non è con una vuota opposizione che interromperemo il suo cammino.
Tutto dipende se vogliamo che il nostro cammino continui ad essere accompagnato da una visione, oppure no.
Non potrà più essere però una visione iperuranica, miracolistica, e simili.
Non è facile, perchè è un pò come per un pesce immaginare di vivere sulla terra, dopo aver scoperto di vivere in acqua.
#3125
Tematiche Spirituali / Re: La centratura
10 Febbraio 2023, 22:07:01 PM
Lettura consigliata: ''Lo straordinario potere dei nostri sensi. Guida all'uso 
di Lawrence D. Rosenblum 
Bollati Boringhieri, 2011'

Qui si scrive di cose che credo assimilabili a ''centrature''.
Cioè sul come la sempre maggiore conoscenza sulle origini delle nostre sensazioni, ci permetta di intervenire su esse, modificandole.
Non è in genere una buona idea farlo, perchè si và ad intervenire su meccanismi vitali consolidati, ma quando sono gli accidenti della vita a decentrarci dal suo normale svolgimento, possono aiutarci a trovare un nuovo centro.
#3126
Tematiche Spirituali / Re: La centratura
10 Febbraio 2023, 21:57:25 PM
Ciao Ondina e benvenuta.
Vediamo se riesco a interpretarti.
Se sentiamo qualcosa c'è una causa, ma non sempre la potenziale causa genera la sensazione.
La sensazione di fatto deriva da una selezione naturale di cause possibili, che tu riesci a provocare artificiosamente.
Il silenzio non deriva mai da mancanza di possibili cause, perchè finché siamo vivi, noi stessi siamo fonte di rumore, ma della loro disattivazione.
Non tutti sanno che l'udito è il nostro senso più sviluppato, per il motivo che agisce essenzialmente in incognito, senza coscienza nostra di sensazioni.
E' un senso salvavita che a volte non può permettersi di perdere tempo manifestandosi in sensazioni, perchè quel tempo potrebbe risultare fatale.
L'udito è capace per sua natura di agire anche in silenzio.
#3127
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
09 Febbraio 2023, 12:01:36 PM
Citazione di: bobmax il 09 Febbraio 2023, 11:00:59 AMPuò sembrare che la volontà distingua il vivo da ciò che non lo è...
Ma questa distinzione si basa sul presupposto che il vivo potrebbe volere diversamente. Mentre il non vivo no.
Perciò con "volontà" si intende proprio questa stessa possibilità di volere diversamente da ciò che si vuole.


Intendo manifestazione di volontà come criterio semplice per classificare l'esistente.
 Non è che può sembrare, ma è, se ci accordiamo che lo sia.
In questa semplificazione convenzionale non ci importa chi sia il gestore, ma chi ci appare che lo sia, fidando in un basso margine di errore.
In pratica esprime volontà tutto ciò che non sembra limitarsi a sottostare alle leggi fisiche.
Tu credi già di sapere cosa è vivo, ma se io ne avessi una idea diversa come facciamo ad accordarci?
Io ti offro comunque un criterio semplice che non è giusto né sbagliato, ma condivisibile o non condivisibile.
Tu non è chiaro cosa offri.
#3128
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
08 Febbraio 2023, 17:01:45 PM
Citazione di: bobmax il 08 Febbraio 2023, 16:32:21 PMNon si può sorvolare sulla volontà. Perché tu, in quanto individuo, sei la tua stessa volontà. Che altro mai saresti?

Soltanto che... questa tua volontà non è proprio "tua". In quanto individuo distinto da tutto il resto.

Perché questa volontà è la medesima che fa girare la Terra attorno al Sole. Non vi è nessuna differenza.
La volontà è ciò che distingue ciò che è vivo da ciò che non lo è, ma ciò a cui attribuire questa volontà, l'individuo, rimane cosa aperta, se diamo importanza alla funzione dell'individuo e non alla sua spazialità.
Se vuoi è una distinzione convenzionale, e infatti lo è.
Ciò che conta è che funzioni, nel senso che ognuno può applicarla con basso margine di errore.
Tutta la difficoltà nasce quando la volontà viene usata per distinguere i vivi dai vivi, per cui si può dire che la volontà distingua l'uomo ad esempio, aumentando però il margine di errore, se a ben guardare anche gli scimpanzé sembrano esprimerla a modo loro.
Quindi dovremmo distinguere diversi gradi di volontà, cosa utile solo a chi artificiosamente dalla complicazione estrae il mistero col quale si esalta, e in quanto mistero può divenire motore di ogni cosa che gli pare.
Il mistero comunque rimarrà, senza bisogno di alimentarlo con miracolose moltiplicazioni.
#3129
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
08 Febbraio 2023, 16:16:24 PM
Citazione di: bobmax il 08 Febbraio 2023, 14:49:42 PMNon penso sia un "tentativo" di gestione.
Ritengo invece che vi sia una effettiva gestione.

Soltanto che... tu non sei il gestore.

Tu in quanto individuo.

Vi è una volontà che vuole gestire.
Soltanto che, quella volontà prescinde da te. In quanto singolo individuo.

Pur tuttavia, tutto ciò che avviene non dipende forse da te?
Da chi se no?
A me sembra che ''Atomomista non pentito'' abbia fatto una sintesi perfetta.
Un tentativo di gestione è comunque una gestione, e nella misura in cui il tentativo è un lavoro in corso e li lavoro non si arresta mai, una gestione resta un tentativo di gestione.
Possiamo anche sorvolare sulla volontà , ma non sul fatto che questa gestione passa per l'individuo, divenendo efficace quando condivisa, quando cioè da tentativo del singolo diventa progetto di lavoro comune, amplificando così la propria efficacia.
E quindi certo che dipende da me e da te.
E da chi sennò?
Cosa stiamo qui a discutere se non per provare ad entrare in risonanza per suonare come un unico strumento?
Il punto semmai è che il suono viene emesso dai singoli strumenti, ma la comprensibile ingenuità che commettiamo è di individuare gli strumenti in base al loro confine spaziale, e non in base alla loro funzione.
Avremmo parimenti diritto di considerare ogni corda del violino come singolo strumento, perchè ogni corda emette suono, e volendo anche ogni suo segmento parte.
Ma l'importante non è cosa sia strumento e cosa non lo sia, ma importante è mettersi d'accordo su cosa ci conviene considerare tale e cosa no, senza restare nel vago che una cosa è, e al, contempo non è , solo perchè potenzialmente può essere come non essere, se la sua esistenza dipende da una convenzione.
Poi posso ben complimentarmi coi singoli strumentisti dicendogli che la loro orchestra suona ''come un unico strumento''. Ma questo è il punto di arrivo, come il violino è il punto di arrivo dei liutai, il cui scopo è far suonare tante corde come una sola, ciò che ci suggerisce di dare all'insieme di corde un nome solo di strumento, come a fare un complimento ai liutai.
Uno strumento poi può caratterizzarsi con un confine fisico, ma non è necessariamente vero il contrario.
Oggi i musicisti compongono e suonano in collegamento telematico da ogni parte della terra, ma non perciò troviamo utile dire che la terra è un orchestra che suona, a meno che il nostro scopo non sia intrattenere l'uditorio con giochi di parole.
Non che in sè sia cosa sbagliata, anzi.
il mazzo è uno, ma le carte sono tante, e rimescolandole si possono giocare sempre nuove partite.
Ma il mazzo sempre uno rimane, non è allo stesso tempo  tanti...mazzi.
#3130
Tematiche Filosofiche / Re: Metafisica del coronavirus
08 Febbraio 2023, 12:49:52 PM
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2023, 21:58:11 PMAltra carne al fuoco di alto rango scientifico, da cui risulta a chiare lettere che le cavie siamo noi. Certo che se aspettano un altro po' a fare le ricerche promesse devono riesumare cadaveri già putrefatti con le statistiche epidemiologiche già "nel vento".

Nel frattempo GIMBE lancia l'allarme contro il calo di cavie volontarie e morti ammazzati. Datti da fare in fretta ISS, perchè le cavie con effetti avversi si assottigliano di numero ogni giorno che passa (accà niscuno è fess), e quelle buone te le seppelliscono in fretta come "non correlato".




L'unica cosa su cui posso giurare è che la costruzione del valore del ''rango scientifico'' sia messa in discussione dal mutamento dei media che potenzialmente possono veicolarla, uno dei cui effetti è questa discussione,  ampliando i nuovi media la potenziale platea di competenti.
La vecchia costruzione, pur con tutti i suoi difetti, è collaudata.
La nuova no, per cui tendenzialmente la ignoro in generale.
Cambia il discorso quando sono necessariamente chiamato, nonostante la mia relativa competenza, a dover fare scelte che mi riguardano, ma fra queste non ho ritenuto saggio includere la scelta fra vaccinarmi e non.
Posso solo testimoniare che a fronte dell'insistenza a vaccinarsi e nonostante la mia disponibilità, quando mi presentavo per il vaccino, raramente risultavo fra quelli che quel giorno potevano prenotarsi per essere vaccinati, per cui alla fine non ho fatto più di due vaccini.
Mi è capitato poi di avere problemi di salute che mi hanno costretto, nonostante la mia incompetenza, a dover dare autorevolezza ad uno specialista piuttosto che a un altro, dovendo scegliere fra uno considerato autorevole che però tendeva a nascondere la sua umanità dietro a quella autorevolezza, e uno meno autorevole ma più umano.
Ho scelto il secondo perchè credo che la fiducia fra paziente e medico, anche quando mal riposta, è fondamentale.
Dal medico devo andarci io, e per andarci devo avere la voglia di andarci, e certi medici te la fanno passare.
Mi auguro solo che alla prossima pandemia basti la mia fiducia e la mia voglia per vaccinarmi.
Per questa non è andata così.
#3131
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
08 Febbraio 2023, 12:22:43 PM
Il tentativo di questa mia discussione è di svecchiare la balla dell'opposizione fra fra materialismo e idealismo, ma senza illudersi di poterla sostituire con altra che non sia però più attuale rispetto alla nostra esperienza. Un tentativo di svecchiamento in senso funzionale, di modo che ciò che nella nostra attuale esperienza risulti alienante tale più non sia.
Tutto ruota secondo me sul gioco delle parti fra consapevolezza e inconsapevolezza, dove ognuna di esse può servire e nessuna di esse è necessaria in forma esclusiva.
In questo senso possiamo considerare che la nostra mancanza di controllo sull'intelligenza artificiale (preoccupazione che nasce da una predilezione esclusiva non giustificata per la consapevolezza) nella misura in tenderemo a considerarla sempre più parte irrinunciabile di noi, entrerà appunto a far parte di noi in quanto ''inconsapevolezza'', che come abbiamo detto in sè non è peccato, entrando solo come parte di noi nel gioco delle parti.
Magari riusciremo anche ad evitare di dover più giustificare con tripli salti mortali dialettici ''l'essere in sè'' che per per essere tale nostra fin troppi gradi e sfumature secondo la nostra corrente esperienza.
Tutto dipende da quanto questo essere in se si sia profondamente identificato con l'essere che siamo, tenendo conto che non è l'identificazione in sè ad essere sbagliata, ma al massimo la sua sopravvenuta inadeguatezza.
#3132
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
08 Febbraio 2023, 11:20:14 AM
Citazione di: daniele22 il 08 Febbraio 2023, 10:47:41 AM
Ci si chiede poi come mai "la cosa in se", sempre etichettata da un sostantivo, non possa stare in piedi, così come anche tu e altri sostengono mi sembra. Secondo me "la cosa in se", etichetta compresa, non regge perché la cosa a cui si riferisce il sostantivo possiede diverse funzionalità che trascendono senz'altro la sua definizione razionale così come appare in un vocabolario. Queste varie funzionalità che infine tutti giungono a riconoscere verrebbero a generare per ciascun singolo individuo, dico io ineluttabilmente, una gerarchia di valori di natura affettiva che emerge dalla nostra relazione con l'oggetto, per cui il "vitello" quand'anche il "capitalismo" possono assumere diversi aspetti per ciascun individuo.

Ottima osservazione.
Credo che l'identificazione fra oggetto e sostantivo sia alla base del nostro ''senso di realtà'', per cui io ricordo bene quel che pensavo da bambino, e cioè che il tavolo era il nome dell'oggetto, e non l'oggetto, ma credevo al contempo che esso non avrebbe potuto chiamarsi altrimenti che ''tavolo''.
Quindi c'era comunque una certa identificazione apparentemente ''afunzionale''  fra sostantivo ed oggetto, che nel tempo si è allentata ovviamente , con un graduale ''disaffezionamento'', ma non del tutto completato se ancora possiedo un senso di realtà.
Non credo si possa vivere senza un senso di realtà, ma eviterei di affezionarmi troppo ad esso, tenendomi pronto alla bisogna a cambiarlo.
Con il sostantivo il soggetto si limita ad indicare l'oggetto, secondo una convenzionale etichettatura, ma questa operazione così banale nella sua descrizione puramente matematica, viene sporcata da una possibile parziale identificazione fra soggetto, oggetto e sostantivo, a seconda del grado di senso di realtà che ci abbisogna per sopravvivere, per cui ciò che realtà non è, viene assunto come tale, senza averne necessaria consapevolezza.
Si può cambiare il proprio senso di realtà ponendolo a confronto con quello degli altri, ma la discussione sarà tanto più violenta quanto alta è l'identificazione del soggetto con il sostantivo/oggetto.
In altri termini non possiamo vivere senza raccontarci balle, tanto che a volte è meglio non sapere nemmeno che ce le raccontiamo, e potremmo restare di ciò per sempre inconsapevoli, senza alcun danno, se non fosse che arriva sempre il momento di doversi raccontare nuove balle al posto delle vecchie, perchè il nostro senso di realtà è legato comunque alla nostra esperienza condivisa che muta nel tempo.
Le balle quindi hanno una loro funzione vitale, specie quelle che ci raccontiamo da soli, e non sono quindi un peccato, a meno che non si creda nella verità.
Credo, nella verità, che a sua volta non è un peccato, perchè ha una sua funzione nel creare il senso di realtà, ma diventa un ostacolo quando abbiamo l'esigenza di svecchiare le nostre balle.
Il grado di evidenza del tavolo, la sua verità, dipende dal grado variabile di identificazione fra soggetto, sostantivo ed oggetto.
Se oggi sembra imperare il nichilismo è perchè la distanza fra una esigenza e l'altra di svecchiare le balle non si misura più in generazioni, perchè una sola generazione sperimenta più di una volta tale esigenza, per cui possiamo avere la sensazione che  la verità, intesa come potente colla identificativa funzionale al senso di realtà, inizi ad alcuni stare un po' sulle ''balle''.
Così forte diventa la tentazione di poterla accantonare, se non fosse che non dipende tutto dalla nostra consapevole volontà.
Senza inconsapevolezza non esisterebbe senso di realtà, infatti il motivo per cui certe moderne teorie fisiche ci sembrano stare fuori dalla realtà pur descrivendola in modo così efficace, è perchè di esse abbiamo, almeno potenzialmente, totale consapevolezza.
Quindi, nella misura in cui le ignoriamo, o meglio ci raccontiamo la balla di conoscerle, riusciamo a farle rientrare ancora almeno in parte nel nostro senso di realtà, riuscendo ancora a vederle per quanto ci possiamo scordare di poterle ricondurre ad evidenza.
#3133
Poverazza, che brutta fine.   :))
#3134
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
07 Febbraio 2023, 09:54:12 AM
Citazione di: Kobayashi il 07 Febbraio 2023, 07:45:06 AMLa filosofia negli ultimi secoli ha lavorato alla distruzione delle risposte fornite da metafisica e religione.
Poi è passata alla domanda. Alla domanda sul senso (forma contemporanea minimalista che racchiude le categorie della filosofia classica: finalismo, totalità, etc.). E ha iniziato a mostrare che tale domanda viene essenzialmente da fraintendimenti linguistici o da un'eredità culturale che si presenta sotto forme diverse che non sono state ancora del tutto smascherate.

Il mio interrogativo (forse un po' ingenuo) è il seguente: e se invece la domanda fosse legata in modo ineludibile a ciò che è l'uomo? Al di là della sua particolare cultura, religiosa o metafisica.
Se fosse una costante "eterna" e interculturale che poi assume forme storiche relative e come tali certamente superabili, ma senza che questo comporti la presenza di un cammino che necessariamente porti verso la risposta definitiva?

In questo caso la serietà della domanda ci impegnerebbe in una ricerca filosofica, spirituale, possibile solo accantonando l'immediata ricerca del piacere.
Si appunto, io proverei ad uscire dal comprensibile pessimismo del non riuscire trovare un senso duraturo, concentrandomi sulle conseguenze del credere di possedere un senso nel tempo  in cui dura la fede in esso.
Postulerei quindi che:
1. la vita non ha necessariamente bisogno di un senso per proseguire.
O se si preferisce lascia aperto ogni possibile senso, non possedendone quindi alcuno in particolare.
1a) Quanti più individui compongono la vita, tanti più sensi la vita possiede contemporaneamente, seppur sempre in via temporanea.
2. La vita procede in senso evoluzionistico, che è il senso di cercare di sopravvivere al caso.
3. la vita stessa, nella sua forma consapevole, è capace di generare il caso, senza attenderlo, ponendo fede in qualcosa, che è però a tutti gli effetti una credenza presa a caso.
La vita consapevole si allena agli effetti del caso provocandolo.

E' appunto questa capacità di produrre il caso giocando a dadi che caratterizza la vita consapevole, dove ad ogni lancio esce un senso della vita.
Prenderei quindi la cosa con positiva leggerezza, cercando di godersi il gioco, dove il gioco è uno di quei tanti piaceri che fanno si che non si possa caratterizzare in modo troppo schematico e semplicistico il piacere, come dice Jacopus, traendone affrettate e catastrofiche conseguenze, col rischio di interrompere il gioco ponendo fine alla propria esistenza, quando magari il senso della vita, per chi ci crede, era proprio all'angolo dopo.
#3135
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
07 Febbraio 2023, 09:21:59 AM
Direi di si, anche se l'uso del sostantivo e del discorso illecito mi confondono.
Eppure ricordo che ero bravo in analisi grammaticale. ;D

La tecnica di ripetere un discorso con parole proprie è un buon modo di comprenderlo facendolo proprio.
Quando non capisco un argomento mi  improvviso come esperto dell'argomento che cerca di spiegarlo ad altri, e superando le difficoltà del doverlo spiegare lo comprendo.
Colgo comunque l'occasione per correggermi: ''Non sono invenzioni del tutto arbitrarie'', perchè credo che anche quando riempiamo i serbatoi con la più sfrenata fantasia non riusciremo mai a sganciarci del tutto dall'attrazione gravitazionale della realtà.