Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Eutidemo

#3121
Citazione di: Ipazia il 05 Marzo 2022, 15:22:59 PMIl Donbass subiva una guerra non dichiarata dal 2014. Alla fine le sorti si sono capovolte. La realtà è molto più complicata delle formulette giuridiche formali in un mondo in cui la forma Stato si sta disgregando a vista d'occhio tanto nella funzione che nella legittimità. 
La realtà è molto più complicata delle formulette propagandistiche filorusse, in un mondo che si sta globalmente ribellando alla criminale aggressione all'Ucraina da parte di Putin; la cui già scarsa credibilità si sta disgregando a vista d'occhio tanto nella funzione che nella legittimità. 
 :P
#3122
Ciao Daniele22 ;)
Stavolta hai doppiamente ragione!
Ed infatti:
- sono andato off topic;
- non dovrebbero esistere  frontiere.
Il che mi ha ricordato un'altra canzone che mi piaceva molto, durante il mio periodo "trotskysta" (cioè, violentemente "antistalinista"):
(password: "logos")
https://www.dailymotion.com/video/x88lbts
***
Un saluto! :)
***
#3123
Citazione di: daniele22 il 05 Marzo 2022, 21:50:59 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Marzo 2022, 13:21:17 PMSecondo la concezione del filosofo Vero Tarca: "il positivo, in quanto separato dal negativo, viene ad essere qualcosa di negativo"; ed infatti, anche il positivo, proprio in quanto si differenzia dal negativo, viene ad essere a sua volta negativo (appunto perché, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo).
***
Sinceramente, tale ragionamento non mi convince troppo!
***
Ed infatti, dire che "il positivo, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo", è come dire che "l'essere", in quanto differente dal "non essere", di conseguenza "non è" neanch'esso": ma, a mio parere "l'essere non è...non essere", e, quindi, è" .
Come è noto, invero, sia linguisticamente che nella logica, due negazioni fanno un'affermazione; il che significa che  l'"essere" "non è" (nè può essere) ciò che "non è"; e, proprio per questo, come logica conseguenza, "è"!
Questo, secondo me,  vuol dire che essere "negativo" nei confronti del "negativo" significa essere "positivo", e non "negativo"  come afferma Tarca.
***
Per fare un esempio, se, dopo aver fatto un tampone, io chiedo: "Sono risultanto negativo?" e il medico mi risponde: "Mi dispiace, ma la mia risposta è negativa!", vuol dire che, purtroppo, sono risultato "positivo" al tampone.
O no?
***
D'altronde lo stesso Tarca ammette che, in base al suo assunto: "Ci troviamo in un'antinomia micidiale: se il positivo non differisce dal negativo allora è negativo, e se invece differisce da esso allora da capo viene ad essere negativo (rispetto al negativo); in ogni caso, insomma, il positivo viene ad essere negativo. Io compendio tutto questo nel seguente 'mantra': <<Il negativo del negativo è negativo>>".
***
Il mio 'mantra', invece, è: <<Il negativo del negativo è positivo>>".
***
Voi cosa ne pensate?
***
Confesso che ho dato solo una rapida scorsa agli interventi. Vorrei introdurre una dimensione temporale. Positivo e negativo, vita e morte. Il positivo corrisponde ad una tesi, afferma qualcosa per la prima volta. Il negativo corrisponde all'antitesi; nega l'affermazione precedente. Tenta di uccidere la tesi. Il negativo del negativo è positivo? Innanzitutto dovrebbe corrispondere alla sintesi. Cosa fa la sintesi? Riequilibra tesi ed antitesi negando non la tesi, visto che è già stata negata dall'antitesi, bensì adeguandola all'antitesi. La sintesi diviene così almeno per un istante coincidente colla nuova tesi. Per me, eutidemo, il tuo mantra è buono
Sebbene il tuo ragionamento sia un po' più complesso, ed alquanto diverso dal mio, mi fa piacere, però, che tu sia arrivato alle mie medesime conclusioni! ;)
#3124
Ciao Bobmax. :)
Secondo me, il "negativo del negativo" è soltanto un sinonimo di "positivo"; allo stesso modo con cui un "animale a quattro zampe" non è altro che il sinonimo di un "animale quadrupede".
***
Tutto il resto sono soltanto fumisterie paralogistiche!
***
Ripeto, quindi, il mio esempio:
- un "nonnonno" (cioè che non ha nipoti) è il contrario, o meglio, il "negativo" di "nonno";
- un "nonnonnonno" (cioè che ha nipoti), invece, è soltanto un "positivo", per quanto bizzarro e ridondante, SINONIMO di "nonno"!
Nessuno riuscirà mai a convincermi del contrario.
***
Un saluto! :)
***
#3125
P.S. (per Greedemetr e per tutti gli altri)
- un "nonnonno" (cioè che non ha nipoti) è il contrario, o meglio, il "negativo" di "nonno";
- un "nonnonnonno" (cioè che ha nipoti), invece, è soltanto un "positivo", per quanto bizzarro e ridondante, SINONIMO di "nonno"!
Non  so se ho reso l'idea!
;)
#3126
Ciao GreenDemetr. ;)
Non capisco perchè ti faccio disperare!
***
Ed infatti, Tarca ha detto che il "positivo" è qualcosa di "negativo", cosa che io non ammetto affatto;  ed infatti, al contrario, io sostengo che il "negativo" del "negativo" è "positivo", e non è affatto "negativo", come invece sostiene lui.
***
Ed invero, quando io ho scritto (testualmente) che, "sia linguisticamente che nella logica, due negazioni fanno un'affermazione", ho affermato discorsivamene la stessa "identica" verità espressa dalla tua ineccepibile formula, che condivido in pieno (p = ¬(¬p)
E, cioè, che, dire "p" e dire di "negare  non p" è esattamente la stessa cosa.
***
Per cui, visto che anche noi due stiamo dicendo esattamente la stessa cosa (a differenza di quello che dice Tarca), non riesco proprio a capire perchè ti faccio disperare!
Semmai sei tu che fai disperare me!
:D
***
Un saluto! :)
***
#3127
Ciao Viator.  :)
Hai ragione nel dire  i concetti di positivo e di negativo, in realtà servono solo a "far polvere dialettica" se non si tiene conto che gli "attributi in sè" non esistono, e che quindi con essi si può giostrare a ruota libera.
Tanto più se si cerca di applicarli a concetti astratti, i quali, secondo me, sono assolutamente "impredicabili".
Come, appunto:
- l'essere
- il non essere
***
Dei quali, con Parmenide, non siamo in grado di dire altro che:  "L'essere è e non può non essere; il non essere non è e non può essere".
***
Un saluto! :)
***
#3128
Citazione di: JE il 04 Marzo 2022, 15:24:49 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Marzo 2022, 14:22:03 PM
Citazione di: JE il 04 Marzo 2022, 14:10:15 PMRilevamento interessante.
Penso che la tua soluzione sia giusta, e il suo un sofismo.
Questo perché l'essere (assecondando Heidegger che parla di "esserci" per distinguere l'essere dall'essere-nel-tempo) non abita il tempo.
Dire che il positivo é prima negazione del negativo significa distinguere due tempi in cui il positivo cambia stato... Per cui la negazione di una negazione, matematicamente meno per meno, é un positivo e basta, distinguere le parti "meno" "per" "meno" é sofismo da professori di retorica... Che manca di sostanza.
Chi pensa troppo all'albero smette di vedere la foresta, un caso lampante di.
Mi fa piacere che tu sia d'accordo con me; si vede che nessuno di noi due è un professore di filosofia ;)

Per quanto riguarda l'accademia e "l'accademicità" la penso come Nietzsche nella sua famosa critica:
Mi fido più di un contadino riflessivo da cui emerge un pensiero spontaneo, che di un intellettuale la cui busta paga dipende dalla mole di pagine prodotte, il più delle volte almeno. Certamente si giudica l'argomento... Ma nella mia esperienza ci azzecca di più il primo!
Come, infatti, recita il famoso proverbio popolare:  'Contadino: scarpe grosse e cervello fino
;)
#3129
Ciao Daniene22. ;)
Io intendevo soltanto dire che:
- se io comincio a lanciare missili contro un Paese che è in pace con me, sono io che, da solo, di mia iniziativa, gli sto facendo la guerra;
- se poi quello, ovviamente, si difende, occorrerà essere necessariamente in due per fare la pace.
***
Però sono d'accordo con te, almeno se ho ben capito quello che vuoi dire, che, anche se si addivenisse ad una pace ingiusta imposta con la forza al più debole,  il conflitto continuerà ad esistere in ogni caso, ma con toni e modi diversi; cioè, con quella che un tempo si chiamava "guerra partigiana", e, oggi "guerra asimmetrica" (che, però, è alquanto diversa dalla prima).
***
Per il resto, forse ti sorprenderà sapere che anch'io, da giovane, sono stato non "anarcoide", ma proprio "anarchico" in senso stretto; e, in un certo senso, in quanto "giusnaturalista", in effetti lo sono ancora (in quanto non rispetterei mai una legge che ritengo gravemente ingiusta).
E infatti la mia canzone preferita resta tutt'ora la seguente:
https://www.youtube.com/watch?v=rSJWJ5u4li0
***
Un saluto! ;)
***
#3130
Ciao Daniele22 :)
Hai ragione:il boomerang è una tecnica più sofisticata che si appoggia ad un altra tecnica meno sofisticata per ottenere un cosiddetto "effetto inverso".
La parte del tuo discorso su cui non sono molto d'accordo, è quella dove scrivi: "se vuoi la guerra fai la guerra, se vuoi la pace fai la pace."
Ed infatti, per fare la guerra basta uno solo, ma, per fare la pace, bisogna per forza essere in due!
Intendo dire che se uno mi aggredisce a cazzotti, posso volere la pace quanto voglio, ma, se quello non mi dà retta e continua a menarmi, sono costretto a difendermi a cazzotti pure io.
Non ti pare?
***
Un saluto!
***
#3131
Citazione di: bobmax il 04 Marzo 2022, 14:09:19 PMNel nostro esserci mondano, la verità è tale solo in quanto negazione di ogni possibile falsità.

Un'affermazione è vera proprio perché nega ogni possibilità contraria.

A = A

Nega ogni altra possibilità: B, C, D...

Quindi il positivo si regge sul negativo, negandolo.

L'esistenza sulla non esistenza.

Tuttavia questo non avviene per l'Essere.
Perché l'Essere non necessita di alcun non Essere.
Essendo Essere = Nulla.

Coincidenza degli opposti.

Se perciò non vi è più bisogno del negativo, la Verità (e quindi l'Essere, il Positivo...) è negazione della negazione.

Non nel senso che nega qualcosa! Ma nel senso che ne fa a meno.

È l'Uno.
Anche se non sono sicuro di aver compreso del tutto il resto del tuo ragionamento (per mia pochezza, non per la scarsità delle tue capacità espressive), sono comunque d'accordo con la tua conclusione; cioè che l'"Essere", negazione della negazione, corrisponde all'"Uno".
Il "Due" è soltanto un'illusione! 
;)
#3132
Citazione di: JE il 04 Marzo 2022, 14:10:15 PMRilevamento interessante.

Penso che la tua soluzione sia giusta, e il suo un sofismo.

Questo perché l'essere (assecondando Heidegger che parla di "esserci" per distinguere l'essere dall'essere-nel-tempo) non abita il tempo.

Dire che il positivo é prima negazione del negativo significa distinguere due tempi in cui il positivo cambia stato... Per cui la negazione di una negazione, matematicamente meno per meno, é un positivo e basta, distinguere le parti "meno" "per" "meno" é sofismo da professori di retorica... Che manca di sostanza.

Chi pensa troppo all'albero smette di vedere la foresta, un caso lampante di.

Mi fa piacere che tu sia d'accordo con me; si vede che nessuno di noi due è un professore di filosofia ;)
#3133
Putin, ieri 3 marzo 2022, ha dichiarato: "Russi e Ucraini sono un solo popolo, non ci fermeremo; tutto va secondo i piani, stiamo raggiungendo gli obiettivi militari".
Ora, a prescindere dalla circostanza che, se ciò fosse vero, Putin starebbe paradossalmente e criminalmente bombardando il suo stesso popolo, la sua affermazione è assolutamente falsa; ed infatti, se non c'è dubbio che, per un certo tempo, l'Ucraina sia stata una "provincia" del grande "impero russo", sostenere che "Russi e Ucraini sono un solo popolo" non è affatto vero!
Affini sì...ma un solo popolo assolutamente no!
***
In effetti, le prime migrazioni e gli insediamenti nel territorio in cui oggi si trova l'Ucraina risalgono alla preistoria, quando i Neanderthal, all'incirca 50mila anni fa, occuparono tale territorio; in tal senso, essendo anche lui un Neanderthal, questo potrebbe costituire un piccolo appiglio all'ardita affermazione di Putin.
:D
Scherzi a parte, in tempi storici, dopo l'occupazione del territorio da parte di molte altre popolazioni (Sciti, Unni, Bulgari, Peceneghi ecc.), tra il V e il VI secolo d.C., cominciarono a migrare in queste zone anche le prime popolazioni slave, alcune delle quali si stanziarono nell'odierna Ucraina settentrionale e occidentale con capitale Kiev; il cui Principato esistette, con varie vicende, come autonoma nazione fino al 1471, quando entrò a far parte del Granducato di Lituania, poi della Polonia.
Nel 1649 l'Ucraina Kieviana riacquistò la sua indipendenza e la sua identità etnica sotto il nome di Etmanato (in ucraino Гетьманщина, Het'manščyna); così come risulta dall'acclusa cartina storica.
Nel 1764, però Caterina II di Russia abolì ufficialmente l'Etmanato e la carica di atamano , incorporandone i territori nei governatorati di Kiev e della Piccola Russia.
A partire dal 1764, sotto il dominio degli zar, l'Ucraina attraversò una fase di dura repressione soprattutto nell'Ottocento; ed infatti gli zar avevano timore che la cultura e la lingua ucraina minacciassero l'unità dell'impero, perciò vennero proibite le pubblicazioni in ucraino e venne represso lo sviluppo culturale e letterario di quella lingua.
Tuttavia, nonostante la repressione zarista, gli ucraini cercarono di ribellarsi e di guadagnarsi l'indipendenza, in particolare durante la Prima guerra mondiale, quando il regime zarista era più debole.
Ed infatti, con il trattato di Brest-Litovsk del 1917, era stata di nuovo prefigurato uno Stato Ucraino Indipendente; il quale, però, non ebbe mai realmente luogo, perchè, dopo la rivoluzione bolscevica, l'Ucraina divenne nuovamente una semplice provincia del nuovo "Impero Sovietico" (ipocritamente chiamato, oggi, Federazione), così come per circa un secolo e mezzo era stata una provincia del vecchio "Impero Zarista" (il quale, almeno, era meno ipocrita nelle sue autodenominazioni).
Per cui Putin proclama cose storicamente false, o, quantomeno, fortemente discutibili!


***
Tali antecedenti storici, fanno si che l'ucraino non sia un "dialetto", bensì una "lingua" autonoma rispetto al russo; la quale lingua, sia pure affine a quella russa come lo è lo Spagnolo all'Italiano, è tuttavia un idioma completamente diverso!
Ad esempio, la frase italiana: "La lingua ucraina è diversa da quella russa":
- in ucraino si scrive:
"Українська мова відрізняється від російської"
- in russo, invece, si scrive:
"Украинский язык отличается от русского"
Solo la prima e l'ultima parola (su cinque), si somigliano un po'.
Entrambe, ovviamente, sono lingue del ceppo slavo orientale e che hanno quindi la stessa origine;  ed infatti derivano entrambe dallo slavo ecclesiastico, ma grazie a influenze differenti, i due idiomi differiscono per tantissimi aspetti.
Ed infatti, ad esempio, il polacco, insieme al ruteno antico, ha influenzato moltissimo la lingua ucraina odierna, differenziandola dal russo; ed infatti, la stessa desinenza del cognome di Zelensky, è tipicamente di origine polacca.
La moderna ricerca linguistica dimostra che la lingua ucraina è molto più vicina ad altre lingue slave che non al russo; ad esempio al ceco, al  polacco e allo slovacco per il 22%/23%, al croato e al bulgaro per il 21%, ma solo per l'11% al russo.
Sulla base di tali dati, alcuni linguisti mettono in dubbio la classificazione delle lingue russa e ucraina nello stesso gruppo linguistico di lingue slave orientali.
Peraltro, le statistiche mostrano che solo il 62% delle parole sono simili nelle due lingue (russo e ucraino);  quindi, secondo questo indicatore, la lingua russa in relazione a quella ucraina è solo al quinto posto dopo il polacco, ceco, slovacco e il bielorusso
Si noti che l'inglese e l'olandese hanno una convergenza lessicale vicina al 63%;  che è maggiore di quella tra russo e ucraino!
Per inciso, si tenga presente che nel DONBASS, e, quindi, negli "stati fantoccio" filorussi del "Donetsk" e nel "Luhansk", la lingua prevalente è l'ucraino (58%), e non il russo (42%), così come risulta da uno studio condotto dal Centro Razumkov; tale studio non è mai stato confutato nè da altri studi analoghi, nè da Putin, che basa le sue affermazioni soltanto sulla propaganda.
***
#3134
Secondo la concezione del filosofo Vero Tarca: "il positivo, in quanto separato dal negativo, viene ad essere qualcosa di negativo"; ed infatti, anche il positivo, proprio in quanto si differenzia dal negativo, viene ad essere a sua volta negativo (appunto perché, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo).
***
Sinceramente, tale ragionamento non mi convince troppo!
***
Ed infatti, dire che "il positivo, in quanto differente dal negativo è non-negativo e cioè negativo nei confronti del negativo", è come dire che "l'essere", in quanto differente dal "non essere", di conseguenza "non è" neanch'esso": ma, a mio parere "l'essere non è...non essere", e, quindi, è" .
Come è noto, invero, sia linguisticamente che nella logica, due negazioni fanno un'affermazione; il che significa che  l'"essere" "non è" (nè può essere) ciò che "non è"; e, proprio per questo, come logica conseguenza, "è"!
Questo, secondo me,  vuol dire che essere "negativo" nei confronti del "negativo" significa essere "positivo", e non "negativo"  come afferma Tarca.
***
Per fare un esempio, se, dopo aver fatto un tampone, io chiedo: "Sono risultanto negativo?" e il medico mi risponde: "Mi dispiace, ma la mia risposta è negativa!", vuol dire che, purtroppo, sono risultato "positivo" al tampone.
O no?
***
D'altronde lo stesso Tarca ammette che, in base al suo assunto: "Ci troviamo in un'antinomia micidiale: se il positivo non differisce dal negativo allora è negativo, e se invece differisce da esso allora da capo viene ad essere negativo (rispetto al negativo); in ogni caso, insomma, il positivo viene ad essere negativo. Io compendio tutto questo nel seguente 'mantra': <<Il negativo del negativo è negativo>>".
***
Il mio 'mantra', invece, è: <<Il negativo del negativo è positivo>>".
***
Voi cosa ne pensate?
***
#3135
Ciao Daniele22. ;)
Condivido buona parte di quello che hai scritto; però il mio tema non erano le "bufale" in quanto tali, bensì la particolare tecnica di disinformazione chiamata "boomerang" (che è una cosa diversa).
Tale tecnica disinformativa, in effetti, è molto più sottile e perfida delle semplici "bufale", in quanto:
- crea appositamente delle "bufale" favorevoli per il proprio "avversario-bersaglio";
- per poi "sbugiardarle" allo scopo di far passare il proprio "avversario-bersaglio" per un "bufalaro".
:D
***
Un saluto! ;)
***