Penso che l'argomento "stiracchiato" sia una ciambella lanciata ai suoi ospiti che, sul superamento di quell'impossibile, ci marciano.
Come ci ha marciato la loro ancella per secoli.
La mia sensazione è che l'ontologia dell'Essere aveva una sua plausibilità quando le conoscenze sulla natura erano molto limitate e si pensava che il reale avesse un suo fondo e una sua origine che spiegassero tutto, ovvero il Tutto, sostantivandolo.
Invece è accaduto che l'origine si sia sempre più allontanata in remoti eventi inconoscibili, e la "sostanza" unificante si sia dissolta in radiazioni vagamente corpuscolate, di molteplici fogge, blasfemamente plurali, denominate impietosamente "quanti".
Oggi l'Essere è narrazione antiquaria, che mette pena pure confutare. Mentre l'essente una sua concretezza contestualizzabile, meritevole di studio e approfondimento, anche filosofico, la conserva. Fresca e virginale come i ta panta della sapienza greca.
Come ci ha marciato la loro ancella per secoli.
La mia sensazione è che l'ontologia dell'Essere aveva una sua plausibilità quando le conoscenze sulla natura erano molto limitate e si pensava che il reale avesse un suo fondo e una sua origine che spiegassero tutto, ovvero il Tutto, sostantivandolo.
Invece è accaduto che l'origine si sia sempre più allontanata in remoti eventi inconoscibili, e la "sostanza" unificante si sia dissolta in radiazioni vagamente corpuscolate, di molteplici fogge, blasfemamente plurali, denominate impietosamente "quanti".
Oggi l'Essere è narrazione antiquaria, che mette pena pure confutare. Mentre l'essente una sua concretezza contestualizzabile, meritevole di studio e approfondimento, anche filosofico, la conserva. Fresca e virginale come i ta panta della sapienza greca.
