9 Dio il Signore chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?» 10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?» 12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto[c] dell'albero, e io ne ho mangiato». 13 Dio il Signore disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».
Io credo che la Bibbia non debba assolutamente essere presa in senso letterale, ma che, viceversa, sia un mito come ce ne sono a milioni nel mondo, anche sulla creazione (da quelli greci, a quelli del Nord Europa, a quelli dei nativi americani, ecc...). Questo passo (che è stata la prima lettura della festa dell'Immacolata Concezione dell'anno scorso) come tanti altri sia nell'antico che nel nuovo Testamento, è un tentativo di giustificare le malefatte degli esseri umani. Qui io noto uno scaricabarile impressionante. In pratica non è stata Eva a lasciarsi ingannare, ma a suo dire è stato il serpente a ingannarla (sul foglietto della messa di quella ricorrenza, invece del termine ingannare, c'era sedurre): qui è il primo scaricabarile, ma il secondo è addirittura da incorniciare e, se fosse esistito un premio per il miglior scaricabarile, lo avrebbe vinto Adamo sicuramente: al punto 12, Adamo chiama Eva "la donna", che è il soggetto della frase principale ("è lei che mi ha dato del frutto, non gliel'ho chiesto mica io", sembra dire Adamo). Tuttavia, all'interno della frase principale, vi è una subordinata che fa capire meglio il senso. La donna CHE TU MI HAI MESSO ACCANTO è lei che mi ha dato del frutto. In pratica, per Eva il colpevole era il serpente, per Adamo c'erano due colpevoli: Eva e Dio stesso. Adamo sembra quasi affermare: "Già che c'eri, Dio, non potevi mettermi accanto una donna migliore?" Da quel momento, nessun essere umano si è più assunto la responsabilità delle proprie azioni. La colpa è sempre stata di qualcun altro.
Io credo che la Bibbia non debba assolutamente essere presa in senso letterale, ma che, viceversa, sia un mito come ce ne sono a milioni nel mondo, anche sulla creazione (da quelli greci, a quelli del Nord Europa, a quelli dei nativi americani, ecc...). Questo passo (che è stata la prima lettura della festa dell'Immacolata Concezione dell'anno scorso) come tanti altri sia nell'antico che nel nuovo Testamento, è un tentativo di giustificare le malefatte degli esseri umani. Qui io noto uno scaricabarile impressionante. In pratica non è stata Eva a lasciarsi ingannare, ma a suo dire è stato il serpente a ingannarla (sul foglietto della messa di quella ricorrenza, invece del termine ingannare, c'era sedurre): qui è il primo scaricabarile, ma il secondo è addirittura da incorniciare e, se fosse esistito un premio per il miglior scaricabarile, lo avrebbe vinto Adamo sicuramente: al punto 12, Adamo chiama Eva "la donna", che è il soggetto della frase principale ("è lei che mi ha dato del frutto, non gliel'ho chiesto mica io", sembra dire Adamo). Tuttavia, all'interno della frase principale, vi è una subordinata che fa capire meglio il senso. La donna CHE TU MI HAI MESSO ACCANTO è lei che mi ha dato del frutto. In pratica, per Eva il colpevole era il serpente, per Adamo c'erano due colpevoli: Eva e Dio stesso. Adamo sembra quasi affermare: "Già che c'eri, Dio, non potevi mettermi accanto una donna migliore?" Da quel momento, nessun essere umano si è più assunto la responsabilità delle proprie azioni. La colpa è sempre stata di qualcun altro.


