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Messaggi - myfriend

#316
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 19:08:44 PM
@angelo
Di conseguenza, questo tuo modo di intendere la spiritualità non è adottabile dagli atei. Adesso non m'interessa stabilire se gli atei abbiano ragione o torto a rifiutare Dio, mi interessa solo notare che, se spiritualità significa questo, allora non è possibile parlare di spiritualità degli atei. Gli atei però rivendicano di possedere anche loro una spiritualità.
Secondo me la spiritualità meriterebbe invece uno sforzo di lavoro per cercare di intenderla in modi che creino il più possibile intese, dialogo, almeno come prospettive su cui progredire.

Non è così. Gli atei non possiedono nessuna spiritualità.
La spiritualità, infatti, presuppone che ci sia un "invisibile ordine delle cose" e che ci sia una "mente cosmica superiore" (dio) che è il fautore di un tale ordine delle cose (esattamente come dicevano Planck ed Einstein, padri della fisica e delle scienza moderna).
L'ateo non riconosce l'esistenza di una "mente cosmica superiore" che è il fautore di un tale ordine delle cose. Ma sostiene che tale ordine si è generato da sè in modo del tutto casuale e, quindi, è privo di un qualunque senso.
In questo non c'è nulla di spirituale.
Lasciamo da parte la evidente incongruenza logica degli atei (come può il caso generare ordine? E' impossibile).
Negare l'esistenza di una mente superiore che dà un ordine e un senso alle cose, implica affermare che l'homo è l'unità di misura ultima di tutte le cose. E questo genera il relativismo e il caos che è sotto ai nostri occhi nel mondo moderno. Un caos che non ha proprio nulla di spirituale.
Perchè è del tutto evidente che se l'homo è l'unità di misura ultima di tutte le cose, "l'ordine delle cose" è dato dalla legge del più forte, cioè dalla legge di chi ha la maggior forza per imporla agli altri, cioè dalla legge della giungla, che non ha nulla di spirituale. Che è esattamente quello che accade nell'umanità che rifiuta la "spiritualità" e cioè l'esistenza di un "ordine delle cose" che nasce non dall'homo, ma da una mente superiore all'homo.
#317
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 18:42:54 PM
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli", il cosiddetto "lassù" che è un concetto puerile perchè nell'universo non esiste un "lassù" e un "quaggiù". Nell'universo esiste una sola Realtà. Senza "lassù" e "quaggiù".
Il tuo modo di concepire la spiritualità, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
#318
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 18:32:14 PM
@angelo
Chi voglia usare la parola "spiritualità" nel proprio discorso facendone un riferimento importante, dovrebbe perciò anzitutto chiarire il significato in cui egli vuole intenderlo.

E' proprio ciò che ho fatto aprendo questo 3d. E cioè definire cosa è la spiritualità.
Infatti ho detto: La spiritualità è "la ricerca dell'invisibile ordine delle cose" e ho spiegato che cosa questo significa in termini pratici.
Questo nuovo modo di intendere la spiritualità si sta via via diffondendo. Non si tratta ovviamente di New Age. Ma è un fenomeno che, almeno in occidente, è nato in ambito scientifico e più precisamente da personaggi del calibro di Max Planck ed Albert Einstein. E mette insieme religione e scienza, poichè supera il dualismo tra "mondo naturale" e "mondo soprannaturale". Infatti si basa sull'intuizione che "mondo naturale" e "mondo soprannaturale" sono UNO. Cioè sono la Realtà che è governata dall' "invisibile ordine delle cose".

Spiritualità = "La ricerca dell'invisibile ordine delle cose".

Questo nuovo modo di intendere la spiritualità non concepisce più dio come una entità separata dalla Realtà e che opera nella Realtà in modo misterioso. Ma la Realtà è la manifestazione di dio. Dio è la "mente cosmica" di cui ogni cosa è manifestazione: un sasso, una pianta, i pianeti. le galassie, l'homo. Tutto è UNO. E tutto è manifestazione dell'UNO.
Secondo questa nuova spiritualità, l'homo - esattamente come un sasso - non è "creato" da dio. L'homo non è una creatura di dio, perchè nulla si crea e nulla si distrugge. L'homo è "manifestazione" di dio. Tutto è manifestazione di dio.
Non esiste separazione tra un "creatore" ed il "creato". Poichè il "creatore" è il "creato" e il "creato" è il "creatore".
Il dio biblico, e il modo in cui è stato raccontato, sono una proiezione della mente umana basata su concetti puerili e basata sulla paura e sulla vendetta.
Il dio vero è tutto ciò che è. E tutto ciò che è è manifestazione di dio. La Realtà è dio e dio si manifesta "nell'invisibile ordine delle cose".
#319
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 14:42:23 PM
Citazione di: altamarea il 06 Maggio 2017, 14:02:54 PM
Myfriend, scusami se ti faccio notare la tua tendenza a ripetere lo stesso concetto più volte in un post. Il testo diventa "pesante da leggere".

Per collaborare al topic che hai aperto ti dico la mia opinione.

La pratica spirituale induce alla trascendenza, alle domande esistenziali  sul significato della vita e della morte.

Nell'individuo convivono due "nature": quella materiale e quella spirituale. Chi considera soltanto la realtà materiale, apparente, vive soltanto nel mondo, invece la realtà spirituale, non dimostrabile, è uno stato del nostro Essere interiore.

La spiritualità può anche derivare dall'esperienza religiosa  del credente che prega e cerca continuamente la volontà di Dio su di lui.


Porsi delle domande sul significato della vita e della morte non ha nulla di "trascendente", visto che la vita e la morte non hanno nulla di trascendente, ma appartengono alla Realtà.
Quelle che tu definisci "natura materiale" e "natura spirituale" io le ho chiamate "mondo naturale" e "mondo soprannaturale". E ho detto che la spiritualità annulla il dualismo "mondo naturale" e "mondo soprannaturale" perchè esiste una sola Realtà.

Fu Paolo, con la sua teologia che permane ancora oggi nel cristianesimo, ad introdurre il dualismo tra mondo naturale e mondo soprannaturale.
Ma, come ho già dimostrato in un altro 3d, tale dualismo era ed è sbagliato. La Realtà è una.
#320
Tematiche Spirituali / Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 13:21:01 PM
Religione e spiritualità sono due concetti molto diversi anche se spesso vengono sovrapposti.

La religione è un corpo organizzato di convinzioni con uno specifico credo e confini di appartenenza ben definiti. E' normalmente organizzata in una gerarchia che ha lo scopo di conservare il credo e di renderlo immutabile. E' il cosiddetto "pensiero unico".
Questa definizione non si applica solo alle religioni convenzionali, ma anche alle "ideologie politiche" che sono delle vere e proprie religioni.

La spiritualità è un concetto molto più vasto. La spiritualità è "la ricerca dell'invisibile ordine delle cose" ed è un percorso di crescita per arrivare a essere in armonia con l'invisibile ordine delle cose. La comprensione dell'inivisibile ordine delle cose e l'essere in armonia con l'invisibile ordine delle cose si chiama "Consapevolezza".

Spesso i due concetti, religione e spiritualità, si confondono e si sovrappongono perchè entrambi i concetti presuppongono l'esistenza di una "mente cosmica" (dio) dal quale proviene l'invisibile ordine delle cose. Ma, mentre la religione ha un credo codificato e immutabile, la spiritualità si basa sulla "ricerca" e sulla "crescita" (la "crescita" si sviluppa proprio a seguito della "ricerca"). E' per questo motivo che la religione teme la scienza mentre la spiritualità si avvale anche della scienza e del metodo scientifico nel lavoro di "ricerca".

La religione, inoltre, non richiede un lavoro personale (la verità infatti è già codificata nel "credo" e quindi l'alternativa è prendere o lasciare). La spiritualità, invece, si basa esclusivamente sul lavoro personale. Questo lavoro personale presuppone che "la verità" esiste, ma ciascuno la deve cercare per diventarne consapevole.

Nel 19mo secolo si è operata una netta separazione tra religione e scienza. Secondo un accordo non scritto, la scienza si sarebbe occupata del "mondo naturale", mentre la religione si sarebbe occupata del "mondo soprannaturale".
Questa visione è figlia della separazione tra "mondo naturale" e "mondo soprannaturale". Secondo questa visione, dio starebbe nel "mondo soprannaturale" e il "mondo naturale" sarebbe un "incidente" temporaneo da superare per accedere, dopo la morte, al mondo "soprannaturale".

La spiritualità unisce religione e scienza e supera il conflitto tra religione e scienza. La spiritualità, infatti, si basa su una grande intuizione: "se dio esiste, esso non può prescindere dalla realtà del mondo naturale e non può essere altro rispetto al mondo naturale, ma si manifesta e ci parla proprio attraverso la realtà del mondo naturale".
Mentre per la religione il "mondo naturale" è qualcosa di negativo e di secondario che va superato perchè la sola cosa che conta è il "mondo soprannaturale", per la spiritualità il "mondo naturale" è il luogo in cui dio si manifesta e si manifesta secondo un "invisibile ordine delle cose". Per cui, per la spiritualità, separare il "mondo naturale" dal "mondo soprannaturale" non ha più senso; poichè il "mondo naturale" è il "mondo soprannaturale" e il "mondo soprannaturale" è il "mondo naturale".
Per la spiritualità non esistono più due mondi separati - uno "naturale" e uno "soprannaturale". Ma esiste una sola Realtà governata da un invisibile ordine delle cose.
E, siccome esiste una sola Realtà, esiste, di conseguenza, una sola Verità. Cioè l'invisibile ordine delle cose.
E il "percorso di crescita spirituale" ricerca proprio questo "invisibile ordine delle cose" (cioè LA Verità) per vivere in armonia con esso.

L'elemento cardine di questo "ordine invisibile delle cose" è l'evoluzione.
Dio si manifesta nella Realtà attraverso l'evoluzione. E noi siamo una fase di questa evoluzione.
E siamo composti da una "natura superiore" e da una "natura inferiore".
#321
Tematiche Filosofiche / Re:essere e divenire
05 Maggio 2017, 14:13:15 PM
@sgiombo

Comunque dovresti metterti d' accordo con te stesso:
"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma in proporzioni definite universali e costati"?

O invece "ogni cosa nell'universo funziona secondo questa legge (creatore e creato)"?
Perché l' una cosa esclude logicamente l' altra!


Avevo specificato che l'uso del termine "crea" o "nasce" era una scelta terminologica fatta solo per semplificare la scrittura. Infatti ho detto:
(Non sono un "creazionista". Il termine "nascere" - o "creare" - l'ho usato al posto di "manifestarsi a seguito di una trasformazione"...poichè nell'universo nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto cambia forma). Questa è la logica che pervade tutto l'universo.

Dici che usi la "ragione" e, anche per questo, sei comunista?

Il comunismo è stata una religione e una fede che, esattamente come il cattolicesimo, con l'uso della ragione, non c'entrava proprio nulla.
Esdattamente come il cattolicesimo, il comunismo è stato la negazione della ragione.

Il comunismo era una fede del tutto irragionevole, esattamente come era e come è il cattolicesimo.
Una fede che, ahimè. è rimasta senza chiesa (il partito) e senza preti (la nomenklatura del "partito del popolo").
#322
@acquario

Infatti non esiste "migliore" o "peggiore". Il cane fa il cane secondo la propria natura. E va benissimo così com'è.
Il problema nasce quando l'homo fa il cane. Cioè quando l'homo ignora totalmente la propria "natura superiore" e vive solo seguendo la propria "natura inferiore".
Ho già detto che "superiore" e "inferiore" non sono sinonimi di "migliore" e "peggiore", ma attengono escusivamente al livello evolutivo.
E ce ne sono molti di individui umani che vivono seguendo esclusivamente la natura inferiore del cane, cioè la sottomissione - comunque e in ogni caso - al loro padrone. Sono tutti quelli che abbracciano una fede e si sottomettono ai leader del gruppo indipendentemente dall'analisi delle qualità dei propri leader e indipendentemente dalla "compassione" (che è globale e non solo rivolta ai propri leader).  Il mondo è pieno di questi individui. In campo religioso, politico....in qualunque campo.
#323
Tematiche Filosofiche / Re:essere e divenire
04 Maggio 2017, 14:18:16 PM
@sgiombo

Perché mai dovrebbe esserci bisogno di altro (preteso necessario) oltre a ciò che di fatto é/accade (preteso contingente)?
Come si dimostra questa affermazione?


Dalla qualità delle domande si deduce tutto.  ;)

Facciamo così.
Prova a guardare un quadro....uno che ti piace. Uno qualunque. Ad esempio "La Gioconda".
L'hai guardato? Bene!
Ora dimostrami che non l'ha dipinto un pittore. Dimostrami che "prima" di quel quadro (e "dietro" quel quadro) non c'è una "mente" che l'ha concepito e disegnato. Dimostrami che quel quadro è il semplice frutto di "ciò che accade da sè" senza che ci sia bisogno di altro.  :D

Se riuscirai a dimostrarmelo, allora possiamo dire che il "contingente" semplicemente accade e non ha bisogno di altro.  :D

La verità è che quando guardiamo un quadro riteniamo del tutto sensato chiederci "chi e cosa c'è dietro quel quadro. Chi l'ha fatto e perchè?".

Quando, invece, guardiamo la "Realtà" pretendiamo di dire che dietro la "Realtà" non c'è  niente e che la Realtà si autodetermina da sola.  :D

Due modi diversi di pensare che denotano solamente una "scelta ideologica" per supportare una visione del mondo e della Realtà priva di ogni senso (il "nichilismo").
Questa è la tua "fede", sgiombo.
Una fede che ti porta a dire che un quadro (il contingente) si è fatto da sè.
E ora la domanda: dobbiamo ridere o dobbiamo piangere?  :D

Se c'è una "creazione" (contingente) ci deve necessariamente essere un "creatore" (l'essere immutabile). Perchè questa è la logica che impregna tutto l'universo e ogni cosa che appartiene all'universo (la pianta nasce dal seme, i pianeti nascono da una stella, il quadro nasce da un pittore, un sasso nasce da un pianeta, la materia nasce dall'energia, l'energia nasce dalla Coscienza eterna e immutabile) (Non sono un "creazionista". Il termine "nascere" l'ho usato al posto di "manifestarsi a seguito di una trasformazione"...poichè nell'universo nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto cambia forma). Questa è la logica che pervade tutto l'universo. Ma se questa è la logica che pervade tutto l'universo, come puoi sostenere che l'universo nel suo complesso (cioè la "Realtà"...il "contingente") sfugga a questa logica e si è fatto da sè senza bisogno che derivi da qualcos'altro, senza bisogno che ci sia UN altro "dietro le quinte"? Se ogni cosa nell'universo funziona secondo questa legge (creatore e creato) come possiamo sostenere che l'universo stesso, invece, nel suo complesso sfugge a questa logica? Sarebbe piuttosto illogico e bizzarro da un punto di vista puramente filosofico sostenere una simile "fede". Non credi?  :D
Sarebbe come dire che tutti i "contenuti" seguono una stessa logica, ma il "contenitore", nel suo complesso, (che è la somma dei contenuti...cioè non è "altro" rispetto ai contenuti, ma è l'insieme dei contenuti) non segue alcuna logica, ma si è fatto da sè in modo del tutto spontaneo e casuale.
E' una filosofia illogica e bizzarra. Una filosofia così a me fa un po' ridere. E lo dico col massimo rispetto.  :D

#324
Citazione di: acquario69 il 04 Maggio 2017, 02:15:05 AM
Citazione di: myfriend il 03 Maggio 2017, 18:10:19 PM
Negli animali le pulsioni che vengono dalla loro natura inferiore (hanno solo quella) si tramutano in comportamenti istintivi.

Non so fino a che punto sia vera la tua affermazione sopra.

personalmente non credo che gli animali abbiano solo istinto...ci sono casi che secondo me dimostrano pure qualcosa di diverso.

cosa pensare ad esempio di un cane che piange appostato nella tomba del suo padrone ...e' solo istinto "inferiore" ?
Il cane che piange sulla tomba del suo padrone, piange sulla tomba del "capobranco". E' così, infatti, che il cane concepisce il suo padrone.
Il piangere è un atto estremo di sottomissione. E' la "sofferenza psicologica" che nasce dalla perdita del "capobranco".
Gli animali soffrono anche di "sofferenza psicologica".
Soffrono quando vengono feriti (sofferenza fisica). Ma soffrono anche quando vengono invasi nel loro territorio o quando muore il loro capobranco (sofferenza psicologica).
Non è una sofferenza che nasce dalla compassione. Ma è una sofferenza che nasce dalla sottomissione.

La compassione, infatti, è un sentimento molto più complesso e globale. L'homo, infatti, può piangere per la perdita di un suo "leader", ma è anche in grado di giudicare il comportamento del suo leader. Quando è morto Hitler (per fare un esempio) molti che prima lo adoravano non hanno pianto, perchè hanno valutato la follia dei suoi gesti e hanno provato compassione per le numerose vittime che ha causato.
Un cane non è in grado di fare questo tipo di analisi. Non è in grado, cioè, di provare compassione per le vittime causate dal suo padrone. Perchè non ha la compassione. Ha solo la sottomissione. La sottomissione al suo padrone.

Non confondiamo la sottomissione (che appartiene alla natura inferiore ed è rivolta esclusivamente al proprio padrone) con la compassione (che appartiene alla natura superiore ed è globale; cioè è rivolta a tutte le creature). E non confondiamo la sofferenza che nasce dalla sottomissione con la sofferenza che nasce dalla compassione.
#325
Il debito pubblico del Giappone è al 250% del PIL.
E non mi sembra che il Giappone stia andando a gambe all'aria o sia sottomesso alle potenze straniere.

Cedere la sovranità monetaria è stato un grosso errore.
Perchè avendo in mano il potere monetario si ha in mano il potere politico di una nazione.
E noi, perdendo la sovranità monetaria, abbiamo perso anche la sovranità politica.
#326
Tematiche Filosofiche / Re:essere e divenire
03 Maggio 2017, 18:59:09 PM
@sariputra

Se l'Essere è "Tutto ciò che è" ne consegue necessariamente che anche il suo mutare è l'Essere. Il 'mutare' diventa quindi semplicemente un 'modo' dell'Essere, ossia "mutare per essere". Questa formula concettuale però crea non pochi grattacapi, per esempio quando andiamo a considerare che , essendo l'essere "tutto ciò che è", presenta  un evidente conflitto in se stesso che si manifesta con caratteristiche che, al giudizio del pensiero, appaiono contraddittorie. Se l'Essere è "tutto ciò che è" come formulare un'etica visto che non viene posta nessuna differenza tra , per es., la compassione e l'omicidio, essendo ambedue "modalità dell'essere"? In definitiva un simile concetto omnicomprensivo ("Tutto è l'essere") appare perfettamente "inutile", in quanto noi percepiamo una relazione conflittuale con le cose esterne all'ipotetico 'essere umano', e non possiamo in alcun modo percepire la 'totalità dell'Essere ' così da poter superare il conflitto inerente al nostro personale 'essere'...

No, Sari....non ci siamo.
Il "suo mutare" non è l'Essere, ma è la "manifestazione delle qualità dell'Essere".
E le "qualità" dell'Essere si manifestano - in quella che noi chiamiamo Realtà oggettiva - attraverso e mediante l'"evoluzione".
E' vero che la compassione e l'omicidio sono entrambe "qualità" dell'Essere. Ma è anche vero che tali qualità si sono manifestati in momenti differenti dell'evoluzione. E questo è fondamentale per formulare un'etica.
Perchè è fondamentale?
Perchè l'omicidio si è manifestato a un certo stadio evolutivo (quello del regno vegetale e animale dove ci sono i predatori e le prede).
La compassione si è manifestata in un altro stadio evolutivo (l'homo sapiens).
Il regno animale vive quindi una sua etica legata al suo stadio evolutivo (in cui l'omicidio è del tutto lecito).
L'homo sapiens (che è uno stadio evolutivo successivo), invece, è chiamato a formulare un'etica a partire dalle specifiche qualità che si sono manifestate nel suo stadio evolutivo (e cioè la creatività e la compassione).

L'errore nasce dal fatto di non vedere che l'Essere si manifesta con "qualità" diverse a seconda dello stadio evolutivo.
Ed è del tutto ovvio (almeno per me) che l'homo è chiamato a formulare un'etica a partire dalle specifiche qualità dell'Essere che si sono manifestate nel suo stadio evolutivo (e cioè la compassione e la creatività). E siccome l'omicidio è una qualità dell'Essere che si è manifestata in uno stadio evolutivo precedente (la nostra natura inferiore) ne consegue che l'omicidio, al nostro livello evolutivo, è immorale. Pur essendo l'omicidio, in termini generali, una qualità dell'Essere esattamente come lo sono la compassione e la creatività.  ;)
#327
Tematiche Filosofiche / Re:Il bene e il male
03 Maggio 2017, 18:33:02 PM
@Mouhss99

Cioè tu stai teorizzando di tornare alla "legge della giungla" e dei "clan" dell'età della pietra. Cioè stai teorizzando di cancellare decine di migliaia di anni di progresso umano.
Non c'è che dire....mi sembra proprio una idea furba.  :D

E' chiaro che nella cultura dell'individualismo esasperato - cioè quella che stiamo vivendo oggi - il bene e il male come riferimenti assoluti non esistono. Nella cultura dell'individualismo, il bene e il male sono decisi dal singolo individuo. E questo ci porterà nuovamente alla legge della giungla e all'età della pietra. Però poi non ti lamentare se arriva uno con la clava più grande della tua, ti spacca la testa e ti dice: "da oggi si fa come dico io perchè il bene e il male assouti non esistono".  :D
#328
@anthonyi

Chi ha ucciso Falcone e la sua scorta era perfettamente razionale, magari il suo comportamento non denotava tensioni affettive nei confronti dei giudici ma questo non riguarda la razionalità bensì i sentimenti.

No Anthonyi, non faccio nessuna confusione.
Negli animali le pulsioni che vengono dalla loro natura inferiore (hanno solo quella) si tramutano in comportamenti istintivi.
Nell'homo, invecee, le pulsioni che vengono dalla natura inferiore (egoismo, violenza, sopraffazione, omicidio) si tramutano in "pensieri razionali". Chi ha ucciso Falcone lo ha fatto in modo assolutamente razionale. Ma la razionalità degli assassini nasceva a partire dalle pulsioni che si trovano nella natura inferiore.
Infatti, nell'homo i pensieri nascono nella neo-corteccia, ma i pensieri "razionalizzano" pulsioni ed emozioni che nascono dalla natura inferiore (e questi pensieri io li chiamo "mente inferiore" perchè razionalizzano pulsioni che nascono nella natura inferiore) o pulsioni ed emozioni che nascono dalla natura superiore, dove stanno la compassione e la creatività (e questi pensieri io li chiamo "mente superiore" perchè razionalizzano pulsioni che nascono dalla natura superiore).

Negli animali non c'è "compassione". Quando hanno fame uccidono. Negli animali c'è solo istinto (individuale e di specie).
L'homo invece ha la "compassione" che unità alla "creatività" (che - insieme alla razionalità - costituiscono la natura superiore presente esclusivamente nell'homo) consente all'homo di creare gli ospedali per animali feriti dove vengono curate le tartarughe o i delfini (per fare un esempio).

Poi mi sembra che tu associ le fedi ai meccanismi istintivi,

Non è così. La fede è un processo razionale (un insieme di pensieri) che però nasce dalla natura inferiore. E, più precisamente, la fede delle religioni istituzionalizzate nasce dalla pulsione della natura inferiore di appartenere a un "branco" e di "identificarsi" con esso (una chiesa, un gruppo, un partito etc etc). Negli animali questa pulsione d appartenenre a un branco e identificarsi con esso si traduce unicamente in comportamento istintivo. Nell'homo, invece, questa pulsione diventa pensiero razionale cioè "fede".

Noi possiamo usare la "mente superiore", cioè i pensieri che nascono dalla nostra natura superiore che razionalizzano le pulsioni della nostra natura superiore, o la "mente inferiore", cioè i pensieri che nascono dalla nostra natura inferiore che razionalizzano le pulsioni della nostra natura inferiore.
L'assassinio di Falcone è un pensiero razionale che nasce da una "fede". E questa fede è espressione della "mente inferiore" perchè razionalizza pulsioni che nascono dalla natura inferiore.
#329
Tematiche Filosofiche / Re:essere e divenire
02 Maggio 2017, 11:30:36 AM
Diceva Richard Feynman:

« C'è un fatto, o se volete, una legge, che governa i fenomeni naturali sinora noti. Non ci sono eccezioni a questa legge, per quanto ne sappiamo è esatta. La legge si chiama "conservazione dell'energia", ed è veramente una idea molto astratta, perché è un principio matematico: dice che c'è una grandezza numerica, che non cambia qualsiasi cosa accada. Non descrive un meccanismo, o qualcosa di concreto: è solo un fatto un po' strano: possiamo calcolare un certo numero, e quando finiamo di osservare la natura che esegue i suoi giochi, e ricalcoliamo il numero, troviamo che non è cambiato... »

Questo "numero" è la Coscienza cosmica. Essa è "l'essere" immutabile. Tutto il resto (noi compresi) è "manifestazione" di questa Coscienza cosmica immutabile; noi chiamiamo le "manifestazioni" col termine "energia" (o "materia") e le "manifestazioni" sono costantemente "in divenire" o "in trasformazione".

La Fisica, spesso, è molto più chiara di qualunque elucubrazione mentale.  :D
#330
@giogio

Comunque tranquilli il nostro pianeta non ha una data di scadenza. Salmo 104:5 - "Egli ha fondato la terra sulle sue basi; essa non sarà mai smossa in eterno".
Ecclesiaste 1:4 - "Una generazione va, una generazione viene, ma la terra rimane in eterno."


Non sono affatto pessimista, ma purtroppo la terra ha una data di scadenza e non rimarrà in eterno.
Il nostro sole, infatti, è destinato a spegnersi. Certo....lo spegnimento avverrà tra 3 miliardi di anni. Ma il nostro Sole esaurirà il combustibile ed esploderà, distruggendo la terra.

Sarà un governo a tutti gli effetti che opera dal cielo, e che prenderà il posto di tutti i governi umani. Questo governo produrrà grandi benedizioni per i suoi cittadini molti descritti in libro di Isaia.
Anche Apocalisse 21:4 descrive le condizioni di questo governo: "E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate


Il "regno di dio"?
Questa è una visione del tutto umana. E' la visione apocalitticista (di Paolo). Non penso affatto che dio sia un re e che voglia costituire un suo regno. Mi sembra una idea, francamente, banale...come tutte le idee umane che nascono dalla superstizione e dalla creduloneria.
Il "metodo" di dio è un metodo evolutivo. I regni non c'entrano nulla. Il concetto di "regno" è un concetto tutto umano e mi sembra fuori luogo voler attribuire a dio un concetto del tutto umano. Un concetto "antropocentrico" del tutto fuori luogo se si analizza la Realtà.
Dio ha sempre operato nella Realtà attraverso il metodo "evolutivo". Questo metodo è in funzione da una decina di miliardi di anni (il tempo di vita dell'universo) e da 4 miliardi di anni per la terra. E non c'è motivo di credere che dio cambi il suo "metodo" di lavoro.  :D

Le specie nascono, si estinguono o si trasformano in nuove specie. E l'uomo non sfugge a questo "metodo".