Bene, anche se devo specificare che è la valle sottostante una montagna e che spesso la mia compagna mi viene a visitare, ma lei deve ogni tanto "riprendere fiato" nella città. In questo senso è una sorta di apnea, la si può risolvere solo facendosi crescere le branchie. Invero avrei da poco la possibilità di salire ancora più in alto, nell'ultimo rifugio prima della vetta, in compagnia di solo lupi volpi e cinghiali. Sarebbe interessante, ma bisogna stare attenti a non cadere nei pozzi come accadde a Cnemone, perchè nei pozzi le branchie non bastano, puoi respirare ma sei in assenza di luce.
Personalmente mi ci sono voluti due anni di intensa evoluzione. E sto raccontando tutto questo per fare un altro esempio letterario.. ma mi serve ancora un attimo di introduzione personale. Sono molto fortunato perchè è comunque la mia terra natia, ed è il modo di vivere che ho imparato sin dall'infanzia, anche se poi la scuola e il lavoro lo hanno interrotto per molti anni, e stavo quasi dimenticandomi come nuotare. La bellezza della natura, il tuo compasso etico, un progetto di vita, possono fungere da propellente per un periodo di tempo, finchè non li normalizzi, li acquisisci, e rimani nudo con te stesso. Bellezza, natura e progetti sono vestiti per tutte le stagioni, ma servono vestiti inVernali per resistere il freddo.. Dopo due anni ero quasi sul punto di crollare e tornare alla caotica vita cittadina, finchè non è accaduto quel momento di cui stavo anticipando: la Madeleine di Proust.
Tornavo dal fiume con due sacchi di sabbia, pesanti come solo la sabbia bagnata, e dovendo prendere lunghe pause per riposare le braccia, ne ho presa una più lunga del solito, ancora non lontano dalla riva del fiume. E' allora che un forte vento si è attorcigliato sul mio volto ed è salito nelle narici, odorava di .. fiume.. di foglie di ontano, di acqua melmosa, di colla di pesce, di erba impigliata dai rami dalla corrente..odore di fiume. Mi è salito fino al cervello, e tutta la vita a partire dall'infanzia si è riavvolta tra il mio naso e l'amigdala. In meno di venti secondi ho ritrovato il mio posto nel mondo, le branchie sono spuntate immediatamente e senza alcun dolore, grazie a quell'odore. Ora mi toccherebbe trovare un modo per replicarlo scientificamente, in modo tale da aiutare anche la mia compagna ad avere la stessa trasformazione, ma ho ovviamente desistito, non so dove sia la sua Madeleine, forse in un tubo di scarico, essendo che è nata in una delle più grandi metropoli al mondo, Mosca. Tu sai dove è la tua?
In questa immagine di Alexey Andreev, c'è un mondo popolato, caotico, meccanico.. e l'unica luce al suo interno, oltre a quella delle relazioni, uno spazio personale lontano da tutto ciò. https://qph.fs.quoracdn.net/main-qimg-d12581e7bfd284acef17c10d846cf792
Personalmente mi ci sono voluti due anni di intensa evoluzione. E sto raccontando tutto questo per fare un altro esempio letterario.. ma mi serve ancora un attimo di introduzione personale. Sono molto fortunato perchè è comunque la mia terra natia, ed è il modo di vivere che ho imparato sin dall'infanzia, anche se poi la scuola e il lavoro lo hanno interrotto per molti anni, e stavo quasi dimenticandomi come nuotare. La bellezza della natura, il tuo compasso etico, un progetto di vita, possono fungere da propellente per un periodo di tempo, finchè non li normalizzi, li acquisisci, e rimani nudo con te stesso. Bellezza, natura e progetti sono vestiti per tutte le stagioni, ma servono vestiti inVernali per resistere il freddo.. Dopo due anni ero quasi sul punto di crollare e tornare alla caotica vita cittadina, finchè non è accaduto quel momento di cui stavo anticipando: la Madeleine di Proust.
Tornavo dal fiume con due sacchi di sabbia, pesanti come solo la sabbia bagnata, e dovendo prendere lunghe pause per riposare le braccia, ne ho presa una più lunga del solito, ancora non lontano dalla riva del fiume. E' allora che un forte vento si è attorcigliato sul mio volto ed è salito nelle narici, odorava di .. fiume.. di foglie di ontano, di acqua melmosa, di colla di pesce, di erba impigliata dai rami dalla corrente..odore di fiume. Mi è salito fino al cervello, e tutta la vita a partire dall'infanzia si è riavvolta tra il mio naso e l'amigdala. In meno di venti secondi ho ritrovato il mio posto nel mondo, le branchie sono spuntate immediatamente e senza alcun dolore, grazie a quell'odore. Ora mi toccherebbe trovare un modo per replicarlo scientificamente, in modo tale da aiutare anche la mia compagna ad avere la stessa trasformazione, ma ho ovviamente desistito, non so dove sia la sua Madeleine, forse in un tubo di scarico, essendo che è nata in una delle più grandi metropoli al mondo, Mosca. Tu sai dove è la tua?
In questa immagine di Alexey Andreev, c'è un mondo popolato, caotico, meccanico.. e l'unica luce al suo interno, oltre a quella delle relazioni, uno spazio personale lontano da tutto ciò. https://qph.fs.quoracdn.net/main-qimg-d12581e7bfd284acef17c10d846cf792

. Quindi spero non sia quella la semplicità di cui parli..Ma in ogni caso ho particolarmente apprezzato leggere questo libro perchè esso è diventato tridimensionale mentre lo leggevo.