Molte diverse risposte sono possibili ai tuoi docenti che insegnano una materia nota in criminologia come anti-socialita'.
Adottando la tua prospettiva didattica si possono distinguere gli apprendimenti "tecnici" dagli apprendimenti che condizionano e modificano o fanno evolvere la ns personalita', sintetizzando la pedagogia.
Per intenderci un famoso matematico puo' essere anche un avaro o un ipocrita o uno sfruttatore ma io non posso insegnare da una lavagna come essere moralmente migliori.
La tua sfida vorrebbe che, con argomenti teorici e "terreni" si possa affermare la superiorita' della regola aurea rispetto alla regola plauto-hobbesiana dell'homo homini lupus.
Credo che cio' non sia possibile per gli stessi motivi per cui Bluemax dice che i modelli di riferimento sono storici.
Nel modello capitalistico effettivamente sospetto che vi sia una componente antisociale-delinquenziale che permette di vedere Il Padrino come modello.
Nel capitalismo luterano del xvii secolo il padrino come modello non sarebbe stato concepibile.
Resta il fatto che bisogna comunque cercare di contrastare quel modello distruttivo della socialita'. Ti fara' piacere forse anche sapere che in passato uno dei fondatori della sociologia Durkheim, affronto' il problema e lo risolse affidando proprio alla religione questo compito di contrasto all'egoismo da lui chiamato anomia.
Io credo che una soluzione risieda nell'esempio. Se una nuova generazione osserva un comportamento prosociale difficilmente si comportera' in modo egoistico. Su questo argomento c'e' una letteratura di antropologia piuttosto ampia.
Un'altro elemento e' la vicinanza e la conoscenza degli altri, abitudine che si sta perdendo.
Se io penso agli altri, o ai marocchini, o ai consumatori, o agli juventini come a una massa indistinta mi risulta piu' facile strumentalizzarli ai miei scopi (e qui si aprirebbe una ulteriore finestra sull'uso economico del razzismo) e quindi adottare azioni di sfruttamento antisociali.
In sintesi, una societa' non fondata sullo sfruttamento presuppone un percorso lungo e accidentato probabilmente difficile da raggiungere in termini "laici", ma poiche' sono convinto che le religioni istituzionali e lo stesso concetto di un unico Dio sia un principio che non aiuta non ho altra scelta.
Spero che questa risposta sia quella che ti aspettavi ma ne ho ancora altre in serbo.
Adottando la tua prospettiva didattica si possono distinguere gli apprendimenti "tecnici" dagli apprendimenti che condizionano e modificano o fanno evolvere la ns personalita', sintetizzando la pedagogia.
Per intenderci un famoso matematico puo' essere anche un avaro o un ipocrita o uno sfruttatore ma io non posso insegnare da una lavagna come essere moralmente migliori.
La tua sfida vorrebbe che, con argomenti teorici e "terreni" si possa affermare la superiorita' della regola aurea rispetto alla regola plauto-hobbesiana dell'homo homini lupus.
Credo che cio' non sia possibile per gli stessi motivi per cui Bluemax dice che i modelli di riferimento sono storici.
Nel modello capitalistico effettivamente sospetto che vi sia una componente antisociale-delinquenziale che permette di vedere Il Padrino come modello.
Nel capitalismo luterano del xvii secolo il padrino come modello non sarebbe stato concepibile.
Resta il fatto che bisogna comunque cercare di contrastare quel modello distruttivo della socialita'. Ti fara' piacere forse anche sapere che in passato uno dei fondatori della sociologia Durkheim, affronto' il problema e lo risolse affidando proprio alla religione questo compito di contrasto all'egoismo da lui chiamato anomia.
Io credo che una soluzione risieda nell'esempio. Se una nuova generazione osserva un comportamento prosociale difficilmente si comportera' in modo egoistico. Su questo argomento c'e' una letteratura di antropologia piuttosto ampia.
Un'altro elemento e' la vicinanza e la conoscenza degli altri, abitudine che si sta perdendo.
Se io penso agli altri, o ai marocchini, o ai consumatori, o agli juventini come a una massa indistinta mi risulta piu' facile strumentalizzarli ai miei scopi (e qui si aprirebbe una ulteriore finestra sull'uso economico del razzismo) e quindi adottare azioni di sfruttamento antisociali.
In sintesi, una societa' non fondata sullo sfruttamento presuppone un percorso lungo e accidentato probabilmente difficile da raggiungere in termini "laici", ma poiche' sono convinto che le religioni istituzionali e lo stesso concetto di un unico Dio sia un principio che non aiuta non ho altra scelta.
Spero che questa risposta sia quella che ti aspettavi ma ne ho ancora altre in serbo.