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Messaggi - Eutidemo

#3166
SOLUZIONE
La soluzione è in tre fasi:
1)
L'abitante di Ladronia A invia lo scrigno al suo amico B, con il lucchetto della catena debitamente chiuso con la sua specifica chiave A.

2)
L'amico B avvolge lo scrigno  con una ulteriore catena, dopo di che la blocca con il suo lucchetto e con con la sua specifica chiave B; dopo di che rispedisce il tutto al mittente, doppiamente incatenato.

3)
Una volta ricevuto indietro lo scrigno doppiamente incatenato, A non dovrà far altro che aprire il lucchetto con la sua chiave, togliere la sua catena, e rispedirlo al suo amico B; il quale, questa volta, non avrà alcuna difficoltà ad aprirlo, perchè nel viaggio di ritorno lo scrigno sarà ormai chiuso solo con la sua catena e il suo lucchetto, di cui possiede la chiave.

***
E, ovviamente, durante i tre tragitti, nessun altro sarà in grado di aprirlo!
Dopodichè, B rinvierà ad A lo scrigno vuoto; per cui, anche se qualcuno durante questo quarto tragitto dovesse aprirlo, dentro non vi troverebbe niente!
***
Un saluto a tutti i partecipanti! ;)
***
#3167
Ciao Daniele22. ;)
Nessun giudice firmerebbe mai un mandato  per aprire il baule, nè lo concederebbe per una perquisizione domiciliare, solo sulla base di un semplice lettera anonima, non suffragata da altri più concreti e specifici indizi di reato.
Un saluto! ;)
#3168
Citazione di: daniele22 il 21 Febbraio 2022, 13:34:56 PME allora Eutidemo non posso far altro che arrendermi ... facciamo così: tu mi mandi il tuo baule e dopo mi spieghi come farò ad aprirlo. Buon pomeriggio
Ok.
Aspetto un altro po', e poi, se nessuno indovina, vi rivelerò il mistero!
 ;)
#3169
Ciao Daniele22. ;)
Risolvendo l'enigma nel modo giusto (almeno per come l'ho concepito io):
- il tuo amico non avrà alcun bisogno di rompere nè la catena, nè il lucchetto, nè lo scrigno, per prendere quello che c'è dentro ;
- tu potresti fargli avere quello che c'è dentro,  senza restare affatto sprovvisto di tutta la tua dotazione personale.
Per ottenere questo non c'è alcun bisogno che vi spostiate personalmente di casa; potreste raggiungere lo scopo prefissovi anche se vi trovaste agli arresti domiciliari!
***
Un saluto! ;)
***
#3170
Ciao Bobmax. ;)
Veramente, io avevo scritto che la catena poteva essere bloccata soltanto "col proprio lucchetto e la propria chiave"; con ciò sottintendendo che, a Credulonia, il lucchetti si chiudono anche con la chiave, e non soltanto a scatto (come mi sembra che funzionassero alcuni antichi modelli medievali).
Però, hai ragione, in quanto, forse, avrei dovuto precisare in modo più esplicito che:
- nel Paese di Credulonia anche per chiudere i lucchetti serve la chiave;
- è vietato scambiarsi anche i lucchetti.
Grazie per avermi aiutato a perfezionare il quesito!
Non sono molto bravo nel formulare "enigmi"; ma forse adesso, con il perfezionamento che mi hai suggerito, il quesito dovrebbe funzionare meglio (almeno spero).
***
Un saluto! ;)
***
#3171
Ciao Inverno. ;)
Sono d'accordo!
Ignoravo, però, che, nella conferenza stampa di fine anno, Putin avesse dichiarato che "L'Ucraina non esisterebbe se non fosse stato per Lenin!"; con la quale dichiarazione, in effetti, Putin ha in sostanza "capovolto" la realtà storica.
Ed infatti con i trattati di Brest-Litovsk e il trattato di Bucarest del 7 maggio 1918 era stata configurata una Ucraina indipendente da Mosca; Lenin, invece, non fece altro che incorporarla di nuovo come una semplice provincia dell'Impero Sovietico.
foto sul web
***
Un saluto! ;)
***
#3172
Ciao Jacopus. ;)
Le mie prime notizie riguardanti l'Ucraina, le acquisii molti anni fa, frequentando per parecchio tempo l'Abbazia di San Nilo  (Grottaferrata), che era gestita da padre Partenio -ormai deceduto- e da altri dodici monaci ucraini; è un luogo davvero splendido, sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista achitettonico, che merita senz'altro di essere visitato!

***
Sia padre Partenio che gli altri dodici monaci ucraini, se tu gli avessi detto che l'Ucraina sta alla Russia come la Toscana sta all'Italia, ti garantisco che, pur essendo dei religiosi, ti avrebbero preso a fucilate nel didietro!
A suo tempo io (che ero -e sono- di sinistra) immaginai che il loro fosse un livore dovuto al fatto che all'epoca, in Russia, vigeva il comunismo, mentre loro erano dei sacerdoti; ma, quando glielo dissi, mi risposero che anche i comumisti ucraini detestavano i Russi, ed aspiravano già allora all'indipendenza.
"Relata refero!"
***
Cosa che, peraltro, mi venne confermata più di recente da altri Ucraini, dopo la caduta dell'Impero Sovietico!
***
Quanto alla vera e propria "storiografia" dell'Ucraina, e della Russia in generale, è alquanto più complessa e articolata di come l'hai sintetizzata tu;  e di come, d'altronde,  potrei fare io!
Il miglior libro che ho letto al riguardo, è la "Storia della Russia" di Nicholas V. Riasanovsky, che, però, ormai è un po' datato.

***
Il capitolo terzo, riguardante, appunto, l'Ucraina, inizia premettendo che "nessun capitolo della storia russa presenta tante e così' disparate difficoltà"; e che, quindi, bisogna rifuggire da eccessive "semplificazioni".

***
Tuttavia, grosso modo, le tue semplificazioni storiche (per quel poco che ne so anch'io), in linea generale mi sembrano abbastanza corrette; almeno per quel che può valere il mio giudizio!
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Salvo, però, il tuo colossale "sfondone" storico, linguistico, geopolitico e culturale, nel sostenere che l'aspirazione all'Indipendenza dell'Ucraina sarebbe "...un pò come se Roma chiedesse di distaccarsi dall'Italia!"
Ovvero, che "Il distacco dell'Ucraina dalla Russia, potrebbe essere paragonato ad una distacco della Toscana dall'Italia."
Questo è del tutto "assurdo", come potrai verificare da te leggendo qualsiasi libro "serio" sulla Russia; evitando, ovviamente, quelli "manipolati" da Mosca.
***
Quanto alla storiella propalata dai "troll-filoputin" che ammorbano la rete, secondo la quale, nel 1954, Chruščëv avrebbe "regalato" la Crimea all'Ucraina, mentre in precedenza faceva parte della Repubblica sovietica Russa, si tratta di una notizia assolutamente "vera", ma anche assolultamente "ridicola"!
Ed infatti, all'epoca, visto che l'Impero Sovietico era ancora in piedi, Chruščëv non fece altro che distaccare amministrativamente una certa area da una provincia all'altra del suo stesso Impero; cioè, è un po' come se si fosse tolto alcuni spiccioli dalla tasca destra, per metterseli nella sua tasca sinistra.
***
Ma, come avevo premesso nel mio TOPIC, con i referendum tenutisi "sotto controllo internazionale" nel 1991, alcune province dell'ex "Impero Sovietico" se ne distaccarono, rendendosi indipendenti da Mosca sia in "diritto" sia in "fatto"; il che avvenne con il pieno consenso internazionale, compreso quello della stessa Russia.
La quale partecipò, più di tutti gli altri Paesi ONU, al controllo della regolarità delle operazioni elettorali; senza muovere alcuna eccezione ai risultati.
In particolare, in occasione di tali referendum, la maggioranza degli abitanti della Crimea (54,19%) e del Donbass (Donec'k 76,85%, Luhans'k 83,86%, e Charkiv 75,83%) votarono per separarsi dalla Russia e per aderire al nuovo Stato indipendente dell'Ucraina.
Peraltro, nell'accordo di Budapest del 5 dicembre 1994, la Russia aveva "garantito" l'appartenenza all'Ucraina di tali territori; così come erano stati attribuiti all'Ucraina dalle maggioranze elettorali di cui sopra.
***
Per cui, quella del "regalo di Chruščëv" non c'entra una sega ed è soltanto una "supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra"!
***
Sono infatti perfettamente d'accordo con te che "resta sicuramente intangibile il diritto dei popoli all'autodeterminazione, ma non bisogna neppure essere troppo ingenui, perchè questo diritto può essere manipolato e strumentalizzato da chiunque..."; però io aggiungerei "...da chiunque occupi militarmente un territorio, e, poi, indica dei plebisciti fasulli per annetterselo, invalidando in precedenti referendum svoltisi sotto il controllo dell'ONU".
Che è esattamente quello che ha fatto la Russia con la Crimea; in questo caso (sebbene io non sia affatto filoamericano) gli USA non c'entrano assolutamente niente.
***
Quanto all'Holomodor, leggiti il libro di Ettore Dinella al riguardo, e capirai per quale motivo l'Ucraina vuole restare indipendente; ed infatti si tratta di un capitolo storico che non "può" e non "deve" mai essere dimenticato.

***
Un saluto! ;)
***
Nota
Quanto Il "Suržik" (in ucraino: суржик, che alla lettera significa farina o pane fatto di cereali misti, ad esempio segale e frumento) è un linguaggio misto, analogo al "Patois" francesizzante in Valle d'Aosta , nonchè al "Titsch" e al "Töitschu", entrambi germanizzanti, che si parlano in alcune località piemontesi situate ai piedi del Monte Rosa.
Ma non mi pare che la Francia o la Germania, per tale motivo, abbiano mai rivendicato tali territori!
#3173
Ciao Bobmax ;)
Se in precedenza si fossero scambiati i lucchetti, poichè non potevano scambiarsi anche le rispettive chiavi, A non avrebbe potuto in alcun modo "inlucchettare" la sua catena prima di spedire lo scrigno; ed infatti  la sua chiave non avrebbe potuto chiudere il lucchetto che gli aveva dato B.
Un saluto! ;)
#3174
Nel Paese di Ladronia è assolutamente impossibile effettuare spedizioni di scrigni o bauli, senza che, durante il tragitto, qualche malfattore non li apra per appropriarsi del loro contenuto.
Pertanto, alla sua nascita, ogni abitante riceve in dotazione strettamente personale:
- uno scrigno;
- una catena;
- un lucchetto;
- una chiave.
Ogni lucchetto e ogni chiave sono unici, e quindi, per legge, è proibito farne delle copie; la chiave non è cedibile, non può essere prestata,  e non può mai essere portata fuori casa perché altrimenti verrebbe rubata.
Legando in modo adeguato lo scrigno con la propria catena, e bloccando quest'ultima col proprio lucchetto e la propria chiave, si può senz'altro essere sicuri che lo scrigno giungerà "intatto" a destinazione; ed infatti, senza possedere l'unica chiave esistente (che si trova soltanto nella casa del mittente, e che non è copiabile in alcun modo), nessuno sarà mai in grado di aprirlo, perchè non è possibile asportare o sfilare lateralmente la catena senza prima aver aperto il relativo lucchetto!

Ma allora, se qualche abitante di di Ladronia spedisce qualcosa ad un suo amico, come farà quest'ultimo ad aprire lo scrigno e prendersela, quando questo giungerà a destinazione, ?
***
In realtà, questo è un problema che è stato risolto già ai tempi delle guerre persiane; e che viene tutt'ora risolto (in modo sostanzialmente analogo) anche dalle attuali spie; almeno quando, prudenzialmente, vogliono evitare il rischio di usare un "messaggio cifrato in doppia chiave".
La soluzione, in fondo, salvo che non sia già nota a chi legge, non è poi così difficile da immaginare; volendo, si può trovare anche su GOOGLE (sebbene in diverse versioni), ma così non sarebbe divertente! 
;)
***
#3175
Ciao Inverno. ;)
La tua analisi è molto acuta, e, in linea generale, personalmente la ritengo abbastanza condivisibile.
***
Ed infatti, sebbene, almeno secondo me, a Putin piacerebbe soprattutto ricostituire l'"Impero Russo",  recuperando "territorialmente" le "province perdute" (come già ha fatto con la Crimea); tuttavia, almeno per il momento, si acconterebbe anche soltanto di controllarle esternamente, per mezzo di "Quisling", come una volta -almeno in parte- era Janukovyč in Ucraina, ed è tutt'ora Lukašėnka in Bielorussia.
Ma Janukovyč è stato cacciato via dallUcraina a calci in culo nel 2014, e Lukašėnka sta traballando in Bielorussia; per cui, in effetti, anche secondo me Putin ha paura di essere "disarcionato", se rischia  di  perdere del tutto il controllo su quella che ritiene essere la sua "sfera d'influenza".
***
Secondo me, quindi, forse Putin si acconterebbe di lasciare "formalmente" idipendente l'Ucraina, se potesse sostituire Zelensky con un suo Quisling; ma, probabilmente, per farlo sarà costretto a ricorrere alle armi.
***
Quanto alla narrativa sui "neonazisti" ucraini, secondo me, Putin fa la parte del toro che dà del cornuto all'asino; ed infatti, è noto che, tra i mercenari filorussi del Donbass, ci sono parecchi  mercenari "neonazisti"...tra i quali anche qualche "neonazista" italiano.
***
Al riguardo, secondo me, è bene ricordare:
a)
I mandati di cattura emessi nel 2018 dal Gip del Tribunale di Genova, Ferdinando Baldini, nei confronti di sei uomini, di cui quattro italiani, per associazione a delinquere finalizzata al reclutamento di mercenari neonazisti, da inviare nelle milizie filorusse che combattono nel Donbass.
Altro che "neonazisti coperti dalla NATO"!
b)
Tra questi spicca la figura di Andrea Palmeri, già leader del gruppo "Bulldog 1998" e di Forza nuova, resosi latitante nel maggio 2014 dopo una condanna per associazione a delinquere; e finito a combattere nel Donbass tra i mercenari filorussi agli ordini di Putin.
Qui lo vediamo teneramente abbracciato con la figlia di un oligarca russo vicino a Putin, Irina Osipova.
La stessa Irina Osipova, che qui vediamo abbracciata, anche se con maggiore "aplomb", ad un noto politico italiano.
Ed è la stessa Irina Osipova che Giorgia Meloni inserì nelle liste elettorali del comune di Roma nel 2016.
Lungi da me voler applicare la cosidetta "proprietà transitiva" a tali fotografie; che, però, secondo me sono abbastanza significative.
"Dimmi con chi vai..."
***
Ma lasciando da parte i "neonazisti" moderni, che combattono al suo fianco, la cosa per me più preoccupante è che certe dichiarazioni di Putin assomigliano in modo davvero impressionante ad alcune storiche dichiarazioni fatte da Hitler in occasione delle sue aggressioni a stati confinanti.
Ad esempio, qualche giorno fa  Putin ha dichiarato :"In Ucraina c'è una massiccia violazione dei diritti umani contro i cittadini russofoni!"
E' singolare quanto tale dichiarazione rassomigli a quella pronunciata da Hitler, al Reichstag convocato in seduta straordinaria nel 1939, per giustificare con un pretesto l'aggressione alla Polonia denunciando che in tale nazione si verificavano: "...continui  atti terroristici contro le unità etniche germaniche, e perenni maltrattamenti dei tedeschi da parte dei Polacchi!"
Dichiarazione molto simile a quella che precedette l'occupazione dei Sudeti; in quanto, anche in tale occasione, Hitler lamentò "maltrattamenti dei tedeschi da parte dei Cechi"!
***
Altro che "neonazisti coperti dalla NATO"!
***
***
Un saluto! ;)
***
#3176
Ciao Iano. ;)
L'esibizione dei muscoli all'estero, secondo me, non è una manifestazione di forza, bensì è una manifestazione di debolezza politica interna; la quale, però, come la storia insegna, può essere combattuta ancora meglio scatenando una guerra vera e propria.
Speriamo che non succeda anche questa volta!
Un saluto! ;)
P.S.
Come diceva Hari Seldon: "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci!" ("Trilogia Galattica" di Isaac Asimov)
#3177
Una possibile soluzione diplomatica della crisi Ucraina è purtroppo resa alquanto  problematica da alcuni precedenti storici.
Vediamo quali.

1991
Nei referendum tenutisi sotto controllo internazionale nel 1991, alcune province dell'ex "Impero Sovietico" se ne distaccarono, rendendosi indipendenti da Mosca sia in "diritto" sia in "fatto"; il che avvenne con il pieno consenso internazionale, compreso quello della stessa Russia (la quale partecipò, più di tutti gli altri Paesi ONU, al controllo della regolarità delle operazioni elettorali).
In particolare, in occasione di tali referendum, la maggioranza degli abitanti della Crimea (54,19%) e del Donbass (Donec'k 76,85%, Luhans'k 83,86%, e Charkiv 75,83%) votarono per separarsi dalla Russia e per aderire al nuovo Stato indipendente dell'Ucraina.

1994
Nell'accordo di Budapest del 5 dicembre 1994, l'Ucraina cedette alla Russia le sue 1.900 testate nucleari; in cambio di tale cessione, essendo rimasta ormai priva del suo "ombrello nucleare", l'Ucraina aveva ottenuto formali garanzie da Russia, Stati Uniti e Regno Unito, e successivamente anche da Cina e Francia, per la sua:
- sicurezza;
- indipendenza;
-integrità territoriale.

2014
In tale anno, in violazione dell'accordo siglato il 5 dicembre 1994 a Budapest (a cui si è accennato sopra), si verificarono due importanti eventi:
a)
Il 27 febbraio, truppe russe senza insegne, i cosiddetti "omini verdi", penetrarono in Crimea, ed assunsero il Consiglio supremo (parlamento) della Crimea,  occupando militarmente siti strategici in tutta la penisola; il che portò all'insediamento del governo filo-russo di Aksyonov in Crimea e ad un nuovo referendum senza controllo internazionale, a seguito del quale la Russia ha poi formalmente "annesso" la Crimea come due membri della Federazione Russa il 18 marzo 2014 (Sebastopoli e Repubblica di Crimea).
Da rilevare che tale referendum si tenne  al di fuori di ogni "controllo internazionale" (come, invece, era stato quello del 1991); però sotto stretto "controllo russo", o meglio, delle sue forze armate.
b)
Il 6 aprile 2014, alcuni manifestanti armati filorussi del Donbass si impadronirono "manu militari" di alcuni palazzi governativi delle regioni di Donec'k, Luhans'k e Charkiv; dopo di che, pretesero degli altri referendum al di fuori di ogni "controllo internazionale", i quali si tennero l'11 maggio 2014, con conseguente dichiarazione della loro indipendenza dall'Ucraina.
Da rilevare che anche tali referendum si tennero al di fuori di ogni "controllo internazionale", però sotto stretto "controllo russo"; ed infatti, così come rilevato per mezzo di SIGINT ELINT e HUMINT, numerose truppe sovietiche e mercenari filorussi (tra i quali alcuni neonazisti Italiani) erano penetrati illegalmente nel Donbass.

2019
In conseguenza di tale "intraprendenza militare" russa, in palese violazione dei patti del 1994, con i quali l'Ucraina aveva completamente "abdicato" alla sua difesa nucleare (tutte le sue 1900 testate atomiche erano state cedute alla Russia), nel  2019 venne approvato un emendamento alla Costituzione Ucraina, circa l'ingresso della NATO nella Costituzione ucraina.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha poi firmato la legge che introduce nella Costituzione ucraina gli obiettivi di integrazione nella Nato e nell'Ue; il che, però, non prevede nè calendari nè scadenze in tal senso, anche perchè la Nato e l'Ue dovrebbero essere d'accordo.
Invece, almeno per ora, non hanno neanche preso in considerazione l'ipotesi per verificarne l'attuabilità; ed infatti per poter entrare nella Nato e/o nell'Ue, occorrerebbe previamente verificare se l'Ucraina abbia o meno tutti i requisiti necessari (il che è alquanto controverso).

2022
Ieri, 16 febbraio, in una conferenza stampa congiunta con Putin, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha infatti dichiarato: "Tutti sanno che un'espansione della Nato al momento non e' in agenda e ritengo che, finchè io saro cancelliere e Putin sara' presidente, non dovremo affrontare questo problema". 
Putin ha però risposto: "Rimandare o ritardare l'adesione dell'Ucraina alla Nato non cambia nulla per la Russia in prospettiva storica, vogliamo risolvere la questione adesso!" (dell'adesione all'EU, però, non mi sembra che abbia detto niente).

IPOTESI DI SOLUZIONE DIPLOMATICA
Visti tali precedenti, e le dichiarazioni dei due leader, in "teoria", la soluzione del problema dovrebbe risultare abbastanza ovvia: occorrerebbe cioè ricorrere, come accadde nel 1994, ad un "do ut des" nell'ambito di un trattato internazionale garantito da tutte le nazioni interessate.
In tale ambito:
- l'Ucraina dovrebbe modificare nuovamente la sua Costituzione, escludendo qualsiasi sua possibilità di aderire alla NATO;
- la Russia, in cambio, dovrebbe ritirare tutte le sue truppe (con o senza bandiera) dal Donbass e dai confini dell'Ucraina, impegnandosi a rinunciare a qualunque interferenza negli affari e nei territori ucraini.
***
In "pratica", però, una soluzione del genere mi sembra molto difficilmente praticabile.
Ed infatti:
1)
Visto come Putin ha rispettato l'accordo del 1994, è molto dubbio che possa rispettare, in modo più "corretto", un nuovo accordo del tipo sopra ipotizzato.
2)
In ogni caso, se quella dell'adesione alla NATO è solo una scusa per papparsi qualche pezzo di Ucraina, Putin non accetterrebbe mai un accordo un accordo del genere (perchè non gli converrebbe).
3)
Infine, è un po' difficile che Zelensky, anche ammesso che si fidi della parola di Putin, possa accettare di modificare di nuovo la Costituzione del suo Paese.
Ci sarebbero anche altri ostacoli, ma non voglio stare a farla troppo lunga!
***
Semmai, ammesso e non concesso che quella dell'adesione alla NATO non sia soltanto una scusa per papparsi qualche pezzo di Ucraina, per tranquillizzare la (presunta)  "paranoia da accerchiamento" di Putin:
- la NATO potrebbe impegnarsi a rifiutare in ogni caso una eventuale richiesta dell'Ucraina ad entrare nella allenza atlantica, limitandosi soltanto a concederle una "garanzia militare" (che è cosa ben diversa), nel caso in cui essa venisse aggredita e/o invasa da una qualsiasi altra potenza;
- la RUSSIA, in cambio, non rischiando più un "accerchiamento NATO", se veramente non ha intenzioni aggressive nei confronti dell'Ucraina, dovrebbe acconsentire alla garanzia meramente "difensiva" concessa dalla NATO a tale Paese (il quale resterebbe per sempre fuori da tale alleanza), e ritirare tutte le sue truppe a qualche centinaio di chilometri dal confine ucraino.
***
Se entrambe le parti fossero in buona fede, secondo me, una soluzione del genere sarebbe senz'altro percorribile adottando una adeguata formula diplomatica; ma temo che manchi sia tale buona fede che la necessaria fiducia reciproca.
***
P.S.
Ho sintetizzato al massimo le vicende storiche che hanno interessato i rapporti tra Ucraina, UE, NATO e Russia, tralasciando importanti episodi come la "rivolta arancione" del 2004, la "strage di Maidan" del 2013,  e molto altro; ma non ho voluto complicare troppo la già troppo intricata vicenda.
#3178
Ciao Je. :)
E' tutto vero, ma solo il primo costituì un "casus belli".
Ed infatti:
a)
Fu soltanto nel 1982 che si scoprì che quello che passò alla storia con il nome di "incidente del Tonchino" fu soltanto una messinscena della CIA per giustificare l'attacco statunitense al Vietnam del Nord senza una formale dichiarazione di guerra.
Ed infatti, in quell'anno (1982), un ex agente della CIA, Philip Liechty, dichiarò che sia l'Incidente del Golfo del Tonchino sia il successivo affondamento di un vascello nordvietnamita carico di armi cecoslovacche dirette ai guerriglieri Vietcong il 16 febbraio 1965, furono entrambi una "montatura" organizzata dai servizi segreti statunitensi.
b)
Con l'"incidente della USS Liberty", invece, si indica l'attacco condotto dalle forze armate israeliane l'8 giugno 1967, durante la guerra dei sei giorni, alla nave USS Liberty della United States Navy, adibita alla raccolta di informazioni e attrezzata dalla NSA; l'attacco fu condotto da aerei, navi e motosiluranti israeliani causando la morte di 34 militari americani, ferendone almeno 171.
In seguito alle inchieste condotte dai rispettivi paesi, Stati Uniti ed Israele dichiararono che la Liberty era stata attaccata in quanto erroneamente scambiata per una nave egiziana; pur tuttavia alcuni dei sopravvissuti affermarono che tale attacco fu intenzionale.
In questo caso, però, a differenza del precedente, non si trattò affatto di una "falsificazione dei fatti" mirante ad ottenere un "casus belli"; ed infatti, a seguito di tale incidente, non ci fu nessun attacco USA a Israele.
***
Quanto al fatto che Putin stia "giocando in difesa", ti lascio rispondere da Totò in persona!
https://www.youtube.com/watch?v=Q_OFmoJ1z0M
***
Un saluto! :)
***
#3179

Ciao Niko. :)
Tu hai ragione, però, in questi casi, è sempre bene ricordarsi della famosa favoletta di Fedro:
"Un tempo, un giovane agnello viveva felice, insieme agli altri agnelli, nei fertili campi, e pascolava erba delicata.
Giunse ad un piccolo ruscello e beveva acqua limpida. Al medesimo ruscello giunse anche un lupo crudele, vide il povero agnello e lo riconobbe, poi gli disse: -Tu rendi la mia acqua torbida e quindi mi sei dannoso-!
Rispose l'agnello: _Dici bugie, o lupo, infatti l'acqua è sporcata dalle tue labbra, perchè tu sei a monte e io a valle!_
Ma il lupo, scorretto e violento, disse infuriato molte altre cose false, e alla fine l'agnello venne preso e divorato.
La mia favola insegna che  spesso i violenti schiacciano gli innocenti con pretesti del tutto inventati."
***
Un saluto! :)
***
#3180

Ciao Inverno. :)
Sono perfettamente d'accordo con te che gli "Stati" che rientrano nella "sfera d'influenza" di un Impero, sono una cosa ben diversa dalle "Province" che ne fanno direttamente parte.
***
Ed infatti, ai tempi dell'"Impero Sovietico" (pudicamente denominato, per gli allocchi, "Federazione Russa"):
a)
Germania Orientale, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria ecc., erano "Stati" che rientravano nella "sfera d'influenza" dell'"Impero Sovietico", ma non ne facevano sicuramente parte.
b)
Stati Baltici, Bielorussia e Ucraina, invece, erano pure e semplici "Province"  dell'"Impero Sovietico".

***
Pertanto, quando Putin, nel 2014, all'ombra dei cannoni e dei carri armati, si annettè di nuovo la Crimea con un "finto" plebiscito  (annullando quello "vero" del 1991), non stava affatto preoccupandosi di mantenere la "sfera d'influenza post sovietica",  ma aveva appena cominciato  ricostituire  l'impero Russo.
Adesso sta cercando di fare la stessa cosa con il Donbass; e poi, un pezzetto alla volta, almeno nelle sue intenzioni, non dubito affatto che vorrebbe riconquistare tutti i territori perduti.
Come, d'altronde, gli "zar" precedenti quello attuale (da Pietro il Grande a Stalin), hanno sempre cercato di fare!
Se poi ci riuscirà o meno, è un altro discorso!
***
Secondo me,  quando, senza un espresso invito, si occupano i territori altrui con i propri carri armati,  parlare di "sfere d'influenza" secondo me  è solo un blando eufemismo.
.
***
Quanto all'indipendenza acquistata con liberi referendum dalle province del vecchio Impero Sovietico, secondo me non compete a "nessuno" di concedere un "dito" o un "braccio" ad un Paese che è ormai diventato indipendente; salvo a volerselo riprendere con la forza bruta.
Ed infatti, i tre gli Stati Baltici, buttando i loro rubli nel WC hanno ormai tutti adottato l'Euro: l'Estonia dal 1º gennaio 2011, la Lettonia dal 1º gennaio 2014 e infine la Lituania dal 1º gennaio 2015.
***
Quanto al memorandum di Budapest del 5 dicembre 1994, a cui tu fai riferimento,  con esso l'Ucraina restituì alla Russia le sue 1.900 testate nucleari; che, almeno "teoricamente", quest'ultima avrebbe dovuto smantellare.
In cambio, l'Ucraina aveva ottenuto garanzie da Russia, Stati Uniti e Regno Unito, e successivamente anche da Cina e Francia, per la sua:
- sicurezza;
- indipendenza;
-integrità territoriale.
La quale ultima è stata sicuramente più volte violata dalla Russia!
L'effetto vincolante di questo impegno è discusso, almeno nella parte in cui farebbe scattare il "casus foederis" a carico del Regno Unito; ma, con Boris Johnson, non si sa mai!
***
Per il resto condivido quasi "parola per parola" tutto quello che hai scritto; per cui non starò qui a ripeterlo.
***
Quanto al tuo paragone secondo il quale Putin è come un ex-marito che dopo aver picchiato più volte la moglie , la vede iscriversi a dei corsi di autodifesa e perciò la accusa di volerlo aggredire, lo trovo davvero "spassoso"; penso proprio che non mi mancherà occasione di rubartelo, in qualche discussione su Putin.
***
Un saluto! :)
***