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Messaggi - viator

#3181
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 17:25:22 PM
Abbracci ed auguri per tutti.
Questo Forum (sezione Filosofia) è frequentato da tre precise categorie di utenti :

1- coloro che possiedono una formazione filosofica od almeno umanistica e magari sono stati o sono tuttora studiosi di argomenti immateriali, concettuali (i "cultori").
2 - quelli come me, privi di una specifica o persino generica formazione culturale ma interessati e curiosi verso tematiche non contingenti. Costoro possono portare alle discussioni solo quesiti o contributi di (augurabile) buonsenso (i "profani").
3 - quelli - istruiti o meno - privi di interesse particolare per la filosofia e l'astrazione ma che comunque possono farsi coinvolgere dalle singole questioni e da singoli interrogativi ( i "lettori").

Esistono i concetti (impercepibili ai sensi) ed esistono le percezioni ed esperienze.

I concetti rappresentano delle sintesi. Come tali, essi hanno la caratteristica di interpretare ciò che descrivono cercandone l'essenza meno superficiale e meno soggettiva. Il concetto deve cercare il COS'E' indipendente dalla forma esteriore - quasi sempre mutevole e provvisoria e spesso addiritura mistificante -  del COM'E' quella data "cosa".

Perciò il concetto dovrebbe riguardare l'insieme delle manifestazioni di una certa cosa SENZA CONSISTERE IN NESSUNA DI ESSE.

Il tipo di interventi che leggo qui dentro mi invogliano spesso ad attribuire (chissà se ci prendo !) l'utente ad una delle tre categorie descritte sopra.

A proposito di BENE e di MALE vedo che l'aspetto concettuale viene spesso assai mal digerito.

Ma come si fa a sostenere che il male esiste adducendo argomentazioni del tipo "perchè negli ultimi tre giorni ho avuto il mal di denti" oppure "settimana scorsa hanno scippato mia moglie" ?

I concetti solo - appunto - concezioni, escogitazioni tipicamente ed esclusivamente umane. Nel mondo inanimato non hanno alcuna cittadinanza. Siamo solo noi ad attribuire beneficità o maleficità a ciò che è fuori di noi.

Il BENE è unicamente ciò che ci giova, quindi che ci piace. Quindi è concetto AFFERMATIVO.
Il MALE è unicamente ciò che non ci giova, quindi che non ci piace. Quindi è concetto NEGATIVO.

E allora, cosa viene NEGATO dal concetto di male ? Non l'esistenza del bene, bensì l'esistenza di ciò che vorremmo veder affermato intorno a noi. Lamentarsi del MALE significa quindi lamentarsi della carenza, latitanza, insufficienza di ciò che unicamente dovrebbe esistere.......appunto il BENE.
#3182
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 23:11:51 PM
Salve. Per Green Demeter. Ok. C'è stato allora un malinteso. Noto che le repliche al mio intervento iniziale sono quasi tutte incentrate su obiezioni relative agli effetti fisici del cosiddetto male.

Siamo in forum di filosofia e voglio far notare che IL CONCETTO di male non ha nulla a che vedere con quello che i bimbi chiamano "la bua" e gli adulti "dolore".

Al di là della sua esistenza od inesistenza, la definizione di male secondo me sarebbe "ciò che produce una perdita diversamente evitabile". Naturalmente un simile concetto non verrà compreso da molti. Non ho la pazienza di spiegarlo.

Il male quindi non è di per sé "ciò che dispiace o danneggia qualcuno". Questa è invece la definizione degli egoisti e dei semplici di spirito.

Infatti tumori e pugni in faccia corrispondono a tale seconda definizione.

La CARENZA di cibo e lavoro non è un bene. il BENE sono IL CIBO ed IL LAVORO. Se ce n'e poco, ci sarà in circolazione poco bene. Cioè ci sarà una quantità di BENE che continuerà però a consistere nel BENE. Il MALE sarà quindi solo la CARENZA di essi.

In estrema sintesi, e limitandosi all'ambito umano, il BENE è ciò di cui possiamo comprendere l'utilità (naturalmente a livelli soggettivi anche molto, molto, molto diversi......si va dall'utilità del denaro all'utilità dell'avere una fede religiosa !) mentre il MALE è ciò di cui possiamo comprendere la negatività (sempre all'interno dei medesimi estremi soggettivi). Salutoni.
#3183
Salve. Per Socrate78: gli interventi mio e di Green Demetr, come vedi, si sono accavallati nel giro di minuti. Dal loro tono noterai che né siamo parenti nè abbiamo frequentato le stesse scuole. Risalutoni.
#3184
Salve Socrate78. Non riesco a capire se le tue perplessità di fronte a certi argomenti siano genuine oppure rappresentino una provocazione od un tentativo di critica nei confronti delle ovvie discrepanze tra la realtà dottrinale, la strategia di magistero ed il buon senso.

Saprai certamente che una parte importante della dottrina cattolica è imperniata sull'elogio del sacrificio e della sofferenza. Tali due concetti (che io chiamo "strumenti") dottrinali hanno la funzione di orientare ed educare il fedele facendo in modo che :

1 - sviluppi un certo qual senso di colpa che lo porti a sopportare i sacrifici quali contrappassi per i propri peccati, a partire dal Peccato Originale.

2 - che tale senso di colpa lo induca a sentirsi impuro, indegno, e perciò moralmente inferiore al significato dei precetti dottrinali ed al livello etico di chi li insegna.

3- che l'accettazione della sofferenza sia necessaria - il sacrificio di Cristo insegna - per purificarsi e santificarsi.

4 - il tutto sottolineato dalla necessaria mortificazione del corpo, del piacere, dell'egoismo.

A fronte di tutto ciò l'agiografia (la celebrazione dei meriti dei Santi) deve svolgere opportuna azione di supporto.

Il risultato deve essere la subordinazione del credente e la sua rinuncia ad usare il buonsenso individuale, che egli deve imparare a considerare viziato dalla propria imperfezione.

Che vuoi che sia poi se un qualsiasi Socrate78 farà sorgere giusti scrupoli circa l'interpretazione della parola (tramandata) di Cristo. Vuoi che le masse si soffermino su simili quisquilie ?

Anche se il Cristo avesse affermato ciò, lo avrà fatto ben conoscendo i limiti umani (da Lui trascesi) i quali impediscono a chiunque - in via perfettamente naturale - di amare qualcun altro PIU' DI SE' STESSO.

Infatti l'amare qualcuno più di sé stessi è cosa biologicamente impossibile poiché consisterebbe nel rinnegare il proprio istinto di sopravvivenza per poter raggiungere LA TRASCENDENZA. Salutoni.
#3185
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
01 Ottobre 2018, 18:07:46 PM
Salve Jacopus.. Le tue considerazioni sono tanto desolanti quanto esatte. Salutoni.
#3186
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 18:03:36 PM
Salve Green Demetr. Vedo che hai capito tutto sia dello stato della mia  mente sia di ciò che ho scritto. Salutoni.
#3187
Tematiche Filosofiche / Tutto bene e niente male
30 Settembre 2018, 21:22:18 PM
Salve. In passati interventi ho già avuto occasione di ribadire un concetto a me caro circa la presunta contraddizione tra il Bene ed il Male, cioè tra i due concetti addirittura basilari sui quali è fondata - sembra proprio - ogni etica individuale ed ogni morale collettiva.

Più ancora che di contraddizione, conflitto o compensazione tra tali due concetti, la mia visione parte dalla negazione dell'esistenza del male, cioè dalla convinzione che esso è privo di consistenza.

Facciamo che il male sia il buio ed il bene la luce. L'allegoria, che non mi sembra fuori luogo, dovrebbe mostrarci che dei due termini ne può esistere solo uno.

La luce c'è (mi sembra che tale affermazione - pur se filosoficamente indimostrabile - sia largamente condivisa sia dal punto di vista del senso comune che da quello scientifico e persino (in senso figurato) da quello fideistico-religioso.

Il buio consiste nella MANCANZA di luce. Ciò però è quanto viene affermato unicamente in sede di senso comune.

Dal punto di vista scientifico il buio non è certo una grandezza fisica misurabile e nemmeno teorizzabile.
Per la scienza esiste la luce, grandezza relativa connessa alle manifestazioni dell'energia. Come l'energia la luce è localmente presente in diversa intensità. Come l'energia essa è onnipresente, indipendentemente dalla capacità dei nostri occhi di percepirla e dei nostri strumenti di misurarla. L'assenza totale di luce (cioè il buio) è da escludere ovunque. Niente luce=niente energia=niente calore=zero termico assoluto, inesistente all'interno dell'universo.

Perciò per la scienza ovunque devono esistere quantità - non importa quanto minime - di luce.

Dal punto di vista fideistico-spiritualistico-metafisico, per quanto si ricorra spesso a parole come "buio" e "tenebre" (e solo per affermare una carenza di "illuminazione"), dovrebbe essere chiaro che la "luce" è la semplice condizione esistenziale di qualsiasi fede.

Perciò sia per la scienza che per la metafisica e la fede il "buio" in sé non esiste se non inteso come relativa CARENZA, LIMITATEZZA, RELATIVITA' di presenza luminosa.

Naturalmente a livello dialettico qualcuno potrebbe ribaltare quanto ho scritto sin qui, affermando che è invece la luce a rappresentare la mancanza o carenza di buio. A tal punto mi limiterei ad osservare che, per logica, verrebbe comunque dimostrata l'impossibilità della coesistenza dei termini luce/buio.

Naturalmente incontreremo chi sostenga che male e bene sono cose diverse da buio/luce.

Male e bene non sono grandezze fisiche bensì concetti astratti. Ma come si fa a sostenere che il male non esiste quanto tanti lo sperimentano ?.
Ma il fatto è che io il male, a livello - ripeto - di senso comune ed esistenziale - lo sto solo rinominando, non negando o cancellando.

Il MALE non è altro che relativa CARENZA, IMPERFEZIONE, di quel principio che regna da sempre sul mondo (includendo sia i suoi contenuti materiali che quelli immateriali, spirituali) e che consiste nel BENE (dovrei parlare del significato cosmico dell'AMORE ma non voglio/posso dilungarmi).

Poiché però a questo punto non avrò convinto quasi nessuno di voi, per chiudere farò ora anche l'"avvocato del diavolo" sostenendo ciò che fin qui ho tentato di negare, cioè l'esistenza sia del male che del bene.

Se esistono sia il male che il bene, essi non potranno che risultare relativi. Assoluti no certamente poiché
l'esistenza di un assoluto non può che escludere l'esistenza di altri....no ?? (la metà della gente però purtroppo ignora il concetto di "assoluto").

Se tali due ambiti (bene/male) coesistono e sono addirittura l'uno il contrario dell'altro, ci sarà certo una netta distinzione tra loro Esisterà certo un confine individuabile ai due lati del quale stanno - distintamente - bene e male.
Qual è il punto od il momento in cui qualcosa si trasforma nel proprio opposto, annullandosi sino ad esprimere la negazione di sé ?. Non esiste.

Gli opposti nella realtà non possono esistere. E' la nostra mente a concepirli grazie unicamente alla intrinseca limitatezza con cui essa funziona. Alla nostra mente basta concentrarsi sul concetto di luce (concentrarsi significa "limitarsi a ....." dopodiché - con un semplice cambio di connessioni neuronali - si smette di pensare alla luce e ci si concentra sul concetto di buio. Oplà, eccoci con due opposti beatamente commutabili come se azionassimo l'INTERRUTTORE DELLA MENTE pardon, della LUCE !. Salutoni.
#3188
Salve Everlost. Ogni volta che ho l'occasione di spiegare ad uno straniero come funziona il nostro Paese, gli dico che semplicemente deve tener presente la parola magica : "casino". E il casino è la condizione esistenziale dei cialtroni.

Il fatto è che tanto il nostro è il Paese più riconoscibile del mondo per la sua caratterstica forma, tanto esso possiede confini geografici netti.........tanto meno esso è identificabile dal punto di vista storico e culturale.

L'italia è Paese periferico dell'Europa. E' anche però il più importante Paese mediterraneo. Ha subito dominio ed influenze variegatissime che generano la varietà di culture locali, dalla Val d'Aosta all'Alto Adige, al Friuli alla Calabria alla Sicilia.

L'unità d'Italia (noi siamo bravissimi nel trasformare errori e vergogne in glorie nazionali) è stato atto voluto da un Sovrano sabaudo (dinastia francese) che voleva ampliare il proprio Regno nell'unica direzione possibile - vista la propria debolezza strategica in ambito europeo - cioè incorporando uno Stato della Chiesa ed il Regno Borbonico e raggiungendo l'unità territoriale della penisola ma realizzando la più squilibrata delle costruzioni tra il nord ed il sud, tra la periferia dell'Europa ed il centro del Mediterraneo che rappresenta ora anche la periferia dell'Italia. Hai presente quale mostruosa quantità di risorse ha in 150 anni ingoiato la cosiddetta "questione meridionale" ?.

L'italiano non esiste. Esistono i sudtirolesi, i lombardi, gli abruzzesi, i siculi...... Ricordi quando Cavour (altri dicono D'Azeglio) sospirò : "L'Italia è fatta...ora bisogna fare gli italiani !".

Tu pensi o pensavi che le diverse civiltà e Paesi progrediscano continuamente, sebbene a velocità diverse. Tutte le civiltà seguono una parabola. Ascesa, primato, decadenza.

La civiltà italiana è esistita ai tempi di Roma. Noi ora siamo una civiltà in decadenza. Una decadenza lenta e gestita a modo tutto nostro, furbo e poco doloroso (sinora). Una decadenza mitigata dagli spaghetti, dai mandolini, dalle mamme, dal calcio, dalla fiducia nella Chiesa. Una decadenza fatta dell'arte di arrangiarsi in mezzo al casino permanente. Salutoni.
#3189
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
27 Settembre 2018, 22:13:07 PM
Salve InVerno. Io trovo che credere che la terra sia piatta non sia atteggiamento illogico. E' solo una credenza spontanea non contraddetta da alcuna evidenza sensoriale :

l'abisso, l'orlo della Terra non è stato ancora raggiunto da nessuno.

i racconti sulla circumnavigazione del globo possono essere una menzogna mediatica oppure il viaggio circolare è stato compiuto tenendosi sempre a distanza dal bordo circolare di un pianeta piatto.

la curvatura dell'orizzonte risulta osservabile solo da grande altezza e potrebbe comunque venir imputato agli effetti della diffrazione atmosferica.

la sagoma tondeggiante visibile durante le esclissi è quella del disco, non della sfera terrestre.

In fondo che ne sa il contadino vietnamita se sia vero che gli americani siano sbarcati sulla Luna ?.

Le credenze umane sono influenzate molto più dalle proprie consuetudini e speranze che dalle altrui parole, insegnamenti e "dimostrazioni".

Il web, in tutto ciò, evidenzia la propria specificità :


    in esso c'è tutto, ma proprio di tutto.

    esso è completamente privo di organicità (manca una connessione logica tra i suoi contenuti).

    esso è libero, perciò la massa delle sue cazzate sommergerà sempre le informazioni attendibili.

    A questo mondo esistono alcuni milioni di persone che ragionano con la propria testa. Il resto (alcuni miliardi) preferiscono - per mancanza di tempo o per pigrizia - preferiscono ragionare con la testa degli altri. Salutoni.
#3190
Salve Everlost. Benvenuta. Chiedersi quanto la televisione (più ampiamente, i media....ancora più ampiamente, la comunicazione pubblica) influenzi i propri fruitori e quanto invece sia il pubblico a determinare le scelte dei comunicatori.........è questione già affrontata a suo tempo da chi per primo si chiese se fossero nati prima l'uovo piuttosto che la gallina.

Nelle democrazie (formali o sostanziali che siano) vige il mercato, cioè l'intreccio tra domanda ed offerta del tutto inestricabile. Ogni sistema comunicativo, ogni società, ogni governo, non possono che esprimere il grado di maturità del popolo che li genera e dai quali viene contemporaneamente influenzato (forse addirittura plasmato).

"O così o Pomì", diceva un noto slogan.

L'alternativa, piuttosto radicale, è il socialismo reale (a media scadenza disastroso) o ideale (del tutto impossibile).

Non so quale sia il tuo giudizio o la tua impressione sul grado di maturità della società italiana.
#3191
Tematiche Filosofiche / Re:Perchè il materialismo basta
27 Settembre 2018, 17:16:38 PM
Salve Carlo. Non comprendo perchè tu spesso voglia puntualizzare circa argomenti dei quali non sei evidentemente padrone.
La demenza (alla quale non ho mai attribuito il significato che mi contesti) consiste nella mancanza (o sensibile difettosità) della funzione mentale. E' pertanto condizione e patologia che riguarda appunto la neuropatologia e non (se non di riflesso) la psicologia o la psichiatria.
La demenza non intacca la funzione psichica. La mancanza o riduzione della funzione mentale (funzione ed ambito ulteriore e "superiore" a quello psichico) produce la "regressione" dell'individuo il cui comportamento vedrà affermarsi i propri contenuti di radice psichica, i quali ovviamente tenderanno ad imporsi, venendo a mancare la funzione ed il controllo mentale.
Non esistono ovviamente degli animali dementi. Semplicemente perchè essi non hanno mai posseduto una mente. Essi possiedono invece (eccome !) una psiche.
Comprendi quindi la diversità tra una psiche (l'istinto e l'inconsapevole) ed una mente (il raziocinio consapevole) ?.
Per quanto riguarda il percorso da me descritto, improvvisato lo è sicuramente (non sono solito prendere appunti, stendere bozze o consultare fonti quando scrivo qualcosa), ingenuo pure lo è sicuramente (nel senso che è certamente privo di malizia), vago......beh, ogni tanto mi capita di far presente di preferire le sintesi sbagliate alle troppo prolisse analisi giuste. E poi, scusa, io ho chiesto di valutare il percorso, non il mio modo di esprimermi !.
Naturalmente ti confermo i miei complimenti per i tanti temi dei quali ti mostri padrone.
Pensa a me, che , poverino, sono unicamente uno schiavo dell'ignoranza ! Saluti.
#3192
Salve Jonata e benvenuto. Rispondo premettendo che ti auguro di trovare (da altri qui del Forum) delle soddisfacenti risposte. Mi sento però imbarazzato, anche a nome di tanti altri utenti, nel dirti che questa sezione del Forum tratta in genere dei riflessi filosofici e sociali delle tematiche scientifiche e tecnologiche. Nulla e nessuno però impedisce la trattazione di quesiti come il tuo.

Dal mio personale punto di vista - essendo un ignorante in infinite materie - non trovo interessanti gli argomenti che mescolano teorie formali (la fisica subatomica) a loro ipotizzate conseguenze prive di senso scientifico ma invece pregne di dubbiosità filosofiche.
Tu naturalmente non c'entri in quanto sei portatore di ciò che viene detto da altri.

Il vuoto, nell'universo, è sempre relativo. E'possibile che ci siano (anzi, tra una pallina e l'altra certamente ci sono) degli spazi relativamente "vuoti". Perché "relativamente" vuoti ? Perché un tutti gli "spazi" potrà mancare la materia ma dovrà esserci dell'energia. Facciamo dei fotoni.
Spazi perfettamente vuoti sia di materia che di energia proprio non credo possano esistere. Certo si possono ipotizzare. E' appunto ciò a cui servono le teorie formali. Creare una ipotesi per la quale anche l'impossibile possa venir convenzionalmente (leggi:matematicamente) ipotizzato.

Sai cosa è lo spazio ? Delle quattro dimensioni fondamentali postulate dalla fisica, devi sapere che solo due esistono fuori di noi, cioè la materia e l'energia (cioè le due facce della SOSTANZA), mentre le altre due (spazio e tempo, cioè le due facce della FORMA) esistono solamente di vita soggettiva all'interno delle nostre psiche e menti. Lo spazio non è altro che la modalità psichica con cui sperimentiamo gli effetti dell'esistenza della materia, il tempo, lo stesso per quanto riguarda gli effetti dell'esistenza dell'energia.
Quindi delle quattro dimensioni che permettono di costruire l'edificio della fisica, le due SOSTANZIALI rappresentano il contributo del mondo fisico a noi esterno, mentre le due FORMALI rappresentano il contributo di chi la fisica l'ha concepita e la studia.
Materia ed energia possono esistere tranquillamente in assenza delle nostre menti. Spazio e tempo evaporeranno se verranno a mancare le menti di chi sta osservando le prime due.

Quindi le "bolle di vuoto" io preferirei definirle "vuote balle" poiché il vuoto assoluto (NO materia e NO energia) consiste semplicemente nel NULLA. Quindi avremmo un NULLA che si sta gonfiando, espandendo, che dice "fatti più in là" alla sostanza ?? Saluti ed ancora auguri di poter ricevere risposte più serie della mia.

P.S. C'è infine il fatto che per concepire il nulla noi si abbia bisogno della sua negazione, cioè il qualcosa : il nostro sistema nervoso poi psichico poi mentale. Ma queste sono conclusioni fuori argomento.
#3193
Tematiche Filosofiche / Re:Perchè il materialismo basta
25 Settembre 2018, 22:04:37 PM
Salve. Non ditemi che questa fecondissima discussione sta per finire !! Per di più nei personalismi un poco acidi e senza aver raggiunto una qualche ragionevole verità !

Non sono così presuntuoso da pensare di riuscire a rianimarla. Mi limiterò a starnutire citando :


Citazione da: Carlo Pierini - 24 Settembre 2018, 23:49:11 pm

se si scoprisse l'esistenza di un Principio universale valido in OGNI disciplina del sapere [...]? [...] Ecco: io credo che questa sia l'unica possibilità che ha l'uomo per trasformare la realtà del sacro da oggetto di fede ad oggetto di conoscenza.
.

Ma un Principio Universale valido in ogni disciplina del sapere secondo me esiste già !
Si tratta del Principio di Persistenza. Cioè della inesorabile tendenza dell'Essere a perpetuarsi attraverso il divenire. Secondo voi tale principio non è forse universale ? Non è applicabile ad ogni aspetto della "realtà" e della conoscenza ?

Fede e Sacralità invece non hanno alcun bisogno di divenire e possono accontentarsi di persistere immobilmente. Ciò perché tali dimensioni fanno parte del SENTIRE e non del SAPERE.

E' questa la vera ragione dell'impossibilità del loro sintonizzarsi con il sapere. Dicotomia, polarità, dualismo, duplicità che impedisce la percezione della singolarità-unitarietà della monade-essere. Saluti
#3194
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
24 Settembre 2018, 21:14:45 PM
Salve, Socrate78 e Oxdeadbeef. Io credo che l'ironia sia uno efficacissimo strumento di dialettica filosofica, anche se fa storcere i naso ai filosofi troppo "acculturati", i quali tendono ad essere un pochetto "malmostosi**". (voi non ne fate parte).

Le mie considerazioni e proposte sono state solamente un contrappunto ironico alle tesi di DeepIce, che saluto con rispetto.

** malmostoso, termine  colloquiale di origine settentrionale, indica una miscela di suscettibilità ed irritabilità.
#3195
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
24 Settembre 2018, 12:46:23 PM
Salve DeepIce. Potresti aver ragione. Proporrei, in nome dell'etica egualitaristica, di varare, A LIVELLO PLANETARIO, una serie di Leggi che impongano ovunque la chiusura d'ufficio delle imprese che superino un certo preciso ed esagerato fatturato, che si mostrino troppo efficienti, che promuovano esageratamente i propri prodotti.
Un altra soluzione sarebbe quella di imporre il "chilometro zero" per i consumatori. Così potremmo tornare all'artigianato  basato sull'apprendistato non retribuito ed alle bottegucce sotto casa i cui prodotti sono privi i scadenza e di controlli igienici perché - tanto - abbiamo fiducia in chi ce li vende perché lo conosciamo assai. Saluti.